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🇺🇦 Un anno di guerra: ma quanto è costato?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti sveglia con una buona dose di informazioni, meme e dati che comunque male non possono fare se ci pensate...

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 💻 Multa salatissima per Meta ($$$)

  • 🇺🇦 Un anno di guerra: ma quanto è costato?

Mercati : bene così... i mercati americani hanno appena chiuso la peggiore settimana da del 2023 (finora...), a causa di dati sull'inflazione che sembrano peggiori del previsto (personal consumption expenditures price index peggiore del previsto). Ma vogliamo parlare del FTSE MIB che vola da inizio anno?

Meta l'ha combinata grossa! 😬

Meta, il gruppo che controlla Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger, è tornato recentemente sotto i riflettori…

...ma per le ragioni sbagliate!

No, niente novità sul Metaverso o nuovi visori di realtà aumentata, bensì un bel problema per l'azienda di Zuckerberg.

Cos'è successo? Secondo un'indagine della Procura europea, sembrerebbe che la società non abbia versato IVA per un totale di €870 milioni, tra il 2015 ed il 2021.

L'accusa di omesso versamento, però, ha dell'incredibile: si riferisce infatti alle iscrizioni degli utenti alla piattaforma, che sono però gratuite.

Come (forse) sappiamo, l'IVA (imposta sul valore aggiunto) è un'imposta che si paga sui consumi, dove è quindi necessario un acquisto di beni e servizi.

Come fa quindi ad esserci omesso versamento di IVA se l'IVA non è dovuta per un'iscrizione gratuita?

Dati e profilazione: l'oro del 21esimo secolo

Come ben sappiamo, l'iscrizione ai social di Meta è gratuita, quindi di per sé questa non rappresenta una fonte di entrata per l'azienda.

Allo stesso tempo, Meta riesce a guadagnarsi da vivere vendendo spazi pubblicitari alle aziende, garantendo loro di poter raggiungere in modo preciso il pubblico che ricercano.

Insomma, Meta sa perfettamente se ti piacciono i cani o i gatti, se stai per comprare casa, se sei un patito di videogiochi o se ami il makeup... e usa questi dati per permettere alle aziende di fare pubblicità sulle sue piattaforme.

Ed è qui che la Procura interviene: seppur l'iscrizione sia gratuita, gli utenti stanno DI FATTO pagando una sorta di "commissione" a fronte dei dati che, volente o nolente, stanno mettendo a disposizione di Meta (che su questi dati ci lucra).

E quindi visto che questa 'transazione invisibile' c'è, secondo la Procura è giusto che sia applicata l'IVA.

Meta non è (ovviamente) d'accordo

 “Prendiamo sul serio i nostri obblighi fiscali e paghiamo tutte le imposte richieste in ciascuno dei Paesi in cui operiamo...

...Tuttavia, siamo fortemente in disaccordo con l'idea che l'accesso da parte degli utenti alle piattaforme online sia soggetto al pagamento dell'IVA.

Portavoce di Meta

Ci prendono i nostri datiiiiiii??! Ovviamente sì. Meta, come tante altre Big tech, ottiene i nostri dati e li usa per creare un profilo altamente dettagliato di noi stessi.

Con questo profilo, pieno di informazioni che piacciono alle aziende, ci si possono fare parecchi dollarini: le aziende sono disposte a pagare grandi cifre per sapere cosa piace alle persone, i loro gusti, abitudini e tanto altro.

Insomma è proprio vera la massima che "se non stai pagando per un prodotto, è perché tu stesso SEI il prodotto".

Solo l'Italia non ha ricevuto questo versamento? Assolutamente no.

Di questi €870 milioni, si stima che siano €220 milioni quelli che spetterebbero all'Italia, mentre il resto è andrebbe ad altri paesi europei.

Che conseguenze avrà questa indagine? Ad ogni modo, nonostante ancora si parli solo di indagine (quindi niente di sicuro al 100%), possiamo già dire di star assistendo ad una "prima volta".

È infatti la prima volta che si parla di tassare i ricavi che derivano dai dati degli utenti profilati.

Le conseguenze di una eventuale condanna di Meta sarebbero quindi ENORMI, perché diventerebbe lecito applicare lo stesso principio a tutte le Big Tech... e si tratterebbe, molto probabilmente, di parecchi miliardi di $$ !

Un anno di guerra: ma quanto è costato?

