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Burry shorta Apple?😱
Michael Burry torna all'attacco, mentre lo S&P500 sanguina
Buon Sabato! Oggi parliamo della nuova grande scommessa short di Michael Burry, ripercorrendo tutto il suo percorso durante la crisi del 2008, ma ci soffermiamo anche sulla situazione attuale, con gli indici americani che sono entrati, di fatto, in zona recessione.
Le storie di oggi1 - Michael Burry shorta Apple2 - Siamo definitivamente in recessione?
La (nuova) grande scommessa 💰
Se vi diciamo "La grande scommessa", cosa vi viene in mente?
Probabilmente avete pensato a Michael Burry, interpretato da uno straordinario Christian Bale nel pluripremiato film "The Big Short", che racconta la storia della crisi del 2008 vista dagli occhi di chi l'aveva prevista.Ed è proprio di lui e delle sua nuova scommessa contro il mercato di cui parleremo oggi.Prima di tutto: chi è Michael Burry? 🧐Partiamo dal principio. Michael Burry è un manager ed investitore statunitense. È conosciuto per lo più per essere un investitore che va contro corrente: nel 2008 ha anticipato la bolla del mercato immobiliare e la crisi dei subprime, ancora prima che chiunque la vedesse arrivare.Subprime? Bolla immobiliare? Di che parliamo? 🔎Chiariamo questi due concetti:
Bolla: è una situazione particolare in cui il prezzo di un bene (che siano azioni, obbligazioni o altro) continua a crescere incessantemente, senza un'apparente o valida giustificazione. A seguito di questa crescita insostenibile arriva poi lo scoppio della bolla, che porta ad un crollo fragoroso delle quotazioni.
Subprime: è un concetto un po' più complicato, ma in sostanza si tratta di una tipologia di prestiti concessi a clienti "ad alto rischio". Sono chiamati così perché, sottoponendo il creditore (quindi la banca) ad un rischio più elevato, sono considerati di qualità non primaria (quindi subprime).
E che c'entrano con la crisi del 2008? 📉In America, dal 1997 fino al 2006 ci fu un vero e proprio boom edilizio: i prezzi delle case aumentavano in media del +7% all'anno e questo portava chiunque a voler comprare o costruire casa, pensando di fare l'affare della vita (come biasimarli!).Tuttavia, non tutte le famiglie potevano permettersi la spesa per una casa ed è proprio qui che entrarono in gioco i mutui suprime.In quegli anni, l'apertura creditizia verso famiglie e individui ad alto rischio schizzò alle stelle, con le banche che concedevano prestiti ingenti anche a persone con poche garanzie. La situazione arrivò al punto in cui i mutui venivano erogati a soggetti che chiaramente non sarebbero MAI riusciti a ripagare questi debiti.Entriamo nello specifico: come funzionavano i Subprime? 😅Per loro caratteristica, nei primi due-tre anni dall'erogazione, questi mutui avevano un tasso ridotto e fisso, che si trasformava però dal terzo anno in tasso variabile.E perché questo è importante? I tassi variabili dipendono dai tassi di interesse che stabilisce la FED. Tra il 2004 e il 2006, la FED alzò progressivamente i tassi di interesse dall'1% al 5,25% e come conseguenza la crescita dei prezzi delle case rallentò.Aumentarono però gli importi delle rate, portando molte famiglie sull'orlo del fallimento. Pensate che in questi anni, un mutuo che era partito con un tasso del 4% era arrivano a costare oltre il 10% l'anno.Con il fallimento le famiglie meno abbienti e la mancata restituzione dei mutui, le banche ripresero possesso delle case (pignorate), che vennero poi vendute sul mercato. La conseguenza però fu che la maggiore offerta di case sul mercato fece crollare il prezzo, creando un circolo vizioso e portando allo scoppio della bolla immobiliare.
