- il Punto
- Posts
- 🌍 La guerra dei dazi frena l'economia globale
🌍 La guerra dei dazi frena l'economia globale


Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Il menù di oggi è offerto da Techy, la community per chi vuole capirne di più di tecnologia, innovazione e AI:
🌍 La guerra dei dazi frena l'economia globale
🖥️ Data Center: 23 miliardi di investimenti in Italia entro il 2030
IN COLLABORAZIONE CON: Techy
📡 Se alzi lo sguardo…
Lo sapevi che ogni volta che navighi online, guardi video o invii messaggi, i tuoi dati fanno un viaggio nel fondale degli oceani? 🤔
E sapevi anche che presto non sarà più così?
Se no, hai un'occasione per recuperare, perché è uscito il nostro nuovo video su YouTube dove ti spieghiamo come Elon Musk sta rivoluzionando internet con il suo Starlink! 😮
Cosa scoprirai?
- 🛰️ come fa internet di Starlink a prendere ovunque
- 📡 perché i Governi di tutti il mondo lo vogliono
- 🚀 cosa c’entra SpaceX in tutto ciò
Il video lo trovi qui! 👇🏻👇🏻👇🏻
ECONOMIA INTERNAZIONALE
🌍 La guerra dei dazi frena l'economia globale

Il Fondo Monetario Internazionale ha appena tagliato le stime di crescita globale, che ora scendono sotto il 3% per il 2025…
Un livello che, a parte i periodi di recessione, si è registrato solo nel 2008 e nel 2019.
Il motivo principale? La guerra dei dazi scatenata da Donald Trump.
Il FMI sottolinea anche la difficoltà nell'elaborare scenari coerenti, data la volatilità delle esternazioni sui dazi USA: minacciati, annunciati, sospesi e a volte rincarati.
E questo fattore di incertezza fa quasi più male dei dazi stessi, perché amplifica lo shock negativo sull'economia mondiale.
Ma quali sono esattamente le previsioni del FMI?
Il FMI ha aggiornato le previsioni di crescita globale, presentando diversi scenari possibili:
👉 Scenario con tutti i dazi annunciati il 2 aprile: crescita globale al 2,8% quest'anno (-0,8 punti percentuali rispetto alle previsioni di gennaio 2025)
👉 Scenario senza dazi: crescita al 3,2% per 2025-2026 (-0,2 punti percentuali vs previsioni)
👉 Scenario con la sospensione temporanea di alcuni dazi USA: le prospettive di crescita globali restano essenzialmente invariate al 2,8% per il 2025

Ma cosa succede esattamente alle economie dei vari paesi con l’imposizione dei dazi?
Secondo gli economisti dell'FMI, le tariffe sono uno shock negativo per tutte le economie:
❌ Per il Paese che le impone: rappresentano uno shock negativo dell’offerta, per questo le risorse sono riallocate verso la produzione di beni non competitivi, con una perdita di produttività aggregata, minore attività e costi di produzione e prezzi più elevati
❌ Per i partner commerciali: rappresentano uno shock negativo della domanda estera, che allontana i clienti stranieri
Per questo, gli Stati Uniti subiranno uno shock negativo
In base alla previsione di riferimento (quindi nello scenario con i dazi annunciati il 2 aprile), il FMI ha rivisto le stime di crescita degli Stati Uniti.
📉 Crescita 2025 ridotta all'1,8% (-0,9 punti percentuali rispetto alle previsioni di gennaio)
📉 I dazi sono responsabili di 0,4 punti percentuali di questa riduzione
📈 Inflazione USA rivista al rialzo di circa 1 punto percentuale (dal 2% al 3%)
Per i partner commerciali degli USA, i dazi rappresentano uno shock negativo della domanda
Gli effetti previsti sono:
🇲🇽 Messico: addirittura verso la recessione, con Pil in contrazione dello 0,3% nel 2025
🇨🇦 Canada: crescita ferma all'1,4% nel 2025, con una correzione al ribasso di 0,6 punti
🇨🇳 Cina: crescita ridotta al 4% (-0,6 punti percentuali), inflazione rivista al ribasso di 0,8 punti
Tuttavia, le misure di sostegno del regime cinese potrebbero aiutare ad assorbire parte del colpo inferto dai dazi di Trump.
E in Europa?
Per l'Eurozona la correzione è più contenuta: la crescita prevista per il 2025 perde lo 0,2% e si attesta allo 0,8%. In particolare:
🇮🇹 In Italia:
📉 Crescita 2025: +0,4% (con correzione al ribasso dello 0,3%)
📉 Crescita 2026: +0,8%
💸 Debito pubblico: dal 135,3% del PIL nel 2024 al 137,3% nel 2025 e al 138,5% nel 2026
💰 Deficit: scende al 3,3% quest'anno e sotto il 3% nel 2026
🇩🇪 La Germania continuerà a viaggiare sul filo della recessione, con previsione di crescita zero nel 2025
🇪🇸 In Spagna: la crescita 2025 rallenta rispetto al 3,2% del 2024, ma si attesta su un robusto 2,5%, che è anche migliore delle previsioni di gennaio (+0,2%). Un caso raro di questi tempi.