DISCLAIMER: la guerra è ed è stata una tragedia, che non può essere "banalizzata" in sole analisi economiche. Qui però ci concentreremo "cinicamente" solo sulle conseguenze economiche di questa guerra per l'Italia, perché è ciò che ci compete, tralasciando considerazioni di altro genere (che non ci competono).

È passato già un anno dal giorno in cui Putin ha deciso di invadere l'Ucraina.

Il 24 febbraio 2022, infatti, è iniziato un conflitto che in breve tempo ha spezzato migliaia di vite, raso al suolo città e provocato un profondo shock su geopolitico.

Ad un anno di distanza, le ripercussioni economiche sui cittadini europei si fanno sentire, nonostante le misure attuate dai governi per ridurre quanto più gli effetti negativi del conflitto.

Ma quali sono i costi per l'Italia? I principali costi affrontati dall'Italia dallo scoppio del conflitto appartengono a tre macro-categorie:

  • ⚡️ Caro prezzi energia e aumento delle bollette

  • 🪖 Incremento delle spese militari

  • 📉 Peggioramento delle condizioni finanziarie generali

Caro prezzi energia e aumento delle bollette

Secondo l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, la spesa della bolletta elettrica per la famiglia tipo nel periodo compreso tra 1° aprile 2022 e il 31 gennaio 2023 è di circa €1.374 (+67% rispetto al 2022).

Non è stato da meno il gas, che nonostante la diminuzione di gennaio 2023, si presenta ancora nelle case degli italiani con una spesa per famiglia tipo di circa €1.769 (+36% rispetto all'anno precedente).

La carenza di materie prime legate alle sanzioni alla Russia e alla riduzione degli scambi commerciali, ha contribuito ad aumentare il livello dei prezzi di:

  • Acqua (+35,2%)

  • Prodotti alimentari (+12,7%)

  • Oli e grassi (+27%)

  • Latte, formaggi e uova (+19,8%)

Ok, e le spese militari?2. Spese militari

Molti paesi si sono mobilitati per difendere il territorio Ucraino e, oltre alle sanzioni, numerosi sono stati gli aiuti umanitari e gli armamenti inviati allo stato di Zelensky.

Solo l'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno contribuito con un ammontare rispettivo di $30 miliardi e $100 miliardi.

Come riporta la stima dell'Osservatorio MILEX, invece, il costo italiano delle armi inviate ha già superato i €450 milioni di euro.

Si registra anche un incremento dei finanziamenti per la spesa militare (pari all'1,5% del PIL), che entro il 2028 aumenterà ulteriormente di +0,5%.

E le condizioni finanziarie generali?

L'attacco russo ha scombussolato l'intero contesto geopolitico, creando un'incertezza che non si vedeva da tempo e mettendo la parola fine al grande mercato rialzista che ha caratterizzato gli ultimi 7-8 anni (pandemia compresa).

Pandemia che aveva richiesto grandi interventi monetari, con la conseguenza che si è poi manifestata con l'inflazione del 2022 (poi aggravata dal conflitto).

Per attenuare l'inflazione le banche centrali sono intervenute a gamba tesa con l'aumento dei tassi di interesse+3% della BCE e il +4,5% della FED, segno di come il mondo sia veramente cambiato in soli 12 mesi.

Angolo Politico 💬 

✈️ Ita Airways: pronto il nuovo piano industriale (IlCorriere)

✅ Milleproroghe: promulgato ma le norme sui balneari van corrette (Ansa)

Angolo Cripto ⛓️ 

🐋 NFT: Whale ne vende 1018 in 48 ore nel più grande dump di sempre (CT)

👮🏻‍♀️ OneCoin: Ruja Ignatova è stata assassinata nel 2018? (CT)

Angolo Tech & Startup 💡

🔵 Meta: Verificato pronto al rilascio in Australia e Nuova Zelanda (TC)

📺 Netflix: ridotti i prezzi in oltre 100 paesi (TC)

🔄 Gucci: primo hub italiano di economia circolare (Sole24Ore)

💰 Brunello Cucinelli alza gli stipendi di un altro +20% (Sole24Ore)

Oggi nella storia?  Il 26 febbraio 1935 Hitler firma il decreto segreto che sancirà la nascita della Luftwaffe. Il corpo di aviazione si aggiunse all'esercito e alla marina e fu un elemento fondamentale per il successo tedesco nella prima parte della Seconda Guerra Mondiale.

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