E come mai questo ha fatto crollare i mercati? 🤔Il motivo per cui i fallimenti dei mutui subprime si sono spostati sulle banche e sui mercati finanziari è dovuto ai meccanismi di gestione del rischio usati dalle banche per gestire i mutui ad alto rischio.Le banche, infatti, per ridurre il loro rischio facevano la cosiddetta cartolarizzazione. Spiegato semplicemente:1️⃣ Le banche avevano questi mutui a lungo termine, ma volevano un modo per ottenere l'equivalente di tutto il prestito oggi, senza aspettare di incassare le rate per 30 anni.2️⃣ Quindi hanno deciso di prendere questi mutui e "impacchettarli" insieme, in modo da vendere poi questi pacchetti di mutui ad altre società, in cambio di soldi (queste altre società sono società veicolo = società create dalle banche appositamente per ricevere i pacchetti di mutui).3️⃣ Ma dove trovavano i soldi le società veicolo? Li prendevano direttamente dai mercati finanziari, emettendo obbligazioni: in pratica andavano da investitori istituzionali promettendo loro un rendimento in cambio di denaro in prestito.4️⃣ Questo rendimento veniva pagato grazie agli interessi sui prestiti dati dalle famiglie (che avevano ricevuto il mutuo per la casa) e la società veicolo guadagnava sulla differenza (pagava meno agli investitori rispetto a ciò che le famiglie pagavano).5️⃣ La banca in tutto questo riceveva liquidità che poteva utilizzare per fare altri prestiti, così da poi cartolarizzare anche questi e ricominciare il processo.Ma il problema quale è stato? 😳Il problema è che la garanzia che le società veicolo offrivano agli investitori era completamente basata sulla certezza di riscossione del credito (quindi del mutuo): in pratica questo castello di carta stava in piedi fintanto che i debitori pagavano le rate. Se questi venivano meno, le società veicolo non potevano rimborsare le obbligazioni e le banche rischiavano crisi di liquidità.E poi sappiamo tutti come è andata a finire... 🙁Quando i tassi sono saliti, i default sui mutui sono iniziati e il castello di carta è crollato: le società veicolo sono andate in difficoltà e le banche si sono trovate in crisi di liquidità.E Michael Burry che fine ha fatto?👇🏻Burry è stato uno dei pochi a prevedere tutto ciò che si è poi verificato. Vedendo il castello di carta per quello che era, Burry decise di scommettere contro l'intero mercato immobiliare statunitense (ovvero, in gergo, shortando il mercato).
Shortare** il mercato significa scommettere sulla sua discesa. Lo si fa prendendo in prestito titoli e vendendoli subito sul mercato, per poi ricomprarli ad un prezzo più basso in futuro (a patto che la propria previsione si avveri, altrimenti toccherà ricomprarli ad un prezzo più alto, realizzando una perdita).
** In teoria Burry non fece un classico short, ma si avvalse dei cosiddetti Credit-Default-Swap. Se vuoi approfondire questo tema, clicca qui **Burry, con la sua società Scion Capital, prese in pieno la sua scommessa: quando il mercato implose, il suo short si rivelò una vera e propria miniera d'oro per i suoi investitori, con Scion Capital che registrò rendimenti del 489,34% per un profitto di oltre 1 miliardo e mezzo di dollari.E quale è la sua nuova grande scommessa?🍎Burry questa volta non sta scommettendo sull'intero mercato, ma solo contro una azienda: Apple (sì, l'azienda con la capitalizzazione più alta degli Stati Uniti - ad oggi pari a circa $2.250 miliardi).Secondo gli ultimi dati a disposizione (contenuti nel modulo F13, che i grandi investitori devono presentare alla SEC), che fanno riferimento al primo trimestre 2022, Burry deteneva contratti put su 2.060 titoli Apple, per un controvalore di circa $36 milioni di dollari.
Dal momento che anche questa "scommessa" è short, Michael guadagnerà solamente nel caso in cui Apple perda valore. Per il momento, la sua scelta di shortare è stata azzeccata poiché ad oggi, il prezzo di un'azione dell'azienda è minore rispetto a quello che era nel primo trimestre del 2022. Tuttavia, non sappiamo se Burry ha già fatto valere il suo diritto a vendere l'asset o se sta ancora aspettando. C'è da dire che Burry, dopo il grande risultato del 2008, ha più volte shortato, con più o meno successo e sono anni che grida alla bolla finanziaria (che effettivamente potrebbe essersi sgonfiata proprio con il 2022).Ma Burry shorta sempre e non compra mai? 🙄Non proprio. Dentro lo stesso modulo F13, si può notare come ci siano stati anche degli acquisti durante il primo trimestre, di aziende come Stellantis (derivata dalla recente fusione di Fiat e Peugeot), Alphabet (Google), e Meta (ex Facebook).A Burry risponde Warren Buffet! 😱Se da una parte Burry spinge per un ribasso, Buffett sfrutta le difficoltà dei mercati nel 2022 per fare compere: tra gli acquisti fatti, è incrementata leggermente anche la posizione in Apple.
