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🚰 Kabul: la prima capitale al mondo che rischia di rimanere senza acqua

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Il menù di oggi prevede:
🚰 Kabul: la prima capitale al mondo che rischia di rimanere senza acqua
💰️ Un tesoro senza eredi: cosa succede ai patrimoni italiani destinati a svanire
INTERNAZIONALE
🚰 Kabul: la prima capitale al mondo che rischia di rimanere senza acqua

Kabul, Afghanistan. Ogni mattina, prima ancora che il sole scaldi le strade polverose della città, Raheela si sveglia con un solo pensiero: trovare acqua.
Madre di quattro figli, trascina taniche vuote lungo il quartiere nella speranza che la cisterna mobile passi. Non sempre succede. Quando succede, bisogna correre, lottare per un posto in fila e pregare che basti per tutti.
Sì perché Kabul potrebbe presto diventare la prima capitale moderna a rimanere completamente a secco
Secondo l’UNICEF, se la situazione non cambia, la città potrebbe esaurire completamente le sue risorse idriche sotterranee entro il 2030. Una previsione che ha il sapore di una condanna….

Basta guardare i numeri per capire come si è arrivati a questo punto:
💧 Le falde acquifere sono calate di 30 metri in soli 10 anni
🏜️ Quasi la metà dei pozzi della città si è prosciugata - erano la fonte primaria di acqua potabile
📉 L'estrazione supera la ricarica naturale di 44 milioni di m3 all'anno
☠️ Fino all'80% dell'acqua sotterranea è contaminata con alti livelli di liquami, salinità e arsenico
E l’acqua è diventata un lusso
Per i cittadini di Kabul, procurarsi l'acqua è diventata una battaglia quotidiana:
💸 Le famiglie spendono fino al 30% del loro reddito per l'acqua
💳 Oltre due terzi delle famiglie ha accumulato debiti legati all'acqua
📈 I prezzi sono raddoppiati nelle ultime settimane
"Prima pagavamo 500 afghanis (5,30 sterline) ogni 10 giorni per riempire le nostre taniche dalle cisterne. Ora, la stessa quantità d'acqua ci costa 1.000 afghanis", racconta un insegnante nel quartiere Khair Khana di Kabul.
E mentre le famiglie faticano a pagare l'acqua, alcune aziende private stanno capitalizzando sulla crisi: scavano nuovi pozzi, estraggono grandi quantità di acqua pubblica sotterranea e poi la rivendono ai residenti a prezzi gonfiati.
Ma come siamo arrivati a questa situazione?
La radice del problema sta nella trasformazione drammatica di Kabul negli ultimi decenni:
👥 Dal 2001 la popolazione è cresciuta di 7 volte: da meno di 1 milione a 7 milioni di abitanti
🏛️ Mancanza di governance centralizzata e regolamentazione
🏗️ Urbanizzazione rapida e non pianificata che ha messo sotto stress le già scarse risorse idriche
Anche il cambiamento climatico ha avuto un ruolo in questa crisi. Un tempo, le montagne attorno alla capitale accumulavano neve, che si scioglieva lentamente e riforniva le falde. Oggi piove di più, ma in modo irregolare e violento, impedendo al terreno di assorbire l’acqua.

E la situazione è aggravata dal blocco dei finanziamenti internazionali
Come se non bastasse, anche il contesto politico ha giocato un ruolo cruciale: il ritorno dei talebani al potere nel 2021 ha spinto il paese sull'orlo del collasso economico.
Gli aiuti esteri si sono interrotti, e la situazione è peggiorata ulteriormente con la decisione dell'amministrazione Trump di sospendere i finanziamenti internazionali:
💰 Solo $8,4 milioni ricevuti sui 264 milioni necessari per i programmi idrici e sanitari in Afghanistan
🧊 $3 miliardi di finanziamenti congelati dal ritorno al potere dei Taliban nell'agosto 2021
✂️ Gli USA hanno tagliato oltre l'80% dei fondi USAID aggravando ulteriormente la crisi
Ma esiste una soluzione?
Esiste ancora una speranza per evitare il collasso: il progetto della pipeline del fiume Panjshir.
Se implementato, potrebbe:
🚰 Ridurre la dipendenza dalle acque sotterranee
💧 Fornire acqua potabile a 2 milioni di persone
💵 Costo stimato: $170 milioni
Le fasi di progettazione sono state completate alla fine del 2024 e ora aspettano l'approvazione del budget, con il governo che sta cercando investitori.
Tuttavia, gli esperti parlano chiaro: senza interventi rapidi e strutturati, Kabul potrebbe diventare la prima capitale moderna a essere abbandonata a causa della mancanza d’acqua. Non una guerra, non un terremoto, ma l’assenza di una risorsa che consideriamo scontata.
Secondo te, quale dovrebbe essere la priorità per affrontare la crisi idrica di Kabul? |
ITALIA
💰️ Un tesoro senza eredi: cosa succede ai patrimoni italiani destinati a svanire

