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👶🏻 Quanto costa un figlio?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 👶🏻 Ma quanto costa un figlio?

  • 🇮🇹 Qual è l’impatto del Pnrr sull’economia italiana?

LE RISPOSTE AL SONDAGGIO
🏡 Quanto spende uno studente fuori-sede?

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. La maggior parte di voi (40%) spende più di €500 tra affitto ed utenze ogni mese, seguiti a brevissima distanza da chi spende tra i €350-€500. Solamente il 21% di voi spende meno di €350.

ITALIA
👶🏻 Ma quanto costa un figlio?

Del problema di de-crescita demografica in Italia e di tutte le sue conseguenze (dal calo della forza lavoro e dei contribuenti all’aumento dell’età media del Paese) se ne sente parlare sempre più spesso (e ne avevamo parlato anche qui).

E forse un motivo è anche legato a quanto costi fare un figlio…

Ma quale è l’impatto di uno - o più - figli sul bilancio familiare?

Secondo le statistiche, a far lievitare maggiormente la spesa di una famiglia è il primo figlio. Dal momento della nascita, infatti, una coppia spende mediamente €414 in più al mese.

Il secondo figlio incide meno (€172 in più al mese), dato che il riutilizzo di vestiti, passeggini e biberon già acquistati permettono di risparmiare un po’. Dal terzo figlio in poi, le spese ritornano ad aumentare in modo più consistente (€228 in più per figlio ogni mese - in media).

E se i costi associati a crescere un figlio sono già di per sé un ostacolo

…c’è poi la questione asili nido

Sì, perché in Italia il servizio per eccellenza alle nuove famiglie - l’asilo nido - è un problema non di poco conto.

In Italia si stima infatti che circa tre bambini su quattro non abbiano un posto in asilo nido, statistica ben peggiore rispetto alla media europa.

C’è però una buona notizia: con il Pnrr si sono infatti stanziati circa €4,6 miliardi per costruire 194.000 posti in asili nido, che dovrebbero portare il totale a circa 550.000 posti entro il 2025 (e far salire la % di copertura al 44%).

E nel frattempo il governo cerca di favorire la natalità…

Per cercare di invertire il trend negativo e aumentare il numero di nascite, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha approvato per il 2024 alcune manovre, tra cui:

  • 👶🏻 Bonus nido, aumentato per le famiglie con almeno due figli

  • 💰 Sgravi contributivi per le donne lavoratrici con almeno due figli a carico e contratto a tempo indeterminato (solo per il 2024)

  • 📈 Congedo parentale aumentato: un mese in più con indennità maggiorata per i genitori con figli fino a 6 anni

Allo stesso tempo però, non sono stati rinnovati i tagli dell’IVA sui prodotti per l’infanzia (che dal 5% di quest’anno tornerà al 10%).

Il problema è che si tratta di manovre “tappa-buchi”

In Italia non si fanno figli per tanti motivi, ma uno di questi non è sicuramente la mancanza di incentivi fiscali…

Se è vero che bonus e incentivi fanno sempre comodo e che l’offerta di servizi alle nuove famiglie (tra cui gli asili nido) è fondamentale, il problema demografico è dovuto anche a tanti altri fattori, come le poche opportunità lavorative, che spesso offrono stipendi poco competitivi ai nostri giovani e contratti che una volta sì e l’altra pure lasciano poco spazio alla programmazione e al pensare al futuro.

Insomma, se l’Italia vuole incentivare la natalità, non è sufficiente agire con bonus o sgravi fiscali, che seppur importanti, sono molto costosi e hanno spesso risultati dubbi (e men che meno con sgravi solo dal secondo figlio, visto che il salto più grande - economicamente ed emotivamente parlando - lo si ha con il primo).

E quindi cosa dovremmo fare?

Servirebbe che il Paese mettesse in atto riforme strutturali per invertire un trend - quello del calo demografico - che altrimenti avrà conseguenze estremamente negative.

