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⚡️ Ok le auto elettriche, ma a colonnine come siamo messi?
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
⚡️ Ok le auto elettriche, ma a colonnine come siamo messi?
🍃 Industria 5.0: finalmente saranno erogati i contributi
TRANSIZIONE ENERGETICA
⚡️ Ok le auto elettriche, ma a colonnine come siamo messi?
Questo contenuto è realizzato in collaborazione con techy, la newsletter per rimanere aggiornato su tech, AI e innovazione che esce il lunedì, mercoledì e venerdì (gratis, zero spam e zero sbatti).
Se da una parte le auto elettriche stanno facendo fatica a sfondare in Italia, dall’altra la rete di colonnine di ricarica ha fatto notevoli passi in avanti.
Secondo il report di Motus-E, il nostro paese ha decisamente accelerato in questi anni: nel 2023 sono stati costruiti il 38% in più di punti di ricarica rispetto al 2022, ed è stata superata la quota di 50mila in tutta Italia.
Ma facciamo un passo indietro.
Quante auto elettriche girano in Italia?
Nonostante nel 2023 siano state vendute il 34% in più di auto elettriche (BEV) rispetto al 2022, nella classifica europea della penetrazione di mercato l’Italia occupa il 27° posto su 31, perdendo addirittura 7 posizioni rispetto al 2022.
Quote di mercato delle BEV nei Paesi europei nel 2023 - Fonte: Ca’ Foscari
Insomma, la quota di auto elettriche in giro per l’Italia è molto lontana da quella dei paesi vicini a noi.
Da sempre, uno dei motivi della scarsa diffusione dei BEV in Italia è stata la mancanza di un numero adeguato di colonnine di ricarica.
Ma sotto questo aspetto, le cose stanno finalmente cambiando!
Abbiamo fatto passi avanti nell’installazione di nuove colonnine
Da questo punto di vista, il 2023 è stato un anno da record.
Lo scorso anno sono stati installati 13.906 nuovi punti di ricarica, che aggiunti a quelli esistenti fanno arrivare il numero totale a quota 50.678.
E le buone notizie non finiscono qui, perché:
🛣️ Almeno 1 area di servizio autostradale ogni 3 è dotata di colonnine di ricarica
🌐 Su quasi tutto il territorio nazionale (86%) si può trovare un punto di ricarica in un raggio di 10 kilometri
⚡️ Sono aumentati i punti di ricarica con potenza superiore ai 150 kW (+ 59% rispetto al 2022)
E la cosa positiva è che da questo punto di vista ci posizioniamo bene rispetto a diversi nostri vicini europei!
Per numero totale di colonnine ci posizioniamo infatti al 13° posto in Europa, con un netto passa avanti negli ultimi 2 anni.
Il nostro paese oggi conta infatti 23 colonne ogni 100 veicoli elettrici, ben di più delle 14 colonnine ogni 100 dei francesi e delle 10 colonnine ogni 100 dei tedeschi.
Punti di ricarica ogni 100 BEV circolanti - Fonte: Motus-E
Nonostante ciò, ci sono però ancora alcuni problemi da risolvere a livello infrastrutturale.
Ma quali sono i punti deboli della rete di ricarica?
In Italia, i problemi sono principalmente due:
⚡️ La maggior parte delle colonnine hanno poco potenza: l’86% sono quelle con la potenza più bassa (<50 kW) ed appena il 5% sono quelle di potenza massima (>150 kW)
🇮🇹 C’è una disuguaglianza territoriale nella distribuzione: il 58% delle colonnine si trova al Nord Italia
L’Italia, però, ha una speranza per ridurre il ritardo nelle installazioni di colonnine che alcune regioni hanno accumulato nel tempo… e questa speranza si chiama PNRR.
“Il PNRR stanzia complessivamente €713 milioni per la realizzazione di 13.775 colonnine di ricarica nelle strade urbane e di altre 7.500 per le strade extraurbane.”
In questo senso, i decreti attuativi (se ufficializzati in tempi utili) potrebbero essere davvero il game changer per la mobilità elettrica in Italia.
