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🚗 Stellantis: l’addio di Tavares

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  • 🚗 Stellantis: l’addio di Tavares

  • 💳️ Il venerdì nero dei pagamenti elettronici

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AUTOMOTIVE

🚗 Stellantis: l’addio di Tavares

In questi giorni, il mondo dell'automotive è stato scosso da un annuncio a sorpresa: Carlos Tavares ha rassegnato le dimissioni dalla carica di CEO di Stellantis.

La notizia è arrivata domenica sera, cogliendo tutti alla sprovvista e lasciando il gruppo in una fase delicata.

“Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il Consiglio e il CEO. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il CEO alla decisione di oggi”

Henri de Castries, Senior Independent Director di Stellantis

Ma perché Tavares si è dimesso?

Le dimissioni arrivano in un momento delicato per il gruppo italo-francese:

  • 📉 un significativo calo dei profitti

  • 🚙 indebolimento delle vendite, soprattutto negli Stati Uniti

  • 👥 divergenze di vedute con alcuni membri del CDA

  • 🏛️ scontri accesi con il governo e l'opposizione italiana

E la tempistica ha sorpreso tutti, perché nonostante ad ottobre il gruppo avesse già avviato il processo per individuare un successore, l'uscita di scena di Tavares era prevista per l'inizio del 2026...

Chi guiderà ora Stellantis?

In attesa di trovare un nuovo CEO permanente (che dovrebbe arrivare entro la prima metà del 2025), il gruppo ha deciso di:

  • ⚡️ istituire un Comitato Esecutivo ad interim

  • 👨‍💼 affidarne la presidenza a John Elkann

Il toto-nomi per il nuovo CEO è già partito, con tre candidati che sembrano in pole position:

  • 👔 Luca De Meo, attuale CEO di Renault

  • 👔 Olivier Francois, manager interno al gruppo

  • 👔 Jean-Philippe Imparato, anche lui già manager interno

Tante sfide attendono il nuovo AD

Chiunque subentrerà a Tavares dovrà affrontare questioni cruciali, a partire dal futuro dei 15 marchi del gruppo: alcuni stanno infatti mostrando evidenti criticità e il nuovo CEO potrebbe decidere di cederli. Qualche esempio?

  • ⚡️ Abarth: da quasi 23.500 auto vendute in Europa nel 2018 è crollata a 7.900 nel 2023. La versione elettrica della 500 è diventata quasi un meme, con un totale di 117 dall’inizio dell’anno

  • 🏎️ Maserati: la situazione è drammatica. L'impianto di Grugliasco è stato chiuso, l'Innovation Lab smantellato e lo stabilimento di Modena ha registrato un crollo del -75% della produzione…

A questo si aggiunge…

  • 📉 -27% dei ricavi nel terzo trimestre 2024

  • 📉 -17% delle vendite ad ottobre rispetto all’anno precedente

  • 📉 -41% del titolo in Borsa da inizio anno

  • 📉 - 7,2% del titolo solo nella mattinata del 2 dicembre

Non è solo Stellantis ad avere un problema…

L’intero settore automotive europeo sta affrontando una grande crisi: vendite in picchiata (-18% ad agosto rispetto al 2023), stabilimenti che chiudono e migliaia di lavoratori in cassa integrazione.

Un problema non da poco se consideriamo che stiamo parlando di un settore che vale il 7% del PIL europeo e dà lavoro a 13 milioni di persone.

Ma perché questa situazione?

  • 🚗 le case automobilistiche sono indietro nella corsa all’elettrico (e non sono competitive rispetto ai rivali cinesi)

  • 🇪🇺 norme europee stringenti in termini di impatto ambientale

  • 🇪🇺 norme europee stringenti in termini di sicurezza

  • 🔌 infrastrutture di ricarica totalmente inadeguate

  • 🇨🇳 concorrenza cinese con tecnologie sempre più avanzate

E per tutte queste ragioni le vendite sono diminuite… e di conseguenza i prezzi delle auto sono lievitati!

Secondo un'analisi condotta da AutoScout24, il prezzo medio delle 10 auto nuove più vendute è passato da €10.590 nel 2003 a €21.040 nel 2023, registrando un incremento del 98,6%.

Di tutto questo (e altro) ne abbiamo parlato nel nostro video su Youtube 👇🏻

Cosa ne pensi del futuro di Stellantis?