Entro il 2030, oltre 20 miliardi di euro di risparmi in Italia rischiano di restare senza eredi.
Sono patrimoni accumulati da persone senza figli né parenti prossimi che, in assenza di testamento, finiscono nelle casse dello Stato. Una cifra destinata a crescere e si stima che possa raggiungere 88 miliardi di euro entro il 2040
Chi ha cosa (e chi no)?
L'Italia vanta un patrimonio privato record:
💰 €11.290 miliardi di ricchezza totale (a fine 2023)
👴🏻 di cui €4.516 miliardi nelle mani degli over 65 (40% del totale)
👥 14,3 milioni di italiani over 65
Ma c'è un problema: una fetta enorme di queste persone non ha eredi diretti.
🚫 1 milione di over 65 non sono coniugate
👥 5,7 milioni di coppie senza figli
In totale, circa 6,7 milioni di italiani over 65 detengono €2.101 miliardi senza eredi discendenti diretti.
E a chi finisce questa enorme ricchezza?
Quando una persona muore senza eredi fino al sesto grado e senza testamento, tutto il suo patrimonio va allo Stato.
È un tesoro difficile da quantificare perché:
🤐 Lo Stato non comunica pubblicamente questi dati
📊 La Ragioneria di Stato non fornisce numeri trasparenti su queste entrate
Ma cosa succede quando questi patrimoni finiscono allo Stato?
Il problema è che non si tratta solo di soldi sul conto corrente. Parliamo anche di:
🏭 PMI attive che continuano a produrre e dare lavoro
💼 Risparmio gestito che alimenta investimenti e mercati finanziari
Quando queste risorse finiscono nelle casse pubbliche, c'è il rischio concreto di una "emorragia di imprese e ricchezza in circolazione".
Lo Stato, infatti, non sempre riesce a gestire con la stessa efficacia aziende operative o patrimoni complessi come farebbe il settore privato.
Ma perché accade questo?
Il fenomeno è alimentato da due trend che non accennano a invertirsi:
📉 Crollo della natalità
📝 Scarsa propensione a fare testamento
Pensate che solo il 16-17% degli italiani redige un testamento. E il problema non riguarda solo le persone comuni.
E non è un fenomeno solo italiano, secondo un report HSBC sui super ricchi negli USA (con patrimoni oltre $20 milioni):
🚫 24% non ha un piano di successione
🤔 15% non ci ha mai pensato
🔇 13% non vuole discuterne con la famiglia
Le conseguenze?

💸 Il 70% delle famiglie ricche perde il patrimonio alla seconda generazione
📉 Il 90% lo perde entro la terza
Una possibile soluzione?
Il Consiglio Notarile di Milano ha proposto l'introduzione del Mandato di Protezione, già diffuso in Francia, Spagna e Germania.
Come funzionerebbe:
📝 Permette di indicare davanti a un notaio chi gestirà i propri interessi
🧠 Si attiva in caso di incapacità cognitive
⚡ Evita l'attesa della nomina di un giudice
🏠 Tutela sia la persona che i beni patrimoniali
Questo strumento potrebbe essere fondamentale, considerando l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dei casi di difficoltà cognitive.
Insomma, l'Italia si trova davanti a un paradosso: da una parte vanta uno dei patrimoni privati più alti al mondo, dall'altra si prepara a veder sparire decine di miliardi di euro nelle casse dello Stato.
Certo, per le finanze pubbliche non è necessariamente una cattiva notizia… ma significa che una fetta consistente della ricchezza privata italiana - incluse PMI e patrimoni imprenditoriali - rischia di dissolversi invece di continuare a circolare nell'economia.
Vedremo se gli strumenti come il Mandato di Protezione riusciranno a invertire questa tendenza o se continueremo a essere un paese che accumula ricchezza ma non sa trasmetterla.
Secondo te, qual è la causa principale di questo fenomeno? |

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