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🇮🇹 Spesa pubblica in Italia: servono più investimenti?
INSIEME A:
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti fa dire "ah, ora ho capito!" ogni volta!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
💰 I profitti delle aziende crescono più dei salari
🇮🇹 Spesa pubblica in Italia: servono più investimenti?
💰I profitti delle aziende crescono più dei salari
Iniziamo la giornata parlando… di inflazione (e chissà se smetteremo mai).
Il 22 Marzo è stato infatti pubblicato il report di Philip R. Lane, Capo Economista della BCE. I dati rivelano che nel 2022, in Europa, i profitti delle aziende sono cresciuti più del doppio rispetto ai salari (+12% e +5,4% rispettivamente).
Insomma, una differenza non da poco!
Ma partiamo dall'inizio…
Come forse saprai, dal 2022 la BCE ha iniziato ad alzare i tassi di interesse, una cosa che non succedeva da ben 10 anni! 🤯
Ma perché questo cambio di programma?
La risposta è sempre quella (dai che stavolta hai indovinato):
Inflazione!
La BCE ha infatti intrapreso quella che in gergo viene chiamata politica monetaria restrittiva, con lo scopo proprio di ridurre l’impennata dei prezzi.
E quindi…?
Con il rialzo dei tassi di interesse prendere a prestito soldi diventa più costoso e diminuisce la quantità reale di moneta che circola.
In breve, si cerca di far rallentare l’economia mettendo il sistema “a dieta” di moneta.
Se possiamo spendere di meno, le aziende sono portate a ridurre i prezzi dei loro prodotti (anche se questo non sempre avviene), e quindi…
…l’inflazione si riduce.
OK, ma tutto questo perché?
Questa mossa si è resa necessaria, dato che nel 2022 l’inflazione annua nell’eurozona ha raggiunto livelli record (+9.2%).
E non tutti ne hanno beneficiato allo stesso modo…
Come si vede dal grafico infatti, se la crescita dei salari (in blu) è diminuita tra 2019-2021 e 2022, lo stesso non è avvenuto per i profitti delle aziende, che anzi sono cresciuti maggiormente rispetto al periodo precedente.
In breve, nel periodo di forte inflazione che è stato lo scorso anno, le aziende sono riuscite ad ottenere profitti più elevati (aumentando i pezzi), mentre i salari dei lavoratori non sono cresciuti allo stesso modo.
Certo, questo si spiega anche con la guerra tra Russia e Ucraina, che ha obbligato a trovare nuovi fornitori sopratutto in alcuni settori.
Non stupisce troppo quindi che alcuni ambiti (soprattutto quelli legati all’energia e all’agricoltura) siano cresciuti in modo consistente.
E quindi cosa vuol dire tutto questo?
I dati ci mostrano due cose principali:
📈 La crescita dei profitti delle aziende e l'inflazione sono correlati
💰 Le imprese stanno aumentando i prezzi più dell’incremento dei salari.
Quest’ultimo punto è stato sottolineato anche dalla Presidente della BCE Christine Lagarde, mentre l’autore del paper, Philip Lane, sostiene che la BCE dovrà fronteggiare il rialzo spropositato dei profitti aziendali, per evitare che questo provochi un ulteriore crescita dell'inflazione.
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🇮🇹 Spesa pubblica in Italia: servono più investimenti?
Quante volte in TV, sui giornali e persino dai tuoi conoscenti hai sentito parlare di spesa pubblica?
La spesa pubblica è un tema di grande rilevanza per l’economia di qualsiasi paese, in quanto rappresenta la quantità di risorse che lo Stato investe per il benessere dei propri cittadini.
Andiamo quindi a fare un po’ i conti in tasca allo Stato italiano, per capire quali sono le sue principali voci di spesa.
⚠️ Piccolo Disclaimer: l’anno preso a riferimento è il 2021 (per la completezza dei dati messa a disposizione dall’ISTAT).
Quattro sono i principali macro settori:
🚑 Sanità
👨🏻🦳 Protezione sociale
📚 Istruzione
⚔️ Difesa
Vediamoli punto per punto…
1. Sistema Sanitario Nazionale
Fino al 2019 le risorse destinate al sistema sanitario nazionale si sono mantenute costanti nel tempo, oscillando intorno al 6,5% del PIL.
Dal 2020, complice lo scoppio della pandemia di Covid-19, queste sono però tornate a crescere.
Nel 2021 la spesa si è assestata a quasi €128 miliardi, con un rapporto rispetto al PIL in crescita al 7,15%.
Come facilmente intuibile, l’aumento di finanziamenti pubblici non è nato dalla volontà politica di rafforzare in maniera strutturale il SSN, bensì dall’emergenza pandemica.
La conferma la si ha dalle previsioni del DEF 2022, che nel triennio 2023-2025 prevede una riduzione progressiva della spesa sanitaria.
Quest’ultima precipiterà al 6,1% del PIL, ben al di sotto dei livelli pre-covid.
2. Protezione sociale
Mmm… “protezione sociale”? Cosa significa?
Si tratta di una voce di spesa alquanto vasta. Al suo interno c’è di tutto, dai soldi destinati a coprire le malattie sul lavoro, a quelli destinati a dare sostegno alle famiglie e alle persone invalide.
Ma soprattutto… le pensioni di vecchiaia! Nel 2021 sono stati spesi ben €313 miliardi solo per quelle, circa il 17,5% del PIL.
L’attuale trend demografico, poi, non lascia ben sperare:“Quanto più la popolazione italiana invecchia, tanto più le tasche dello Stato si svuotano!”
3. Istruzione
Qui il piatto piange non da oggi, non da ieri, ma da moltissimi anni a questa parte.
Nel 2021, per l’istruzione, il Bel Paese ha messo a disposizione dei suoi cittadini poco più di €64 miliardi.
Stiamo parlando del 3,6% del PIL, quota rimasta pressoché stabile da 10 anni a questa parte, nonché una delle più basse all’interno dell’area euro (😫).
4. Difesa:
Per la difesa il budget messo a disposizione è stato di €21,673 miliardi, pari a circa l’1,21% del PIL.
Si tratta di una cifra ancora lontana dall’obiettivo del 2% richiesto dalla NATO, seppur in lieve crescita.
Il conflitto russo-ucraino ha riportato in auge l’importanza di un settore a lungo trascurato e che necessita di ingenti investimenti per avviare un importante processo di modernizzazione.
Trovare un difficile equilibrio tra entrate e uscite…
…questo è l’arduo compito che spetta a chi governa il nostro paese.
Il sistema Italia si basa su misure di assistenzialismo che si riflettono nell’ingente quantità di risorse destinate alla previdenza sociale e al sistema sanitario nazionale.
La vera sfida sarà coniugare una fame di risorse sempre più grande da parte di questi due settori con l’esigenza di ridurre l’enorme debito pubblico che pesa come un macigno sulle spalle del nostro paese.
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