- il Punto
- Posts
- 💸 Perché il debito pubblico italiano è così alto?
💸 Perché il debito pubblico italiano è così alto?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Il menù di oggi è offerto da Freedom24:
💸 Perché il debito pubblico italiano è così alto?
🚢 MSC all'assalto dei porti globali: l'affare da $23 miliardi
STORIA ECONOMICA
💸 Perché il debito pubblico italiano è così alto?

€3.000 miliardi. Un numero così grande che è difficile persino immaginarlo. Eppure è reale e rappresenta il nostro debito pubblico.
E questo fa sì che ogni anno:
💸 Spendiamo circa €100 miliardi in interessi (più dell'intero bilancio dell'istruzione)
🔄 Dobbiamo trovare circa €400 miliardi all'anno per rifinanziare il debito in scadenza
Ma come siamo arrivati a questo punto?
La storia del nostro debito pubblico inizia insieme alla storia dell’Italia unita
Tutto inizia nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia. Il nuovo stato ereditò già un debito di 2,5 miliardi di lire, circa la metà del PIL dell'epoca, principalmente dai costi delle guerre d'indipendenza sostenute dal Regno di Sardegna.
Nei decenni successivi, il debito continuò a crescere perché il giovane stato doveva:
🚂 Costruire una rete ferroviaria nazionale
🏫 Creare un sistema scolastico unificato
👮 Mantenere un esercito per completare l'unificazione
Verso la fine dell'800, il debito raggiunse livelli preoccupanti, ma l'industrializzazione e la crescita economica della Belle Époque contribuirono a ridurlo significativamente entro il 1913.
Con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, i conti pubblici italiani subiscono un nuovo tracollo
Le spese belliche fecero esplodere nuovamente il debito, che dopo quattro anni di conflitto raggiunse il 160% del PIL - il livello più alto mai raggiunto nella nostra storia.
A darci un po' di respiro ci pensarono:
💱 Gli inglesi e gli americani, che cancellarono parte dei debiti di guerra
💹 L'inflazione, che nel 1920 raggiunse il 31%
Ma con la Grande Depressione del 1929 e le avventure coloniali di Mussolini, il debito risalì oltre il 100% del PIL.
Paradossalmente, fu l'iperinflazione della Seconda Guerra Mondiale (che nel 1944 toccò il 350%) a ridurne drasticamente il peso, riportando il debito italiano sotto il 40% del PIL nel 1945.
Dalle macerie della guerra… nasce una nuova Italia
L'Italia del dopoguerra fu l'Italia del miracolo economico:
📈 PIL che cresceva al 5-6% annuo
🏭 Esplosione dell'industria (Olivetti, Pirelli, Fiat)
🛣️ Grandi opere come l'Autostrada del Sole
🛵 Boom dei consumi (Vespa, Fiat 600, elettrodomestici)
In quegli anni d'oro il debito pubblico toccò il minimo storico: appena il 28% del PIL nel 1964!
I primi segnali di allarme arrivano alla fine degli anni ‘60
L'autunno caldo del 1969 portò a conquiste importanti per i lavoratori, ma anche a un aumento della spesa pubblica. Il debito iniziò a risalire lentamente, raggiungendo il 50% del PIL.
A peggiorare la situazione contribuirono:
🛢️ Le due crisi petrolifere (1973 e 1979)
🏛️ L'instabilità politica con governi deboli e di breve durata
💸 La ricerca del consenso attraverso la spesa pubblica
La svolta arriva nel 1981 con il “divorzio” tra Banca d’Italia e Tesoro
In pratica da questo momento in poi la Banca centrale non fu più obbligata ad acquistare i titoli di Stato invenduti.
Questa decisione aveva una logica: proteggere la classe media dall'inflazione di quegli anni, che arrivò a superare il 20% annuo.
Ma invece di responsabilizzare la politica, portò a un risultato opposto: senza la Banca d'Italia a comprare i titoli invenduti, lo stato dovette offrire tassi d’interesse sempre più alti.
Si creò così una spirale perversa:
📈 Deficit elevati → più debito → necessità di emettere più titoli
💰 Tassi alti → maggiori interessi → ulteriore aumento del deficit
🔄 Maggiore deficit → ulteriore emissione di titoli → ancora più debito
Nel solo decennio degli anni '80, il debito pubblico salì dal 55% al 94% del PIL.

