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🌳 Zara, H&M e la deforestazione del Brasile
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
🌳 Zara, H&M e la deforestazione del Brasile
✈️ Ryanair vuole investire in Italia?
ITALIA
🌳 Zara, H&M e la deforestazione del Brasile
Zara e H&M sarebbero complici della deforestazione e delle pratiche illegali che si svolgono nelle piantagioni di cotone in Brasile.
La ONG britannica Earthside ha mosso delle accuse pesanti ai due gruppi europei di abbigliamento fast fashion, accusandoli di aver prodotto almeno 250 milioni di capi utilizzando cotone non sostenibile.
E questo cotone “sporco” sarebbe prodotto in alcune aree del Brasile dove si verificano regolarmente episodi di espropri di terre, violenze e corruzione…
Ma cos’ha scoperto questa ONG?
Earthside ha tracciato circa 800.000 tonnellate di cotone proveniente dal Brasile, anche attraverso l’uso di immagini satellitari, e ha prodotto un report dal titolo (autoesplicativo) che recita: “Crimini di moda: i giganti europei del retail collegati al cotone sporco proveniente dal Brasile”.
La ONG avrebbe scoperto che il cotone che viene lavorato negli stabilimenti in Cina di Zara e H&M proverrebbe da due delle più grandi aziende agroindustriali del Brasile, SLC Agrícola e il gruppo Horita, situate nello stato di Bahia a nord est del Brasile.
Fonte: Britannica
Ma perché è scoppiato uno scandalo?
Negli anni, queste aziende si sarebbero macchiate di una serie di crimini quali corruzione, deforestazione illegale e land grabbing, cioè l’occupazione forzata di grandi porzioni di terra per lo sfruttamento industriale e l’allontanamento delle comunità che su quella terra ci vivevano.
E lo scandalo non finisce qui…
Ad aggravare la situazione è il fatto che questo cotone sia stato certificato da Better Cotton, il più grande ente “certificatore” di cotone sostenibile…
Insomma, se le accuse si rivelassero fondate e se anche questo ente fosse in un certo senso colluso con le politiche di greenwashing delle aziende, di certo non sarebbe una bella notizia.
E nel frattempo l’Europa rimane a guardare…
Seppur il regolamento contro la deforestazione esista e sia entrato in vigore nel giugno 2023, questo ha un grosso problema.
Se da una parte infatti obbliga le aziende a tracciare la provenienza delle materie prime per assicurare che non siano frutto di pratiche illegali, dall’altra, tra queste materie prime non include il cotone.
Il sospetto è quindi che proprio per questo motivo molte aziende sfruttino questo “gap” nella legge per continuare a fornirsi in Brasile, dove la produzione sta aumentano senza controllo, al punto che il paese dovrebbe diventare il più grande esportatore di cotone al mondo entro il 2030.
Insomma, alla fine della fiera, a rimetterci le penne sono le grandi foreste, che vengono disboscate senza grandi remore per fare spazio a colture intensive.
L’Amazzonia, ad esempio, ne è un caso emblematico: basti pensare che negli ultimi 30 anni ha perso in media una superficie di foresta tropicale pari a 12.000 km quadrati all’anno…
Insomma, se tutto questo fosse vero, a pagarne le conseguenze nel lungo termine saremo tutti noi.
Pensi che Earthside abbia ragione?Zara e H&M hanno davvero utilizzato cotone "sporco"? |
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INVESTIMENTI IN ITALIA
✈️ Ryanair vuole investire in Italia?
Buone notizie: Ryanair ha annunciato l’intenzione di aprire un nuovo centro di manutenzione per aerei nel sud Italia.
Il CEO ha infatti dichiarato che nei prossimi 5 anni l’azienda prevede di investire fortemente nel nostro paese, e non solo con questo centro di manutenzione, ma anche espandendo la flotta (che ad oggi conta già un centinaio di aerei basati in Italia), e incrementando il traffico passeggeri.
