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🎁 Per l’Italia è un periodo di buone notizie!

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🎁 Per l’Italia è un periodo di buone notizie!

  • In Italia mancano un sacco di informatici!

LE RISPOSTE AL SONDAGGIO
👕 Ma tu acquisti fast fashion?

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. Il 43% di voi ha dichiarato di acquistare fast fashion almeno qualche volta, mentre il 23% di farlo spesso. Consistente la parte di voi che ha detto di non acquistare mai da Zara & Co: ben il 34%.

ECONOMIA ITALIANA
🎁 Per l’Italia è un periodo di buone notizie!

Ci aspetta un Natale in grande spolvero e a svelarcelo è la ricerca dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi di Natale e tredicesime:

  1. 💰 Il totale delle tredicesime erogate supererà i €50 miliardi

  2. 🎁 La spesa per i regali sarà di €8 miliardi (un bell’aumento rispetto ai €7,2 miliardi del 2022)

Ma le buone notizie non finiscono qui, infatti:

  • 🛢 Il costo dei beni energetici è in discesa

  •  📈 I mercati azionari hanno messo a segno uno dei più poderosi rialzi della storia recente

  • 🫰🏻Rispetto ai livelli pre-pandemici, il PIL reale italiano è cresciuto leggermente di più di quello francese e tedesco (anche se rimaniamo comunque indietro come trend decennale)

Ma andiamo con ordine…

€50 miliardi di Tredicesime: è record storico!

Mai si era raggiunta una simile cifra.

Come detto, nelle tasche degli italiani stanno per arrivare €50,1 miliardi in tredicesime, un bell’aumento rispetto al 2022 (€47,4 miliardi) e al 2019 (€43,4 miliardi).

Ma a cosa è dovuto questa crescita?

Spoiler: non all’aumento degli stipendi (per quelli bisognerà attendere i prossimi rinnovi contrattuali).

I principali contributori sono stati quindi:

  1. 💼 L’incremento del numero degli occupati a tempo pieno (+439.000 rispetto al 2022)

  2. 👴🏻 L’aumento del numero di pensionati

  3. ✂ Il taglio del cuneo fiscale (che da solo vale circa €3 miliardi)

In ogni caso, l’aumento del valore erogato in tredicesime è una buona notizia, anche perché si sta avvicinando a passi molto veloci il 25 dicembre.

E se c’è una cosa di cui possiamo essere certi, infatti, è che buona parte di queste tredicesime andrà spesa in… regali di Natale!

Quanto spenderanno gli italiani per i regali?

Secondo le stime attuali, ai regali di natale verranno destinati complessivamente ben €8 miliardi di euro, contro i €7,1 miliardi del 2022.

Il tutto per una spesa pari a circa €186 a persona. Anche in questo caso, si tratta di un dato in crescita rispetto all’anno scorso, quando ogni italiano spese in media €165.

Insomma…

La crescita dell’occupazione, il taglio del cuneo fiscale e contributivo e la frenata dell’inflazione hanno contribuito, assieme al calo del costo dei beni energetici, a diffondere un clima di ritrovata fiducia per i consumi di Natale. 

Fiducia che è da sempre il vero motore di ogni economia: quando manca, i cittadini riducono i consumi per risparmiare denaro, così da mettersi al riparo dalle possibili future emergenze.

Non solo tredicesime: dicembre porta anche altri regali!

Il calo dei prezzi dell’energia è infatti un altro piacevole evento che sta consentendo alle famiglie di liberare risorse in vista del natale:

  • La benzina è ai minimi da inizio anno e il prezzo è sceso sotto la soglia del €1,8 al litro

  • 🔥 Il prezzo del Gas Metano si è avvicinato parecchio ai valori del 2019

  • 💡L’elettricità costa meno di un terzo rispetto al 2022

E il clima di positività è festeggiato anche dai mercati azionari, che stanno chiudendo l’anno con ottime performance rispetto ai valori di inizio anno:

  1. 🇮🇹 FTSE MIB (l’indice che racchiude le 40 aziende più capitalizzate d’Italia): +27,9%

  2. 🇪🇸 IBEX: +24,7%

  3. 🇫🇷 CAC40: +19,6%

  4. 🇩🇪 DAX: +14,9%

E le cose vanno bene anche oltre Oceano, dove l’S&P 500 di New York ha fatto segnare un più che positivo +20,8% (da gennaio a questa parte).

E poi, l’Italia rimane davanti a Francia e Germania

Il fatto che il FTSE MIB di Milano abbia avuto una crescita così importante, fino a raggiungere livelli che non si vedevano dal 2008, non è un caso.

La ripresa post covid del nostro paese è stata infatti sorprendente, e rispetto ai livelli pre-pandemia, il nostro PIL reale è cresciuto anche più di quanto fatto in Francia e Germania.