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PAGAMENTI ELETTRONICI

💳️ Il venerdì nero dei pagamenti elettronici

Il 28 e il 29 novembre 2024, mentre milioni di italiani si preparavano a sfruttare gli sconti del Black Friday, è successo l'impensabile: i POS di mezza Italia hanno smesso di funzionare, rendendo impossibile pagare con la carta e prelevare agli sportelli.

Non è stato un attacco hacker e nemmeno un problema di sovraccarico per gli acquisti del Black Friday. La causa? Decisamente più "terrena"…

Ma cosa è successo?

Al centro di questo caos c'è Worldline, una multinazionale francese che molti non conoscono ma che ha un ruolo cruciale nei nostri pagamenti quotidiani.

L'azienda gestisce:

  • 🌍 transazioni in 170 Paesi

  • 💳 126 milioni di carte di pagamento

  • 🏦 collegamenti tra negozi, banche e circuiti di pagamento

Tutto è iniziato alle 11:25 di giovedì 28 novembre, quando il sistema ha cominciato a dare i primi segni di cedimento.

Il problema è poi esploso intorno alle 14:00, proprio nel momento di punta dello shopping. E si è risolto solo nella serata di venerdì 29 novembre.

E il motivo? Alcuni lavori stradali hanno danneggiato i cavi internet di un data center in Svizzera fondamentale per le autorizzazioni bancarie. In pratica, mentre qualcuno installava delle tubature del gas, ha letteralmente "staccato la spina" ai pagamenti digitali.

Quanto è stato grave il problema?

Il disservizio ha colpito duramente l'Italia, mentre il resto dei Paesi che utilizzano Worldline non ha quasi avvertito il problema. Le conseguenze:

  • 💶 perdite per almeno 100 milioni di euro per i piccoli commercianti

  • 🛒 clienti costretti ad abbandonare la spesa alle casse

  • 🥗 sprechi di prodotti freschi che non potevano essere rimessi in vendita

Non stupisce che le associazioni di categoria stiano già parlando di azioni legali e richieste di risarcimento…

Come si è risolto il tutto?

I servizi sono tornati alla normalità solo nel pomeriggio di venerdì, dopo quasi due giorni di caos. Ma il danno era fatto: nel bel mezzo del Black Friday, quando ogni minuto di POS non funzionante significa vendite perse.

La cosa più preoccupante? Questo incidente ha mostrato quanto sia fragile il nostro sistema dei pagamenti digitali: bastano dei lavori stradali in Svizzera per bloccare 1,2 miliardi di transazioni giornaliere in Italia.

E come se non bastasse…

Mentre ancora si contano i danni del blackout dei POS, ieri mattina (2 dicembre) è arrivato un nuovo colpo: l'app di Intesa Sanpaolo è andata completamente in tilt.

A partire dalle 7:40, migliaia di clienti si sono trovati impossibilitati ad accedere ai propri conti, con l'app che restituiva solo un criptico messaggio di "generic_error".

Il timing, ancora una volta, non poteva essere peggiore: proprio nel giorno dell'accredito delle pensioni.

Il risultato? Panico tra i correntisti, specialmente tra i pensionati, che non riuscivano a verificare l'arrivo del loro assegno mensile.

La banca ha comunicato che il problema dovrebbe risolversi in mattinata, ma intanto la domanda sorge spontanea: quanto possiamo davvero fidarci dei nostri sistemi di pagamento digitale?

Il 29 Novembre, anche tu hai avuto problemi col POS?

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🚗 Intel, lascia il CEO (Ansa)

🇸🇾 Milizie iraniane entrano in Siria dall’Iraq per combattere contro i ribelli (RaiNews)

📹️ Sora, il generatore video di OpenAI, è stato hackerato (Techy)

💻️ Minerva, la risposta italiana all'Intelligenza Artificiale come ChatGpt, cresce e diventa più sicura (Ansa)

🪴 La bioplastica sostituisce milioni di vasi per piante in Nuova Zelanda e nutre il terreno (GNN)

🇮🇹  Recuperati in Italia un tesoro di manufatti etruschi che alcuni abitanti avevano tentato di vendere sul mercato nero (GNN)

Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: il 56% di coloro che hanno risposto al sondaggio ritengono probabilmente la nuova Commissione riuscirà a rendere l’UE più forte ma serviranno fatti concreti e non solo parole.


✍️ D1 Milano cerca un Head of Digital

💰️Freedome cerca un Content Manager

🆕 Eurcon cerca un System & Backup Administrator

🤑 Bending Spoons cerca un Junior Compliance manager

Il 3 dicembre 1944, nella Grecia appena liberata, post-II guerra mondiale, scoppia la guerra civile tra comunisti e monarchici

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