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👝 Nel lusso l’Italia sta battendo la Francia

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Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 👝 Nel lusso l’Italia sta battendo la Francia

  • 💸 In Svizzera è finita la pacchia per i super ricchi?

SETTORE DELLA MODA

👝 Nel lusso l’Italia sta battendo la Francia

La prima metà del 2024 ha riservato sorprese nel settore del lusso.

Mentre i colossi francesi LVMH e Kering hanno registrato un rallentamento dei profitti, i gruppi italiani Prada, Moncler e Brunello Cucinelli hanno invece ottenuto risultati molto positivi.

Ma che sta succedendo nel mondo del lusso?

Il primo a presentare i conti è LVMH, il gruppo leader mondiale del lusso e proprietario di alcuni dei brand più iconici come Fendi, Louis Vuitton e Off-White.

L’azienda però ha deluso le aspettative del mercato e ha chiuso il primo semestre con ricavi in calo del -1% rispetto al primo semestre del 2023. A trascinare verso il basso sono state le divisioni:

  • 🍾 “Wine & Spirits”, che ha segnato una riduzione dei ricavi pari al -12%

  • 👜 “Fashion Leather Goods” che ha registrato ricavi in calo del -2%

Riguardo quest’utlima, nonostante il calo possa sembrare piccolo, bisogna tenere conto che questa divisone è la più importante del gruppo, in quanto comprende Louis Vuitton, che da sola vale 1/5 dei ricavi dell’intero gruppo.

Il calo delle vendite, comunque, non riguarda solo LVMH, ma anche il secondo player nel mercato del lusso.

Kering infatti se la sta passando addirittura peggio. Il fatturato del gruppo è calato del -11%, affondato dal suo marchio più importante, ovvero Gucci, che ha visto i ricavi contrarsi del -20%.

Ma quali sono i motivi di questo calo?

I CEO dei due colossi francesi hanno attribuito gran parte delle loro difficoltà a due fattori principali:

  1. 🌍 Il contesto geopolitico incerto e avverso, a causa delle crescenti tensioni in Medioriente, nonché tra i paesi Nato e l’asse Russo-Cinese

  2. 🇨🇳 Il forte rallentamento dei consumi cinesi, aspetto non di poco conto visto che per entrambi i gruppi il 30% circa dei ricavi deriva dall’area asiatica

I gruppi del lusso italiani, però, non sembrano avere questi problemi.

I risultati che le nostre Maison hanno registrato sono in controtendenza rispetto ai rivali francesi. In particolare, per tutti i gruppi italiani si registra un forte aumento dei ricavi in questi primi 6 mesi del 2024:

  1. 🥇Prada +17%

  2. 🥈Brunello Cucinelli +14,1%

  3. 🥉Moncler +11%

Nello specifico, Prada ha registrato una crescita dei ricavi a doppia cifra anche nel continente asiatico. Tra l’altro, l’aumento delle vendite più importante è stato in Giappone (+55%) ed è stato trainato proprio dallo shopping dei turisti, soprattutto cinesi.

Ma allora qual è il segreto del successo italiano?

Il miglioramento dei risultati finanziari delle aziende italiane suggerisce che è forse in atto un cambiamento significativo nel panorama del lusso. In questo contesto, la capacità di innovazione, la creatività e l'adattabilità dei modelli di business sembrano essere le chiavi del successo.

Ma questo non basta…

Ad avvantaggiare i gruppi italiani è anche la ridotta dimensione dei loro portafogli, ovvero insieme dei marchi che il gruppo possiede.

Se confrontiamo LVMH (francese) e Prada (italiano) possiamo osservare che:

  • 🇫🇷 il primo possiede circa 75 marchi di moda in 6 settori diversi

  • 🇮🇹 il secondo ne possiede invece solo 2, ovvero Prada e Miu Miu

Con linee di prodotto più ristrette, le Maison italiane riescono a concentrare meglio risorse e investimenti su pochi articoli, creando collezioni innovative e prodotti di qualità superiore rispetto alla concorrenza.

POLITICA ESTERA

💸 In Svizzera è finita la pacchia per i super ricchi?

La Svizzera, storicamente considerata un paradiso fiscale grazie alle sue politiche di tassazione favorevole, sta attraversando un periodo di cambiamento.