In particolare, grazie ad un investimento di €4 miliardi, sarebbe possibile aggiungere altri 40 aerei e far aumentare il traffico passeggeri di altri 20 milioni di persone.
Ma com’è il rapporto tra Ryanair e l’Italia?
I numeri parlano chiaro: negli ultimi 10 anni, Ryanair ha trasportato 200 milioni di passeggeri dall’Italia e ha investito nel nostro paese circa €25 miliardi.
Nonostante ciò, la compagnia aerea è più volte finita nel mirino del Governo e di alcune istituzioni italiane:
🛑 Nell’estate del 2023, il Governo ha posto un limite ai prezzi dei biglietti, in particolare quelli che collegano la terraferma con le isole, in seguito ai rincari estivi che avevano generato polemiche
💸 Anche l’ENAC, Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, aveva criticato il caro tariffe, sostenendo che la compagnia non fosse più da considerare low cost
🥇 AGCOM, l’autorità di regolamentazione delle comunicazioni, ha recentemente avviato un’indagine per presunto abuso di posizione dominante, in quanto secondo le stime Ryanair si starebbe approfittando della sua quota di mercato, che è pari al 44% (tra collegamenti nazionali e internazionali)
Su quest’ultima disputa, la risposta di Ryanair non si è fatta attendere.
Secondo il CEO, l’AGCOM dovrebbe concentrarsi sulle pratiche scorrette di alcune OTA, ovvero le agenzie di viaggio online, che spesso applicano sovrapprezzi ingiustificati alle prenotazioni online.
Ryanair continuerà ad impegnarsi in Italia nonostante i rischi
Recentemente, il CEO di Ryanair ha incontrato Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, per discutere:
🕊️ Dei piani di sviluppo per gestire l’affluenza che ci sarà verso l’Italia per il prossimo Giubileo del 2025
🛬 Della crescita dell’aeroporto di Ciampino per migliorare i collegamenti con Roma
Questo impegno dimostra che la compagnia ha intenzione di continuare la sua espansione in Italia - nonostante in questo momento storico l’azienda stia affrontando un periodo pieno di insidie, prima tra tutte la tematica dei ritardi nelle consegne degli aerei.
Boeing avrebbe infatti dovuto consegnare a Ryanair 57 nuovi 737 Max, ma nel 2024 la compagnia aerea ne riceverà meno di 40, a tutto scapito di alcuni piani di ampliamento che Ryanair stessa aveva programmato.
Certo è che però, nonostante le difficoltà, l’intenzione è di continuare a puntare sul nostro Paese - il che è davvero un’ottima notizia.
È uscita la nuova puntata di Direct: il podcast che in 15 minuti ti aggiorna sulle notizie economiche e di attualità che non puoi perderti. In questa puntata parliamo di:
💰 Il governo presenta un piano che non è un piano - il DEF manca di tutta la programmazione economica…
👕 Zara e H&M accusate di usare cotone “sporco” dal Brasile - sembrerebbe arrivare da sfruttamento...
🇮🇹 Lo Stato fa passi avanti nella guerra alla Mafia - confiscati beni per €3 miliardi negli ultimi 16 mesi!
Ascolta ora cliccando qui in basso 👇🏻
🇪🇺 Il Parlamento Ue approva il nuovo Patto sui migranti (Ansa)
🇬🇧 Il Regno Unito pensa di vietare la vendita di smartphone ai minori di 16 anni (Wired)
🍏 Apple apre l'accesso ai componenti usati dell'iPhone per le riparazioni (TC)
📹️ Bending Spoons cresce ancora e compra StreamYard (Wired)
🇮🇳 L'India approva un piano solare da $9 miliardi di dollari, con pannelli per 10 milioni di case (GNN)
🛑 Meta, nuove funzioni per sextortion e condivisione di foto intime (Ansa)
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Il 14 aprile 1986, gli USA bombardano la Libia, ritenuta responsabile di favorire il terrorismo contro cittadini americani.
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