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❌ Il Governo boccia il MES: scontro Italia-Ue

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  •   Il Governo boccia il MES: scontro Italia-Ue

  • 🚢 Le conseguenze degli attacchi nel Mar Rosso!

Ma, prima di partire con gli articoli, prendiamo giusto un secondo per augurarvi una buona Vigilia e delle buone feste di Natale🎄

LE RISPOSTE AL QUESITO
🇪🇬 Quanti soldi genera il canale di Suez per l’Egitto?

Queste le risposte al quiz della scorsa newsletter. Ci hanno stupito molto i risultati: ben il 43% di voi ha indovinato, e non era facile! L’anno scorso, il Canale di Suez ha infatti generato per l’Egitto oltre $9 miliardi. Mica male!

UNIONE EUROPEA
 Il Parlamento boccia il MES: scontro Italia-Ue

Nella giornata di venerdì, con una scelta che ha fatto (e farà) sicuramente discutere, il Parlamento italiano ha posto il veto sulla riforma del MES.

L’Italia rimane così l’unico Paese UE a non aver ratificato il fondo europeo “Salva-Stati”.

Alla Camera, i voti a favore sono stati 72, i contrari 184, gli astenuti 44, ripartiti per colore politico come segue:

  •  A favore: Pd, Italia Viva, Azione, +EU

  •   Contro: FdI, Lega, M5S

  • 🔘 Astenuti: FI, Avs, Noi Moderati

Un passo indietro, che cos’è il MES?

In breve, si tratta di un fondo che ha l’obiettivo di risollevare economicamente gli Stati più deboli della Zona Euro, permettendo ai Paesi che ne hanno bisogno di finanziarsi a condizioni favorevoli, nel caso in cui non riescano a farlo “normalmente” tramite la vendita di loro titoli.

Il MES è stato creato nel 2012, a quel tempo soprattutto per salvare la Grecia e Cipro, in difficoltà a seguito della crisi dei debiti sovrani.

E i 3 principali finanziatori, che contribuiscono al 64,5% del fondo sono:

  • 🇫🇷 Francia: con €189,45 miliardi

  • 🇩🇪 Germania: con €142,27 miliardi

  • 🇮🇹 Italia: con €125,02 miliardi

N.B: Queste sono le cifre di capitale sottoscritto, non effettivamente versato (l’Italia, ad esempio, ha versato “solo” €14 miliardi degli oltre €125 sottoscritti).

Italia, Francia e Germania, proprio per via dei maggiori apporti monetari sottoscritti, hanno un peso maggiore nelle votazioni, potendo porre il veto nelle decisioni più urgenti (ed è la facoltà di cui si è avvalsa giovedì l’Italia).

Ma cosa propone la riforma del MES?

I principali cambiamenti (che, ricordiamo, furono decisi nel gennaio 2021) riguardano:

  • 💵 L’obbligo per i Paesi che richiedono aiuti al MES di emettere dei titoli di Stato con una particolare clausola, che permetterà loro di dover restituire meno interessi ai creditori

  • 🏦 La creazione di un Fondo di risoluzione unico di €55 miliardi, per sostenere le banche più in difficoltà

Questo secondo punto è ciò che ha fatto discutere maggiormente, perché il MES non avrebbe più solo lo scopo di aiutare gli Stati in difficoltà, ma potrebbe entrare in gioco anche nelle crisi del credito.

In breve, il MES avrebbe la facoltà di salvare le banche in crisi.

Perché alla Camera ha vinto il “NO”?

Nel tempo, quasi tutti i partiti che compongono la maggioranza si sono dichiarati contro il MES.

“Sul MES la Lega non ha mai cambiato idea in vent'anni, è uno strumento inutile se non dannoso che porterebbe un lavoratore italiano a dover mettere dei soldi per salvare una banca tedesca”

Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Le principali motivazioni per non ratificare il MES, negli occhi di chi ha votato “NO”, sono:

  • 👑 L’eventuale perdita di sovranità economica

  • ✍🏻 Le condizioni di credito troppo stringenti e severe

  • 💸 I dubbi circa il versamento di ulteriori fondi

  • 🏦 La paura che il MES si trasformi in un meccanismo “Salva-Banche” (ritenuto poco utile per l’Italia)

E la bocciatura è avvenuta nonostante le recenti rassicurazioni del Ministro dell'Economia, il quale aveva garantito che non ci sarebbero stati ulteriori o maggiori costi per la finanza pubblica.

"Il ministro dell'economia e delle finanze aveva interesse che il Mes fosse approvato […] ma per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni, mi è sembrato evidente che non c'era aria per l'approvazione.”

Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia

E quindi? Cosa succede adesso?

Nonostante il Governo si sia detto non preoccupato delle conseguenze del veto italiano alla modifica del MES, esso di fatto blocca il nuovo trattato per tutti gli altri Stati membri aderenti che lo avevano già ratificato.

Ora, tra le ipotesi sul tavolo, c’è quella di creare un nuovo MES con gli stati membri favorevoli, ossia i 19 paesi dell’Area Euro senza l’Italia.

Nonostante questa strada sia complicata, se si dovesse arrivare ad un nuovo MES, sarebbe uno smacco per il nostro paese.

