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🛡️ La NATO alza il tiro: spesa per la difesa al 5% del PIL

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Il menù di oggi prevede:
🛡️ La NATO alza il tiro: spesa per la difesa al 5% del PIL
🚗 Tesla lancia i robotaxi: il futuro dei trasporti è già qui?
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DIFESA
🛡️ La NATO alza il tiro: spesa per la difesa al 5% del PIL (ma la Spagna dice no)

La NATO ha deciso di alzare significativamente l'asticella delle spese militari, portando il target dal 2% al 5% del PIL.
Una mossa voluta fortemente dal presidente Donald Trump, che però ha già creato le prime spaccature nell'alleanza.
A pochi giorni dal summit dell'Aia, dove l’obiettivo doveva essere semplicemente confermato ufficialmente, la Spagna ha annunciato che non rispetterà il nuovo target, creando un caso diplomatico che ha rischiato di rovinare “la festa”.
Ma cosa prevede esattamente questo nuovo target?
Il segretario generale NATO Mark Rutte ha proposto una struttura articolata per raggiungere il 5% entro il 2035:
🎯 3,5% del PIL per le spese militari tradizionali (ovvero armi e truppe)
🔒 1,5% del PIL per voci correlate, come cybersecurity e adattamento di strade e ponti per veicoli militari
L'obiettivo è far sì che l’Europa sia un grado di assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza, mentre gli Stati Uniti spostano il focus militare verso la Cina.
E proprio quando tutto sembrava definito, la Spagna ha fatto muro
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha preso una posizione netta, dichiarando che la Spagna non aumenterà le spese militari oltre il necessario.
La sua argomentazione è chiara: per rispettare il nuovo target, si dovrebbe:
✂️ Tagliare drasticamente la spesa sociale (incluse le pensioni statali)
📈 Aumentare significativamente le tasse
Numeri alla mano, la situazione spagnola è critica:
💰 Spesa attuale: 1,24% del PIL (circa €17,2 miliardi nel 2024)
🥉 Posizione in NATO: ultima per percentuale di spesa rispetto al PIL
🎯 Proposta di Sanchez: il 2,1% del PIL sarebbe sufficiente per gli obiettivi militari
Per convincere Madrid a non bloccare l'accordo (ricordiamo che la NATO decide per consenso e ogni paese ha diritto di veto), è stato necessario un compromesso linguistico:
❌ Versione originale: "We commit" (Noi ci impegniamo) → implica che TUTTI i presenti al summit (Spagna inclusa) si impegnano collettivamente
✅ Versione finale: "Allies commit" (Gli alleati si impegnano) → può essere interpretato come "gli alleati [che lo desiderano] si impegnano", lasciando una via d'uscita
Questo cambiamento permette alla Spagna maggior flessibilità. Come ha spiegato lo stesso Sánchez: "Ogni membro NATO ha il diritto e l'obbligo di scegliere se assumere o meno questi sacrifici, e noi come paese sovrano scegliamo di non farlo"
E l’Italia?
Per il Belpaese raggiungere il target del 5% rappresenta un’impresa non da poco.
I numeri, secondo l'Osservatorio indipendente Mil€x, sono impressionanti:
💰 Costo totale: oltre €400 miliardi in più rispetto alla spesa attuale nei prossimi 10 anni
📈 Aumento annuale: €40 miliardi in più ogni anno rispetto al livello attuale del 2%

C'è però un dettaglio importante: l'Italia ha raggiunto quest'anno l'obiettivo del 2% solo grazie a un "ricalcolo contabile" di €9,7 miliardi, includendo spese per cyber-spazio, telecomunicazioni, stipendi di Guardia Costiera e Guardia di Finanza.
Insomma, non si tratta di soldi nuovi ma di voci riclassificate.
Per il 5%, invece, servirebbero risorse vere e proprie: €9-10 miliardi di investimenti aggiuntivi ogni anno per i prossimi dieci anni.
Va detto che l’Europa ha già vissuto una significativa corsa al riarmo negli ultimi anni
🚀 Spese militari europee: +121% tra 2014 e 2024
🔫 Spese per armamenti: +325% nello stesso periodo

L’accordo che verrà finalizzato nei prossimi giorni a L’Aia rappresenta un ulteriore passo in avanti.
L'intesa sarà comunque rivisto nel 2029, permettendo eventuali aggiustamenti in base all'evoluzione della situazione geopolitica.
E il segretario generale Mark Rutte ha confermato che ogni paese avrà "flessibilità per determinare il proprio percorso sovrano" per raggiungere gli obiettivi di capacità militare.
Insomma, la NATO si prepara a un futuro con spese per la difesa molto più elevate, ma resta da vedere se tutti i paesi riusciranno davvero a rispettare questi nuovi target...
Cosa pensi dell'aumento della spesa NATO per la difesa al 5% del PIL? |
AUTOMOTIVE
🚗 Tesla lancia i robotaxi: il futuro dei trasporti è già qui?

