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Questo non te lo puoi perdere 😱

Buon Sabato! Siamo tornati in periodo di trimestrali e tra le prime tech ad annunciare i risultati ci sono Tesla e Netflix: la prima riporta buoni risultati, mentre la seconda continua il suo periodo difficile. Parliamo anche della nascita del nuovo gruppo ristorazione-retail costituito dall'unione tra due giganti: Autogrill S.p.a. e la svizzera Dufry.

Le storie di oggi1 - Trimestrali: buoni risultati per Tesla, luci e ombre per Netflix 2 - Autogrill e Dufry uniscono le forze: nasce un gruppo da $12 miliardi di fatturato

É tempo di trimestrali: bene Tesla 📈, luci e ombre per Netflix📉

Tesla ottiene risultati abbastanza soddisfacenti da un trimestre che si è rivelato complicato, a causa della situazione macroeconomica globale e delle nuove restrizioni da pandemia, che hanno colpito soprattutto lo stabilimento cinese di Shangai:

Confermate le aspettative degli analisti sui ricavi, battute quelle relative agli utili per azione (EPS), ma disattese quelle sul numero di veicoli prodotti.

La casa automobilistica di Musk chiude il trimestre con un fatturato di $16,9 miliardi, in crescita del +43% rispetto al Q2 2021, ma in netta riduzione se comparato con il trimestre precedente, nel quale aveva ottenuto ricavi per $18,75 miliardi. Il reddito operativo* si aggira attorno ai $2,5 miliardi, in calo rispetto allo scorso trimestre ($3,6 miliardi), ma pur sempre al terzo posto nella classifica dei migliori trimestri di sempre. Gli utili per azione si sono assestati a $2,27 (superiori ai $1,83 attesi).

COSA É IL REDDITO OPERATIVO?É UN indicatore che misura l'utile prodotto da un'azienda in un determinato periodo, prima di considerare la gestione straordinaria, finanziaria e tributaria. Spesso indicato con la sigla EBIT (Earnings Before Interests and Taxes), è pari alla differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione.Permette di effettuare analisi della redditività di un'impresa considerando la sua gestione "caratteristica" (ovvero il suo core business).

Da sottolineare inoltre come il margine di profitto di Tesla, seppur in calo rispetto allo scorso trimestre, rimanga superiore ai competitors e pari circa al 26% (a titolo di esempio, le aspettative per Volkswagen per questo secondo trimestre sono pari al 18%).Unico neo riguarda le consegne di veicoli, che hanno deluse le aspettative: il numero si ferma infatti a 254.700 rispetto ai 256.500 previsti e ai 310.000 del Q1. In aumento anche i supercharger (le colonnine dove si ricaricano le Tesla): nel Q2 2022 ne sono state installate 3.971, per una crescita (YoY - year-over-year - ovvero da un anno all'altro) pari al +34%.

Il titolo ha risposto bene alla trimestrale, crescendo di quasi il +7,5% nella giornata di giovedì e chiudendo sopra agli $800 ad azione per la prima volta da maggio.

Buone anche le aspettative future, con Musk che ha dichiarato di aspettarsi una seconda parte di 2022 da record.

Contesto macroeconomico e nuove restrizioni rallentano solo in parte il colosso americano:

I risultati ottenuti assumono ulteriore importanza nel difficile contesto macroeconomico che ha caratterizzato un Q2 dominato da alte pressioni inflazionistiche e difficoltà lungo le catene di approvvigionamento.

A peggiorare la situazione ci ha pensato poi la chiusura della Gigafactory di Shangai (la più grande fabbrica di auto elettriche mondiale, in grado di produrre fino a 750k veicoli l'anno), la quale ha chiuso i battenti per gran parte del Q2 a causa del completamento dei lavori e delle nuove restrizioni causate dal Covid in Cina.Tesla ha compensato i blocchi aumentando la produzione in altri stabilimenti, in particolare quello texano di Freemont (che arriverà a produrre 250k di vetture) e raggiungendo l'obbiettivo di produzione in altri, come quello di Berlino, il quale ha recentemente raggiunto il target di 1.000 model Y prodotte in una sola settimana e del quale ti lasciamo un video tour incredibile qua.

Gigafactory:Il termine, secondo la teoria più diffusa, venne coniato da Elon Musk nel 2013 nel corso di un meeting con gli investitori ed indica i giganteschi impianti dove vengono prodotte le batterie e assemblati i veicoli di Tesla.Esistono attualmente 6 gigafactory localizzate a Freemont, in Nevada, a New York, a Shangai, ad Austin e a Berlino.

La conferenza di Musk si è conclusa poi con un piccolo insight sul Cybertruck, il pick-up elettrico dal design super futuristico. Il CEO ha dichiarato che ci sono buone possibilità che il lancio avvenga nella prima parte del 2023, differentemente da quanto annunciato precedentemente (fine 2023).

E i Bitcoin acquistati nel 2021? Hodl e Diamond Hands 💎? Non proprio...