Secondo una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, il MES avrebbe “maggiori vantaggi per gli Stati membri a più elevato debito pubblico come l’Italia”.

E ora, è arrivato il momento del sondaggio:

Sei favorevole alla ratifica del MES?

Pensi che un meccanismo del genere sia utile all'Italia? O no?

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COMMERCIO INTERNAZIONALE
🚢 Le conseguenze degli attacchi nel Mar Rosso!

Gli attacchi dei ribelli yemeniti alle navi mercantili nello stretto del Gibuti (il tratto di mare che separa la penisola araba dal “Corno” d’Africa), rischiano di avere pesanti conseguenze sull’economia globale.

Lo sa bene il gruppo terroristico filo-iraniano degli “Houthi”, che non a caso ha preso di mira la rotta cruciale per lo scambio di merci e materie prime tra Europa e Asia.

L’obiettivo è chiaro: aumentare la pressione mediatica ed economica su Israele, affinché si trovi un accordo di pace con Hamas (che gli Houthi sostengono).

Se volete approfondire l’argomento, trovate qui il link alla scorsa newsletter in cui abbiamo parlato nel dettaglio di cosa sta accadendo e quali sono le motivazioni.

Oggi invece vogloamo soffermarci sulle conseguenze economiche degli attacchi.

Come se la stanno passando le compagnie di spedizione?

Credits: Bloomberg

In realtà, non così male come si potrebbe pensare in un primo momento.

Come si vede dal grafico, infatti, il valore azionario delle 47 più grandi compagnie di spedizione è letteralmente esploso a seguito degli attacchi (ben $22 miliardi di capitalizzazione totale in più).

Il motivo?

A causa degli attacchi, le assicurazioni sulle navi che attraversano quel tratto sono salite alle stelle, rendendo anti-economico passare dal Canale di Suez.

La conseguenza è che molte navi hanno deciso di circumnavigare l’Africa, una tratta che aumenta sensibilmente i giorni di viaggio e che diminuisce quindi l’offerta di navi container.

E, come la più vecchia delle leggi economiche, se la domanda rimane uguale ma diminuisce l’offerta, aumenterà il prezzo (e, in questo caso, anche il valore delle compagnie).

E i mercati? Come stanno reagendo?

In generale, bene i principali indici azionari e il gas, che non sembrano preoccuparsi più di tanto dei recenti eventi.

Tutta un’altra storia invece il petrolio, il cui prezzo è in forte rialzo negli ultimi giorni.

Dopo oltre un mese di cali continui, infatti, l’oro nero ha ripreso a correre.

Una fiammata di circa 10 punti percentuali messa a segno in pochi giorni, che rispecchia tutte le preoccupazioni degli investitori.

E i motivi del risveglio del greggio sono diversi:

  • 📈 I cambi di rotta delle navi aumentano i tempi e i costi di trasporto

  • 🤑 Stanno aumentando i costi dei noli

  • 🚢 Come detto, aumentano anche i costi delle assicurazioni delle navi

E, poi, come se non bastasse, a peggiorare la situazione ci si sta mettendo anche la siccità che sta colpendo l’America Centrale.

Ok, ma che c’entra con il Petrolio l’America Centrale?

Il Canale di Panama - Credits: Britannica

La mancanza di piogge in America sta lasciando a secco di acqua il canale di Panama, 80 chilometri strategici collegano l'oceano Atlantico al Pacifico e dal quale transita il 3,5% del commercio marittimo mondiale.

Il livello basso dell’acqua ha costretto l’Autorità del Canale di Panama (Acp), a ridurre le traversate giornaliere delle navi, almeno fino al prossimo primo febbraio.

Un ulteriore fattore di congestionamento dei traffici che, unito alla crisi dello stretto del Gibuti nel Mar Rosso, rischia di allungare i tempi di consegna delle merci e aumentare ulteriormente i costi di trasporto.

E se questo problema ci sembra lontano, beh ricordiamoci che tutto questo, in ultima istanza, tende sempre ad avere un impatto sui prezzi…

GLI ANGOLI

 🇦🇷 Proteste in Argentina per il mega decreto di Milei (IlSole24Ore)

  Mes: l'Italia dice no (IlSole24Ore)

🏦 I grandi successi e fallimenti del fintech nel 2023 (TC)

🙌🏻 Anche senza Adobe, le cose non sembrano andare male a Figma (TC)

💊 La pillola anticoncezionale maschile è vicina (Wired)

😺 Il primo video dallo spazio profondo riguarda… i gatti? (Wired)

🤑 Diesel cerca un Marketing Director Europe

✍️ Redbull cerca Sales and Marketing Specialist

🆕 Banca Mediolanum cerca Consulente Finanziario

💰️ Mutuiamo cerca Junior Credit Advisor

Il 24 dicembre 1979, l’Unione Sovietica invade l’Afghanistan. Dopo aver occupato Kabul, Babrak Karmal prende il potere, ma la resistenza dei Mujahidin e l'arrivo dei missili antiaerei statunitensi portano alla ritirata sovietica dieci anni dopo, nel 1988.

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