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🤑 Tornano i vitalizi ai senatori?

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  • 👧🏼 Figlio mio, ma quanto mi costi?

  • 🤑 Tornano i vitalizi ai senatori?

👧🏼 Figlio mio, ma quanto mi costi?

Fare figli costa, e nemmeno poco

Tra i vari fattori che influenzano il calo demografico, c’è sicuramente la parte economica, visto che fare figli non ha proprio un impatto indifferente sul conto corrente dei genitori!

Ma quanto costa fare un figlio?

Calcolare un valore preciso è molto complicato, soprattutto per quanto riguarda le pratiche prenatale.

Ci sono infatti molte variabili, tra cui la scelta di concludere la gravidanza in un ospedale pubblico (quindi gratuitamente) o in una struttura privata (dove si può arrivare a svariate migliaia di euro).

Ci sono poi altri aspetti, come il caso in cui la gravidanza dovesse veder complicazioni che richiedono esami specifici.

Insomma, le variabili sono tante e per le pratiche prenatale è molto complesso fare stime. Diverso è però per il periodo post-nascita…

Le spese post nascita

Secondo la Banca d’Italia e l’indagine ISTAT sulle spese dei consumatori italiani, per mantenere un figlio, una famiglia spende in media circa €645 al mese - valore che peraltro è in continuo aumento negli ultimi anni.

Ma quali sono le principali voci di spesa?

  • 🍽️ Alimentari e bevande → 137€

  • 👟 Scarpe e abbigliamento → 53€

  • 👶 Asilo nido e baby-sitter → 47€

  • 🏥 Salute → 16€

  • 🏠 Casa → 101€

  • 🚌 Trasporti → 110€

  • 📚 Cultura e tempo libero → 112€

  • 😶 Altro → 69€

Questi valori, che cambiano in base al reddito familiare e all’area geografica, sono ovviamente approssimativi, poiché calcolati tramite un “medione” tra famiglie anche molto diverse tra loro (pensiamo a chi manda il figlio all’asilo nido privato vs chi non lo fa)

Ciononostante, questo valore ci dà comunque l’idea di quanto costi “investire nel procreare e di come non sia proprio così facile affrontare queste spese per le famiglie giovani.

Ah, e non è solo questione di soldi…

A subire le maggiori conseguenze della nascita di un bambino, infatti, è spesso la madre, spesso ostacolata dal punto di vista lavorativo.

E ciò che preoccupa è che non si tratta solamente di “contrattempo” da qualche mese che poi si risolve, su questo i dati parlano chiaro:

Se guardiamo ai 15 anni successivi alla gravidanza, il reddito lordo di una donna con figli è pari a meno della metà di quello di una donna senza figli.

Tornano i vitalizi ai senatori? 🤑 

I vitalizi per i senatori che hanno completato un mandato prima del 2012 saranno ripristinati…

Questo ha deciso il Consiglio di Garanzia del Senato, che ha così cancellato la delibera (a firma Movimento 5 Stelle) che nel 2018 li aveva tagliati.

C’è poco da stupirsi in realtà, considerando che non si tratta di un fulmine a ciel sereno: sono anni che si va avanti a contenziosi legali e già nel 2020 la delibera era stata oggetto di ridimensionamento.

Ma come funzionava il taglio dei vitalizi del 2018?

La delibera del 2018 riguardava gli ex senatori che avevano svolto almeno 5 anni di mandato prima del 31 dicembre 2011.

Perché prima di questa data? 
Perché già dal 2012 in avanti i vitalizi erano stati eliminati per i nuovi parlamentari: al loro posto erano state create delle pensioni normali, che funzionano con il sistema contributivo, in cui l'assegno si calcola quindi sulla base dei contributi versati (e non sullo stipendio ricevuto - come è giusto che sia!).

Già oggi quindi i famosi “vitalizi” non esistono più, se non per chi aveva svolto almeno 5 anni di mandato prima del 2012.

A queste persone si rivolgeva la delibera promossa dal M5S, che nel 2018 ha stabilito che lo stesso sistema contributivo andava applicato anche a tutti quegli assegni maturati prima del 31 dicembre 2011.

