Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

• 🇮🇹 La storia delle privatizzazioni italiane

• ☀️ Italia: avanzano le rinnovabili, ma…

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. La maggior parte di voi (il 62%) non è d’accordo con il vendere i gioielli della corona italiana.

ITALIA
 🇮🇹 L’Italia è piena di eccellenze

Non prendiamoci in giro: l'Italia è piena di problemi e in questa newsletter spesso siamo i primi ad elencarli.

Siamo tra gli ultimi per investimenti in Ricerca e Sviluppo, per livello di digitalizzazione, per crescita dei salari reali, per investimenti nell'ecosistema startup… Siamo tra i primi per costi e lungaggini burocratiche e tra i primi in europa per livello di debito pubblico sul PIL.

Insomma, siamo spesso primi nelle classifiche in cui è meglio essere ultimi, e ultimi in quelle in cui conta essere primi.

Se questo è vero, parlare solo di quanto il nostro paese faccia “schifo” non è di aiuto.

Ci sono campi in cui siamo un’eccellenza!

Uno fra tutti, i motori!

E come parlare di motori senza parlare di “Motor Valley”, il distretto situato nella regione dell'Emilia-Romagna e celebre in tutto il mondo per ospitare alcune delle più prestigiose e storiche aziende produttrici di auto e moto.

Tra le marche più note che hanno sede nella Motor Valley si annoverano infatti:

• Ferrari a Maranello

• Lamborghini a Sant'Agata Bolognese

• Maserati a Modena

• Ducati a Bologna

• Dallara a Varano de' Melegari

• Pagani a San Cesario

Ma le aziende coinvolte lungo tutto la filiera del distretto industriale sono tantissime: 16.500, in grado di generare €20 miliardi ogni anno ed esportare beni e servizi per un valore di ben €7 miliardi.

E la zona è nota anche per ospitare alcuni dei circuiti automobilistici più rinomati d'Italia, come l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari a Imola (celebre per ospitare anche i Gran Premi della Formula1), il circuito di Misano e l’autodromo di Modena.

Poi c’è il settore della cantieristica nautica

Ovvero l'industria di costruzione di navi e imbarcazioni.

Questo settore include una vasta gamma di attività, dalla progettazione alla costruzione, dalla manutenzione al rinnovamento di navi, barche, yacht, navi da crociera, navi militari e altre strutture galleggianti.

Il settore ha in Italia alcuni dei suoi player più importanti, come Ferretti Group, Azimut-Bennetti e SanLorenzo, dei fiori all'occhiello del nostro paese in termini di qualità dei prodotti e innovazione.

E la qualità paga, visto che nel 2022 il settore della cantieristica nautica italiana si è confermato il primo esportatore in tutto il mondo, sfondando la cifra dei $3,6 miliardi e raggiungendo il 18,3% di quota di mercato.

E se questo non vi basta…

• 👠 L'Italia è seconda a livello mondiale per esportazioni di prodotti del settore moda

• ☕️ L'Italia è primo esportatore al mondo di dispositivi preparazione bevande calde

• 🍕 I prodotti DOP e IGP italiani sono amati ovunque (€60 miliardi di export l'anno)

• 🍷 L'Italia è il secondo produttore mondiale di vino (primo fino allo scorso anno)

• ♻️ L'Italia è tra le prime in Europa per avvio al riciclo degli imballaggi

• 🎿 L'Italia è prima al mondo per esportazioni di calzature da neve

• 🪑 L'Italia è prima in Europa per fattura nel settore del design

• 🇮🇹 L'Italia è prima al mondo per patrimoni UNESCO

• 🧣 L'Italia è il primo produttore in Europa di Seta

Insomma, l’Italia ha un sacco di problemi, e questo è innegabile… ma è anche innegabile che abbiamo più di qualche eccellenza di cui dovremmo andare fieri!

Oggi abbiamo un super annuncio da darvi!

È iniziata la terza stagione di “Facciamo il Punto”, il podcast dove raccontiamo le storie di imprenditori, manager o personalità di successo che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco ed ottenere risultati incredibili 🤩 

Nel primo episodio della terza stagione chiacchieriamo con Marco Marinucci, founder di Mind The Bridge (una società americana che si occupa di accelerare Startup mettendole in contatto con le grandi aziende).

Marco ci ha raccontato:

• 🤔 Le lezioni imparate da 8 anni passati in Google

• 🇺🇸 Il motivo per il quale la Silicon Valley è la Silicon Valley

• 🇮🇹 Come l’Italia può rivoluzionare il suo mondo startup

ENERGIA
☀️ Italia: avanzano le rinnovabili, ma…

Buone notizie: nel 2023, secondo dati del Sole24Ore e Terna, l’Italia è riuscita a produrre il 43,8% della propria energia elettrica grazie alle fonti rinnovabili.

Se è vero che il dato è positivo e in miglioramento, ci sono però alcune problematiche che ha senso evidenziare:

• 🇪🇺 Molti nostri vicini europei fanno meglio di noi

• 💨 Negli ultimi 10 anni siamo stati troppo lenti

Mentre l’Italia cammina, l’Europa corre (anzi, sprinta!)

Se paragoniamo la produzione netta totale di elettricità è avvenuta tramite rinnovabili in Italia vs Europa, i dati mostrano come il nostro Paese sia ancora indietro::

• 🇩🇪 La Germania ha superato la soglia del 50% di elettricità tramite rinnovabili

• 🇪🇸 La Spagna ha segnato un 50,8% tramite rinnovabili

• 🇬🇧 La Gran Bretagna è arrivata al 47%

• 🇫🇷 La Francia, considerando l’enorme influenza dell’energia nucleare, è arrivata al 93% (il nucleare non è ufficialmente riconosciuta come fonte rinnovabili, ma è indubbiamente considerabile una fonte pulita)

Se anche facciamo un passo indietro e osserviamo i dati degli ultimi 10 anni, i nostri miglioramenti sono comunque stati più lenti dei vicini europei.

L’Italia, infatti, dal 2014 ad oggi ha incrementato di 1.5 GW l’anno la propria di energia elettrica derivante da eolico e solare. Nello stesso periodo però:

• 🇩🇪 La Germania l’ha incrementata di 7.5 volte

• 🇪🇸 La Spagna l’ha incrementata di 3.6 volte

• 🇬🇧 La Gran Bretagna l’ha incrementata di 2.8 volte

Un’opzione per migliorare c’è e si chiama Nucleare

Uno dei problemi principali del nostro sistema energetico ed elettrico è il fabbisogno energetico di cui soffriamo, che ci obbliga ad integrare le nostre necessità con importazioni da Stati esteri.

Un esempio virtuoso di paese europeo che di questi problemi non soffre è la Francia, che grazie ai propri reattori nucleari è in grado di produrre il 93% del proprio fabbisogno elettrico, rimanendo di fatto indipendente dalle importazioni estere.

L’Italia sta facendo qualcosa sul tema Nucleare?

Nì. Alcune iniziative che si muovono in questa direzione ci sono (anche se si tratta di attività ancora marginali.

Ne è un esempio il Piano Edison-Ansaldo, che prevede la realizzazione entro il 2050 di 15-20 mini reattori modulari (small modular reactors), per un investimento complessivo di 30 miliardi di euro.

Il piano, che è ora al vaglio del Ministro Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica), avrebbe l’obiettivo di farci raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, permettendo al nostro paese di coprire il 10% del nostro fabbisogno elettrico una volta a regime.

Che questo passo sia sufficiente ed efficace è tutto da vedere, ma se c’è una cosa che l’esempio francese ci mostra, è che a puntare sul Nucleare può fare solo che bene…

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