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🚘️ Ma chi se la può permettere un’auto?
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
🚘️ Ma chi se la può permettere un’auto?
🚢 India e Russia navigano verso nord: la nuova alleanza dei ghiacci

SETTORE AUTOMOTIVE
🚘️ Ma chi se la può permettere un’auto?

Comprare un auto nuova in Italia è sempre più costoso.
Negli ultimi 20 anni, i prezzi delle auto sono praticamente raddoppiati, mentre i nostri stipendi sono rimasti fermi…
Il risultato? Sempre più famiglie faticano a permettersi un auto nuova e optano per una usata!
I numeri parlano chiaro
Secondo un'analisi condotta da AutoScout24, il prezzo medio delle 10 auto nuove più vendute è passato da €10.590 nel 2003 a €21.040 nel 2023, registrando un incremento del 98,6%.
Il problema è che se i prezzi sono aumentati, gli stipendi non sono riusciti a tenere il passo.
Un esempio concreto? La Volkswagen Golf

La Volkswagen Golf
Per capire meglio questo fenomeno, prendiamo la Volkswagen Golf, uno dei modelli di auto più venduti in Europa. Il suo prezzo negli ultimi 20 anni è quasi raddoppiato:
Prezzo | |
|---|---|
2004 | €15.950 |
2024 | €30.150 |
E se guardiamo ai salari, capiamo subito che la situazione non è delle migliori:
Nel 2004, il salario mensile mediano in Italia era di circa €1.250. In pratica, un lavoratore medio avrebbe dovuto mettere da parte l'equivalente di circa 12,8 mesi di stipendio per permettersela
Nel 2024, il salario mensile mediano in Italia si attesta intorno ai €1.750. Ciò significa che un lavoratore medio oggi dovrebbe risparmiare 17,2 mesi di stipendio per comprare una Golf, quasi 5 mesi in più rispetto al 2004

Questo confronto evidenzia chiaramente come l'acquisto di un'auto nuova sia diventato significativamente più oneroso per il lavoratore medio italiano.
Ma perché i prezzi sono aumentati così tanto?
Le ragioni sono tante e spesso legate l’una all’altra:
💻️ crisi dei microchip: la pandemia ha rallentato la produzione di semiconduttori, componenti essenziali per le auto, riducendo l'offerta e aumentando i prezzi
🏭 aumento del costo delle materie prime: secondo J.P. Morgan, quasi la metà dell'aumento dei prezzi dei veicoli nuovi è dovuta all'incremento dei costi delle materie prime come acciaio, alluminio e rame. L’aumento è in parte legato alla guerra in Ucraina, un importante fornitore di queste risorse
🛠️ evoluzione tecnologica e ADAS: l'introduzione obbligatoria di sistemi di assistenza alla guida avanzati (ADAS), come la frenata automatica di emergenza, ha contribuito all'aumento dei costi di produzione delle auto
🌱 normative ambientali: le sempre più severe norme UE in materia di emissioni hanno spinto i produttori a investire in tecnologie costose per lo sviluppo di auto elettriche o ibride, i cui costi si riflettono sempre più spesso sul prezzo finale
📉 calo delle vendite: dopo il Covid si è registrato un calo delle vendite notevole; meno auto vendute significa minori profitti, per questo le case automobilistiche cercano di guadagnare di più su ogni singola auto venduta, aumentando il prezzo di listino
Cosa ci aspetta in futuro?
Difficile a dirsi! Ma una cosa è certa: case automobilistiche, consumatori e istituzioni dovranno collaborare per trovare soluzioni che permettano a tutti di muoversi in modo sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale.
Nel frattempo, non stupitevi se vedrete sempre più persone optare per l'usato o per soluzioni alternative come il car sharing. L'auto nuova, purtroppo, sta diventando un lusso per pochi.
Ma chissà, magari questa situazione spingerà verso innovazioni che renderanno la mobilità più accessibile per tutti.
Come sta influenzando l'aumento dei prezzi delle auto le vostre scelte di mobilità? |
COMMERCIO GLOBALE
🚢 India e Russia navigano verso nord: la nuova alleanza dei ghiacci

