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🤑 Massimi storici per i mercati azionari

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🤑 Massimi storici per i mercati azionari

  • 🚢 Cosa succede a Panama?

LE RISPOSTE AL SONDAGGIO
💻 L’UE dovrebbe fare qualcosa per evitare il contagio dalla recessione tedesca?

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. La maggior parte di voi (quasi l’85%!) pensa che l’Unione Europea dovrebbe mettere in atto alcune misure per evitare che la recessione tedesca si propaghi anche negli altri Paesi.

FINANZA E MERCATI
 🤑 Massimi storici per i mercati azionari!

Se guardiamo ai mercati azionari, il 2023 è stato un anno da incorniciare.

Dopo un 2022 complicato e caratterizzato da inflazione alle stelle e tassi in aumento, con il 2023 le acque si sono per certi versi calmate. L’inflazione è piano piano tornata sotto controllo e i tassi di interesse hanno raggiunto il picco - con l’attesa che questi restino bloccati o addirittura scendano in questo nuovo anno.

Per tutte queste ragioni, l’anno appena concluso ha segnato risultati più che positivi e che sono ormai davanti agli occhi di tutti:

  • 🇮🇹 Ftse MIB: +28%

  • 🇺🇸 S&P500: +24%

  • 🇺🇸 Nasdaq-100: +53%

  • 🇫🇷 CAC 40: +16,5%

  • 🇩🇪 DAX 30: +20%

  • 🇯🇵 Nikkei: +28%

  • 🇮🇳 Nifty50: +20%

  • 🌎️ MSCI World: +18%

Insomma, ad eccezione del mercato cinese (🇨🇳 CSI300: -12%) che fa ancora molta fatica, i mercati azionari in giro per il mondo hanno fatto faville.

C’è però un elefante nella stanza…

Se è vero che il 2023 è stato un anno di grandi risultati, però, c’è un aspetto che forse troppo spesso non si tiene in considerazione, soprattuto se guardiamo ai mercati americani e al loro indice di riferimento (ovvero lo S&P500, che comprende le 500 aziende a più grande capitalizzazione d’America).

L’aspetto che spesso si ignora è quel fenomeno che qualcuno ha iniziato a chiamare come “la separazione delle magnifiche sette” e lo si può osservare bene da questo grafico.

Rielaborazione il Punto da grafico CNBC

Il grafico mostra l’andamento dello S&P500 negli ultimi 12 mesi (in viola) paragonato all’andamento di 7 aziende che lo compongono (in azzurro). La differenza tra i rendimenti è disarmante, visto che l’indice nel suo complesso ha realizzato un +22% nell’ultimo anno, mentre il pacchetto che comprende le “magnifiche 7” ha praticamente raddoppiato il proprio valore (+92%).

Il motivo per cui questo dato dovrebbe far riflettere, è legato al fatto che la stragrande maggioranza dei rendimenti dell’indice è stata spinta dalla corsa di questi grandi titoli tech, con NVIDIA, l’azienda che sviluppa molte delle GPU utilizzate nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale, che ne è la regina indiscussa.

Questo aspetto è cruciale, visto che ormai oltre il 30% dello S&P500 è composto dalle “Magnifiche 7”, il cui andamento influenza (e parecchio) il risultato finale dell’indice.

E non si tratta solo dello S&P500…

Molti indici azionari globali hanno lo stesso “problema”: l’MSCI All Country World, il benchmark che copre circa l’85% del mercato azionario globale, è ad esempio influenzato e non poco dalle “Magnifiche 7”, con il loro peso combinato che è maggiore di quello di tutti i titoli di Giappone, Cina, Regno Unito e Francia.

Se è vero che ormai il mondo sta andando e sempre di più andrà verso la tecnologia, questa concentrazione dei rendimenti nelle mani di (poche) grandissime aziende rappresenta un rischio che rende i mercati azionari eventualmente più vulnerabili a possibili scivoloni dei loro “pesi massimi”.

D’altro canto, è pur vero che negli ultimi 15 anni i grandi del tech hanno sempre rappresentato il nucleo vitale dei mercati azionari, con tutti i benefici che si sono visti nel rally dei mercati negli altri pre-pandemici.

È vero però che un assaggio dei rischi si è visto (e si è visto bene) nel 2022, dato che con l’aumento dei tassi di interesse sono proprio i titoli tecnologici delle aziende ad alta crescita ad aver sofferto di più, deprimendo di fatto l’andamento di quasi tutti gli indici mondiali.

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COMMERCIO ESTERO
 🚢 Cosa succede a Panama?

