Netflix implode📉

Può andare peggio di così?

Buon Sabato! Oggi parliamo di Netflix e delle tracollo post-trimestrale, ma anche del continuo della saga tra Musk e Twitter, con il patron di Tesla che non vuole mollare la presa.

Le storie di oggi1 - La settimana nera di Netflix: può andare peggio di così?2 - La saga Musk-Twitter continua: riuscirà Musk a comprarsi l'azienda?

Un risveglio da incubo per Netflix 😱

Non un risveglio facile per gli azionisti di Netflix, che mercoledì 20 aprile hanno aperto gli occhi per vedere le azioni del colosso californiano crollare del -35%! 😱Netflix ha bruciato in una sola giornata oltre $50 miliardi di capitalizzazione, raggiungendo un minimo di $225, lontano di oltre il -67% dai massimi di novembre 2021 ($690).

Ma esattamente, quali sono le cause? 🤔Per più di dieci anni Netflix ha visto il suo numero di abbonati crescere, raggiungendo oltre 200 milioni di utenti in giro per il mondo e diventando il leader quasi indiscusso di mercato.

Netflix conta oggi circa 221.6 milioni di abbonati nel mondo 🌎

Tuttavia, la trimestrale pubblicata in questi giorni ha invertito per la prima volta la rotta:

  • Gli analisti stimavano una crescita degli abbonati pari a +2,7mln per il trimestre, mentre i risultati hanno segnato un sorprendente -200k.

  • Il calo di abbonati è in parte dovuto alla perdita di oltre 700k abbonati in Russia (per la sospensione del servizio) e in parte dovuto all'aumento della concorrenza.

  • A livello finanziario la società riporta comunque buoni numeri, con un fatturato trimestrale di $7.87 miliardi e un EPS superiore alle aspettative (pari a $3,53 contro una stima di $2,89).

Una difficoltà non recente? 😱 Se ci guardiamo indietro alla pubblicazione degli ultimi risultati trimestrali, quelli del Q4 2021, possiamo notare come già allora Netflix avesse fatto fatica. All'ultimo giro di trimestrali, la società capitanata da Reed Hastings aveva:

  • Mancato l’obiettivo di 8,5 milioni di nuovi abbonati per il Q4, fermandosi a 8,3 milioni (-2,3%).

  • Già rivisto al ribasso l’outlook per il Q1 del 2022, dichiarando di aspettarsi solo +2,5 milioni di nuovi abbonati, quasi la metà rispetto ai 4 milioni stimati da Wall Street. Ora sappiamo che questo obiettivo non è stato nemmeno sfiorato, visti i -200k.

  • Già al tempo il titolo era crollato dai $508 a cui quotava prima degli earnings a $358 dollari (-29,5%), bruciando circa $64 miliardi (sì, hai letto bene, MILIARDI) di market cap.

Colpa del password sharing? 😳Secondo Hastings, uno dei motivi principali sarebbe la condivisione delle password tra amici e familiari: secondo Netflix, infatti, sarebbero oltre 100 milioni gli utenti che utilizzano Netflix senza, di fatto, pagarlo (in condivisione).Se le stime fossero accurate, questo rappresenterebbe un mancato fatturato di oltre $10 miliardi (ipotetico, perché è ovvio che non sarebbe possibile convertirli tutti in clienti paganti).

Forse colpa dell'aumento dei prezzi? 🤑Più verosimile che abbia invece pesato il rincaro dei prezzi degli abbonamenti mensili arrivato a gennaio: nonostante il piano base abbia mantenuto lo stesso prezzo di 7,99€/mese, quello Standard (2 dispositivi e qualità dei contenuti HD) è passato da 11,99€ a 12,99€/mese e quello Premium (4 dispositivi e qualità 4K) è aumentato da 15,99€ a 17,99€/mese.Ovviamente si tratta di un aumento importante, giustificato però come necessario per finanziare la creazione di nuovi e migliori contenuti originali.

"Il prezzo dipende dai contenuti: stiamo continuando ad ampliare la nostra offerta e e per mantenere il catalogo l'aumento di prezzi era necessario."

Reed Hastings, CEO di Netflix

Sottovalutato la concorrenza? 🤦🏻‍♂️Il problema è sicuramente legato alla concorrenza, con Disney+, Amazon Prime Video, Hulu, HBO Max e Apple TV+ che sembrano sempre più agguerrite.Disney+, soprattutto, è riuscita in poco tempo ad ammassare oltre 180mln di utenti, anche grazie al bagaglio di contenuti di proprietà che già aveva e alla spinta che il Marvel Cinematic Universe è stato in grado di apportare con le serie TV originali.