L’India e la Russia stanno per chiudere un accordo da $100 miliardi che potrebbe cambiare gli equilibri del commercio globale.
Non è una semplice intesa diplomatica: è un progetto che punta a trasformare l’Artico in una nuova rotta strategica, alternativa a Suez, capace di ridurre tempi, costi e dipendenze geopolitiche.
Ma quindi… di cosa si tratta?
La recente visita di Nikolai Patrushev, consigliere di Putin, al Primo Ministro indiano Narendra Modi ha accelerato un piano che va ben oltre la cooperazione tradizionale. I due Paesi stanno lavorando su due assi chiave:
🧊 Sviluppo della Rotta del Mare del Nord (NSR), il passaggio artico che collega Asia ed Europa
📦 Potenziamento del corridoio marittimo Chennai-Vladivostok, che integrato alla NSR crea una nuova dorsale commerciale India–Russia–Europa
Perché l’Artico è diventato improvvisamente strategico?
La Rotta del Mare del Nord è un percorso di circa 5.600 km che va da Murmansk allo Stretto di Bering, attraversando l'Oceano Artico.

Il vantaggio? È più corta del 40% rispetto alla rotta tradizionale via Suez.
Per decenni è rimasta quasi inutilizzabile perché bloccata dai ghiacci per gran parte dell’anno, ma il cambiamento climatico sta aprendo sempre più finestre di navigazione, riducendo la dipendenza dai rompighiaccio nucleari.
I vantaggi sono concreti:
⏱️ da 40 a 24 giorni di viaggio
💰 costi più bassi
🌎️ meno rischi geopolitici rispetto a Suez e Medio Oriente
Oggi la NSR movimenta tra i 35 e i 40 milioni di tonnellate l’anno, numeri lontanissimi dai 1,2 miliardi che passano per Suez, ma le ambizioni russe sono molto più alte:
📊 2025: l’obiettivo era di 80 milioni (probabilmente si fermerà a 46)
📈 2031: target di 200 milioni di tonnellate
Per farcela servono:
🚢 più rompighiaccio, anche a propulsione nucleare
🧊 un numero molto più alto di navi ice-class
🏭️ infrastrutture portuali e digitali in grado di gestire traffici più intensi
Ed è qui che entra in gioco l’India
🇮🇳 L'India offre:
cantieri navali moderni
investimenti nelle infrastrutture, soprattutto per la costruzione di rompighiaccio
un mercato gigantesco per le risorse energetiche russe oggi penalizzate dalle sanzioni occidentali
🇷🇺 La Russia, dal lato suo, porta:
tecnologia avanzata per navi rompighiaccio
esperienza nella navigazione artica
accesso a petrolio, gas e carbone a prezzi competitivi
In sostanza, è un matrimonio di convenienza in cui ognuno dà all’altro esattamente ciò di cui ha bisogno.
Ma l’asse non è a due: c’è anche la Cina
Mosca ha anche firmato un memorandum con la Cina per addestrare equipaggi cinesi a navigare sulla NSR. È un segnale evidente: Pechino vuole entrare a pieno titolo nella rotta artica come parte della sua “Via della Seta Polare”, mentre la Russia vede nella Cina il principale sbocco per il suo export artico.
Insomma, è sempre più evidente che India, Russia e Cina stiano costruendo un corridoio commerciale alternativo a quello dominato da Stati Uniti ed Europa, con l’Artico come asse centrale.
E non c’è solo l’Artico
Accanto all’Artico c’è poi un secondo tassello: il Corridoio Marittimo Chennai–Vladivostok, una rotta di 10.300 km che collega il sud dell’India alla costa pacifica russa.
Se la NSR rappresenta la porta d’accesso all’Europa via Artico, il corridoio Chennai–Vladivostok è la sua naturale estensione meridionale. Insieme creano una nuova autostrada marittima che collega India → Russia → Europa, bypassando completamente Suez e offrendo un collegamento stabile tra l’Indo-Pacifico e il nord del continente europeo.

Insomma…
Se il progetto dovesse andare in porto, non nascerà solo una nuova rotta commerciale: prenderà forma un asse strategico che unisce India, Russia e Cina verso l’Artico, offrendo ad Asia ed Europa un corridoio alternativo ai passaggi tradizionali.
In un mondo in cui Suez è sempre più vulnerabile, i tre paesi stanno costruendo un percorso autonomo, riducendo rischi, costi e dipendenze esterne.
La vera sfida sarà trasformare questi piani ambiziosi in infrastrutture funzionanti. Se ci riuscissero, la geografia del commercio globale potrebbe cambiare molto più rapidamente di quanto immaginiamo.
Secondo te, la Rotta Artica diventerà davvero un'alternativa al Canale di Suez? |

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