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🌉 Ponte sullo stretto: ci siamo?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🌉 Ponte sullo stretto: ci siamo?

  • 🇮🇹 Se in Italia non paghi le tasse e ti beccano, non le paghi comunque?

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. Oltre la metà di voi (55,35%) crede che la soluzione per fermare la fuga dall’Italia di Stellantis sia una partecipazione pubblica nel capitale societario. Circa 150 di voi, invece, sono scettici circa l’intervento dello stato.

ITALIA

🌉 Ponte sullo stretto: ci siamo?

Nella seconda metà del 1800, mentre in Francia si ragionava sul Tunnel della Manica, in Italia venivano presentati due progetti riguardanti un ponte sospeso tra Calabria e Sicilia. Allora tutto si risolse in un nulla di fatto, anche a causa di un forte terremoto che distrusse quasi interamente la città di Messina.

Oggi, dopo quasi 150 anni (e tribolazioni infinite), il progetto sembra esser ufficialmente diventato realtà.

Il CdA della società Stretto di Messina, la concessionaria per la realizzazione dell’opera, ha dato l’ok definitivo al progetto del Ponte sullo Stretto. I lavori, guidati dal consorzio Eurolink, inizieranno ufficialmente nell’estate del 2024.

Ok, ma diamo un po’ di numeri sul ponte:

Credits: Design Miss

  • 🌁 3,6 km con una campata unica

  • ⏱️ 15 minuti di percorrenza in treno (contro i 45 min ca. di traghetto)

  • 👤 10 milioni di persone in transito all’anno

  • 🚗 2 milioni di veicoli in transito all’anno

Secondo le stime, il Ponte sullo Stretto contribuirà ad un aumento della ricchezza del Paese pari a €2,9 miliardi l’anno, equivalente allo 0,17% del Pil. I posti di lavoro creati, tra diretti e indotto, saranno 100.000.

Quest’ultimo dato è però da prendere con le pinze, in quanto soggetto a continue variazioni negli anni.

Anche a livello occupazionale le stime sono variate negli anni (con le diverse proposte di progetto fatte): da 17.000 nel 2001 a 40.000 nel 2011, fino a 100.000 nel 2016. Una cosa è certa: solo il tempo ci dirà l‘impatto che quest’opera avrà sull’occupazione del Mezzogiorno.

Ma quanto ci costa questo Ponte?

“Costerà meno di €10 miliardi. In un anno e mezzo il ponte si ripagherà”

Matteo Salvini - Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Se il costo preventivato inizialmente si aggirava intorno agli €8,5 miliardi (come dichiarato dallo stesso Matteo Salvini), ad oggi è aumentato del +58% circa, per un totale di €13,5 miliardi a cui va aggiunto un altro miliardo per le opere di collegamento al territorio, che comprendono 40 km di raccordi viari e ferroviari.

La legge di Bilancio prevede uno stanziamento di €11,630 miliardi fino al 2032, di cui:

  • €9,3 miliardi a carico dello Stato

  • €1,6 miliardi a carico delle regioni Calabria e Sicilia

  • €718 milioni a carico del Fondo di Sviluppo e Coesione

A questi fondi si aggiungeranno le risorse derivanti dalla redditività propria del progetto e dall’aumento di capitale effettuato dal MEF in favore della società Stretto di Messina.

Questo aumento, varato a fine novembre 2023 e pari a €370 milioni, ha reso il Ministero dell’Economia socio di maggioranza con il 55,16% della società.

Quali sono i dubbi principali?

Tra i principali dubbi, rimangono quelli legati al costo dell’infrastruttura e alle tempistiche della sua costruzione (che dovrebbe concludersi nel 2032).

Oltre a questi, si dovrà necessariamente considerare il fatto che quella dello stretto è sia una zona a forte rischio sismico, che un’area estremamente ventosa (anche se il progetto dovrebbe comunque tener conto di entrambi questi requisiti).

Il Ponte sullo Stretto riuscirà a rilanciare l'economia delle regioni del Sud Italia?

Dicci la tua opinione riesponendo al sondaggio qui sotto!

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FISCO & TASSE

🇮🇹 Se in Italia non paghi le tasse e ti beccano, non le paghi comunque?

La rottamazione delle cartelle esattoriali è un tema molto caldo e dibattuto in Italia, e lo è dal 2016, anno in cui, sotto l’Esecutivo Renzi, si diede vita a questa misura riproposta poi anche dai Governi Gentiloni, Conte e Meloni.

In teoria, lo scopo sarebbe quello di incentivare i contribuenti che non hanno pagato ciò che dovevano a pagare i propri debiti tributari.

In pratica, l’efficacia non è granché

Ma cosa si intende con rottamazione delle cartelle esattoriali?