Il Canale di Panama, una delle vie marittime più cruciali al mondo, sta affrontando una crisi senza precedenti a causa di una grave siccità, attribuita in parte al cambiamento climatico e in parte agli effetti di El Niño, un fenomeno climatico ricorrente che provoca un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale.

Questa situazione ha portato a una diminuzione significativa degli spazi navigabili nel canale, limitando di conseguenza il transito delle navi.

Ma prima di tutto, che cos’è il canale di Panama?

Aperto al traffico marittimo nel 1920, si tratta di un’opera artificiale che collega l’oceano Atlantico all’oceano Pacifico, attraversando lo l’istmo di Panama, dal quale prende il nome.

Il canale è di estrema utilità perché evita alle navi la circumnavigazione dell’America del Sud:

  • 🔎 È lungo 81,1km e profondo 12 metri

  • 🚢 Vi transitano ogni anno circa 14.000 navi

  • 💰 La tariffa media per attraversarlo è di $30.000

  • 📊 In condizioni “normali” vi passa il 3% di tutto il traffico marittimo

Quali sono le conseguenze della siccità?

Il problema della siccità è un problema globale, ha coinvolto dal Missisipi al Reno fino al Rio delle Amazzoni. E il Canale di Panama ha uno svantaggio fondamentale: è l’unica rotta marittima globale al mondo che opera con acqua dolce.

Ricaurte Vásquez - AD Canale di Panama

La siccità ha abbassato sensibilmente il livello dell’acqua del canale (quasi due metri in meno rispetto al solito), e in più ci si è messa anche una foresta di tronchi d’albero affiorata negli ultimi giorni, che sta rallentando l’afflusso delle navi (di solito passano 38 navi al giorno, ora ne passano 24).

L’impatto economico di questi rallentamenti è imponente: per il Canale si prevedono mancati ricavi per i $500-$700 milioni, molto di più rispetto a quanto precedentemente preventivato (si parlava di circa $200 milioni).

E poi ci sono le conseguenze a livello globale, con le peggiori che riguarderanno i prodotti energetici, visto che il canale è la via principale per trasportare energia (GNL e petrolio) dalla costa orientale degli Stati Uniti alla Cina, all’India, alla Corea e al Giappone.

Ma c’è anche il rischio che il collo di bottiglia porti ad un effetto domino che abbraccia tutta l’economia, nel caso in cui le catene di approvvigionamento dovessero bloccarsi.

Cosa si sta facendo per risolvere il problema?

Per risolvere il problema, alcune navi hanno già iniziato a cambiare rotta, costrette ad optare per tratte più lunghe.

Maersk, una delle più grandi compagnie marittime, ha fatto sapere che sarà costretta ad organizzare un collegamento via treno per portare le merci da una parte all’altra dell’istmo.

E a Panama nel mentre stanno cercando alcune soluzioni per risolvere il problema siccità del canale

  • 🤔 La prima consiste nel realizzare un arginamento del fiume Indio per poi portare la sua acqua al lago Gatùn (che alimenta il canale) attraverso un tunnel sotterraneo. In realtà, i dubbi su quest’opera rimangono molti, sia per il costo (che ammonterebbe a $2 miliardi), sia per l’impatto socio-ambientale che una misura del genere avrebbe sul territorio e le persone che vi abitano.

  • ⛈️ Ci sarebbe poi un’altra soluzione, chiamata “Cloud Seeding”, con la quale le nuvole vengono arricchite da sostanze chimiche (tramite aerei o cannoni appositi) che stimolano la produzione di pioggia. Anche in questo caso, molti storcono il naso, visto che gli effetti di questa tecnica sono ancora tutti da dimostrare.

Insomma, tra questo e la situazione attuale tra Mar Rosso e Canale di Suez, le vie commerciali marittime tradizionali non se la stanno passando proprio benissimo

GLI ANGOLI

🚢 Migranti: piano per Lampedusa, il sindaco incontra Urso (Ansa)

🛫 Ita Airways: la decisone della Commissione sull’ingresso di Lufthansa slitta a giugno (IlSole24Ore)

📺 Netflix: record di abbonati nel quarto trimestre (Wired)

💰 Il primo investimento startup via blockchain in Italia (Wired)

☀️ La prima missione per produrre energia solare nello spazio è un successo (Wired)

🦟 Capo Verde diventa il primo Paese africano a debellare la malaria (GN)

🤑 Sibill cerca un Sales Development Representative

✍️ Enpal cerca un Junior Growth Marketing Manager

🆕 Wyser cerca un Strategy Consultant

💰️ Joinrs cerca un Junior Business Analyst

Il 25 gennaio 1924, si svolgono le prime Olimpiadi Invernali della storia, a Chamonix nelle Alpi Francesi.

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