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🌎 Musk rivoluzionerà anche la connessione internet?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🌎 Musk rivoluzionerà anche la connessione internet?

  • 🇮🇳 India: 2023 da urlo, e quest’anno…

LE RISPOSTE AL QUESITO
🇺🇸 Quanti reattori nucleari operativi hanno gli USA?

Queste le risposte al quesito della scorsa newsletter. La risposta giusta era la D! Sono infatti ben 93 i reattori nucleari attivi su suolo americano.

TECNOLOGIA
🌎 Musk rivoluzionerà anche la connessione internet?

SpaceX, la società di Elon Musk, ha recentemente sparato nello spazio il suo esercito di nuovi satelliti Starlink, mirando a rivoluzionare per sempre la connessione degli smartphone alla rete.

Ok, di chi stiamo parlando?

Un’antenna di Starlink

Vi è mai capitato, la sera, di osservare in cielo delle lucine perfettamente allineate e scambiarle per un una serie di oggetti non identificati?

No, niente Alieni, ma con molta più probabilità avete visto i satelliti dell’ambizioso progetto spaziale di Elon Musk, Starlink.

Nato nel 2015, il progetto ha l’obiettivo di portare la connessione internet ovunque. Non solo grandi città o zone facilmente raggiungibili, ma anche:

  • 🗻 In cima alle montagne

  • 🏜️ In mezzo al deserto

  • 🌳 Nelle foreste più fitte

  • 🏝️ Nelle isole più remote

E Starlink permette l’accesso alla rete grazie all’utilizzo di migliaia di satelliti, spediti in orbita da SpaceX (oltre 5.000 in questo momento, con l’obiettivo di arrivare a breve a 12.000).

Fino a questo momento, però, il segnale doveva essere captato in primis da un’antenna (presente nel kit venduto agli utenti) e successivamente dai dispositivi elettronici (smartphone e laptop) ad essa collegati.

Adesso però, proprio con il lancio dei nuovi satelliti, le cose potrebbero essere destinate a cambiare.

Connessione internet satellitare senza bisogno di antenne?

Credits: Starlink

Nel dicembre del 2023, Starlink ha ottenuto il via libera dalla Commissione federale per le comunicazioni degli Stati Uniti ed è pronta ad avviare il test che coinvolgerà questi nuovi 840 satelliti, in grado di trasmettere segnale 4G direttamente verso smartphone “non modificati”.

Insomma, come delle vere e proprie “antenne telefoniche nello spazio”.

La sperimentazione sarà divisa in fasi:

  1. 💪🏻 Verifica della stabilità di segnale e connessione

  2. 📞 Attivazione delle chiamate e dei servizi Sms e Mms

  3. 🛜 Connessione dati ad internet

Se il piano di Starlink dovesse andare in porto, il servizio potrebbe essere poi venduto ai consumatori, rappresentando una vera e propria rivoluzione.

Si arriverebbe infatti ad avere copertura telefonica in tutto il pianeta (seppur, come confermato dallo stesso Musk, non alle stesse performance delle reti “terrestri”).

Insomma, staremo a vedere, ma i presupposti per una nuova ulteriore rivoluzione da parte del miliardario più pazzo del pianeta… sembrano esserci tutti.

Ed arriviamo ora al tanto atteso momento del quiz!

Anche Jeff Bezos ha il suo Starlink

Come si chiama il rivale di Starlink del founder di Amazon?

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ITALIA
🏭 È saltata la trattativa sull’acciaieria più grande d’Europa!

Dopo mesi e mesi di discussioni, sembrava di essere giunti al capolinea della saga aziendale dell’ex-ILVA, ma durante l’incontro di ieri pomeriggio, non è stata trovata un intesa tra Governo e il colosso industriale ArcelorMittal.

I diversi tentativi di privatizzazione che si sono susseguiti nel tempo non sono riusciti a rilanciare l’acciaieria di Taranto (al secolo ILVA S.p.A.) che rappresenta un asset strategico per il Paese… e il temuto dossier con cui tutti i Governi devono confrontarsi.

Di chi stiamo parlando?

Nel 9 luglio 1960 venne posta dallo Stato la prima pietra di un’acciaieria situata a Taranto e destinata a diventare il più grande centro siderurgico italiano.

Per costruirla ci vollero:

  • 🕰️ 5 anni

  • 💰 350 miliardi di Lire (circa €5 miliardi di oggi)

Ne uscì una grandiosa opera pubblica, capace di soddisfare il fabbisogno di un paese in pieno boom economico.

Ma come è diventata l’Ilva che conosciamo oggi?

Nei primi dieci anni di vita, il complesso si amplia inglobando tutta la città di Taranto e scatenando le prime lamentele riguardo al forte inquinamento.

Dopo varie vicissitudini e crisi (come lo shock petrolifero degli anni Settanta), nel 1995 lo Stato privatizza la società cedendola per 1.400 miliardi di lire (in verità svendendola, siccome ne valeva circa 4.000) al gruppo Riva, che rimette in sesto la fabbrica ma, ignorando il problema delle emissioni, crea ulteriori danni all’ambiente e alla salute dei tarantini.

Per questo motivo, nel 2012, la magistratura arresta ben otto dirigenti, tra cui il patron Emio Riva e suo figlio, per disastro ambientale e altri reati quali corruzione, concussione e associazione a delinquere.

