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📉 Stellantis ha fatto male i conti?
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
📉 Stellantis ha fatto male i conti?
💰️ In Italia abbiamo un problema di debito pubblico
AUTOMOTIVE
📉 Stellantis ha fatto male i conti?
Nella giornata di ieri le azioni di Stellantis sono crollate del -15%, dopo che l’azienda è stata costretta a rivedere le stime dei risultati del 2024.
Tra le stime che Stellantis ha dovuto rivedere, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, ci sono revisioni sul:
🤑 Margine operativo: misura la capacità di un'azienda di generare profitti ed è previsto tra il 5,5% e il 7% rispetto al 10% precedente
💸 Flusso di cassa industriale: rappresenta la liquidità generata dalle attività e da positivo, è sceso a una perdita tra i €5 e i €10 miliardi
🚘️ Produzione di auto: in calo del 25% rispetto al 2023
Ma quali sono le cause di questa crisi?
In una nota ufficiale, Stellantis ha reso note le cause principali della crisi:
🇺🇸 i problemi di performance nel mercato del Nord America
🌍️ il deterioramento nelle dinamiche del settore a livello globale
Ma c'è anche un’altra causa con cui tutti i produttori automobilistici europei devono fare i conti: la transizione verso l'elettrico.
In Europa infatti, la diffusione dei veicoli elettrici non sta decollando.
Dall'inizio del 2024, le vendite di auto elettriche in Europa sono aumentate solo del +1% e le previsioni indicano che entro la fine dell’anno si venderanno solo 3,1 milioni di auto elettriche (dato in linea con il 2023).
Per fare un paragone, in Cina le vendite sono aumentate del +30% e si stima che verranno venduti 10,5 milioni di veicoli entro la fine del 2024, secondo quando riportato da Rho Motion.
Ma la situazione in Europa non è omogenea..
Il problema per l’automotive europeo non è però solo legato ai veicoli elettrici, ma anche alla crisi della Germania, che si sta riversando in tutta Europa.
Recentemente vi abbiamo parlato di come Volkswagen non stia attraversando un periodo semplice e stia valutando per la prima volta in 87 anni di storia di chiudere di uno dei suoi stabilimenti in Germania e licenziare personale.
Volkswagen non è però l’unica casa automobilistica europea in difficoltà:
🇮🇹 Stellantis ha rivisto al ribasso le aspettative finanziarie, dopo che aveva già sospeso la produzione della Fiat 500 elettrica, rimandando la costruzione di 2 fabbriche di batterie
🇫🇷 Nel 2022, Renault aveva previsto che tutte le sue auto sarebbero state completamente elettriche entro il 2030, ma qualche mese fa ha cambiato strategia, scegliendo di continuare a vendere sia veicoli elettrici che a combustione per i prossimi 10 anni
🇩🇪 A febbraio, Mercedes ha dichiarato che le vendite di auto elettriche rappresenteranno fino al 50% del totale entro il 2030, cinque anni più tardi rispetto a quanto previsto nel 2021
E oltre tutti i problemi che stanno già attraversando, queste grandi case automobilistiche dovranno fare i conti con due scadenze:
⏳️ 2025: i produttori di auto dovranno ridurre le emissioni dei loro veicoli del 15%
📆 2035: stop alla produzione di auto con motore termico
E queste scadenze saranno difficili da rispettare (soprattutto la prima), visto che da una parte i produttori dovranno rendere la gamma di veicoli più ecologica, ma dall’altra sono costretti a continuare a produrre veicoli tradizionali per compensare le poche vendite di auto elettriche…
Insomma, per l’automotive europeo sembra stia iniziando un inverno mooolto lungo.
Sei d'accordo con lo stop alla produzione di auto con motore termico previsto per il 2035?Diccelo rispondendo al sondaggio! |
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Che aspetti?
PIANO DI BILANCIO
💰️ In Italia abbiamo un problema di debito pubblico
Abbiamo un problema: il nostro debito pubblico non ha intenzione di smettere di crescere a breve…
Il rapporto debito/PIL dell’Italia continuerà infatti a crescere fino al 2026, raggiungendo il 137,7% del PIL, come dichiarato dal Governo nel suo Piano Strutturale di Bilancio di medio termine presentato gli scorsi giorni.
