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😳 Porsche si quota a cifre folli?

Buon Lunedì! Questa settimana parliamo di Porsche che sta programmando l'IPO con una valutazione di €85 miliardi, ma anche della Regina Elisabetta (R.I.P.) che ci ha lasciato, del suo patrimonio e dei costi della sua morta.

Le storie di oggi1 - Porsche pronta alla quotazione in borsa da €85 miliardi2 - La Regina Elisabetta II ci lascia dopo 70 anni di trono e i costi della sua morte non sono indifferenti

Volkswagen prepara una delle maggiori IPO europee della storia recente per il suo marchio Porsche: €85 miliardi

Porsche va verso la quotazione in Borsa. Ebbene sì, la casa madre Volkswagen ha ufficializzato che nei prossimi mesi Porsche verrà quotata alla Borsa di Francoforte.La casa madre Volkswagen ha già raccolto l'interesse di numerosi investitori, fra i quali i fondi di investimento T Rowe Price Group e Qatar Investment Authority, oltre che alcuni nomi noti come Dietrich Mateschitz, fondatore di RedBull, e Bernard Arnault, CEO del gruppo di lusso LVMH.Ad una valutazione attesa di €80 miliardi, l'offerta pubblica del 12,5% del capitale per circa €10 miliardi rappresenterebbe una delle maggiori IPO europee della storia recente.Ok, ma ad oggi, chi possiede Porsche?Le auto sportive del marchio Porsche sono vendute dalla società Porsche AG, controllata del gruppo Volkswagen.A sua volta, l’azionista di maggioranza di Volkswagen è Porsche SE, che ne detiene circa il 31% del capitale e il 53% dei voti. Questa è controllata dalla ricchissima famiglia Porsche-Piech.Ma perché quotarsi? E perché farlo proprio ora?Sorge spontanea la domanda, soprattutto in un contesto economico incerto come quello odierno.Innanzitutto, c'è da considerare che per realizzare l'operazione si sono dovuti allineare gli interessi (discordanti) di tre principali stakeholder:

  • La famiglia Porsche-Piech;

  • I sindacati dei lavoratori;

  • Lo stato della Bassa Sassonia (che detiene il 20% dei diritti di voto in Volkswagen);

Se si aggiunge il fatto che non è assolutamente detto che le condizioni del mercato migliorino nel prossimo futuro, si capisce come questa sia l'unica finestra possibile per Volskwagen per procedere all'operazione (almeno per un po' di tempo).

"Ci sono un sacco di capitali disponibili sul mercato e pensiamo che l'IPO di Porsche potrebbe rompere il ghiaccio... e dimostrare che è possibile"

Oliver Blume, CEO di Volskwagen

Queste le parole del neo-nominato CEO di Volskwagen (che è anche amministratore delegato di Porsche) che con le sue dichiarazioni cerca di togliere ogni dubbio anche ai più scettici.Entriamo nello specifico dell'operazioneLe azioni Porsche saranno divise in parti uguali tra ordinarie e privilegiate*, di cui il 25% verrà emesso proprio sulla Borsa di Francoforte.

*Azioni privilegiate:Come dice il nome, questa tipologia di titoli attribuisce al possessore priorità rispetto agli azionisti ordinari nel momento in cui vengono distribuiti gli utili o rimborsato il capitale al momento dello scioglimento della società.Di contro, sono limitati i diritti amministrativi (quali il diritto di voto, di recesso, di opzione).

In definitiva quindi, solo il 12,5% delle azioni sarà venduto agli investitori, ma ciò dovrebbe bastare a raccogliere oltre €10 miliardi per finanziare gli ingenti investimenti della stessa Volkswagen (la quale prevede di investire oltre $88 miliardi nei prossimi 5 anni nello sviluppo di veicoli elettrici, con l’obiettivo che quest’ultimi rappresentino un quarto delle vendite entro la fine del 2026).Come risulta chiaro dal grafico qui sotto, tra i marchi del gruppo VW, Porsche e Audi sono quelli che hanno contribuito maggiormente al profitto (meno veicoli venduti ma ad un prezzo più alto).Porsche è da anni il gioiello del gruppo Volkswagen: nel 2021 la casa di Stoccarda ha consegnato circa 286mila auto con un margine operativo nel 2021 del 16,5% (€5 miliardi) e un fatturato di di €30,3 miliardi.Incoraggianti i risultati del modello elettrico di casa, la Taycan, che nel corso del 2021 ha superato in quanto a vendite l'iconica 911 (41,296 vs 38,464).

Una strategia simil-Ferrari?Gli obiettivi della quotazione, similmente a quanto avvenuto con Ferrari, sono generare ulteriore valore. Se la valutazione fosse confermata, infatti, Porsche potrebbe avere una capitalizzazione pari a quella dell'intera VW e allo stesso tempo raccogliere capitali utili per lo sviluppo dell'elettrico.

Come hanno reagito i mercati?Decisamente bene, con il titolo Volkswagen che chiude in rialzo di oltre il +3% al termine della riunione del CDA che ha stabilito di continuare il progetto della quotazione di Porsche, che diverrà effettivo tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.

Dopo 70 anni di trono, ci lascia la Regina Elisabetta II

È successo.Come ormai tutti abbiamo saputo, la Regina Elisabetta II è deceduta l’8 settembre 2022 al Balmoral Castle nell’Aberdeenshire, in Scozia, all’età di 96 anni.Oltre ai 70 anni di regno, che l’hanno resa la Regina più longeva della storia britannica, sono tanti i suoi numeri da record.

