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🇮🇹 Made in Italy: è boom nel 2023!

INSIEME A:

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter made in Italy per l’Italy!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🇮🇹 Made in Italy: è boom nel 2023!

  • 🇪🇺 MES e Italia: non ci siamo ancora…

🇮🇹 Made in Italy: è boom nel 2023!

Nonostante uno scenario globale avverso, il “Made in Italy” continua a registrare ottimi numeri.

Secondo le stime di “SACE”, le vendite oltreconfine per il 2023 si attesteranno oltre i €660 miliardi, registrando un +6,8% rispetto a quelle realizzate nel 2022 (€525 miliardi).

Ma che aria tira a livello internazionale?

Le prospettive macroeconomiche per il 2023 sono peggiori rispetto agli anni precedenti, ma rimangono tuttavia positive:

  • ⬆️ Il rialzo dei tassi ha eroso il potere d’acquisto dei consumatori e reso l’accesso al credito più difficile e costoso, determinando condizioni finanziarie meno favorevoli

  • ⬇️ Si registra un calo generalizzato della produzione industriale (dovuto principalmente alle politiche restrittive adottate dalle principali banche centrali mondiali)

  • ⬇️ ⬆️ Ci si aspetta una contrazione dei volumi di beni scambiati (-0,3%) a fronte di una crescita del settore dei servizi (+5,8%)

Nonostante ciò, si attende comunque una crescita del PIL Globale pari all’1,7%, più di quanto previsto a inizio anno e con buone prospettive per gli anni avvenire.

E in Italia?

Quest’anno il nostro paese dovrebbe esportare beni e servizi per un valore complessivo superiore ai €660 miliardi.

Parliamo di una crescita del +6,8% rispetto al 2022, modesta se comparata al +20% messo a segno lo scorso anno ma pur sempre migliore della crescita media sostenuta tra il 2012 e il 2019, pari al 3,1%.

Va detto comunque che sulla crescita a doppia cifra del 2022 la componente inflattiva ha giocato un ruolo determinante…

Alla crescita del valore delle esportazioni non è infatti seguita una crescita dei volumi dei beni e servizi esportati.

Cosa vuol dire questo?

Che l’aumento in valore registrato lo scorso anno è figlio esclusivamente di un aumento del prezzo dei beni esportati e non del giro d’affari in sé per sé.
Si è esportato quanto l’anno prima, ma a prezzi più alti.

Al contrario, per il 2023, si prevede:

  • ⬆️ Una crescita dei volumi pari al +1,3%

  • ⬆️ Una crescita della quota di mercato italiana dal 2,4% al 2,6%

Ok, ma cosa esporta l’Italia?

Il rapporto SACE raggruppa i beni e servizi esportati in 4 categorie:

  1. 💰 Beni d’investimento al 34,9%

  2. 📺 Beni di consumo al 21,4%

  3. 🪵 Beni Intermedi al 32,5%

  4. 🚜 Agricoltura e altri settori alimentari al 9,8%

Se nel 2022 abbiamo visto una crescita generale per quanto riguarda tutte e quattro le categorie, nel 2023 la voce trainante del nostro export saranno i beni intermedi, e cioè quelli che possono essere utilizzati soltanto per produrre altri beni.

Dove si concentra il nostro export?

I principali mercati di riferimento sono rimasti invariati:

  1.  🇩🇪 La Germania, con €77,5 miliardi l’anno, continua ad essere il mercato di riferimento dell’export italiano

  2. 🇺🇸 Al secondo posto ci sono gli USA con €65,1 miliardi

  3. 🇫🇷 Al terzo posto la Francia con €62,7 miliardi

  4. 🇨🇭 La Svizzera, con €33,1 miliardi, è il quarto mercato per valore

  5. 🇪🇸 Al quinto posto abbiamo la Spagna, con €32 miliardi

  6. 🇬🇧 Sesto posto per il Regno Unito, verso il quale esportiamo beni per €27,5 miliardi

  7. 🇧🇪 🇵🇱 🇳🇱 Seguono poi un blocco di paesi europei costituiti nell’ordine da Belgio (€22,9 miliardi), Polonia (€19,4 miliardi) e Paesi Bassi (€18,6 miliardi)

  8. 🇨🇳 Infine troviamo la Cina con €16,4 miliardi.

