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🌊 La diga che accende l’Etiopia e spegne i sogni dell’Egitto

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Il menù di oggi prevede:

  • 🌊 La diga che accende l’Etiopia e spegne i sogni dell’Egitto

  • 🤖 OpenAI e Oracle: l'accordo da 300 miliardi che cambierà l'IA

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GEOPOLITICA

🌊La diga che accende l’Etiopia e spegne i sogni dell’Egitto

L’Etiopia ha appena inaugurato la Grande Diga della Rinascita (GERD), il più grande progetto idroelettrico mai costruito in Africa. Un’opera che non solo cambia il volto del Paese, ma rischia di ridisegnare gli equilibri geopolitici dell’intera regione. E indovinate un po'? L'ha costruita un'azienda italiana, Webuild (l'ex Salini-Impregilo).

Ma la cosa davvero incredibile non è solo che siamo stati noi italiani a realizzarla, ma come l'Etiopia sia riuscita a finanziare un'opera così mastodontica senza chiedere un centesimo ai finanziatori internazionali.

Ma cos’è la GERD?

La Grand Ethiopian Renaissance Dam non è una diga qualunque. Costruita sul Nilo Azzurro, il fiume che dalle montagne etiopi porta l’85% delle acque del Nilo fino all’Egitto, rappresenta un’infrastruttura di proporzioni gigantesche.

I numeri parlano da soli:

  • 💡 5.150 megawatt di energia elettrica all'anno (par all’incirca a tre centrali nucleari di medie dimensioni)

  • 💧 74 miliardi di metri cubi di capacità d'acqua

  • 💰 Fino a $ 1 miliardo l'anno potenziali dalla vendita di energia ai Paesi vicini

  • 🔌 Elettricità per 35 milioni di persone, in un Paese dove milioni di cittadini vivono ancora al buio

Con un solo progetto, l’Etiopia affronta due sfide storiche: garantire energia elettrica alla popolazione e assicurarsi riserve idriche affidabili.

Com’è stata finanziata questa opera?

Ed è qui che la storia diventa sorprendente. Come ha ricordato Pietro Salini, CEO di Webuild: “Nessuno voleva che l’Etiopia realizzasse questo progetto, nessuno voleva finanziarlo”. Troppi rischi politici, troppe tensioni internazionali.

Eppure Addis Abeba non si è fermata. Ha deciso di andare avanti da sola, raccogliendo i fondi direttamente all’interno del Paese. In che modo?

  • 🏦 Vendita di obbligazioni ai cittadini etiopi

  • 💰 Crowdfunding nazionale con raccolta fondi interna

  • 👥 Contributi salariali dei dipendenti pubblici

  • 📈 Fonti nazionali senza aiuti esterni

Il risultato è che la diga non è soltanto un’infrastruttura: è diventata un simbolo di unità, indipendenza e rinascita. Non a caso il premier Abiy Ahmed l’ha definita “la fine dell’era della mendicità” per il Paese.

Perché questa diga è così importante?

La GERD rappresenta un salto in avanti epocale per l’Etiopia. Triplicherà la produzione di energia elettrica, portando corrente in aree che oggi vivono ancora senza luce.

Ma non si tratta solo di un beneficio interno: l’Etiopia ha in programma di vendere l’energia in eccesso ai Paesi vicini, rafforzando il proprio ruolo di potenza regionale.

Tra i primi beneficiari:

  • 🇩🇯 Gibuti

  • 🇸🇸 Sud Sudan

  • 🇸🇴 Somalia

  • 🇰🇪 Kenya

  • E altri rappresentanti dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite

Addis Abeba si candida così a diventare il nuovo hub energetico del Corno d’Africa, conquistando non solo risorse economiche, ma anche soft power e peso politico.

Se per l’Etiopia la diga è una promessa di rinascita, per l’Egitto è percepita come una minaccia esistenziale

Il motivo è semplice: il Nilo è la linfa che tiene in vita il Paese. Per Il Cairo i numeri sono da panico:

  • 🏜️ L'Egitto dipende dal Nilo per il 97% del suo fabbisogno idrico

  • 📉 Ogni riduzione del flusso d'acqua significa disastro economico e sociale

  • ⚠️ Milioni di egiziani dipendono dal fiume per agricoltura e vita quotidiana

Non sorprende quindi che l’Egitto denunci da anni il progetto come una violazione dei trattati storici sul Nilo, chiedendo accordi vincolanti mai ottenuti. Nel frattempo, ha rafforzato la propria presenza militare nella regione, stringendo persino un accordo di difesa con la Somalia, che permette alle truppe egiziane di operare a pochi chilometri dal confine etiope.

E ora che succede?

