• il Punto
  • Posts
  • 💰 Investire in orologi di lusso?

💰 Investire in orologi di lusso?

Buon Sabato! Questa settimana parliamo delle difficoltà del settore dei veicoli elettrici (EV) e del futuro delle start-up più promettenti, ma anche di orologi di lusso, di come questi abbiano battuto il mercato e del perché siano correlati con le cryptovalute.

Le storie di oggi1 - Attenzione al mercato degli EV: cosa sta succedendo?2 - Gli orologi di lusso sono il miglior bene rifugio?

Attenzione al mercato degli EV: cosa sta succedendo?

Il mercato degli EV (Electric Vehicles) è in continua espansione, ma i prezzi continuano a salire e le aziende mettono da parte liquidità per investimenti futuri e in attesa di "tempi peggiori".

Il punto di partenza è semplice: le auto elettriche costano ancora troppo, nonostante i produttori promettano da tempo un abbassamento dei prezzi.Basti pensare che negli Stati Uniti per portarsi a casa un veicolo elettrico servono in media $66.000, con un aumento year-over-year pari al +54%, nettamente maggiore rispetto al "solo" +10% dei veicoli a combustione.Il motivo?Più di uno in realtà, a partire dalla carenza dei microchip, che ha causato problemi alle catene di produzione, fino ad arrivare all'aumento del costo della benzina.No aspé, che c'entra l'aumento della benzina con i prezzi delle auto elettriche?Seppur contro-intuitivo all'apparenza, questo aumento ha portato un'espansione della domanda di veicoli elettrici e, come da manuale, ad un successivo aumento dei prezzi.

Ma c'è un'altra ragione, meno evidente ma allo stesso modo in grado di condizionare il prezzo e la diffusione dei veicoli elettrici nel prossimo futuro.Stiamo parlando del costo legato ad alcuni materiali usati nella produzione delle batterie, come cobalto, nickel e litio, che è aumentato nel corso degli ultimi mesi e probabilmente continuerà a salire nel prossimo periodo.Le previsioni parlano di prezzi in crescita del +22% dal 2023 fino al 2026 invertendo il trend degli ultimi anni ed andando ad erodere i margini dei produttori, i quali si troveranno di fronte ad un forte dilemma: 

Inghiottire il rospo per favorire la crescita del mercato o trasferire i maggiori costi sui consumatori?

L'aumento del prezzo delle materie prime si riflette sul prezzo per kilowattora delle batterie, che nel 2022 si aggira in media sui $135, in leggera crescita rispetto ai $132 del 2021, come possiamo vedere dal grafico qui sotto.

Secondo gli esperti, abbattere la soglia dei $100 rappresenta un fattore determinante per la diffusione su larga scala dei veicoli elettrici ed è raggiungibile grazie alle nuove generazioni di batterie.Questo però a patto che non ci si metta di mezzo l'aumento dei costi legati alle materie prime.A complicare la situazione, il nuovo regolamento sugli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici emanato dagli Stati Uniti, che se da un lato si pone l'obiettivo di favorirne la diffusione, dall'altro richiede ai produttori di fare un uso maggiore di materiali provenienti dal Nord America (che hanno un costo maggiore rispetto alle controparti estere).

Da monitorare la situazione start-up nel settoreI grandi produttori dell'automotive, normalmente, investono centinaia di milioni dollari per progettare e porre in essere stabilimenti per la produzione di massa dei veicoli.È prassi tenere da parte una riserva di liquidità per permettere agli stabilimenti di funzionare e continuare a produrre nel caso in cui eventuali recessioni o eventi avversi dovessero portare a riduzioni delle vendite e dei profitti.Queste "spalle coperte" non le può però avere una start-up, che si trova sempre a rischio che periodi avversi o errori nelle catene di produzione possano arrivare a distruggere interamente il business.Tutto ciò, unito alla maggiore difficoltà di reperire capitale nel contesto economico corrente, rende l'ammontare di disponibilità liquide un elemento essenziale per la continuità aziendale.Ma di che start-up stiamo parlando?Facciamo un po' i conti in tasca a tre delle più famose start-up americane del settore:

RivianRivian, la casa produttrice del pick-up truck R1T (foto qui sotto) se la passa decisamente bene: in cassa ha infatti più di $15 miliardi, in teoria sufficienti per lo sviluppo e il lancio della nuova piattaforma "R2" nel 2025.

