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✈️ Lufthansa-ITA: finalmente si decolla!
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✈️ Lufthansa-ITA: finalmente si decolla!
💻️ È la fine dello Smartworking?
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TRASPORTI
✈️ Lufthansa-ITA: finalmente si decolla!
Dopo anni di tira e molla, finalmente la trattativa tra Lufthansa e ITA Airways (ex-Alitalia) spiccherà il volo.
Il 15 gennaio avverrà infatti la prima operazione di acquisizione da parte della compagnia tedesca, che darà ufficialmente inizio alle nozze!
Ma quali sono i termini dell’accordo?
L'acquisizione avverrà in più fasi:
💰 Il primo assegno di €325 milioni porterà Lufthansa al 41% delle quote
💰 Con un secondo esborso di €325 milioni tra il 2025 e il 2027 salirà al 90%
💰 Con un terzo pagamento di €79 milioni tra il 2028 e il 2033 arriverà al 100%
In totale, Lufthansa investirà €729 milioni (più €100 milioni legati a obiettivi di performance) per espandere la propria rete in Italia e migliorare le connessioni con altri hub europei e internazionali.
Ma cosa cambierà per ITA?
Prima di tutto, ci sarà un completo rinnovamento del consiglio di amministrazione:
3 posti (inclusa la presidenza) andranno al MEF
2 posti invece per Lufthansa, che probabilmente farà sedere Jörg Eberhart, AD di Air Dolomiti
Jörg Eberhart, CEO di Air Dolomiti
Le priorità del nuovo CdA? Elaborare il piano industriale ed espandere il network verso nuove aree come Africa e Sud America.
Ma l’UE ha posto alcune condizioni…
Per dare il via libera, Bruxelles ha richiesto alcune garanzie al fine di garantire la concorrenza:
🛫 Cessione di slot a Milano Linate e Roma Fiumicino (già acquisiti da EasyJet)
✈️ Accordi con Air France-KLM e IAG per i voli verso Parigi e Londra
E sul fronte occupazionale?
Lufthansa ha annunciato 10mila nuove assunzioni per il 2025, di cui:
✈️ 2.000 assistenti di volo
👨🏻✈️ 1.400 addetti di terra
🔧 1.300 tecnici
💼 1.200 amministrativi
👨🏻✈️ 800 piloti
Circa la metà dei nuovi posti sarà in Germania, mentre il resto sarà distribuito negli altri Paesi del gruppo.
Ma che ne sarà degli ex-dipendenti Alitalia?
Nonostante le numerose assunzioni in vista, ITA Airways non prevede di reintegrare i 2.118 dipendenti lasciati a casa dalla vecchia Alitalia.
Per ora, l'unica certezza è la proroga della cassa integrazione fino a ottobre 2025, per cui sono stati stanziati €30 milioni.
Ma i sindacati chiedono di più: secondo loro serve una soluzione definitiva, che potrebbe arrivare tra febbraio e marzo quando la Corte Costituzionale si esprimerà sulla questione.
Secondo te, l'arrivo di Lufthansa sarà positivo per il trasporto aereo italiano? |
LAVORO
💻️ È la fine dello smartworking?
JPMorgan Chase, la più grande banca statunitense, ha appena dato una notizia che sta facendo discutere: tutti i suoi dipendenti dovranno tornare in ufficio.
E quando diciamo tutti, intendiamo proprio tutti, anche quelli che finora avevano mantenuto un regime ibrido tra casa e ufficio.
Il CEO Jamie Dimon è stato chiaro: nonostante capisca che "alcuni preferiscono un orario di lavoro ibrido", per l'azienda stare insieme in presenza "migliora il lavoro dei tutor, si impara meglio e si fanno migliori brainstorming".
Ma JPMorgan non è un caso isolato…
Quella che sembra una nuova moda è partita dalla Gran Bretagna, ma si sta rapidamente espandendo, coinvolgendo un sacco di imprese che fino a poco tempo fa erano stati pioniere del "lavoro ibrido":
📦 Amazon vuole i dipendenti in ufficio 5 giorni su 5
📺 British Telecom richiede 3 giorni di presenza a settimana
🚗 Volkswagen sta rivedendo le sue politiche di smart working
📺 Deutsche Telekom segue la stessa direzione
Ma perché questo dietrofront?
Le motivazioni principali dietro a queste decisioni sono legate alla paura che i dipendenti, col tempo, rischino di “isolarsi e perdere motivazione”.
Con conseguenze del tipo:
👪 Mancanza di team building
💡 Riduzione della creatività e dell'innovazione
🤝 Minor trasferimento delle competenze dai lavoratori esperti verso i più giovani
📉 Calo della produttività (anche se molti studi sostengono il contrario)
Ma i lavoratori non sono per niente d’accordo…
Non sono infatti mancate le proteste, soprattutto da parte dei pendolari e di tutti coloro che hanno apprezzato i benefici del lavoro ibrido, tra cui:
💰 Riduzione dei costi per i trasferimenti casa-lavoro (fino a 1.000€ all'anno)
⚖️ Miglior equilibrio tra lavoro e vita privata
E non sarebbero solo i dipendenti a rimetterci: le stesse aziende perderebbero i vantaggi della riduzione dei costi per gli uffici fisici e quelli legati al minor assenteismo.
La settimana corta potrebbe essere un’alternativa?
Alcuni esperimenti in diversi Paesi hanno dato risultati positivi, ma ad oggi meno di 1 azienda su 10 sta adottando questo modello.
E anche se la settimana corta può aumentare la produttività, non garantisce la stessa flessibilità dello smart working.
Ad ogni modo, le imprese avranno non poche difficoltà a invertire la rotta, soprattutto perché molti lavoratori non sono disposti a rinunciare allo smart working, arrivando persino a rifiutare contratti che non prevedono almeno una forma "ibrida".
Secondo voi quale sarà il futuro delo smart working? |
🇮🇹 Caso Sala: liberato Abedini, l’ingegnere iraniano arrestato a Malpensa il 16 dicembre su richiesta Usa (Skytg24)
🇮🇱 Guerra Israele-Hamas: mai così vicini ad una tregua nella Striscia di Gaza (RaiNews)
🍏 Apple paga $95 milioni per la questione di Siri che spia gli utenti (Techy)
🚀 Vast Space, un’azienda californiana vuole costruire una stazione spaziale a gravità artificiale (Wired)
👗 Gli scienziati hanno sviluppato dei tessuti biodegradabili per vestiti sostenibili (GNN)
🕐️ Un fisico italiano risolve il paradosso dei viaggi nel tempo (Ansa)
Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: il 59% di coloro che hanno risposto al sondaggio ritiene che l’Europa dovrebbe finanziare la transizione verde con un mix di investimenti pubblici e privati
✍️ MAIRE cerca un Investor Relations Specialist
💰️ Fiera Milano SpA cerca un Events Project Manager & Intern Communication
🆕 Sobi cerca un Engagement & Communication Specialist
🤑 Wyser cerca un Corporate Affairs Manager
Il 14 gennaio 1994, il presidente statunitense Bill Clinton e quello russo Boris Yeltsin firmano gli Accordi del Cremlino che fermano il puntamento preprogrammato dei missili nucleari e provvedono per lo smantellamento dell'arsenale nucleare dell'Ucraina
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