Domenica scorsa, ad Austin, Texas, è accaduto qualcosa che potrebbe segnare un punto di svolta nella storia dei trasporti.
Tesla ha ufficialmente lanciato il suo servizio di robotaxi, le Tesla senza conducente, che hanno effettuato le prime corse sperimentali su prenotazione per passeggeri selezionati.
Per Elon Musk questo debutto rappresenta molto di più di un semplice test: è il primo tassello di quella che lui stesso definisce la "fase due" di Tesla.
Il servizio per ora è partito in piccolo, ma con grandi ambizioni
Tesla ha messo in strada una flotta di 10 Model Y con guida autonoma dichiarata di livello 4, attive in aree circoscritte di Austin, dove l'azienda ha il suo quartier generale.

Le caratteristiche del servizio sono interessanti:
🎫 Tariffe fissa di $4,20 per corsa
👥 Passeggeri selezionati tra influencer e clienti fidelizzati
🛡️ Personale di sicurezza a bordo per monitorare i viaggi
📹 Sistema basato esclusivamente su telecamere e AI (niente lidar o radar)
Quest'ultimo punto è particolarmente significativo perché Tesla va in controtendenza rispetto ai rivali, che utilizzano queste tecnologie per la guida autonoma.
Il lancio del robotaxi arriva in un momento cruciale per Tesla
Le vendite globali sono in calo nel 2025
Gli obiettivi dell'anno si stanno allontanando
L’azienda fatica in borsa, dopo il crollo di inizio giugno Musk-Trump sulla mobilità elettrica

Per questo, Musk punta ora su guida autonoma e Ai
L'obiettivo dichiarato? Convincere gli investitori che la capitalizzazione di Tesla, già oggi vicina ai $1.000 miliardi, potrebbe raddoppiare nel giro di 18-24 mesi.
Come sostiene l'analista Dan Ives: "L'era autonoma di Tesla vale da sola almeno 1.000 miliardi di dollari”.
Insomma, per Musk i robotaxi non sono solo tecnologia, ma strumenti per giustificare multipli ancora stratosferici.
Ma Tesla non è l’unica azienda a puntare sui robotaxi
I principali competitor:
🚙 Waymo (Alphabet): servizi già attivi in più città americane
🏪 Zoox (Amazon): ha avviato la produzione dei primi modelli
🚐 Volkswagen: 1.000 ID.Buzz autonomi tra Amburgo e Los Angeles entro il 2027
Tesla, dal canto suo, nonostante sia stata una pioniera nella guida autonoma, deve recuperare terreno in un mercato che si sta rapidamente popolando.
Nonostante le sfide, Musk ha piani ambiziosi per il futuro
L'obiettivo è espandere il servizio robotaxi ad almeno 25 città americane entro il prossimo anno, in parallelo all'avvio della produzione in serie dei nuovi Cybercab.
I Cybercab sono veicoli rivoluzionari: senza volante né pedali, pensati esclusivamente per la guida autonoma e attesi per il 2026.
Un progetto che dovrà però superare scetticismi, vincoli normativi e un contesto competitivo in rapido movimento.
Per Tesla - che oggi rimane l'azienda automotive nettamente più valutata al mondo, ma forse non la più innovatrice - la partita dei robotaxi è appena iniziata...
Secondo te, i robotaxi di Tesla diventeranno realtà diffusa entro il 2030? |

🇪🇺 La parola chiave è de-escalation. Il conflitto al vertice Nato (Ansa)
🇺🇦 Attacco con droni russi su Kiev, almeno sei morti (AGI)

🪖 Come faremo la guerra nel futuro (Wired)
🌫️ Si, l’AI inquina (e anche molto) (Techy)

💻️ I documenti di Alan Turing ritrovati in soffitta e salvati per la cifra record di $625.000 (GNN)
🛍️ Vietare i sacchetti di plastica funziona davvero (GNN)

Il 24 giugno 1948, inizio del Blocco di Berlino: l'Unione Sovietica rende impossibili i collegamenti via terra tra Berlino Ovest e la Germania Ovest
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