Se guardiamo infatti il PIL odierno e quello del 2019, vediamo che:

  1. 🇮🇹 In Italia il PIL reale è cresciuto del 3,3%

  2. 🇫🇷 In Francia del 1,7%

  3. 🇩🇪 In Germania di appena lo 0,3%

Ora, è vero che l’economia è in rallentamento, ma l’occupazione è ai massimi storici, la produzione industriale ha smesso di scendere e i dati turistici dell’estate sono stati ottimi!

Insomma, visti i propositi, sembrerebbe aspettarci un 2024 positivo. Ma sarà davvero così? Oppure torneremo a parlare dei soliti problemi?

Quanto spenderai per fare i regali questo Natale?

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MONDO DEL LAVORO
In Italia mancano un sacco di informatici!

Torniamo a parlare di un tema importante che riguarda il mondo del lavoro: l’altissima richiesta di lavoratori con competenze IT da parte delle aziende e la mancanza di un numero sufficiente di candidati per riempire queste posizioni.

In breve, stiamo parlando del buon vecchio caro Skill Mismatch.

Skill Mismatch? Cosa significa?

Con Skill Mismatch si intende il divario tra le competenze richieste dalle aziende e quelle possedute dai lavoratori.

Parliamo di un gap che, se non colmato, può avere un impatto significativo sulla produttività e sul PIL italiano. E i numeri non confortano, soprattutto per quanto riguarda il campo ICT (in breve, tutto ciò che ruota attorno all’informatica).

Secondo le stime dell’Osservatorio sulle competenze digitali, infatti, nel 2023 gli annunci in Italia per i profili di “Information and Communication Technology” sono stati ben 219.000, mentre la reale offerta di lavoro è stata pari a soli 44.000 individui.

In parole povere, all’Italia sono mancate 175.000 persone da inserire nel settore tech!

Ma di che figure parliamo?

Quelle più richieste durante l’anno sono state:

  • 👩🏻‍💻 Sviluppatori: 40% della domanda

  • 👷🏻 Ingegneri delle reti e dei sistemi: 20% della domanda

  • 👨🏻‍💼 Manager It: 14% della domanda

E allora la domanda sorge spontanea…

Come è possibile che le figure adatte siano così poche?

In breve, la digitalizzazione, lo sviluppo sostenibile e l'avanzamento delle tecnologie richiedono competenze sempre nuove e aggiornate, ma scuole e università non sembrano riuscire a tenere il passo con queste esigenze:

  • 🧑🏻‍🏫 In università i corsi relativi alla tecnologia si fermano al 7% dell’offerta totale

  • 📉 Ogni anno le università sfornano “appena” 9.000 professionisti del settore tech

E se usciamo dal settore IT, i numeri sono ancora più spaventosi! In Italia infatti, oltre 4 aziende su 10 non riescono a trovare i profili che cercano perché circa 10 milioni di lavoratori non hanno le skill ricercate dalle aziende.

E il punto è che il costo di questo disallineamento è ENORME: nel 2020, il costo dello skill mismatch in tutto il mondo è stato pari al 10% del PIL globale!

E quindi? Come lo risolviamo questo problema?

La trasformazione digitale è un tema che deve assolutamente diventare la priorità, con una strategia formativa programmata con maggior attenzione rispetto alle esigenze del mercato, e che permetta già ai ragazzi più giovani di avvicinarsi al mondo tech.

E poi, serve che aziende e governi investano in formazione continua (upskilling e reskilling), in modo da evitare che le competenze delle persone diventino obsolete.

Perché altrimenti, dove vogliamo andare?

GLI ANGOLI

🇨🇳 L’Italia è uscita dalla “Via della Seta” cinese (IlPost)

🇪🇺 Consiglio d'Europa: la Bosnia deve cambiare costituzione e legge elettorale! (Ansa)

🤖 Amazon ha presentato Q, il chatbot AI per le aziende (TC)

🖥️ Google: la demo di Gemini è un fake (TC)

🧠 La stimolazione elettrica del cervello migliora i processi mentali nei pazienti con Alzheimer (GN)

🍃 Il nuovo progetto di elettricità geotermica di Google potrebbe rappresentare una pietra miliare per l’energia pulita (GN)

🤑 Chanel cerca un Sales Administration Specialist

✍️ Abbot cerca un Marketing Finance Intern

🆕 Ferrovie dello Stato Italiane cerca un Strategy & Business Analyst

💰️ Deloitte cerca un Business Analyst

Il 12 dicembre 1980, il magnate del petrolio Armand Hammer paga $5 milioni per il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, un taccuino contenente scritti e disegni del leggendario artista. Nel 1994, Bill Gates acquista il manoscritto per la cifra record di $30,8 milioni, ribattezzandolo Codice Hammer ed esponendolo in vari musei dopo averlo restaurato.

Meme del Giorno 🤪

RAL: orate e capitoni AHO’! 🐟 (meme da LINKEDIN)

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