Insomma, il messaggio era chiaro: avete ancora diritto alla pensione, ma non alla pensione d’oro (aka l’assegno verrà calcolato con il metodo contributivo e non con il retributivo).

E la differenza non era banale: tutti gli ex senatori che ricevevano il vitalizio l'hanno visto fortemente ridotto, chi del -20% e chi addirittura del -60%.

Già nel 2020 se n’era parlato…

A giugno di quell’anno, infatti, la Commissione contenziosa (un organo del Senato che si occupa dei ricorsi dei senatori) aveva deciso di annullare la delibera del 2018 e ripristinare i vitalizi.

Secondo l’avvocato Maurizio Paniz, che aveva seguito la questione, i motivi del ricorso erano quattro:

  • Non si può intervenire su una sola categoria (cioè gli ex parlamentari)

  • Non si può ridurre retroattivamente dei diritti già acquisiti

  • Il taglio era molto ingente (in alcuni casi fino all'80% dell'assegno)

  • Trattandosi di una delibera (e non di una legge), non poteva durare per sempre ma doveva avere una durata limitata ad alcuni anni

In quell'occasione però il taglio non era stato cancellato, ma solo ridotto.

Al tempo di decise che il ricalcolo con il sistema contributivo sarebbe stato fatto partire dal 2018, invece che dal 2012, riducendo in questo modo l’impatto per gli ex senatori, ma anche il beneficio per le casse dello Stato (il cui risparmio annuale passò da €60 a €40 milioni l'anno circa).

Ma chi l’ha presa questa decisione?

Il Consiglio di Garanzia del Senato.

Questo si è riunito il 5 luglio, per l’ultima volta con i componenti della scorsa legislatura: a presiedere l'incontro c'era Luigi Vitali, ex senatore di Forza Italia.

Il suo vice era Ugo Grassi, ex M5S poi Lega e infine passato al gruppo Misto (non rieletto). A far parte del Consigliano c’erano poi Alberto Balboni (senatore di Fratelli d'Italia), Pasquale Pepe (ex Lega) e Valeria Valente (Pd).

Da ciò che è emerso, Balboni e Pepe avrebbero votato contro la decisione, Valente si sarebbe astenuta, mentre Grassi e Vitali (il cui voto vale doppio in quanto Presidente) avrebbero votato a favore.

Secondo Vitali:

"La delibera era stata fatta male. Se questo Parlamento vuole tagliare i vitalizi occorre fare una legge, non una semplice delibera".

"Secondo le indicazioni del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale, i tagli alle pensioni d’oro devono prevedere un tempo limitato di riduzione. Anzi, secondo questi criteri il taglio non potrebbe superare tre anni. Noi siamo arrivati a cinque anni e da ottobre 2022 diciamo basta".

Luigi Vitali - ex senatore di Forza Italia

E ora che succederà?

C’è poco da fare: la decisione del Consiglio non è appellabile, per cui la delibera del 2018 viene cancellata del tutto - senza mezzi termini...

I vitalizi torneranno quindi a 851 ex senatori ed ex senatrici e 444 familiari di senatori scomparsi.

E ora una delibera simile è al vaglio della Camera, con la possibilità che i vitalizi degli ex deputati vengano reintegrati.

Insomma, qualora i vitalizi volessero essere tagliati nuovamente, questa volta sarebbe opportuno farlo con una legge.

Ma tra il dire e il fare…

Angolo Politico 💬 

🇺🇸 USA: inflazione meglio delle attese (Ansa)

🇮🇹 Tajani: sabato diventerà presidente di Forza Italia (IlSole24Ore)

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❓ Forse non dobbiamo aver paura dell’intelligenza artificiale (Wired)

Oggi nella storia? Il 13 luglio 1930, la Francia sconfigge il Messico per 4-1 mentre gli Stati Uniti si impongono sul Belgio per 3-0, le prime partite in assoluto dei Mondiali di calcio, giocati in Uruguay.

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