La holding di Warren Buffet, Berkshire Hathaway, ha infatti acquistato ulteriori 3.8 milioni di azioni Apple, per un controvalore di poco inferiore ai $600 milioni di dollari.Pur sempre spicci però comparate alle 891 milioni di azioni Apple in suo possesso, sia chiaro, ma comunque un segnale positivo su come la veda l'Oracolo di Omaha sul futuro della società di Cupertino.
Stiamo entrando in recessione? 📉
Nella giornata di ieri il principale indice americano, lo S&P500, che racchiude le 500 società americane a maggiore capitalizzazione, è entrato ufficialmente in "bear market" superando cioè la soglia del -20% dai massimi di inizio anno, per la prima volta dallo scoppio della pandemia.Dopo aver raggiunto i minimi di giornata con un -2%, lo S&P500 ha chiuso l'ultimo giorno della settimana in lievissimo rialzo (+0,01%), tornando al di sopra del livello del -20%, che è noto per essere l'indicazione che i mercati sono ufficialmente in una fase di depressione (mercato orso).
MERCATO TORO: i mercati sono rialzisti, è tutto verde e gli indici e le azioni cresconoMERCATO ORSO: i mercati sono ribassisti, è tutto rosso e gli indici e le azioni crollano
La definizione di striscia negativa...📉Questa che si è appena conclusa è la 7a settimana di fila in negativo per l'indice: si tratta di un risultato che non osservavamo addirittura dallo scoppio della bolla dot-com nel 2001.Un 2022 da dimenticare?🤦🏻♂️Dopo questa settimana, tutti i settori dell'S&P500 sono ufficialmente in territorio negativo come rendimento YTD (year-to-date, quindi da inizio anno ad oggi): a faticare sono in particolare le tech (-25,3%) e i servizi di comunicazione (-27,4%).Fanno eccezione solo il settore energetico, che segna uno strabiliante (+46%) e il settore delle Utilities, in sostanziale parità (-0,51%).A beneficiarne è l'oro, che chiude la settimana in rialzo del +1,9% (da $1.811 a $1.846).
E se allarghiamo l'orizzonte?📈Più lo allarghiamo e più vediamo come gli ultimi 5 anni siano stati straordinariamente proficui per i mercati. Dai minimi di marzo 2020, lo S&P500 ha ritornato un +102% fino ai nuovi massimi e ad oggi è ancora in positivo del +69% rispetto a quei valori.Senza considerare i fortunati che sono entrati ai minimi, ad un orizzonte a 3 anni l'indice a generato un +36%, mentre a 10 anni uno straordinario + 201% (ricordiamoci che la media dello S&P è del 9% medio annuo negli ultimi 40 anni).
Dovremmo spaventarci?🤔Ovviamente le condizioni macroeconomiche sono cambiate parecchio, rispetto a soli 9 mesi fa. Siamo passati:
Da tassi bassi a tassi crescenti
Da ripartenza economica a timori di recessione
Da stabilità dei prezzi a spinte inflazionistiche
Da stabilità geopolitica a forte incertezza geopolitica
Da Quantitative Easing a Tapering e Quantitative Tightening (se non sai di cosa si tratti, leggi questa edizione passata della newsletter cliccando qui)
Chiaramente tutte queste modifiche creano la situazione perfetta affinché i mercati finanziari, e soprattutto quelli azionari, soffrano.Le prospettive nel breve (fine 2022 - prima parte del 2023) non sono particolarmente rosee: dipenderà molto dalle mosse della FED, da come si comporterà l'inflazione (rallenterà?) e dall'evoluzione della situazione in Ucraina.
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