La “situazione debito” è tornata ad essere impellente nell’agenda politica (dopo gli anni in cui l’inflazione lo aveva a poco a poco eroso), al punto che il Governo ha dichiarato che si impegnerà a mantenere il deficit di bilancio sotto al 3% del PIL, in modo da limitare l’ulteriore peggioramento della situazione.
Tenere sotto controllo il deficit vuol dire tenere sotto controllo il debito
Il deficit di uno Stato è la differenza negativa tra entrate e spese pubbliche in un anno. Perciò, il rapporto deficit/PIL misura questo disavanzo come percentuale rispetto alla ricchezza del paese.
La somma dei deficit pubblici di anno in anno va poi a comporre il debito pubblico, ragion per cui per tenere sotto controllo l’aumento del debito è necessario tenere sotto controllo il deficit.
Tenere sotto controllo il deficit di anno in anno è anche uno dei parametri richiesti dai Trattati dell’Unione europea, che ci impongono di mantenerlo sotto la soglia del 3% annuo.
Il problema? L’Italia fa molta fatica a rimanere sotto questo valore:
🇮🇹 deficit nel 2023 = 7,2%
🇮🇹 deficit nel 2024 = 3,8%
🇮🇹 deficit nel 2025 = 3,2%
🇮🇹 deficit nel 2026 = 2,7%
Ma quindi il Governo cosa si impegna a fare nei prossimi anni?
Nel Piano Strutturale di Bilancio sono tante le previsioni che vengono fatte, ma in particolare il Governo si aspetta che:
💰Il PIL reale salirà del 1,2% nel 2025
🛒 La spesa pubblica aumenterà in media dell’1,5% nei prossimi 7 anni
⬇️ Il rapporto deficit/PIL diminuirà, rientrando nei criteri di Maastricht entro il 2026
⬆️ Il rapporto debito/PIL crescerà fino al 2026 e poi inizierà a scendere (piano piano)
Il problema è che nei prossimi 2 anni il rapporto debito/PIL crescerà ancora…
Sempre secondo l’Unione, il rapporto debito/PIL del nostro Paese sarebbe dovuto diminuire nei prossimi anni per rientrare nei parametri di sostenibilità del debito. Mentre, secondo il Piano di bilancio presentato dal Governo questo aumenterò fino al 2026.
In particolare, si prevede che le lancette del debito tornino a salire raggiungendo il 137,7% del PIL nel 2025.
Perché questo aumento?
L’aumento del rapporto debito/PIL sembra essere dettato dal Superbonus, un’agevolazione fiscale per vari tipi di interventi di riqualificazione edile ed energetica di edifici, che pesa per circa 40 miliardi l’anno sul debito pubblico fino al 2027.
“La sfida più grande per il Paese è rappresentata dall’elevato stock di debito pubblico e dal relativo onere per interessi. (…) Gli spazi, sia pur limitati, per gli investimenti pubblici concessi dal Piano dal 2027 e una politica di bilancio prudente e credibile sono due elementi cruciali per aggredire il fardello del debito e della spesa per interessi, alleggerendolo in modo strutturale.”
Insomma, la situazione del debito pubblico in Italia è preoccupante e la sfida più grande rimane quella di fare riforme strutturali più incisive che possano realmente far crescere il PIL e rendere quindi il debito più sostenibile.
🇮🇹 Dl omnibus: ok ravvedimento speciale col concordato (Ansa)
🇺🇦 Ucraina, Zelensky: Trump mi ha assicurato che sosterrà Kiev (Ansa)
🌍️ Ora si può viaggiare nel tempo con Google Earth (techy)
🤖 Il dittatore ceceno Kadyrov vuole usare Cybertruck modificati contro l'Ucraina (Wired)
🚀 Arrivata la Dragon di SpaceX sulla Iss per riportare a Terra l’equipaggio di Boeing (StartMag)
🧬 Per la prima volta al mondo, le cellule staminali invertono il diabete di tipo 1 di una donna (GNN)
Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: il 65% di coloro che ha risposto vive in una casa collegata adeguatamente ai servizi, mentre il 31% vive in una casa non adatta al 100% alle sue esigenze.
Ecco cosa hanno detto alcuni di voi:
✍️ Kalpa cerca un Business Developer
💰️ Altea Federation cerca un Sviluppatore SAP ABAP
🆕 Xiaomi cerca un AIOT TV GTM
🤑 Manpower cerca un Specialista doganale
Il 1 ottobre 1949, Mao Zedong dichiara la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese.
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