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🖥️ Nvidia e AMD verseranno il 15% dei ricavi cinesi agli USA

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Il menù di oggi prevede:
🖥️ Nvidia e AMD verseranno il 15% dei ricavi cinesi agli USA
💶 L’Italia incassa la settima rata del PNRR
USA
🖥️ Nvidia e AMD verseranno il 15% dei ricavi cinesi agli USA

Nvidia e AMD, due tra i principali produttori mondiali di processori grafici e chip per l’intelligenza artificiale, hanno accettato di versare al governo statunitense il 15% dei ricavi ottenuti dalla vendita in Cina.
Si tratta di un accordo insolito: raramente aziende private statunitensi cedono una quota così alta del fatturato in cambio del permesso di esportare i propri prodotti.
Ma la decisione riflette l’approccio dell’amministrazione Trump, che punta a rafforzare il controllo governativo sulle operazioni all’estero delle aziende americane, soprattutto nei settori strategici come quello dei semiconduttori.
Perché questa decisione è così controversa?
L’accordo è controverso perché segna un’ingerenza diretta del governo nelle scelte aziendali. In pratica, per ottenere l’autorizzazione a vendere i propri chip in Cina, Nvidia e AMD sono obbligate a versare al Tesoro statunitense il 15% dei ricavi generati in quel mercato
Washington ha preso questa decisione per un motivo strategico preciso: impedire alla Cina di usare i chip più avanzati prodotti negli USA per potenziare la propria intelligenza artificiale, soprattutto quella militare. La Cina è infatti vista come il principale rivale degli Stati Uniti nel settore tecnologico e negli equilibri geopolitici mondiali.
E perché l’accordo è così importante?
Per capire l'impatto di questo accordo, basta guardare i numeri:
💰 Nvidia: $17 miliardi di ricavi dalla Cina nell’ultimo anno fiscale (13% delle vendite totali)
💰 AMD: $6,2 miliardi di ricavi dalla Cina nel 2024 (24% del fatturato complessivo).
💵 Entrate potenziali per il governo USA: oltre $2 miliardi entro fine anno

Ma come siamo arrivati a questo punto?
L’intesa è il risultato di una lunga escalation nelle tensioni commerciali tra USA e Cina:
📅 2022: l'amministrazione Biden impone limiti di potenza ai chip vendibili in Cina
🔧 Nvidia risponde: modifica l'H100 creando il chip H20, meno potente ma conforme ai limiti USA
🚫 Aprile 2025: Trump blocca le esportazioni imponendo licenze obbligatorie
🔄 Luglio 2025: cambio di rotta, Trump annuncia che darà le licenze a Nvidia
🤝 Mercoledì scorso: incontro decisivo tra Jensen Huang (CEO di Nvidia) e Trump
✅ Venerdì: il dipartimento del Commercio inizia a emettere le licenze
Il New York Times riporta che Huang ha convinto la Casa Bianca sostenendo che un blocco totale avrebbe danneggiato le aziende americane e favorito Huawei, permettendole di conquistare quote di mercato e reinvestire in ricerca. Un'argomentazione che evidentemente ha fatto breccia nell'amministrazione Trump.

Jensen Huang (CEO di Nvidia) e Donald Trump
L'amministrazione statunitense ha iniziato a dare licenze simili anche ad AMD per i suoi chip MI308, che come gli H20 erano stati bloccati ad aprile.
Intanto, Cina e USA continuano a negoziare un accordo commerciale sui dazi
Ad aprile Trump aveva imposto alla Cina i dazi più alti, arrivati al 145%, una soglia che di fatto rendeva impossibile qualsiasi scambio.
Trump sperava di spingerla a negoziare e possibilmente piegarsi alle sue richieste, ma le cose sono andate diversamente: i negoziati sono a lungo rimasti fermi, e con il passare del tempo Trump ha dovuto fare concessioni senza ottenere nulla in cambio.
Cosa pensi dell'accordo Nvidia-Trump? |
ITALIA
💶 L’Italia incassa la settima rata del PNRR

Buone notizie sul fronte PNRR: l’8 agosto la Commissione Europea ha erogato all'Italia €18,3 miliardi come settima rata del Piano.
Per la precisione, si tratta di:
🔸 €13,7 miliardi in prestiti
🔸 €4,6 miliardi in sovvenzioni
Ma come ci siamo arrivati?
Il versamento è arrivato dopo che l'Italia ha raggiunto 64 obiettivi previsti dal Piano, di cui:
🎯 31 milestone (traguardi qualitativi)
🎯 33 target (obiettivi quantitativi)
Tra questi:
👨💼 Riforma della legge sulla concorrenza
💻 Interventi per la cybersicurezza
🚰 Progetti per una miglior gestione delle risorse idriche
🤝 Revisione del servizio civile universale
A cosa servirà questa settima rata?
Secondo la nota del governo, i fondi verranno utilizzati per:
🚂 Infrastrutture e trasporti:
Nuovi autobus e treni a emissioni zero per il trasporto locale e regionale
Riqualificazione delle stazioni ferroviarie
Infrastrutture energetiche come i collegamenti elettrici tra isole e continente
🏭 Transizione ecologica e digitale:
Il sostegno alle imprese nella transizione verde
Investimenti nella gestione delle risorse idriche
La digitalizzazione della pubblica amministrazione
🏫 Scuola e sanità:
L’ammodernamento delle scuole e degli ospedali
Attivazione di 480 centrali operative territoriali per la sanità pubblica
Oltre 68.000 borse di studio per studenti meritevoli
Ma a che punto siamo con il PNRR?
Con questa nuova rata, l'Italia si conferma al primo posto tra i paesi UE per finanziamenti ricevuti:
💰 Totale fondi ricevuti finora: € 140,4 miliardi (su €194,4 totali)
📊 Percentuale completata: 72% del PNRR italiano
🎯 Ancora da ricevere: €54 miliardi

Si tratta certamente di risultati di rilievo, soprattutto considerando che molti altri paesi europei stanno incontrando difficoltà ancora maggiori nell'attuazione dei loro piani nazionali.
C’è solo un piccolo problema: siamo ancora indietro con le spese
Il rispetto del cronoprogramma è stato possibile solo grazie a plurime revisioni del piano italiano.
E soprattutto, a febbraio 2025 risultava speso appena un terzo delle risorse assegnate al nostro paese.
Il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti ha già annunciato una ulteriore revisione del piano in autunno…

Ma non siamo i soli in Europa
Molti paesi europei stanno facendo fatica a spendere i soldi del PNRR rispettando le tempistiche concordate con la Commissione UE (il Piano scade ufficialmente il 31 dicembre 2026).
Per questo, lo scorso 18 giugno il Parlamento europeo ha fatto una cosa impensabile: ha chiesto di valutare un'estensione di 18 mesi per il Recovery Fund.
Finora sforare la scadenza del 2026 era un tabù assoluto, ma i ritardi sono tali che anche la Commissione sta valutando soluzioni alternative. Non ci resta che aspettare…
Secondo te l'Italia come sta utilizzando i fondi del PNRR? |

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