Infatti, il Paese noto per offrire ai miliardari tasse decisamente contenute, si sta interrogando su come finanziare le misure necessarie per affrontare il cambiamento climatico nei prossimi anni.

Una delle proposte più discusse al momento è quella di introdurre una tassa molto salata sui super ricchi che detengono i loro patrimoni in Svizzera.

Vediamo di cosa si tratta.

Da dove è partita questa iniziativa?

Attualmente la Svizzera è il Paese con le imposte sul reddito più basse d'Europa.

Cuneo fiscale totale per il lavoratore medio nel 2023 - Fonte: OCSE

Anche per questo motivo, è conosciuta come il Paese custode dei ricchi del mondo, ma le cose potrebbero cambiare.

Due anni fa, il partito svizzero Gioventù Socialista ha proposto l’introduzione di una tassa di successione, ovvero quell'imposta che si paga allo Stato quando si ereditano beni come denaro, immobili o altre proprietà da una persona.

In particolare, la proposta è quella di tassare del 50% i patrimoni oltre i €53 milioni: ciò significa che se una persona eredita €100 milioni, dovrebbe versare €50 milioni allo Stato.

Cosa farne di tutti questi soldi? Finanziare la transazione verso una Svizzera più sostenibile.

«È tempo che i super-ricchi paghino. Diversi studi mostrano come, in media, inquinino 20 volte più di una persona del ceto medio»

Nicola Siegrist - Presidente di Gioventù socialista

E, in appena un anno sono state raccolte oltre 130mila firme…

Siccome è stato superato l'obiettivo delle 100.000 firme necessario per indire un referendum popolare, tra due anni gli svizzeri saranno chiamati al voto.

Se la tassa venisse approvata, si stima che circa 2.500 persone (lo 0,1% di tutti i contribuenti) sarebbero soggette alla nuova imposta, generando un gettito complessivo di €6,4 miliardi all'anno.

Queste risorse saranno poi utilizzate per finanziare la transizione energetica e per attuare alcune politiche green quali:

  • 🏢 Ristrutturare gli edifici, con particolare attenzione a quelli a maggiore consumo energetico

  • ⚡️ Investire e sviluppare energie rinnovabili

  • 🛢️ Avviare programmi di riqualificazione per i lavoratori nei settori ad alto impatto ambientale

  • 🚌 Potenziare gli investimenti nei trasporti pubblici

Ma come la pensano realmente i cittadini svizzeri?

Nel 2015 ci fu un tentativo di introdurre una tassa simile, ma il 71% degli svizzeri votò contro la sua introduzione.

Ma il mondo è cambiato da allora, e oggi chi sostiene la proposta afferma che:

  • ⚖️ Una tassa di questo tipo potrebbe aiutare a ridurre le disuguaglianze sociali

  • 🌡️ La lotta al cambiamento climatico deve essere una priorità assoluta per il Governo ed è urgente trovare i fondi per sostenere la transizione verde

Dall’altra parte, chi si oppone alla proposta sostiene che:

  • 🧳 Molti ricchi potrebbero andarsene, e la Svizzera perderebbe parte delle entrate delle attuali imposte sui redditi, alle quali i super ricchi contribuiscono per circa il 6%, come riporta Bloomberg

  • 👨‍👩‍👦 Le imprese familiari potrebbero essere danneggiate perché la tassa potrebbe costringerle a vendere parte dell'azienda o trasferirsi all'estero per evitare di pagare somme elevate

  • 🇨🇭 L'iniziativa danneggia la reputazione della Svizzera come Paese favorevole e affidabile per fare affari

Qualunque sia l'esito del referendum, la Svizzera dovrà affrontare la sfida di trovare un equilibrio tra finanziare le misure climatiche e mantenere la competitività del Paese.

Pensi che sia giusto imporre una tassa sui patrimoni dei super-ricchi per finanziare la transizione energetica?

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Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: il 61% di voi crede che i mercati torneranno a crollare in futuro, mentre il 20% di voi pensa sia solo un incidente di percorso. Il 18%, invece, solleva il proprio giudizio.

Ecco cosa hanno detto alcuni di voi:

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🆕 Mundimoto cerca un Junior Accounting

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