Qual è il motivo per cui non compri / compreresti un'auto elettrica? |
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ECONOMIA ITALIANA
🍃 Industria 5.0: finalmente saranno erogati i contributi
A giugno arriverà finalmente il decreto attuativo del Piano Transizione 5.0.
Dopo 3 mesi dalla sua approvazione, infatti, i contributi contenuti nel Piano per le imprese erano ancora bloccati.
Ma oggi, i ritardi nella pubblicazione dei decreti attuativi (che stavano creando una situazione di stallo degli investimenti), sembrano essere giunti al termine.
Ma prima di tutto…
Che cosa si intende per “transizione 5.0”?
La Transizione 5.0 si riferisce al passaggio dall'Industria 4.0 all’Industria 5.0
L'Industria 4.0 ha portato la digitalizzazione e l’automazione nei processi produttivi, grazie all’introduzione di tecnologie come l'Internet delle cose (IoT), l'intelligenza artificiale (AI) e i big data.
Col tempo, si è visto che l'efficienza tecnologica da sola però non può risolvere alcune questioni come la qualità della vita dei lavoratori e l'impatto ambientale dell'industria.
Pertanto, il piano Industria 5.0 nasce per incentivare le aziende che investiranno per ottimizzare il consumo energetico, per le quali sono previsti crediti d’imposta per un ammontare complessivo di €13 miliardi, distribuiti in percentuale al costo dell’investimento.
Inoltre, se si osserva la struttura degli incentivi, si scopre che il Piano ha una logica duplice:
📈 Da un parte, si vuole stimolare la crescita delle PMI rispetto ai grandi gruppi, visto che l’intensità dell’incentivo cala all’aumentare dell’investimento
🔋 Dall’altra, si vuole premiare chi investe sulla classe energetica migliore, per cui il bonus aumenta in base alla capacità di risparmio energetico del bene su cui si investe
Ma perché finora sono mancati i decreti attuativi?
La Ragioneria di Stato si è presa qualche mese extra prima di dare il via all’erogazione degli incentivi per verificare che questi non aggravassero il buco di bilancio creato dal Superbonus.
Ma ora il pericolo sembra scampato e i crediti verranno erogati a giugno.
E questo grazie al contributo dell’Europa, dato che la metà dei fondi stanziati (ovvero €6,3 miliardi) provengono proprio dal PNRR. I restanti €6,4 miliardi, invece, sono il residuo del vecchio piano per l’Industria 4.0.
In più, visto che molte aziende hanno già investito in attesa dell’approvazione della norma, il Governo ha introdotto la retroattività dei crediti d’imposta, per cui i contributi verranno versati anche alle aziende che hanno speso il denaro in questi primi 6 mesi del 2024.
I contributi saranno sufficienti a ottimizzare i consumi energetici delle aziende italiane?Dicci la tua opinione rispondendo al sondaggio! |
È uscita la nuova puntata di Direct: il podcast che in 15 minuti ti aggiorna sulle notizie economiche e di attualità che non puoi perderti. In questa puntata parliamo di:
🚗 Il Governo ha approvato €1 miliardo per il nuovo ecobonus per le auto elettriche (e non)
🤑 In Italia dovremmo fare una patrimoniale? - raccoglieremmo tra i 16 e i 20 miliardi...!
Ascolta ora cliccando qui in basso 👇🏻
🙎 Europee: Sette candidati considerati inadeguati per la Commissione Antimafia (RaiNews)
💰️ Governo e Giustizia: in vista la separazione delle carriere dei magistrati (Sole24ore)
💻️ In arrivo Gemini e nuove funzionalità dell'AI di Google (Wired)
🚀 Uno sciame di droni da guerra guidati dall’AI (techy)
🧬 Risolto un mistero medico e trovata una chiave per l’Alzheimer in un amminoacido semplice (GNN)
🌊 Un’ecografia per salvare la biodiversità marina italiana (Wired)
Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter: il 61% di voi ritiene che la Russia continuerà ad impegnarsi nel conflitto, mentre il 24% di voi crede che non manchi molto alla fine della guerra.
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