La società ha avuto alcune difficoltà nel portare a regime la produzione del proprio pick-up e ha realizzato perdite per $1,7 miliardi nel Q2, ma ha anche ridotto gli investimenti di breve termine per circa $500 milioni.

NikolaMeno bene invece Nikola, la compagnia finita sotto i riflettori dopo che il fondatore Trevor Milton è stato accusato di frode per aver mentito "su quasi tutti gli aspetti del business".

Nikola ha iniziato le prime spedizioni del proprio semi-truck elettrico "Tre" e conserva circa $529 milioni in cassa, oltre ad altri $300 milioni disponibili tramite equity-line da parte dell'investitore Tumim Stone Capital.Possono sembrare tanti soldi, ma sono fondi insufficienti per accelerare la produzione e aggiungere una versione alimentata ad idrogeno nel corso del 2023.

"Con l'obiettivo di tenere da parte 12 mesi di liquidità alla fine di ogni trimestre, continueremo a cercare le giuste opportunità per reintegrare continuamente la nostra liquidità, cercando di minimizzare la diluizione per i nostri shareholders...

... Stiamo cercando di capire come spendere meno senza compromettere i nostri piani e ridurre il fabbisogno di cash per il 2023"

Kim Brady, CFO dell'azienda

Per far questo, Nikola ha in piano di emettere azioni "at-the market" (cioè emesse al prezzo al quale vengono scambiate sui mercati) per un valore di $400 milioni.

LucidChiudiamo la carrellata con Lucid, compagnia produttrice di veicoli elettrici di lusso, la quale ha a disposizione circa $4,6 miliardi di liquidità, in calo rispetto agli oltre $5,4 miliardi dello scorso marzo.Fondi comunque ampiamente sufficienti per affrontare il 2023, ha dichiarato il CFO Sherry House.

Allo stesso modo di Rivian, anche Lucid ha fatto fatica a portare a regime la produzione della sedan "Air".All'orizzonte Lucid prevede ingenti investimenti legati all'ampliamento dello stabilimento in Arizona e alla costruzione di un secondo in Arabia Saudita (è bene sottolineare che il 61% della società è di proprietà del fondo sovrano dell'Arabia Saudita).

Gli orologi di lusso sono il miglior bene rifugio? 

Secondo recenti stime, condotte in prima linea da Bloomberg, il settore degli orologi di lusso è stato quello che ha performando meglio negli ultimi 12 mesi, registrando un sorprendente +20%

Entrando nel dettaglio, facciamo riferimento all’andamento dell'indice “Subdial 50”, che considera il rendimento dei cinquanta orologi di lusso più scambiati sul mercato: a presidiare le prime posizioni sono Rolex e Patek Philippe, con orologi che arrivano ad essere scambiati per centinaia di migliaia di dollari.Menzione particolare per il “Patek Nautilus 5711”, il modello più popolare che, dopo l’annuncio della fine della sua produzione, ha incrementato costantemente il suo prezzo, registrando un +48% come 12 months return.

Patek Philippe Nautilus 5711/1R-001

Rolex invece, nonostante l’incremento costante della domanda per i propri orologi, ha deciso di mantenere piuttosto costante l’offerta, scelta singolare ma che sta fruttando.L’azienda svizzera può vantare la più grande quota di mercato del settore (29% che sale al 40% negli Stati Uniti) e un fatturato i 8 miliardi di Franchi svizzeri nello scorso anno.A completare il podio sono Omega e Cartier, con una quota vicina al 7% l'uno.

A spingere la domanda verso l'alto è anche la scarsità dell’offerta: per poter acquistare un nuovo modello serve essere inseriti in una lista d’attesa, e questo non fa altro che aumentare pregio e percezione del marchio da parte dei consumatori.Così vengono anche scoraggiate le richieste di sconti, che possono erodere i margini dei punti vendita e delle aziende.

É interessante anche sottolineare come il prezzo medio di un Rolex sia inferiore a quelli di altri brand, come lo stesso Patek Philippe. Anche il numero di pezzi prodotti è differente: 1,05 milioni nel 2021 per Rolex, il doppio di Omega e 980.000 in più di Patek Philippe.Un settore mai in crisi?Numeri e differenze a parte, è possibile constatare come il settore negli ultimi 12 mesi abbia dato rendimenti molto soddisfacenti, con l'indice Subdial50 che ha reso addirittura il +20% nell'ultimo anno!