  • Ha visitato 117 nazioni percorrendo ben 2 milioni di km;

  • Ha conosciuto 14 premier britannici e 13 presidenti statunitensi;

  • Durante il suo regno si sono susseguiti 62 Presidenti del Consiglio italiani (...);

  • Ha governato su più di 125 milioni di sudditi

  • Ha avuto 30 cani Corgi

  • In tutto questo ha concesso una sola intervista

Ma com’è salita al trono? In un mondo abituato a vedere soprattutto uomini al potere, la Regina Elisabetta è passata al trono grazie ad un po’ di fortuna.Re Edoardo VIII governò fino al 1936 quando, inaspettatamente, abdicò lasciando così il trono a Giorgio VI. Quando egli morì, il 6 febbraio 1952, la figlia Elisabetta divenne la nuova regina: e così fu per i successivi 70 anni, diventando appunto la più longeva del regno.

Ma quanti soldi aveva la Regina?Come possiamo immaginare, si tratta di un patrimonio incredibilmente grande. Secondo Forbes, la famiglia reale Windsor possiede un patrimoni di circa $28 miliardi, divisi in:

  • Crown Estate o “Beni della Corona”: $19,5 miliardi

  • Buckingham Palace: $4,9 miliardi

  • Ducato di Cornovaglia: $1,3 miliardi

  • Ducato di Lancaster: $748 milioni

  • Kensington Palace: $630 milioni

  • Crown Estate Scotland: $592 milioni

  • I beni personali della regina: circa $500 milioni

La ricchezza della famiglia reale è quindi composta soprattutto da immobili, ma ovviamente anche gioielli, eredità, investimenti e da una sovvenzione sovrana emessa dal Ministero del Tesoro britannico.Questo sussidio è entrato in vigore nel 2012 in forma forfettaria e serve ai reali per lo svolgimento dei loro compiti, nonché per coprire gli stipendi di chi è al loro servizio, oltre che per coprire eventuali costi straordinari (ad esempio £55 milioni per ristrutturare Buckingham Palace in occasione del Giubileo di Platino).Nel solo 2021, ad ogni cittadino britannico è costato circa £1,29: sembrerebbe poco, ma in totale la famiglia ha ricevuto all’incirca £86,3 milioni.

Prendono e non danno niente?C’è da dire che però, da parte loro, la famiglia Windsor genera entrare non indifferenti per il governo britannico: turismo, gadget e immobili sono fonti di guadagno proprio dello stato.Basti pensare che buona parte degli introiti provenienti dal Crown Estate, il patrimonio immobiliare della corona, entra nelle tasche pubbliche: si tratta di una stima di circa £8 miliardi.Inoltre, il 75% delle entrate da parte delle visite nei musei regali, i castelli (visitabili al pubblico) e dal turismo in generale va sempre dritto al governo britannico.Ma non finisce qui… la regina Elisabetta II pagava anche le tasse! Si stima, infatti, che ogni anno la Regina pagasse addirittura £8.700 di imposte relative alle proprietà reali. La morte della Regina ha un costo enormeÉ importante sottolineare come la morte del sovrano britannico, oltre a portare con sé tristezza, rispetto e vicinanza di tutto il mondo verso la Famiglia Reale, ha un costo non indifferente.Ma partiamo dalle basi.Alla morte della Regina ha subito inizio l’operazione London Bridge, ovvero il piano stabilito per gestire i giorni dopo la morte del sovrano, che si estende per ben 11 giorni. Innanzitutto, vengono avvertiti (in ordine) il primo ministro, il segretario di gabinetto e successivamente altri ministri e funzionari.Il premier avrà l’incarico di annunciare la morte all’ufficio del consiglio privato e, quando tutti i ministri ed i funzionari avranno ricevuto la comunicazione, le bandiere di Whitehall saranno abbassate a mezz'asta.Successivamente, l'ufficio del ministero degli Esteri comincerà a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth.Ovviamente, anche tutti i media hanno il loro piano prestabilito.Innanzitutto, il sito web del governo britannico avrà un banner di colore nero, così come le pagine dei social media dei dipartimenti governativi i quali cambieranno la foto del profilo con lo stemma del dipartimento.La BBC dovrà cessare le trasmissioni di ogni suo canale che verrà sintonizzato su BBC News dove, i conduttori televisivi, vestiranno un abito di colore nero già prestabilito.Le radio commerciali invece saranno avvisate tramite una luce blu che lampeggerà ad intermittenza e da quel momento in poi dovranno trasmettere solo “musica inoffensiva”. E questo è solo il primo giorno (come abbiamo visto).L’operazione si concluderà l’undicesimo giorno con il funerale, dove la regina sarà sepolta nella Cappella commemorativa di re Giorgio VI.

E il costo?Svariati miliardi di sterline.Solo i due eventi dell’incoronazione del successore (Re Carlo III) e del funerale vero e proprio della regina costeranno circa £3 miliardi.A questi vanno aggiunti i 12 giorni dove i negozi ed uffici non considerati importanti dovranno rimanere chiusi.Inoltre, la BBC dovendo trasmettere l’evento e la notizia lascerà il posto a tanti contratti pubblicitari e programmi televisivi.Le banconote, le monete ed i francobolli con l’effige della regina andranno sostituite con l’immagine del nuovo Re.L’inno nazionale (che recita God Save the Queen), andrà cambiato in God Save the King, uguale per i passaporti che hanno la scritta Her Majesty (Sua Maestà).La spesa ammonterà ad una cifra esorbitante, ancora difficile da stimare, ma alcuni (tristi) eventi non hanno un prezzo, e la reazione mediatica soprattutto in Inghilterra ha mostrato come la Famiglia Reale sia ancora oggi un punto di riferimento importantissimo per milioni di persone.

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