La rottamazione delle cartelle esattoriali è una misura introdotta dai vari Governi nell’ambito del più ampio concetto di “tregua fiscale” e consente ai contribuenti di risparmiare soldi nel regolarizzare la loro posizione fiscale.

Ma cosa significa?

Immaginiamo che un contribuente (persona fisica o azienda) non paghi quanto dovuto all’erario italiano e venga scoperto.

Egli riceverà la cosiddetta “cartella esattoriale” (vero terrore di tutti gli italiani), e cioè un documento ufficiale inviato dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione che notifica al contribuente l'importo del debito fiscale non pagato, a cui si aggiungono tasse, sanzioni e interessi di mora.

In un mondo ideale, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere in grado di riscuotere quanto dovuto…

ma spesso non è così, perché magari il debitore non ha la liquidità oppure la nasconde o perché le procedure di riscossione richiedono tempo.

E quindi ecco arrivare la rottamazione, una situazione win-win sulla carta perché permette:

  • 👨🏻‍💼 Ai contribuenti di pagare i propri debiti in più rate dilazionate nel tempo e soprattutto di farlo senza sanzioni e interessi di mora 

  • 👮🏻‍♀️ Al fisco è di rientrare in possesso di somme che in ogni caso sarebbe stato difficile ottenere

Ok, ma funziona?

In realtà, i dati danno un quadro tutt’altro che confortante

Sono ben 6,7 milioni i contribuenti che hanno aderito dalla prima rottamazione in poi, ma le somme recuperate non soddisfano, anzi.

Dei €64,5 miliardi che ci si attendeva di recuperare, infatti, il fisco è rientrato solamente per €25,6 miliardi.

Il che significa che è stato incassato meno del 40% del totale, con molti contribuenti che hanno deciso sì di aderire alla rottamazione, ma poi non hanno comunque pagato le rate alla scadenza.

E questo sia perché qualcuno effettivamente non ha i soldi per mettersi in regola, ma anche perché l’adesione alla rottamazione permette alcuni vantaggi:

  • Sospensione delle azioni esecutive e cautelari

  • Possibilità di partecipare a gare e appalti pubblici

  • ⏱️ In generale, guadagnare tempo (ad esempio per nascondere i propri beni)

  • 😉 Aspettare un ulteriore sanatoria (potenzialmente ancora più vantaggiose)

E ovviamente, il tutto va a discapito di chi le proprie tasse le ha pagate correttamente, visto che con le rottamazioni le conseguenze di evadere diventano pressoché nulle (e quindi, perché pagare le tasse alle scadenze prestabilite? Qual è l’incentivo a farlo?)

Nel mentre, il Governo ha riaperto i termini per la “rottamazione quater”

Il che significa che i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ma non hanno pagato le proprie rate alla scorsa scadenza del 18 dicembre, potranno farlo entro il 15 marzo senza perdere così i benefici della rottamazione.

Una mossa dalla quale il Governo si attende di incassare almeno €5,4 miliardi.

La parola chiave è però “attende”, visto che i risultati sono tutt’altro che scontati…

Sei favorevole all'iniziativa della Rottamazione delle Cartelle?

Diccelo con un commento!

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È uscita la seconda puntata di Direct: il podcast che in 15 minuti ti aggiorna sulle notizie economiche e di attualità che non puoi perderti, senza giri di parole.

Nella seconda puntata parliamo di:

  • 🔥 La bomba sganciata da OpenAI (e i potenziali rischi che ci sono dietro)

  • 🚘 Stellantis e il governo continuano a litigare a suon di minacce più o meno velate

  • 📉 In America un errore di battitura è costato $630 milioni

Ascolta la seconda puntata cliccando qui in basso 👇🏻

🇪🇬 L'Egitto costruisce un muro al confine con Gaza (WSJ)

🇷🇺 È morto Navalny, il più importante oppositore di Putin (Ansa)

🤖 Sora, la nuova AI di OpenAI (Wired)

💻 Nvidia lancia il supercomputer per spingere l'IA e vola a Wall Street (Ansa)

🏃 Camminare, fare jogging e yoga possono curare la depressione (BMJ)

🛰️ Un satellite andrà a caccia di emissioni di metano (Wired)


🤑 Randstad cerca un Digital Operations Marketing Specialist

✍️ SynSphere cerca un Junior Sales

🆕 Immobiliare.it cerca un Financial Analyst

💰️ PWC cerca un Finance Associate

Il 18 febbraio 2010, un sito web chiamato WikiLeaks pubblica un documento che illustra le discussioni tra diplomatici americani e funzionari del governo islandese. La fuga di notizie di "Reikjavik13" è la prima degli oltre 750.000 documenti sensibili inviati a WikiLeaks da Chelsea Manning.

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