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🚘 Stellantis: come va la produzione in Italia?
INSIEME A:
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🚘 Stellantis: come va la produzione in Italia?
📞 Amazon si lancia nel mercato mobile?
🚘 Stellantis: come va la produzione in Italia?
A proposito di made in Italy (nelle ultime uscite abbiamo spesso affrontato questo tema), questa volta parliamo di una grossa perdita per il Bel Paese:
Sono sempre meno le auto prodotte in Italia da Stellantis.
Ma prima, facciamo un piccolo recap…
Stellantis, dove eravamo rimasti?
Per chi non lo sapesse, Stellantis è una holding multinazionale attiva nell’automotive (nata dalla fusione tra FCA e PSA), con:
📊 Capitalizzazione di mercato da €47,5 miliardi
🇳🇱 Sede legale ad Amsterdam
👨🏻💼 Quasi mezzo milione di dipendenti
🚘 14 marchi automobilistici, tra i quali FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati
La produzione di automobili avviene in ben 29 stabilimenti sparsi tra Europa, Asia, America ed Africa.
E, a far discutere negli ultimi giorni, sono stati proprio i siti produttivi in Italia (a causa del loro scarso impiego).
Quale è la situazione in Italia? 🇮🇹
Lo stabilimento Stellantis di Melfi
Se la buona notizia è che Stellantis ha annunciato lo scorso anno la realizzazione di una gigafactory per la produzione di batterie a Termoli (con un investimento da €2,3 miliardi), la musica cambia se iniziamo a parlare di produzione di veicoli.
In Italia gli stabilimenti attualmente più noti sono quello di Mirafiori (che produce la FIAT 500 elettrica), quello di Pomigliano e infine quello di Melfi.
Proprio quest’ultimo sta soffrendo una netta riduzione della produzione rispetto al periodo 2016-2018 (-50%), raggiungendo ad oggi circa 150-160 mila unità annuali.
Purtroppo ad essere state ridotte non sono solamente le automobili prodotte: la forza lavoro è infatti passata da 13mila addetti agli attuali 10mila.
E a preoccupare non è solo la produzione, ma anche tutto ciò che riguarda la catena produttiva.
Molte aziende della Basilicata forniscono infatti allo stabilimento plastiche, lamiere, scocche e sospensioni, necessitando di alti volumi di produzione per mantenere inalterati i propri livelli occupazionali.
E nel resto d’Europa? 🇪🇺
Con ben 850mila unità prodotte, Stellantis è il primo produttore automotive in Spagna, grazie agli stabilimenti di Madrid, Vigo e Saragoza (lì il focus è in particolare sulle vetture a marchio Citroen, Opel e Peugeot).
Pensate che il solo stabilimento di Vigo produce 400mila autovetture, oltre il doppio rispetto alle 160mila di Melfi…
Spagna e non solo.
A Tichy, in Polonia, oltre alla Jeep Avenger (anche elettrica), si inizierà a produrre la nuova FIAT 600, la quale non avrà quindi forti legami con il nostro Paese (al di là del marchio).
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📞 Amazon si lancia nel mercato delle Telco?
Il colosso di Bezos, leader globale del commercio elettronico, starebbe prendendo in considerazione l'idea di entrare nel settore dei servizi di telefonia mobile (negli Stati Uniti).
Una mossa che potenzialmente può riscrivere le regole del gioco nel settore delle telecomunicazioni.
Ok, ma in che modo vuole farlo?
È difficile dire con certezza quale sarà la strategia di Amazon, ma le voci di corridoio suggeriscono che l'azienda è in questo momento in trattative con diversi operatori di telefonia mobile, tra cui Verizon, T-Mobile US e Dish Network Corp.
In breve, Amazon vorrebbe appoggiarsi alle infrastrutture di player già consolidati (risparmiando miliardi per una loro costruzione da zero), esattamente come fanno in Italia gli operatori virtuali come Poste Mobile, Coop Voce o Kena.
L’obiettivo è ottenere il prezzo più basso possibile per sfruttare le reti telefoniche, in modo tale da offrire ai propri abbonati Prime piani mobile per $10 dollari al mese (o addirittura gratis!).
E se $10 non vi sembrano così pochi…
…è solo perché l’Italia è uno degli stati in cui l’abbonamento telefonico costa meno in assoluto (per una serie di diversi motivi, ultimo dei quali l’entrata di Iliad nel mercato).
Negli USA, per fare un paragone, un piano standard presso AT&T può costare ben oltre $60 al mese.
É per questo motivo che, se Amazon dovesse riuscire a realizzare il suo piano, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nel settore della telefonia mobile.
E le compagnie telefoniche? Non si preoccupano?
Dipende.
Se da una parte l’entrata nel mercato di Amazon potrebbe portare ad una battaglia dei prezzi (un po’ come avvenuto da noi), c’è chi potrebbe approfittarne.
La Dish Network Corp., ad esempio, trarrebbe enormi benefici da un accordo con Amazon, dal momento che una partnership di questo tipo potrebbe aiutare la società a consolidare la sua posizione nel mercato, accelerare la sua crescita ed aiutare la situazione finanziaria (in difficoltà a seguito degli ingenti investimenti per la rete 5g).
Ah, non sarebbe la prima volta che Amazon prova ad flirtare con la telefonia…
Il Fire Phone di Amazon
Nell’ormai lontano 2014, infatti, la società uscì sul mercato con il “Fire Phone”, uno smartphone per certi versi molto innovativo (era infatti dotato di uno schermo 3d e multiple fotocamere frontali).
Nonostante questo però, il telefono non riuscì a far breccia tra i consumatori, tant’è che le poche vendite preclusero l’uscita di un potenziale modello successivo.
Angolo Politico 💬
🇮🇹 Il decreto Pa passa alla Camera (Ansa)
🏦 Ubs: acquisizione di Credit Suisse entro il 12 giugno (IlSole24Ore)
Angolo Cripto ⛓️
👌 Jack Dorsey: sostegno al candidato pro-crypto Robert Kennedy (CT)
🖼️ Metropolitan Museum of Art: restituirà la donazione di FTX (CT)
Angolo Tech & Startup 💡
❌ Spotify: taglio di 200 dipendenti nella divisione podcast (TC)
👓 Apple ha presentato il suo visore Ar (TC)
💊 Nuovo trattamento per il tumore alle ovaie? (Wired)
🤖 Come ChatGpt può aiutare le persone autistiche (Wired)
Oggi nella storia? Il 6 giugno 1944, il comandante delle Forze Alleate, generale Dwight D. Eisenhower, dà il via libera alla più grande operazione militare anfibia della storia: l'invasione alleata del nord della Francia (il celebre “D-Day”).
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❓ Come si scala una startup unica nel suo genere in Italia
❌ Quali sono gli errori da non compiere quando si lancia un progetto
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