In pochi anni, l'Italia passò da essere un paese virtuoso a paese che spendeva troppo, accumulando un debito che sarebbe diventato un peso per le generazioni future.
Si arrivò al 1992, con la situazione che era diventata insostenibile
L'estate del 1992 segnò il momento più drammatico della nostra storia economica recente:
💰 La lira venne attaccata sui mercati internazionali e perse il 30% del suo valore
🔎 Tangentopoli travolse la classe politica
📊 Lo spread esplose e le aste dei titoli di Stato andarono deserte
Il debito pubblico raggiunse il 120% del PIL nel 1994, portando l’Italia sull’orlo del default.
La gravità della situazione impose misure drastiche da parte dei Governi:
✂️ Tagli alla spesa pubblica
💰 Nuove tasse
🏢 Privatizzazioni di aziende statali
💼 Riforma delle pensioni
Lo sforzo fu enorme, ma diede risultati: l'Italia entrò nell'euro e il debito iniziò a scendere, arrivando al 104% nel 2007.
Quanto tutto sembra andare nella direzione giusta…
📉 Nel 2008 il fallimento di Lehman Brothers causò una recessione mondiale che colpì duramente anche il nostro Paese
🇬🇷 Nel 2011 la crisi del debito greco contagiò l'Italia, con lo spread che salì a 574 punti
A provare a salvare la situazione intervenne Mario Draghi nel 2012 con il suo "whatever it takes": La BCE iniziò ad acquistare massicciamente titoli di Stato italiani.
Ma il danno era fatto: il debito risalì al 135% nel 2014 e l'economia italiana faticò a riprendersi.
Il colpo di grazia lo ha dato poi la pandemia del 2020, con il debito schizzato ad oltre il 150% del PIL.
Oggi, il rapporto debito/PIL italiano è uno dei più alti dell’Eurozona
La realtà italiana odierna è quella di un debito che si attesta intorno ai €2.965 miliardi, che è pari al 135,3% del nostro PIL.

Il vero problema non è solo l'entità del debito, ma la scarsa crescita economica: negli ultimi 20 anni, l'Italia è cresciuta in media dello 0,2% all'anno, mentre avrebbe bisogno di una crescita dell'1,5-2% per rendere sostenibile il suo debito.
Per migliorare questa situazione servono investimenti produttivi e una visione a lungo termine che possa finalmente liberare il Paese da questa pesante eredità storica.
Se ti interessa approfondire il tema del debito pubblico italiano e scoprire le possibili soluzioni a questo problema, ti consigliamo di guardare il nostro ultimo video YouTube👇🏻.
IN COLLABORAZIONE CON: Freedom24
📈 Il broker per i tuoi investimenti che parla italiano
Scegliere il broker giusto è importante quanto scegliere dove investire, e con Freedom24 hai la certezza di essere in buone mani:
🇮🇹 Presenza locale garantita con un ufficio a Milano, per essere sempre vicini ai clienti italiani
👨💼 Assistenza clienti in italiano, rapida ed efficiente, pronta a rispondere a ogni tua domanda
🏆 Broker europeo con holding quotata al NASDAQ, sinonimo di solidità e trasparenza finanziaria
🔐 Tripla regolamentazione: autorizzato dalla CONSOB in Italia, regolamentato dalla CySEC e supervisionato dalla BaFin
Ah, e se ti registri ora benefici della promo di Benvenuto, grazie alla quale è possibile ottenere fino a 20 azioni in regalo per ricaricare il conto, dal valore di 3$ fino a 800$ ciascuna!
Che aspetti?
Clicca sul link in basso e unisciti ad oltre 400.000 investitori in tutta Europa che hanno già scelto Freedom24 👇🏻
DISCLAIMER: Investire è un rischio. Le proiezioni e i risultati passati non sono indicatori affidabili della performance futura. È essenziale condurre una propria analisi prima di effettuare qualsiasi investimento. Se necessario, è necessario richiedere una consulenza indipendente sugli investimenti a uno specialista certificato.
INTERNAZIONALE
🚢 MSC all'assalto dei porti globali: l'affare da $23 miliardi

