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🇨🇳 L’Africa è sotto il controllo della Cina?
INSIEME A:
Buongiorno! Questo è il Punto, l’appuntamento mattutino di cui non riuscirai più a fare a meno!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
🇨🇳 L’Africa è sotto il controllo della Cina?
🇫🇷 Riforma pensioni: scoppia il caos in Francia
L’Africa è sotto il controllo della Cina? 🇨🇳
Qualche giorno fa ti abbiamo parlato della solida posizione di leadership mondiale della Cina nella fornitura di alcune risorse strategiche per l’industria moderna, come le Terre Rare.
Il Paese del Dragone non sembra però volersi adagiare sugli allori di questo dominio e negli ultimi due decenni ha allargato la sua influenza sul continente che si stima essere in futuro uno dei mercati più importanti al mondo: l’Africa!
L’Africa ha infatti un enorme potenziale…
…principalmente per due motivi:
📈 Forte espansione demografica: la popolazione del continente è in crescita esponenziale (2,3 miliardi di persone previste nel 2050)
🪨 Ricchezza di risorse naturali presenti: diamanti, oro, cobalto, litio, petrolio e, indovina un po’… terre rare!
Ma quali sono gli interessi Cinesi in Africa?
Quest’ultimi ricadono in due tipologie:
♟️ Ottenere il controllo di infrastrutture strategiche
🌱 Sfruttare terreni e risorse naturali
🥊 Esercitare pressioni politiche nei confronti dei paesi debitori
Vediamoli punto per punto…
1. Ottenere il controllo di infrastrutture strategiche
Hai mai sentito parlare di “Trappole del Debito" ?
Si tratta di una strategia che consiste nel prestare denaro a paesi economicamente in difficoltà per costruire porti, aeroporti e ferrovie (che vengono poi messi poi a garanzia del prestito elargito).
Capisci bene che prestando denaro a paesi in difficoltà la mancata restituzione del debito non è un evento così remoto.
Ed ecco quindi che, nel caso in cui ciò avvenga, chi ha prestato i soldi entra in possesso dell’infrastruttura messa a garanzia.
Un esempio? Il porto di Mombasa, in Kenya, crocevia per il commercio dell’Africa Orientale, è stato messo come garanzia di un prestito da $3,2 miliardi utilizzato per costruire quasi 500 km di ferrovia tra la stessa Mombasa e Nairobi.
Se le cose andassero male, la Cina si ritroverebbe tra le mani uno dei porti più importanti dell’intero continente.
Non male, no?
2. Sfruttare terreni e risorse naturali
Il denaro prestato dalla Cina viene scambiato con terreni utilizzati poi per produrre cibo, fertilizzanti o mangimi per animali da importare in madre patria.
Un’ottimo modo per ridurre la dipendenza da altri paesi: ciò che non posso produrre in casa lo produco fuori con costi di importazione dimezzati.
3. Esercitare pressioni politiche sui Paesi debitori
Infine, i crediti nei confronti dell’Africa vengono utilizzati dalla Cina come leva per persuadere i paesi debitori ad attuare decisioni politiche favorevoli
…e come via d’accesso allo sfruttamento delle risorse naturali presenti sul territorio.
A titolo di esempio, basti pensare che nella Repubblica Democratica del Congo: nel Paese si trovano la metà delle riserve mondiali di Cobalto… e 15 delle 17 miniere attive sono nelle mani di aziende cinesi.
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Riforma pensioni: scoppia il caos in Francia 🇫🇷
Il governo francese ha riformato il sistema pensionistico del Paese, scatenando un vero e proprio caos tra la popolazione, da subito scesa in piazza a protestare.
Questo anche a causa dell’uso dell’articolo 49.3 della costituzione…
…che permette l’approvazione di una legge senza dover passare dal Parlamento.
Il Presidente francese Emmanuel Macron ha infatti dichiarato che ci sarebbero stati “rischi finanziari ed economici troppo grandi” se la riforma avesse tardato ad arrivare.
Ma quali sono i cambiamenti principali rispetto alle vecchie pensioni?
In primis (e ciò che più ha fatto arrabbiare i nostri cugini), la modifica dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni (anche se la soglia aumenterà in modo graduale, di tre mesi ogni anno).
Andando in pensione a 64 anni poi, la cifra corrisposta sarà sensibilmente inferiore alla contribuzione piena, raggiungibile solo a 65 anni e con 40 anni di contributi.
È chiaro come l’obiettivo dello Stato sia incentivare le persone a continuare a lavorare anche superata la soglia dei 64-65 anni, senza peraltro prevedere sconti per le professioni cosiddette usuranti, come invece avviene in Italia.
E anche l’importo minimo della pensione è stato alzato, a €1.200.
Ciò significa che chi non ha messo da parte denaro sufficiente nella propria cassa previdenziale per ottenere quella cifra mensile, dovrà continuare a lavorare.
Ma perché si è arrivati a questo?
In breve: perché la Francia deve gestire un debito pubblico ingente e in crescita (mi ricorda qualcuno…)
E le pensioni pesano come un macigno sulle casse dello Stato: il 14,8% del PIL per essere precisi (per noi italiani è il 15,4% - aiuto).
Un’altra via per evitare l’innalzamento dell’età pensionabile avrebbe comportato aumentare ulteriormente la pressione fiscale, già ai massimi storici… (e per questo motivo difficilmente percorribile).
Nel mentre, oltre alle proteste che hanno già portato a numerosi arresti, è stato firmato un referendum popolare da 250 senatori e deputati contro la riforma, al vaglio della Corte Costituzionale di Parigi entro il prossimo mese.
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Oggi nella storia? Il 23 marzo 1983 muore Barney Clark, il primo paziente a ricevere un cuore artificiale, 112 giorni dopo l'operazione. L'uomo passò a letto gli ultimi suoi mesi di vita, collegato ad una macchina che pompava aria dentro il cuore realizzato in alluminio e plastica.
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