A dispetto di quanto annunciato in questo famoso tweet risalente a maggio 2021, la società ha venduto il 75% dei Bitcoin presenti nel proprio portafoglio, ricavandone $936 milioni.

Il motivo? Non un "verdetto sulla cryptovaluta", ma una necessità causata dalla situazione incerta relativa al lockdown della Gigafactory di Shangai di aumentare la propria liquidità.Musk ha affermato che Tesla rimane comunque aperta ad aumenti futuri di partecipazioni in cryptovalute e ha mantenuto in portafoglio tutti i Dogecoin acquistati precedentemente.

Netflix supera le aspettative degli azionisti ma continua a soffrire 😳

Trimestrale a luci e ombre per Netflix: la società supera le aspettative degli azionisti sugli utili per azione e gli utenti attesi ma fatica sul fatturato.Il colosso di Reed Hastings perde 1,3 milioni di abbonati negli Stati Uniti e Canada (l'area dove i clienti sono maggiormente alto-spendenti) e 800mila utenti nell'area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) mentre ne guadagna 1,1 milioni nell'area asiatica. Il bilancio si chiude quindi complessivamente a "soli" -970k abbonati, dato migliore rispetto alle aspettative degli analisti, i quali prevedevano perdite molto più ingenti (-2 milioni di utenti).

Il totale degli abbonati risulta ora pari a 220,7 milioni, ancora sensibilmente superiore rispetto a concorrenti come Prime Video o Disney+, ma in calo oramai da due trimestri consecutivi.

Le attese sul fatturato sono state invece disattese (di poco): $7,97 miliardi contro gli $8,04 miliardi previsti, mentre bella sorpresa riguardo gli utili per azioni, pari a $3,20 (contro un consensus degli analisti di $2,96).

Stranger Things 4 ci ha messo una pezza 😅

L'attesissima serie tv, rilasciata in due parti (di cui una a fine maggio, proprio prima della fine del trimestre) ha ottenuto risultati record in quanto ad apprezzamento e visualizzazioni. Undici e compagnia hanno battuto ogni precedente record in quanto ad ore visualizzate in una settimana/mese e trascinato il titolo ad un +6% nelle contrattazioni successive all'uscita della trimestrale.Stranger Things è l'esempio di come la qualità faccia la differenza, in un catalogo, quello di Netflix, spesso criticato per la presenza di decine di serie tv e film di livello piuttosto basso.

Certo, la qualità si paga, con la quarta stagione di Stranger Things che è costata oltre $30 milioni di dollari ad episodio.

Per aumentarlo, Netflix ha in programma di investire circa $17 miliardi in contenuti originali nei prossimi anni.

É importante che Netflix sia considerata di alto valore durante i periodi più duri, abbiamo un sacco di nuovi contenuti che usciranno a breve!

Ted Sarandos, CEO di Netflix

Ok, ma come ha intenzione di cambiare strategia Netflix? Quali sono le previsioni 🔮? In effetti, dopo aver visto il valore delle proprie azioni diminuire del -67% durante l'anno e il numero di iscritti ridursi per due trimestri consecutivi, Netflix sta cercando di invertire la rotta tramite due cambiamenti principali.

In primis, limitando la condivisione delle password e monetizzando gli account condivisi al di fuori del nucleo familiare, a partire dall'America Latina (si parla di $2,99 per ogni account ulteriore).

In aggiunta, è prevista l'introduzione nel 2023 di un abbonamento che includerà pubblicità ma che avrà un prezzo inferiore. Questo cambiamento verrà testato in alcune aree, probabilmente negli Stati Uniti, prima di divenire globale (il test verrà fatto in USA perché è proprio qui che la società sta perdendo un grande numero di abbonati soprattutto nelle fasce di popolazione meno abbienti).

Per quanto riguarda le previsioni del prossimo trimestre, queste rimangono sotto le aspettative degli analisti: su tutti, i nuovi utenti, che Netflix stima in 1 milione, contro le previsioni di 1,8 milioni di Wall Street).Se i calcoli risultassero corretti, il bilancio degli utenti Netflix in questi primi nove mesi dell'anno si chiuderebbe in negativo.

Insomma, si prospettano mesi complicati per Netflix. Vedremo se le mosse messe in atto dal colosso dell'entertainment saranno sufficienti per invertire il trend negativo iniziato a partire dai primi mesi del 2022 e riguadagnare la fiducia degli azionisti.

Autogrill-Dufry: la nascita di un gruppo da €12 miliardi 🤑

Autogrill e Dufry sono pronte a creare un gruppo globale nel settore dei servizi di ristorazione e retail, tra aeroporti, stazioni, autostrade, crociere e duty-free.€12 miliardi gli euro di fatturato preventivati per la nuova entità e €1,3 miliardi di euro di EBITDA, presupponendo un ritorno ai margini pre-pandemia.Ma facciamo un passo indietro.