Lo scenario rimane carico di tensioni. L’Etiopia non intende fermarsi: la GERD è al centro della sua strategia di sviluppo e un simbolo identitario troppo potente per essere messo in discussione. L’Egitto, dall’altra parte, non può permettersi di perdere il controllo sulle acque del Nilo, pena conseguenze drammatiche per la propria economia e società.

La soluzione difficilmente arriverà in tempi brevi. Sarà necessaria la mediazione di potenze esterne, in particolare dei Paesi del Golfo, che hanno interessi diretti nella stabilità della regione.

Una cosa però è chiara: la GERD non è solo una diga. È un’opera che ridisegna i rapporti di forza tra Stati, rimescola le carte della geopolitica africana e mette in gioco il futuro di due Paesi legati, nel bene e nel male, dalle acque del Nilo.

Secondo te, come finirà questa storia della Gerd?

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TECH

🤖 OpenAI e Oracle: l'accordo da 300 miliardi che cambierà l'IA

OpenAI ha appena firmato un contratto con Oracle, gigante del cloud computing, per acquistare $300 miliardi di potenza di calcolo in circa cinque anni.

Si tratta di uno degli accordi cloud più grandi di sempre, destinato a ridisegnare gli equilibri tra i giganti delle infrastrutture digitali e a fissare un nuovo standard negli investimenti necessari per sostenere la corsa globale all’intelligenza artificiale.

Ma di che numeri stiamo parlando esattamente?

L'accordo è davvero monumentale sotto tutti i punti di vista:

  • 💰 $300 miliardi in totale per circa 5 anni di contratto (più del PIL annuale di paesi come Finlandia o Portogallo)

  • 🏢 È circa 25 volte i ricavi annuali previsti di OpenAI per il 2025 (12-13 miliardi)

  • ⚡ Richiederà circa 4,5 gigawatt di di capacità energetica

  • 🏠 Energia sufficiente per alimentare circa 4 milioni di abitazioni

L'intesa con Oracle si inserisce nel progetto Stargate, un'iniziativa congiunta che coinvolge anche SoftBank e altri partner finanziari e industriali, pensata per costruire data center di nuova generazione in grado di gestire carichi di lavoro senza precedenti.

C’è solo un piccolo problema…

Il problema è che OpenAI non è ancora redditizia e, secondo le stime, non lo sarà prima del 2029.

Impegnarsi in una spesa potenziale da 300 miliardi significa quindi scommettere su una crescita esplosiva dei ricavi.

  • Se la scommessa fallisce, OpenAI si troverà vincolata a un impegno finanziario difficilmente gestibile

  • Se riesce, potrà consolidare la propria posizione di leader e ridurre la dipendenza da Microsoft Azure (da cui, attualmente, dipende quasi totalmente)

L’obiettivo è chiaro: costruire un’infrastruttura autonoma per non restare vincolata a un unico partner.

E Oracle che ci guadagna?

Anche per Oracle si tratta di una scommessa rischiosa: gran parte dei ricavi futuri dipenderanno da un solo cliente, e l’azienda dovrà investire massicciamente in chip e data center. Ma il potenziale è enorme:

  • 🥇 Posizionarsi come fornitore di riferimento per i carichi di lavoro AI più avanzati

  • 📈 Aumentare i contratti cloud a lungo termine

  • 🔄 Sfida diretta a Microsoft nel segmento più strategico del mercato

I mercati hanno reagito con entusiasmo:

  • 📈 Le azioni Oracle sono salite del 43% dopo l’annuncio

  • 💵 L’azienda ha aggiunto 317 miliardi di contratti futuri in un solo trimestre

  • 🤑 Il patrimonio di Larry Ellison, grazie a un balzo record delle azioni Oracle, ha toccato quota $393 miliardi, superando (per un solo giorno) Elon Musk e diventando l’uomo più ricco del mondo

Larry Ellison, co-fondatore di Oracle

Insomma, scommessa geniale o follia pura?

L’accordo tra OpenAI e Oracle è una delle mosse più audaci e rischiose della storia della tecnologia.

  • 🔼 OpenAI si espone a un impegno che supera di gran lunga i suoi ricavi attuali, confidando in una crescita straordinaria.

  • 🔽 Oracle punta tutto su un unico cliente, ma potrebbe diventare protagonista assoluta dell’infrastruttura AI

Una cosa è certa: con questo accordo l’asticella si alza a livelli mai visti. L’intelligenza artificiale non è più solo questione di modelli e algoritmi, ma di infrastrutture colossali, capitali immensi e strategie globali.

La capacità di calcolo è ormai la vera valuta del futuro: chi saprà garantirla deterrà il potere. E mentre OpenAI mette sul piatto 300 miliardi per il proprio domani, il messaggio al mercato è chiarissimo: in questa partita vince solo chi è disposto a rischiare tutto.

E tu cosa ne pensi di questo mega-accordo?

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