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🥷 Le PMI Italiane hanno un problema di sicurezza...

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🥷 Le PMI hanno un problema (e gli hacker se ne approfittano)

  • 🪨 Il G7 ha trovato un accordo sul carbone, ma…

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. Il 78% di voi crede che l’Italia non riuscirà ad invertire il trend del calo demografico, a causa della mancanza di politiche di lungo termine di incentivo alla natalità. Solo il 9% di voi è ottimista e crede che l’Italia invertirà il trend.

CYBERSECURITY

🥷 Le PMI Italiane hanno un problema di sicurezza…

Le PMI italiane hanno un problema (enorme) di sicurezza informatica.

Nel 2023 sono stati registrati 165 attacchi ransomware in Italia, e la maggior parte di questi ha colpito le piccole e medie imprese…

I ransomware sono attacchi informatici in cui i criminali prendono in ostaggio i dati di un computer o di una rete e li rendono inaccessibili e poi chiedono un riscatto.

E in Italia c’è un problema: si investe troppo poco in cyber-sicurezza e si lascia campo libero ai criminali del web.

Il problema sta diventando sempre più grave?

Negli ultimi 4 anni, i cyber attacchi in Italia sono sestuplicati, diventando un problema non da poco per il nostro Paese.

E nonostante l’Italia sia il 4° Paese per numero di attacchi hacker, poco o nulla sembra essere stato fatto per prevenirli.

Se guardiamo alla spesa per contrastare questi attacchi, infatti, l’Italia è ultima tra i Paesi del G7: nel 2022 abbiamo speso solo lo 0,12% del PIL, a differenza di USA e UK, dove la spesa media è pari allo 0,31% del PIL.

Quali sono i settori più colpiti?

  • 👜 Manifatturiero, che detiene il primo posto con il 16%

  • 🗣️ Tecnologie dell'informazione e della comunicazione

  • 🧑‍⚕️ Sanitario

  • 🤵‍♂️ Finanziario/assicurativo

E a tutto questo va aggiunto che il numero degli attacchi è realisticamente sottostimato, perché molto spesso le imprese preferiscono pagare il riscatto piuttosto che denunciare (e questo per non rovinare la propria immagine).

Ma spendiamo davvero così poco?

In realtà, l’81% delle grandi imprese ha adottato misure di sicurezza, mentre gran parte delle PMI sono rimaste indietro, principalmente a causa dei costi elevati.

Detto ciò, considerando che il 24% degli attacchi è “critico” (ovvero comporta gravi danni in termini economici, legali e di reputazione) forse sarebbe meglio investire subito per formare personale competente e tutelare la sicurezza dei propri clienti

Il problema però rimangono i costi per tutelarsi, che sono spesso troppo pesanti per le casse di una PMI.

Secondo alcuni, finché non ci saranno incentivi pubblici adeguati, la spesa rimarrà troppo importante da sostenere e la situazione non farà che peggiorare.

Che sia forse il caso di fare qualcosa a riguardo?

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ITALIA E ESTERI

🪨 Il G7 ha trovato un accordo sul carbone, ma…

Pichetto Fratin - Ministro dell'ambiente

Durante il recente G7 per il Clima (tenuto a Torino) sono state prese decisioni significative per affrontare l'emergenza climatica, in particolare per quanto riguarda la riduzione dell’utilizzo dei combustili fossili.

Ma cosa è stato deciso?

La decisione principale del G7 è stata quella di impegnarsi a smettere di utilizzare centrali a carbone "unabated" per la produzione di energia elettrica.

Il termine "unabated" si riferisce alle emissioni generate dal carbone e disperse nell’atmosfera, mentre si parla di “abated” (abbattute) se le centrali sono dotate di un sistema di stoccaggio e cattura del carbonio - sistema che è in grado di ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 nell'atmosfera.

Nonostante la decisione sia positiva, questa non ha accontentano tutti

Una prima critica ai lavori del G7 arriva dal fatto che se è vero che si sta spingendo verso la chiusura delle centrali elettriche che non abbattono le proprie emissioni, nulla è stato detto su quelle che lo fanno.

E il problema è che le tecniche di abbattimento delle emissioni sono ancora abbastanza controverse, visto che costano parecchio e necessitano di molta energia.

In ogni caso, l’obiettivo è fissato entro la prima metà del 2030 o in una tempistica coerente con la necessità di contenere l’aumento delle temperature globali entro i 1,5°…

E da qui nasce la seconda critica, visto che è improbabile che paesi che fanno grande affidamento sul carbone per produrre elettricità, come Germania e Giappone, rinuncino nel breve periodo alle loro centrali a carbone.

Ma non si è parlato solo di carbone…

Oltre a questo, gli stati hanno infatti deciso di:

  • ⚡️ Triplicare la produzione di energia tramite fonti rinnovabili e sestuplicare la capacità di stoccaggio di energia al 2030 (per ridurre il problema dell’intermittenza delle fonti rinnovabili)

  • ⛽️ Ridurre del 35% emissioni globali di metano da combustibili fossili entro il 2035

  • 💧 Creare la “Coalizione G7 per l’Acqua” per preservare le risorse idriche e ridurre l'inquinamento idrico da tutte le fonti

E sul nucleare?

I paesi hanno rinnovato il loro impegno a ridurre la dipendenza dalle importazioni di tecnologia nucleare civile dalla Russia, promuovendo l'adozione di SMR e l'energia da fusione nucleare come opzioni più sicure e sostenibili.

Ma cosa sono gli SMR?

Gli SMR sono reattori nucleari modulari di piccole dimensioni e sono visti come una soluzione promettente per la loro capacità di essere costruiti a costi inferiori, in tempi più rapidi e in luoghi meno accessibili.

Che questo basti però è tutto da vedere…

Si è fatto abbastanza per l'ambiente a questo G7?

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