Il FMI invita ad una maggior prudenza e a una migliore collaborazione tra paesi
La priorità dovrebbe essere ripristinare la stabilità della politica commerciale e creare accordi vantaggiosi per tutti.
Per migliorare la situazione servono:
🏦 Politiche monetarie flessibili per bilanciare inflazione e produzione
💰 Gestione prudente del debito pubblico, già troppo elevato
🚀 Riforme strutturali che stimolino investimenti privati
Secondo te, chi pagherà il prezzo più alto della guerra dei dazi? |
TECH
🖥️ Data Center: 23 miliardi di investimenti in Italia entro il 2030

Il mercato dei data center in Italia è pronto a esplodere nei prossimi anni, con investimenti previsti per ben €23 miliardi entro il 2030.
A dirlo è la prima ricerca del think tank di Teha Group sul settore, che sarà presentata al Technology Forum 2025 in programma l'8 e il 9 maggio a Stresa.
Ma cosa sta alimentando questa crescita?
La domanda di storage e calcolo avanzato è in forte aumento, trainata soprattutto dall'intelligenza artificiale e dalle infrastrutture ad alte prestazioni.
Per farvi capire meglio la portata di questo fenomeno, entro il 2028 il volume dei dati passerà da 149 a oltre 394 zettabyte (trilioni di gigabyte) a livello globale.
Quindi è necessario sviluppare soluzioni sempre più efficienti…
E sembra proprio che i Data Center Hyperscale (strutture di grandi dimensioni gestite tipicamente da aziende come Microsoft, Google e Amazon) rappresentino la soluzione migliore.
Secondo le stime, queste enormi infrastrutture costituiranno il 60% della capacità complessiva dei Data Center a livello globale, evidenziando un chiaro orientamento verso la centralizzazione delle infrastrutture digitali.
Questo non significa che i Data Center più piccoli spariranno
Al contrario, si sta osservando lo sviluppo di infrastrutture distribuite e di scala più contenuta, progettate per rispondere a esigenze specifiche delle imprese, come:
🔢 Gestione di dati sensibili
📉 Riduzione della latenza
📖Rispetto di requisiti normativi
I due modelli – Hyperscale e infrastrutture distribuite – non sono in contrapposizione, ma possono integrarsi offrendo risposte complementari alle diverse necessità.
E l’Italia ha il potenziale per diventare un hub tecnologico europeo con soluzioni Hyperscale e infrastrutture distribuite
A livello globale, il mercato dei data center vede gli Stati Uniti come leader indiscusso con oltre 5.300 strutture operative. L'Unione Europea segue al secondo posto con 2.220 unità, e l'Italia, con il 7,6% dei data center europei, si colloca al 5° posto in Europa e al 12° a livello mondiale.

Ma ciò che rende davvero interessante l'Italia per gli investitori è un mix di caratteristiche uniche:
🔌 Tempi di connessione tra i più bassi in Europa
🏢 Disponibilità di aree adatte e già connesse
⚡ Un modello energetico diversificato, che può contare su diverse fonti di energia, come idrogeno, biometano, rinnovabili e tecnologie per la carbon capture
Grazie a queste condizioni favorevoli, TEHA Group stima che l'Italia potrebbe attrarre oltre €20 miliardi di investimenti per nuove infrastrutture e far triplicare i posti di lavoro nel settore nei prossimi cinque anni.
Non mancano però alcune sfide da affrontare
Nonostante le prospettive positive, ci sono delle sfide importanti che l'Italia deve superare per cogliere questa opportunità:
👨💻 Carenza di personale qualificato
⚠️ Urgenza di realizzare infrastrutture capaci di distribuire l'energia in modo efficiente
📝 Necessità di semplificare la regolamentazione e i processi autorizzativi
⏱️ I tempi di realizzazione troppo lunghi (per pianificare e costruire un data center servono in media 18-24 mesi)
Il problema maggiore rimane comunque l’energia
Il boom dei data center si scontra con una sfida non indifferente: l'enorme quantità di energia che queste strutture consumano. Il rischio, secondo Teha Group, è di vedere il fabbisogno energetico nazionale raddoppiare.
Si prevede che entro il 2028 il consumo di energia dei data center in Italia potrebbe aumentare di 6 terawattora. E nonostante la crescita prevista delle rinnovabili, il sistema di distribuzione rischia comunque di andare in sovraccarico.
A complicare il quadro, il costo dell'elettricità in Italia è tra i più alti al mondo.
Per affrontare questa criticità, il Ministero delle Imprese sta lavorando con Teha Group per definire una roadmap nazionale, con una possibile soluzione nella creazione di un "Net Zero Digital Energy Hub", un modello integrato di pianificazione territoriale che concentri gli investimenti in infrastrutture IT ed energetiche.
Insomma, la strada per trasformare l'Italia in un hub di eccellenza per i data center è ancora lunga e piena di ostacoli, ma le potenzialità ci sono tutte.
Secondo te, l'Italia riuscirà a cogliere questa opportunità e diventare un hub tecnologico di riferimento in Europa? |

🇮🇳 Attacco terroristico in Kashmir, 26 i morti, erano residenti in India e Nepal (Ansa)
🇪🇺 Meloni vede Vance. 'L'Ue ora parli con Trump' (Ansa)

🤔 I nuovi modelli di OpenAI si comportano in modo strano (Techy)
🐬 Google vuole scoprire cosa si dicono i delfini (Techy)

🍚 Il pacemaker più piccolo di un chicco di riso, che si attiva con la luce (Ansa)
☄️ Le immagini del secondo asteroide visitato da Lucy (Ansa)

Il 24 aprile 1961, Seconda guerra mondiale/Italia: in diverse città inizia la fase culminante della guerra partigiana di liberazione contro i nazi-fascisti che porterà il giorno successivo 25 aprile alla presa di pressoché tutte le città del settentrione da parte del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)
Ti è piaciuta la Newsletter di oggi? |
Raggiungi 70mila professionisti con un click 💻️
Fai pubblicità in questa newsletter per far conoscere il tuo servizio o prodotto ad oltre 70mila professionisti, che sono per la stragrande maggioranza decision maker in azienda (C-Level, Mid-Upper management e imprenditori). Contattaci ora!