Gianluigi Aponte, fondatore di MSC e patriarca della logistica marittima mondiale, è sul punto di completare uno dei deal più ambiziosi della sua carriera: l'acquisizione di 43 porti in tutto il mondo attualmente di proprietà di CK Hutchison, la holding company del magnate di Hong Kong Li Ka-shing.
La transazione, del valore di circa $23 miliardi, era stata inizialmente annunciata a marzo come un'iniziativa del "consorzio BlackRock-TiL".
Tuttavia, l'accordo ha incontrato complicazioni quando la Cina ha temporaneamente congelato i procedimenti a causa di preoccupazioni geopolitiche.
Ora sembra che MSC possa giungere ad un accordo tramite “TiL”
TiL, con sede a Ginevra:
🏢 È controllata da MSC, la compagnia di navigazione fondata da Gianluigi Aponte
💰 BlackRock, insieme al fondo sovrano di Singapore Gic Pte, possiede una quota di minoranza di circa il 30% in TiL
🌐 Attualmente gestisce oltre 70 terminal container in 31 paesi del mondo
Con questa acquisizione, TiL rafforzerebbe ulteriormente la sua posizione globale, diventando un player ancora più dominante nella gestione dei terminal portuali.
Ma cosa prevede il deal'?
L'operazione riguarda 43 strutture portuali sparse in 23 paesi diversi e ha un valore complessivo di $23 miliardi.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la ripartizione sarà la seguente:
🌍 TiL diventerà proprietaria unica di 41 dei 43 porti oggetto dell’accordo
🇵🇦 Per i due strategici porti panamensi di Balboa e Cristobal, invece, la proprietà sarà divisa tra BlackRock (tramite il suo fondo infrastrutture Global Infrastructure Partners) che avrà il 51%, e TiL che manterrà il restante 49%

Porto di Balboa nel canale di Panama
Perché la Cina ha bloccato l’accordo iniziale?
I motivi della resistenza di Pechino all’accordo iniziale sono abbastanza chiari:
🔒 I porti sono infrastrutture di rilevanza strategica fondamentale
🚢 Il canale di Panama rappresenta una delle vie di navigazione più importanti al mondo
🇺🇸 BlackRock, essendo una società americana, avrebbe potuto potenzialmente adottare politiche sfavorevoli alle compagnie di navigazione cinesi
Insomma, è chiaro che la Cina non voleva permettere agli USA di rafforzare la propria posizione in un punto così strategico per il commercio mondiale, soprattutto considerando la guerra commerciale in corso tra le due superpotenze.
La famiglia Aponte ha quindi una posizione favorevole rispetto a BlackRock
Infatti:
🤝 MSC ha buoni rapporti sia con Washington che con Pechino
🇨🇳 Aponte si rifornisce di navi dalla Cina ed è in ottimi rapporti con la famiglia di Li Ka-shing (proprietaria di CK Hutchison)
🇺🇸 Allo stesso tempo, MSC è considerata sufficientemente allineata agli interessi americani

Gianluigi Aponte, fondatore e presidente del gruppo MSC
Questa posizione "ponte" rende TiL un acquirente molto più gradito a tutte le parti coinvolte.
Ma l’operazione è tutt’altro che conclusa
L'operazione è ancora in attesa della dovuta due diligence, delle verifiche fiscali e contabili, e naturalmente dell'approvazione da parte degli enti regolatori delle diverse giurisdizioni in cui si trovano i porti.
Secondo alcune indiscrezioni, per rassicurare ulteriormente la Cina, gli acquirenti si sono impegnati a mantenere invariate le regole di gestione dei porti, che rimarranno aperti a tutte le compagnie di navigazione, senza discriminazioni.
Ad ogni modo, ci troviamo di fronte a una delle transazioni portuali più complesse e cariche di tensioni geopolitiche degli ultimi anni, destinata a trasformare radicalmente il panorama della gestione portuale globale.
Secondo te, quale sarà l'impatto maggiore di questa acquisizione? |

🇺🇦 Missili russi su Sumy, 34 morti e 120 feriti nella domenica delle Palme (RaiNews)
🇪🇺 Presidenza Ue, unanimità Ecofin su approccio unito su dazi (Ansa)

📱 Siamo davvero pronti per il 6G? (Wired)
💎 Perché l’AI di Google cerca diamanti su Minecraft?(Techy)

🇪🇺 In arrivo un progetto europeo per automatizzare le operazioni spaziali (Ansa)
🇮🇹 Dall'Italia il manifesto per accogliere i ricercatori Usa (Ansa)

Il 15 aprile 1945, gli Alleati liberano il Campo di concentramento di Bergen-Belsen
Ti è piaciuta la Newsletter di oggi? |