Agire sul mondo del lavoro, con politiche finalizzate alla riduzione del precariato, all’aumento dei salari e della produttività. Ma anche con manovre che aiutino a conciliare vita lavorativa e familiare, ad esempio attraverso orari di lavoro più flessibili, posti in asili nido, mense scolastiche, scuola a tempo pieno, centri estivi e servizi di cura per gli anziani.

Certo, agire di bonus è forse la strada più veloce (ed è quella che prendiamo più spesso), ma siamo davvero sicuri sia la più efficace nel lungo termine?

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ECONOMIA
🇮🇹 Quale è l’impatto del Pnrr sull’economia italiana?

Brutte notizie: secondo un report dell'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), nei suoi primi tre anni Pnrr e relativi fondi hanno portato ad una crescita cumulata dell'economia italiana pari solo al +0,8%, valore ben inferiore rispetto a quanto preventivato (+1,7%).

Ma come mai questa differenza?

Il motivo è presto detto e riguarda rallentamenti e ritardi negli investimenti originariamente pianificati. In breve, non siamo in grado di spendere in modo veloce (e per ora efficace) le risorse che l’UE ci assegna.

A dirla tutta, questo non sembrerebbe essere un problema solo italiano, anzi: secondo il commissario dell'economia Paolo Gentiloni, i tempi di attuazione dei progetti sono infatti problematici in tutti i Paesi.

C’è però un bagliore di speranza: si prevede infatti che la minor crescita attuale venga compensata nei prossimi anni (2025-2026), quando gli effetti positivi del Pnrr sull’economia si manifesteranno.

E noi nel mentre aspettiamo la quarta rata del PNRR e l’approvazione dei cambiamenti

La quarta rata del PNRR, dal valore di €16,5 miliardi e che si riferisce agli obietti raggiunti nel primo semestre del 2023, è stata approvata dal Consiglio UE e ora il Governo si attende il pagamento entro la fine dell’anno.

Governo che negli scorsi mesi è stato al lavoro non solo per l’ottenimento delle terza rata (€19 miliardi) e della quarta rata, ma anche per una corposa revisione del piano, causata dallo slittamento di alcuni obiettivi (aumento dei costi delle materie prime ha avuto come conseguenza i ritardi nell’assegnazione dei bandi).

Revisione che ancora non è stata però approvata dalla Commissione e conta modifiche di ben 144 progetti su 349 da realizzare entro il 2026.

Modifiche che riguardano ad esempio:

  • 🍀 L’aumento delle risorse destinate al progetto RePowerEu per circa €16 miliardi (con misure per accelerare la transizione green e l’autonomia energetica del Paese)

  • L’annullamento di 9 progetti di investimento inizialmente previsti nel Pnrr (che saranno finanziati con altre fonti e dai quali recupereremo quei €16 miliardi utili al progetto RePowerEu)

  • 👶🏻 Lo stanziamento di ulteriori €900 milioni per gli asili nido

Non si esclude comunque che, per evitare stalli pericolosi, vengano fatti ulteriori aggiustamenti che mettano d’accordo Roma e Bruxelles.

Certo è che i prossimi saranno mesi saranno fondamentali: anche perché non si farà altro che continuare a dibattere e negoziare per tutte quelle risorse che rappresentano, in tutta onestà, l’intero futuro del nostro Paese.

GLI ANGOLI

🇮🇹 Un terzo dei dipendenti pubblici italiani andrà in pensione entro 10 anni… (Ansa)

✍🏻 Sciopero di venerdì: Salvini firma la precettazione (Ansa)

💰 AirBnb: acquisizione da $200 milioni? (TC)

📊 Il nuovo fondo da $350 milioni dell’ex di YC (TC)

💰 I bonifici istantanei in UE dovranno costare come gli altri (Wired)

☀️ La prima aurora osservata sul Sole (Wired)

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Il 16 novembre 2001, debutta nei cinema statunitensi “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, il primo capito della celebre saga tratta dai libri di J.K. Rowling.

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