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🤖 Microsoft investe anche nel competitor di ChatGPT
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
🤖 Microsoft investe nel competitor francese di ChatGPT
📈 Il lusso non tira più come una volta?
Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. La maggioranza, il 47%, pensa che l’Unione Europea dovrebbe continuare a sanzionare la Russia. Circa 10 punti percentuali in meno rispetto a coloro i quali pensano che invece si dovrebbero interrompere (37%).
TECH & BUSINESS
🤖 Microsoft investe nel competitor francese di ChatGPT
A quanto pare, a Microsoft non basta aver investito $13 miliardi in Open AI, che tutti conosciamo per ChatGPT.
La società guidata da Satya Nadella, infatti, vuole continua a mettere qualche altra chip sul settore dell’intelligenza artificiale, stavolta investendo proprio nel competitor “europeo” di ChatGPT.
Si chiama Mistral AI, è francese, e attraverso questa partnership metterà a disposizione degli utenti Microsoft i suoi large language model.
Ma di chi stiamo parlando?
Nata ad aprile del 2023 da alcuni ex membri di Google DeepMind e Meta, la startup parigina sta cercando di creare un ai open source (e cioè accessibile a tutti) in grado di rivaleggiare con ChatGPT.
Ed è subito partita col botto, raccogliendo ben $113 milioni a sole quattro settimane dal lancio e segnando il “seed round” (e cioè la raccolta di fondi nella fase iniziale di una startup) più grande d’Europa.
Ma questo è stato solo l’inizio: sviluppare un’AI costa davvero tanto, per questo motivo quelli di Mistral AI hanno raccolto altri $415 milioni, ad una valutazione di ben $2 miliardi!
E proprio negli scorsi giorni è arrivato l’accordo con Microsoft, che darà una bella mano a distribuire l’AI francese.
Ma che cosa prevede l’accordo?
Microsoft ha investito circa $16 milioni in Mistral e renderà accessibile l’intelligenza artificiale della società, “Mistral Large”, sulla sua piattaforma Azure Cloud Computing (che tra l’altro offre già i modelli di OpenAI, come GPT4).
In questo modo, Mistral potrà:
🌍 Espandere il suo bacino di utenza: visto che la sua AI sarà disponibile su una piattaforma utilizzata da milioni di utenti in tutto il mondo
🔎 Beneficiare dei risultati in ricerca e sviluppo: la collaborazione prevede l’impegno ad addestrare modelli specifici e a sviluppare applicazioni per clienti selezionati, come governi europei e pubbliche amministrazioni
🚀 Potenziare i suoi modelli: grazie ai dati raccolti
Insomma, una partnership che sembrerebbe win-win per entrambe le parti.
Eppure, qualcuno storce il naso…
L’Unione Europea è sospettosa…
Il parlamento europeo ha infatti messo subito sotto la lente d’ingrandimento l’accordo siglato, e all’orizzonte si prospetta un’indagine per eccesso di concentrazione di potere nelle mani di Microsoft.
A ben vedere, non è la prima volta che il colosso di Redmond viene attenzionato dall’Antitrust europea, visto che anche il recente investimento da $10 miliardi in OpenAi è sotto analisi, in quanto potrebbe violare le norme UE in materia di fusioni.
Microsoft ovviamente si è difesa, dicendo che in realtà non ha nessuna quota in OpenAI (e questo è vero, pur avendo un rappresentante, senza voto, nel Board). Ma è indubbio come il colosso di Satya Nadella abbia più di una qualche influenza su una società che non dovrebbe avere come primo scopo il profitto.
Staremo a vedere quale sarà la decisione dell’Antitrust.
L'UE dovrebbe limitare il potere di Microsoft sull'AI?Diccelo con un commento! |
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LUXURY
📈 Il lusso non tira più come una volta?
Nonostante condizioni macroeconomiche avverse, conflitti su scala globale e alta inflazione, il mercato globale del lusso ha continuato a crescere nel 2023, seppur a un ritmo inferiore rispetto all'anno precedente.
Mentre nel 2022 il mercato ha segnato un record storico di crescita (pari al +21%) raggiungendo quasi €1.400 miliardi, nel 2023 ha subito una lieve battuta d’arresto, registrando comunque un risultato positivo.
La crescita è stata infatti compresa tra l'8% e il 10%, per un valore totale di oltre €1.500 miliardi.
È il lusso il mercato più solido di tutti?
Nel corso degli anni, questo mercato ha sempre dimostrato un enorme resilienza.