C'è qualcuno che non conosce Autogrill? 🧐 Autogrill S.p.A. non ha bisogno di presentazioni, rappresentando un vero e proprio punto di riferimento da anni per milioni di italiani durante i loro viaggi lungo tutte le autostrade del Bel Paese.

La storia della società nasce nel 1947 grazie al primo punto di ristorazione lungo l’autostrada, creato da Mario Pavesi, fondatore dell’omonimo storico marchio italiano dell’industria alimentare.Nel 1976, a seguito della fusione delle attività di ristorazione autostradale di Motta, Alemagna e Pavesi (controllate dalla SME, finanziaria del gruppo Iri), nasce Autogrill S.p.a., sempre nel sistema delle partecipazioni statali.Nel 1994 Autogrill verrà privatizzata ed entrerà nel raggio d’azione della famiglia Benetton, che ne è tutt'ora il maggior azionista (tramite la holding Edizione S.p.A.).

Per quanto riguarda Dufry invece, si tratta di un travel retailer con sede a Basilea, in Svizzera. Opera con circa 1700 negozi duty-free e duty-paid e con negozi negli aeroporti, linee di crociera, porti, stazioni ferroviarie e aree turistiche.Nel 1948 la società, allora chiamata Weitnauer, entrò nel commercio duty-free come grossista. Con l’apertura del suo primo negozio duty-free a Parigi nel 1953, l’azienda iniziò anche a operare come rivenditore in questo settore.Nel 2003 la società è stata ribattezzata Dufry e l’anno successivo è stata strategicamente riallineata con la vendita al dettaglio di viaggi come attività principale. Le attività di vendita all’ingrosso e non core sono state così vendute.

Nel 2015 Dufry ha acquisito la società italiana World Duty Free per €3,6 miliardi di euro, aumentando così la propria presenza in Europa e in Asia.

I dettagli dell'accordo 🇮🇹🤝🇨🇭Le parti hanno annunciato, dopo vari rumors, il lancio dell'OPAS (Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio azionario) da parte della società svizzera su Autogrill.

COS'È UNA OPAS?Un'offerta pubblica di acquisto e scambio azionario è un'operazione con cui l'offerente acquista titoli azionari della società target corrispondendo agli azionisti di quest'ultima in parte denaro (OPA) e in parte titoli azionari della stessa offerente (OPS).

Dufry valuta la società italiana tra i €2 miliardi e i €2,2 miliardi e l'operazione si concluderà entro metà 2023. L'intesa porterà Edizione a detenere il 25,248% di Dufry.

Agli azionisti di Autogrill l'offerta garantirà una duplice scelta:

  • Possibilità di fornire in adesione le proprie azioni al prezzo di €6,33 per azione (valore di poco inferiore rispetto all'attuale prezzo quotato in Borsa Italiana).

  • Possibilità di scambiare le proprie azioni con quelle di Dufry ad un rapporto di concambio di 0,158 (valutando le azioni di Autogrill a "soli" 5 euro, molto inferiore rispetto al prezzo borsistico).

Come hanno reagito le Borse? 📉A conti fatti, le opzioni dell'accordo non sembrano favorire gli azionisti di Autogrill, tanto che il titolo è sceso del 7% in seguito all'annuncio mentre la quotazione di Dufry è in risalita (circa il 4%).Questo perché Dufry non ha riconosciuto alcun premio di maggioranza agli azionisti avendo già ottenuto il controllo (hanno un accordo con i Benetton per ottenere il 50,3%) ed inoltre le condizioni sono molto favorevoli alla società elvetica. D'altro canto gli azionisti di Autogrill ne hanno pagato le conseguenze, anche se il titolo sembra in risalita, forte delle solide aspettative sul nuovo gruppo nascente.

Insomma, è stato un affare? 💸A guadagnarci è la famiglia Benetton che, nonostante abbia accettato un prezzo ribassato per cedere il 50,3% di Autogrill, risulterà il primo azionista del nuovo leader globale della ristorazione con una quota poco superiore al 20%.

Alessandro Benetton, da poco tornato partecipe nella gestione di Edizione, sarà il Presidente onorario dell'entità nascente e avrà il compito, in coordinamento con il Presidente, di promuovere e coordinare le relazioni istituzionali con i principali azionisti del nuovo gruppo. Ci saranno poi due vicepresidenti, Enrico Laghi e Paolo Roverato (rispettivamente CEO di Edizione e Presidente di Autogrill).

“Questo accordo permette la prosecuzione del percorso di crescita e di sviluppo di Autogrill, un asset che per Edizione rimarrà di natura strategica” ha commentato Alessandro Benetton.

“L’unione tra Autogrill e Dufry permetterà la creazione del campione mondiale del settore, con una posizione di leadership in diverse geografie e su diversi servizi, favorita anche da sinergie all’interno del nuovo gruppo."

Alessandro Benetton

Insomma, non resta che attendere e valutare a posteriori le performance che otterrà il nuovo gruppo nascente.Nonostante il cambio di denominazione, per milioni di italiani rimarrà sempre Autogrill, lo storico punto di sosta di tutti i nostri viaggi autostradali.

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