Interessante invece osservare come l’interruzione delle catene globali del valore prima e la riformulazione delle fonti di approvvigionamento poi stiano aprendo opportunità sempre più significative per il nostro export in altri mercati di destinazione, come i Paesi del Golfo, la Croazia, l’India, la Corea del Sud, il Vietnam, il Messico e il Brasile.

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🇪🇺 MES e Italia: non ci siamo ancora…

Parliamo ora di un argomento che in questi giorni sta nuovamente facendo discutere: il MES.

L’Italia è infatti l’unico Paese UE a non aver ancora approvato la nuova riforma che riguarda il fondo europeo.

I cambiamenti riguardano principalmente due aspetti:

  • 🏦 La creazione di un Fondo di risoluzione unico di €55 miliardi per sostenere le banche centrali più in difficoltà

  • 💵 L’obbligo per i Paesi che richiedono aiuti al MES di emettere dei titoli di Stato con una particolare clausola, che permetterà loro di dover restituire meno interessi ai creditori

E ora, entro il 30 Giugno, il Parlamento dovrà votare per l’approvazione del Meccanismo Europeo di Stabilità.

Ma facciamo prima un passo indietro, cos’è il MES?

In breve, si tratta di un meccanismo europeo che ha l’obiettivo di risollevare economicamente gli Stati più deboli della zona euro.

È stato creato nel 2012, a quel tempo soprattutto per salvare la Grecia e Cipro.

Il MES è finanziato da tutti i Paesi dell’Eurozona, e chi ne usufruisce deve adottare delle misure economiche specifiche scelte insieme alla “Troika”, un comitato formato da Commissione Europea, BCE e Fondo Monetario Internazionale.

Ok, e perché in Italia non viene approvato?

Quasi tutti i partiti che compongono la maggioranza, eccezion fatta per Fratelli d’Italia, si sono dichiarati nel tempo contro il MES.

La critica più grande riguarda il piano di riforme per i beneficiari del piano: secondo la Lega e Forza Italia gli impegni sarebbero legati a una forte perdita di sovranità economica, e anche le condizioni di credito sarebbero troppo stringenti e severe.

Per quanto riguarda le nuove riforme europee, ci sono opinioni differenti all’interno dei partiti stessi.

Il Ministro dell’Economia Giorgetti (Lega) si è dichiarato favorevole alle modifiche del MES, dicendo che non si creeranno nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Al contrario, Salvini (sempre Lega) ha proposto fin da subito di votare contro le riforme.

Insomma, un bel caos!

E ora che succederà?

È possibile che il Governo rinvii di nuovo la votazione parlamentare per l’approvazione delle modifiche del MES, data la mancanza di un accordo interno della maggioranza.

Sicuramente l’UE continuerà a fare pressione sull’Italia per accelerare l’iter parlamentare.

Certo, per migliorare i rapporti con l’UE (anche in relazione al Pnrr) sarebbe utile arrivare a una decisione il prima possibile.

Angolo Politico 💬 

🇷🇺 Prigozhin: è sotto inchiesta in Russia (Ansa)

🇬🇷 Grecia: ha vinto Mitsotakis (ilSole24Ore)

Angolo Cripto ⛓️ 

🙃 Fabio Panetta (funzionario BCE): le crypto sono deleterie e prive di benefici (CT)

🇦🇪 Binance: Emirati Arabi il nuovo focus della compagnia? (CT)

Angolo Tech & Startup 💡

🔋 Lucid: fornirà componenti ad Aston Martin per futuri modelli elettrici (TC)

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 💉 Pazienti Diabetici: ad un passo dall’iniezione settimanale (Wired)

🌳 Il piano per salvare l’Amazzonia (Wired)

Oggi nella storia? Il 27 giugno 1950, il presidente Harry S. Truman ordina alle forze aeree e navali statunitensi di recarsi in Corea del Sud, per supportare la nazione e respingere l'invasione da parte della Corea del Nord.

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