Durante la crisi finanziaria del 2008, il mercato del lusso ha avuto solo due trimestri di calo (sono stati quattro quelli relativi al Pil globale) prima di ricominciare a crescere. Nel decennio successivo è cresciuto a un tasso doppio rispetto a quello del Pil mondiale e, durante la pandemia, ha avuto una contrazione solo nei primi mesi di lock-down, per poi riprendersi definitivamente.
Ma se tutto questo accade, ci sono delle ragioni precise. Il mercato del lusso è infatti atipico, e parzialmente immune al ciclo economico:
💰 Inelasticità della domanda: le persone che comprano beni di lusso sono meno sensibili ai cambiamenti di prezzo o all’inasprimento delle condizioni economiche generali
🌍 Mercato globale: Il mercato del lusso può contare su una clientela internazionale, ciò significa che anche se un'economia si trova in difficoltà, altre economie potrebbero essere in crescita, mantenendo così stabile la domanda
📈 Investimento: articoli come orologi, gioielli e opere d'arte possono mantenere o aumentare di valore nel tempo. Ciò li rende appetibili come investimenti indipendentemente dalle condizioni economiche.
Ma quali sono i segmenti del lusso che hanno fatto meglio?
L'intero settore del lusso comprende diversi segmenti, ma beni personali, auto e ospitalità rappresentano congiuntamente l'80% del mercato totale.
Il mercato dei beni personali di lusso (di cui fanno parte accessori, vestiti, orologi e gioielli), arrivato a valere €353 miliardi dopo una crescita del 22% nel 2022, ha subito una frenata.
Nel 2023, la crescita di questo segmento “core” si è stabilizzata al +4%, circa la metà del tasso di crescita del mercato nel suo complesso.
Automobili e hospitality di lusso, invece, hanno recuperato parecchio terreno nel 2023:
🚘 Dopo anni di crescita limitata dalle interruzioni della catena di fornitura, le auto di lusso sono il segmento che ha registrato la crescita più forte. Le vendite hanno toccato un nuovo record, raggiungendo quota €635 miliardi, +12% rispetto al 2022.
🏨 Il settore dell'hospitality di lusso ha registrato un incremento di €213 miliardi, superando finalmente i livelli pre-pandemia.
Ma chi sono i clienti dei prodotti di lusso?
Un’analisi di BoF rivela un aspetto molto interessante del mercato del lusso: il 2% dei clienti è responsabile del 40% delle vendite.
Questo dato non solo riflette la straordinaria concentrazione di ricchezza in una piccola fetta della popolazione, ma evidenzia anche la resilienza di questo segmento di clientela durante le crisi.
Per questo motivo, rivenditori e marchi di lusso stanno aumentando i loro investimenti per attirare e creare relazioni di lungo periodo con questi clienti alto spendenti e di alto valore, noti come VIC -Very Important Clients-.
Mentre nel 2022, il 95% dei brands di lusso hanno migliorato la loro performance, nel 2023 solo il 60% circa. Con la concorrenza che si intensifica, i brand stanno implementando alcune strategie per attrarre i VIC, quali:
🎨 Personalizzazione dell’offerta
⭐️ Customer Experience di altissimo livello
👩🏻💼 Creazione di unicità
Saranno queste le mosse vincenti per primeggiare nel mercato del lusso 2024?
È uscita la nuova puntata di Direct: il podcast che in 15 minuti ti aggiorna sulle notizie economiche e di attualità che non puoi perderti. In questa puntata parliamo di:
💰 Musk cita in giudizio OpenAI: stanno mettendo i soldi davanti a tutto?
📈 Bitcoin e S&P500 sono ai massimi di sempre!
🇷🇺 Sanzioni alla Russia: stanno davvero funzionando?
Ascolta ora cliccando qui in basso 👇🏻
🇮🇹 Mattarella ha firmato il decreto Pnrr (Ansa)
😶🌫️ Nuovo record per le emissioni globali di CO2 legate all’energia (FQ)
⚖️ Perché OpenaAI è finita sotto inchiesta (Wired)
💣 "Quicksink", una tecnologica e spaventosa bomba americana (EE)
🇫🇷 La Francia vuole riconoscere l'aborto in Costituzione (Wired)
🇿🇼 Lo Zimbabwe abolisce la pena di morte (GN)
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Il 3 marzo 1931, il presidente Herbert Hoover rende "The Star-Spangled Banner" l'inno nazionale ufficiale degli Stati Uniti.
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