Come ormai è ben noto a tutti noi, da inizio 2022 e, in particolare modo, dall’inizio della guerra Russia-Ucraina, i mercati sono in rosso costante. Basti vedere lo S&P500, che ha registrato il peggior primo semestre dal 1970.

Molti investitori si sono quindi diretti verso investimenti alternativi, tra cui proprio gli orologi di lusso, che hanno rappresentato una delle mete preferite: pensate che hanno addirittura superato il rendimento di auto d’epocaoro e criptovalute.

Rendimento degli orologi di lusso e di altri investimenti alternativi

Esiste una correlazione tra criptovalute e orologi?Come per i mercati azionari, gli ultimi mesi non sono stati affatto facili nemmeno per le crypto.Il market cap del settore è in netto calo, con bitcoin sulla soglia dei $20.000 (-70% dai massimi) e alcune altcoin che hanno visto addirittura il loro valore azzerato (consigliamo la lettura della nostra newsletter su Terra-Luna per chi volesse approfondire un caso studio).

Ma esiste davvero una correlazione?Un recente report pubblicato da Bloomberg, ha evidenziato che il crollo delle crypto ha incrementato significativamente le scorte degli orologi di lusso sul mercato secondario.L’incertezza riguardo al mondo crypto ha portato molti proprietari di Rolex o Patek Philippe a “svendere” il proprio orologio, accrescendo l’offerta disponibile  (ricordiamo che Rolex non ha incrementato la propria produzione di orologi, come detto in precedenza). Il motivo è che diversi tra questi proprietari erano "nuovi ricchI", ovvero giovani che si erano arricchiti proprio con le crypto e che avevano usato parte di questa ricchezza per comprarsi orologi di lusso.

Di fatto, il boom di Bitcoin, Ethereum & Co., creando nuovi ricchi, aveva spinto verso l’alto i prezzi dei Rolex e dei Patek più ricercati. Similmente, la caduta delle quotazioni dei criptoassets ha fatto si che una ampia quantità di orologi di lusso arrivasse sul mercato secondario (deprimendo quindi i prezzi).Nel tempo si è potuto apprezzare come questi due mercati siano sempre più correlati: un legame che si fa sempre più stretto, tanto che al ribasso delle crypto è seguito il ribasso del mercato secondario degli orologi di lusso, che su certi pezzi ha addirittura segnato un -50% negli ultimi mesi.Se osserviamo l'indice Subdial50, infatti, nonostante infatti il rendimento a 12 mesi sia ancora ampiamente positivo (+20%), negli ultimi 6 mesi abbiamo osservato un trend ribassista (-22%) che è coerente con le difficoltà del settore delle cryptovalute e, in senso lato, con i mercati azionari.

Tim Stracke, Co-CEO di Chrono24, ha spiegato come questo calo dei prezzi dovuto alla vendita in massa di alcuni investitori abbia calmierato i prezzi di questi beni in modo rilevante.

Orologi di lusso e crypto: un legame sempre più stretto?Di recente l’orologiaio svizzero Tag Heuer ha fatto sapere di aver dato la possibilità ai propri clienti di effettuare pagamenti crypto online negli Stati Uniti attraverso un’integrazione con BitPay.Un altro brand svizzero, Franck Muller, ha recentemente fatto sapere che lancerà una collezione unica di Binance NFT con segnatempo in edizione limitata.

Cosa ci aspetta per il futuro? Saranno un buon investimento?La crescita vista nel 2021 del settore degli orologi di lusso non sembra assestarsi. Una recente indagine ha mostrato come il settore, valutato $25,1 miliardi nel 2021, crescerà ad un tasso CAGR (tasso annuo di crescita composto) del 4,1% annuo nel periodo 2022-2030.Per le previsioni, sono stati analizzati brand come Rolex SA, The Swatch Group Ltd, Compagnie Financiere Richemont SA, Patek Philippe SA, Audemars Piguet e Richard Mille.

E tu, se avessi a disposizione $10.000 da investire, preferiresti comprare un asset digitale come Bitcoin o andare sul "sicuro" acquistando un Rolex?

Altre news 🔥

Non perderti il nostro podcast: Clicca qui