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• 🇮🇹 L’Italia è spaccata in due?

•  🛩️ I piccoli aeroporti italiani: un business che non decolla

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_{DISCLAIMER: Gli investimenti comportano rischi di perdita del capitale. I tassi di interesse del conto D e dei piani di risparmio sono dinamici e dipendono dai tassi variabili EURIBOR e SOFR. Le informazioni sui tassi sono quelle valide alla data di pubblicazione.}

CURIOSITÀ ECONOMICHE

🇮🇹 L’Italia è spaccata in due?

Per la prima volta da oltre vent'anni, a dominare la classifica delle province italiane che crescono di più in termini di valore aggiunto generato ci sono… delle città del Sud Italia!

Secondo il nuovo report di Unioncamere, infatti, nel 2023 a crescere di più sono state:

• 🏭 Chieti (Abruzzo): +7,85% di valore aggiunto generato

• 🌊 Agrigento (Sicilia): +7,85%

• 🏺 Caltanissetta: +7,83%

• 🛫 Catania: +7,83%

C’è un piccolo “ma“…

Se è vero che la crescita in termini % è dominata dal Sud Italia, osservando i valori assoluti scopriamo che la storia cambia completamente.

A generare più valore aggiunto pro-capite, infatti, sono:

• 🏢 Milano: €62.862 pro-capite

• 🏔️ Bolzano: €52.811 pro-capite

• 🏛️ Bologna: €43.509 pro-capite

E le province del Sud che crescevano così tanto? Beh, Agrigento si trova all'ultimo posto della classifica in termini assoluti, Caltanissetta al 100° posto su 107 province, e Catania all’89° posto.

C’è da dire che il valore aggiunto ci racconta solo una parte della storia…

Per avere un quadro più completo, è buona cosa guardare anche al reddito pro-capite… e anche da questo punto di vista, il Nord domina.

Secondo una ricerca di INTWIG, nel 2022, tutte le prime 3 province per reddito pro-capite sono province lombarde:

• 🥇 Milano: €35.282 pro-capite

• 🥈 Monza: €31.362

• 🥉 Bergamo: €30.512

Ma il dato più interessante è un altro: per trovare la prima provincia del Sud dobbiamo scendere fino al 28° posto, dove troviamo Cagliari con €25.315 di reddito pro-capite.

Milano è ricca sì, ma la ricchezza è in mano a pochi

Il capoluogo lombardo si conferma la locomotiva economica d'Italia… ma c'è un problema:

• 💸 il 27,7% del reddito è nelle mani del 2,4% della popolazione

• 📈 le richieste di aiuto alle associazioni sono triplicate dal 2019

• 🏘️ i quartieri più ricchi (Brera, San Marco, Castello) hanno redditi pro-capite di €95mila, mentre quelli più poveri si fermano a €18mila

Insomma, il divario c’è sicuramente tra Nord e Sud, ma esiste anche all’interno delle stesse città del Nord.

Ok Milano, ma non è che nelle altre metropoli la situazione sia diversa…

Se a Milano il quartiere più ricco ha in media un reddito pro-capite pari a 5 volte quello più povero, la situazione non è molto diversa nelle altre metropoli:

🏛️ Roma:

• Centro (Trevi, Ludovisi): €66.000

• Periferia (Ostia): meno di €15.000

🌊 Napoli:

• Posillipo: €44.911

• Borgo Sant'Antonio: €12.695

Ma il record negativo spetta a Palermo, dove il quartiere più povero registra un reddito medio di appena €7.835...

La crescita non basta (per ora)

Insomma, i dati ci raccontano due Italie: una che cresce (ma parte da lontano), e una che corre più piano (ma resta molto più avanti).

E forse la vera sfida non è solo far crescere il Sud, ma anche evitare che la ricchezza si concentri sempre più nelle mani di pochi, sia al Nord che al Sud.

TRASPORTI IN ITALIA

🛩️ I piccoli aeroporti italiani: un business che non decolla

Il sistema aeroportuale italiano ha chiuso il 2023 con numeri da record: +20% di passeggeri rispetto al 2022 e traffico aereo superiore ai livelli pre-Covid.

Questo è quanto emerge da Dati Traffico 2023 ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).

Ma questa crescita nasconde una realtà a due velocità: mentre i grandi hub prosperano, i piccoli aeroporti di provincia lottano per la sopravvivenza.

Quanto è grande il sistema aeroportuale italiano?

Il nostro paese conta 45 aeroporti commerciali, gestiti da una trentina di società diverse (un mix di pubblico e privato).

Nel 2023 hanno movimentato 197 milioni di passeggeri totali, ma la distribuzione è tutt’altro che equilibrata: il 76% dei passeggeri si concentra nei 10 aeroporti più grandi.

Sul podio troviamo:

• ✈️ Roma Fiumicino: 40 milioni di passeggeri

• 🛬 Milano Malpensa: 26 milioni

• 🧳 Bergamo Orio al Serio: 15 milioni

E gli altri?

In Italia ci sono ben 18 aeroporti sotto il milione di passeggeri (che è considerata la “soglia minima di sopravvivenza”).

Piuttosto che capitolare, però, molti aeroporti hanno decido di unirsi per cercare di uscire dalle difficoltà. Questa strategia, ad esempio, l’hanno seguita:

🇮🇹 Aeroporti di Puglia, che gestisce:

• Bari (6,4 milioni di passeggeri)

• Brindisi (3 milioni)

• Foggia (48.900)

• Taranto (1.080)

🛩️ Gruppo Save che controlla:

• Venezia (11 milioni)

• Treviso (3 milioni)

• Verona (3,4 milioni)

• Brescia (8.831)

Insomma, o ti unisci o muori e i numeri lo confermano

Dei 18 aeroporti sotto il milione di passeggeri, ben 8 però non fanno parte di sistemi più ampi. E tra questi, 4 sembrano essere arrivati al capolinea, con perdite medie annue (2012-2022) davvero preoccupanti:

• 📉 Ancona: -€5,4 milioni

• 💸 Forlì: -€4,1 milioni

• 🏧 Parma: -€3,4 milioni

• 💰 Cuneo: -€1 milione

Il caso più emblematico? Parma

Il "Giuseppe Verdi" di Parma è un caso da manuale, visto che da oltre 30 anni è in perdita e ha assorbito più di €65 milioni di soldi pubblici. E nel 2023:

• 📊 Ha trasportato solo 137mila passeggeri

• ✈️ Con due sole compagnie aeree (Ryanair e FlyOne)

• 📍 E il problema è che si trova a soli 57km da Bologna che gestisce 9,9 milioni di passeggeri (95% del traffico regionale)

Una società canadese ha recentemente acquisito il 51% dello scalo, promettendo di quintuplicare i passeggeri in 5 anni (anche sei dubbi sulla fattibilità restano).

🇮🇹 Il centrosinistra ha vinto le elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Umbria (IlPost)

🇵🇸 I leader G20, uniti per un cessate il fuoco (Ansa)

📱 LG ha creato uno schermo che si allunga come una gomma (Techy)

🛒 Perplexity fa shopping per te, diventando il tuo personal shopper (Techy)

🌬️ Identificato il circuito cerebrale che collega respiro ed emozioni (Ansa)

🌊 Una ricerca svela come si è formato il Mediterraneo (AGI)

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter: il 51% di coloro che hanno risposto ritiene che la scelta del Governo di privatizzare alcune imprese sia un errore.

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Il 21 novembre 1877, Thomas Edison annuncia l’invenzione del fonografo. Questa invenzione permetterà poi l’utilizzo di apparecchi per la riproduzione del suono.

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