Soluzione pubblicità? 💸Nel frattempo Hastings dichiara che Netflix potrebbe introdurre anche la pubblicità, ma solo su piani più economici, non su quelli già oggi sul mercato.Sensato? Probabilmente sì, perchè aggiungerebbe ricavi dai paesi emergenti e dalle persone più sensibili al prezzo, anche se potrebbero esserci rischi non indifferenti di cannibaizzazione sui mercati più maturi (clienti che fanno downgrade del piano a quello più economico).

Musk continua la pressione, ma Twitter si difende con una "pillola avvelenata" 😱

Ormai la notizia la conosciamo tutti: Musk, dopo aver acquistato il 9% di Twitter, ha lanciato un'offerta per comprarsi il 100% dell'azienda a $54,20 ad azione, per un totale di circa $43 miliardi di dollari.L'obiettivo? Delistarla, ovvero toglierla dai mercati finanziari e renderla di nuovo un'azienda privata.

"Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale e lo vedo come possibile punto di riferimento per la libertà di espressione nel mondo."

Elon Musk - CEO di Tesla Motors

La reazione dei mercati? Bene ma non benissimo 😅Dopo un primo boom alla notizia che Musk era diventato primo azionista di Twitter, con l'azione che ha registrato un +28% subito dopo l'annuncio, il mercato ha reagito freddamente alla proposta di acquisto del 100%, nonostante Musk promettesse un control premium* del +18% rispetto ai prezzi di chiusura del giorno precedente.

*SPIEGAZIONE CONTROL PREMIUMIl control premium è la maggiorazione che un acquirente è disposto a pagare rispetto al prezzo di mercato per assumere il controllo di una società: in questo caso, Twitter quotava circa $46 al momento dell'offerta di $54,20, per cui il premio per il controllo era pari al +18%.

Ma perché una reazione così fredda? 🥶Perché Wall Street non è convinta che l'acquisizione possa effettivamente andare fino in fondo, con il CDA (Consiglio di Amministrazione) di Twitter che non appare molto in linea con l'idea di vendere ad Elon.

No aspè, ma in che senso Twitter si difende con una "pillola avvelenata"? 😅Negli scorsi giorni il CDA di Twitter ha approvato all'unanimità l'utilizzo delle cosiddette poison pills (pillole avvelenate), ovvero dei meccanismi di difesa utilizzati da un'azienda per proteggersi da un'acquisizione non voluta (quelle che in gergo si chiamano hostile takeovers).

🔎 Solitamente le aziende target utilizzano questi meccanismi per rendersi meno appetibili a potenziali acquirenti

In questo caso, Twitter ha approvato una poison pill tale per cui se qualcuno acquisisce più del 15% della società SENZA approvazione preventiva del CDA, tutti gli altri azionisti avranno diritto ad acquistare A PREZZI SCONTATI nuove azioni della società.Ma perché questo permette di difendersi? 🤔Emettendo nuove azioni a sconto, l'azionista che vuole acquisire la società vedrà la sua posizione diluita e vedrà la possibilità di assumere il controllo sempre più improbabile, poiché molto più costosa!

Quindi l'offerta di Elon è già stata rifiutata? In realtà no: il CDA sta solo prendendo tempo e la poison pill permette di bloccare eventuali iniziative non approvate. Se il CDA decidesse poi di accettare la proposta di Elon, potrebbe tranquillamente farlo.

Ma Musk dove li trova tutti sti soldi? E cosa c'entra Tesla? 💰Per finanziare l'acquisizione Musk si appoggerà ad istituti bancari, utilizzando quello che in gergo prende il nome di margin loan.In parole povere, Musk metterà a garanzia (pegno) una parte delle sue azioni Tesla (che sono l'asset più liquido di cui dispone), in cambio di un finanziamento.

COME FUNZIONA IN PRATICA?In questi casi, la banca per proteggersi presta una % più bassa rispetto al valore della garanzia: se Musk desse in pegno $5 miliardi di dollari in azioni Tesla, la banca non presterebbe $5 miliardi, ma un importo variabile tra i $2.5 e i $3.5 miliardi.

Nella giornata di ieri, Musk ha dichiarato di aver trovato tutti i fondi di cui necessita per la sua offerta da $46 miliardi, così suddivisi:

  • $21 miliardi messi direttamente da Musk

  • $12,5 miliardi di margin loan su azioni Tesla

  • $13 miliardi di debito finanziato con Twitter stessa messa in garanzia

A finanziare l'idea di Musk si è presentata Morgan Stanley, che ad oggi sarebbe la più esposta per il deal, ma sembrerebbero intenzionate a partecipare anche Barclays e Bank Of America.Certo, salvo il CDA di Twitter decida di sbattere la porta in faccia al buon Elon e il deal finisca in frantumi... 👀

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