Lo stabilimento viene quindi commissariato e viene avviato un nuovo piano di riduzione drastica delle emissioni inquinanti.

Nel 2018, Ilva cambia nome in ArcelorMittal Italy

La gara di vendita, infatti, viene vinta dal gruppo franco-indiano ArcelorMittal, che creando la società AM InvestCo in cordata con Marcegaglia, si assicura lo stabilimento più grande d'Europa nella produzione di acciaio e incassa lo scudo penale (immunità sui danni ambientali prodotti da scelte del passato) in cambio del:

  • 👷‍♂️ Mantenimento del livello occupazionale

  • ♻️ Proseguimento del piano di bonifica e abbattimento delle emissioni

Spoiler: nessuna delle due condizioni viene rispettata e, non appena il Governo decide di eliminare lo scudo penale, ArcelorMittal prende la palla al balzo per cercare di uscire dalla partita.

Nel 2021 allora, Invitalia (di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze) acquisisce il 38% del capitale sociale di AM InvestCo: lo Stato entra (torna) quindi nel capitale dell’ex-ILVA, con il restante 62% rimane sotto il controllo del Gruppo ArcelorMittal.

Con questo cambiamento, però, ArcelorMittal cessa di esercitare l'attività di direzione e coordinamento. Di conseguenza, la società cambia nome, diventando Acciaierie d’Italia S.p.A.

Ma la crisi non accenna a fermarsi..

Da allora, l’ex-ILVA attraversa un periodo di forte crisi, sotto due aspetti:

  • 💸 Finanziario: a causa di una crisi di liquidità, la società non ha le risorse per pagare i suoi debiti, mandare avanti la produzione e fare le manutenzioni necessarie

  • ⛓️ Operativo: gli altiforni si sono gradualmente fermati e la produzione, che negli anni passati era in media di 7 milioni di tonnellate, nel 2023 non ha raggiunto i 3 milioni

Per salvare questo asset strategico per l’Italia, ripristinare la produzione e mantenere i circa 10.500 posti di lavoro, servono soldi (taanti soldi, circa €1,5 miliardi secondo le stime).

Il problema è che ArcelorMittal non sembra disposta a investire nemmeno un centesimo.

Ed è proprio per cercare una soluzione a questo problema che vanno avanti da tempo le discussioni tra la società franco-indiana e il Governo Italiano.

Quindi, cos’è successo durante l’incontro di ieri??

In breve, i due soci dovevano concordare una soluzione finanziaria per ripianare la situazione.

La proposta del Governo prevedeva:

  • 💰 Aumento di capitale pari a €320 milioni: che avrebbe assicurato la continuità aziendale e pagato i fornitori, con lo sforzo finanziario maggiormente sulle spalle dello Stato…

  • 📈La cui partecipazione con Invitalia sarebbe passata dal 38% al 66%: in questo modo il Governo si sarebbe ritrovato ad avere la quota di maggioranza dell’acciaieria

Il “No” da parte di ArcelorMittal, arrivato dopo 2 ore e mezza di trattativa, ha reso evidente come il colosso indiano non voglia assumere impegni finanziari, nemmeno come socio di minoranza, e sia disinteressato dal futuro dell'acciaieria.

E ora? Quali sono i possibili scenari?

Saltato la ricapitalizzazione, le strade percorribili rimangono poche:

  • Amministrazione straordinaria su richiesta dello Stato (aka intervento pubblico per salvare la società), ma provocherebbe un lungo e dispendioso braccio di ferro legale con ArcelorMittal

  • Composizione negoziata di crisi, procedura che consente di attivare misure protettive temporanee per evitare che i creditori aggrediscano il patrimonio sociale

Oppure, far subentrare un nuovo partner industriale che sia in grado di risollevare l’acciaieria…

Ad oggi, tra i papabili sostituti di Arcelor spuntano Arvedi, un grosso gruppo siderurgico italiano, e Marcegaglia, una società attiva nel settore della lavorazione dell’acciaio, che sarebbe perfetta per il trono.

Anche se, convincere qualcuno ad investire pesantemente sull’ex-ILVA, visti i precedenti, non sembra essere affatto un compito semplice.

GLI ANGOLI

🇦🇷 Il Fmi incontra Milei: via al negoziato sul debito (ilSole24Ore)

Nuova proposta da Hamas, ma Israele la respinge (Ansa)

 🤖 Microsoft Copilot è ora disponibile su iOS e Android(Tc)

🛒 L'app store di OpenAI per GPT verrà lanciato la prossima settimana (Tc)

🤖 Un robot in aiuto dei bambini affetti da autismo (Wired)

⛷️ Le tecnologie che stanno rivoluzionando la sicurezza sugli sci (Wired)

🤑 NTT DATA cerca un Business Analyst

✍️ Arsenale group cerca un Marketing Manager

🆕 Kiron Partner Spa cerca un Consulente del Credito

💰️P.G.M.D. Consulting cerca un Business Consultant Senior

Il 9 gennaio 2007, alla conferenza “Macworld” di San Francisco, Steve Jobs presenta l'iPhone, il primo smartphone di casa Apple con touchscreen, lettore musicale, fotocamera e possibilità di navigare sul internet.

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