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🇩🇪 La Germania è in crisi
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🇩🇪 La Germania è nel Caos
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ECONOMIA ESTERA
🇩🇪 La Germania… è nel caos
La Germania, terza economia mondiale, sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia recente, con una crisi che non è solo economica ed industriale, ma anche politica.
E l'ultima notizia lo conferma: il cancelliere Olaf Scholz ha licenziato il suo ministro delle Finanze Christian Lindner, mandando in frantumi la coalizione governativa e avviando, di fatto, una crisi di governo.
Quale è stato motivo dello scontro tra Scholz e Lindner? Come gestire l'economia del Paese che si trova in forte difficoltà.
Ma facciamo un passo indietro..
Quanto è grave questa crisi?
La Germania, storica "locomotiva d'Europa", non solo si è fermata, ma sta addirittura facendo retromarcia:
📉 Il PIL si è contratto dello 0,3% nel 2023
📊 Per il 2024 si prevede un altro calo dello 0,2%
💸 Gli investimenti delle aziende sono crollati del 12% in 18 mesi
🇪🇺 La Germania è l'unica grande economia europea a non aver recuperato i livelli pre-pandemia
Ma cosa ha mandato in tilt l’economia tedesca?
Ci sono diversi fattori che hanno contribuito a questa crisi:
🏭 La riduzione delle forniture di gas russo (che copriva il 32% del fabbisogno energetico del Paese) ha fatto esplodere i costi
🇨🇳 La concorrenza cinese nei settori storicamente dominati dalla Germania (auto e ingegneria meccanica)
👴🏻 L'invecchiamento della popolazione
🚗 Un'industria dell'auto ancora troppo legata ai motori termici
Ma il vero problema è che il governo tedesco ha letteralmente le mani legate dal famoso “freno al debito“
Quando un Paese si trova in difficoltà economiche, come nel caso della Germania, il governo cerca di aiutare spendendo più soldi pubblici in opere, servizi e aiuti ai cittadini.
Per farlo, deve spesso indebitarsi: questi investimenti servono a stimolare la ripresa dell'economia e, quando questa torna a crescere, le maggiori entrate fiscali permettono allo Stato di ripagare gradualmente il debito accumulato durante la crisi (o almeno questo è come dovrebbe funzionare il meccanismo in teoria).
In Germania, tutto questo non è possibile.
Dal 2008, infatti, la Costituzione Tedesca prevede un “freno al debito“, cioè:
⛔️ Lo Stato può spendere solo quello che guadagna
📊 Il debito massimo consentito è dello 0,35% del PIL annuo
🦺 Si può derogare solo per emergenze (come la pandemia)
E tutto questo mentre gli industriali tedeschi stimano che servirebbero €1.400 miliardi di investimenti entro il 2030 per rilanciare l'economia.
Insomma, non proprio una situazione rose e fiori…
E proprio su questo la maggioranza si è divisa
Fino ad una settimana fa il governo tedesco era composto da una coalizione “semaforo“, costituita da:
🔴 SPD (Partito Socialdemocratico) del cancelliere Scholz
🟡 FDP (Partito Liberaldemocratico) del ministro Lindner
🟢 Verdi del vice-cancelliere Habeck
Christian Lindner, ex Ministro delle Finanze tedesco
Ma il vincolo costituzionale sul “freno al debito“ ha provocato la sua rottura.
Infatti, se da una parte i socialdemocratici e i verdi (con Scholz e Robert Habeck) spingono per una maggiore flessibilità fiscale vista la preoccupante situazione economica...
...dall'altra i liberali di Lindner si oppongono fermamente, insistendo sul rispetto rigoroso dei limiti al debito.
Il risultato? Un immobilismo totale proprio mentre la Germania sta attraversando una delle crisi più gravi della sua storia recente e il licenziamento da parte di Scholz del ministro delle finanze.
E ora che succede?
Il governo andrà avanti in gestione ordinaria per due mesi, fino al voto di fiducia a Scholz previsto per il 16 dicembre:
✅ Se lo supera, dovrà comunque trovare nuovi alleati
❌ Se non lo supera (scenario più probabile), si andrà a elezioni anticipate
In ogni caso, la Germania dovrà prima o poi affrontare una domanda fondamentale: il rigore a tutti i costi è davvero la strada giusta per uscire dalla crisi?
Secondo te, cosa dovrebbe fare la Germania? |
CURIOSITÀ ECONOMICHE
💔 Essere single costa quasi il doppio
Uno studio di Coldiretti, diffuso in occasione del "Single Day", mette in luce una realtà economica che tocca milioni di italiani: vivere da soli costa molto, ma molto di più che vivere in famiglia.
Sono circa 8,8 milioni di italiani che vivono da soli e affrontano un costo della vita quasi doppio (+80%) rispetto a chi vive in una famiglia media di tre persone.
Ma quanto costa davvero vivere da soli?
Il divario più grande lo si trova nelle spese di tutti i giorni:
🥘 +53% per cibo e bevande: un single spende in media €337 al mese, contro i €220 di chi vive in famiglia
🏠 +156% per casa e bollette: gli appartamenti piccoli hanno prezzi al metro quadro più alti, sia in affitto che per l’acquisto
🏥 + 87% per le spese mediche
🚗 + 16% per i trasporti
Certo, l’inflazione non aiuta…
Secondo le stime preliminari dell'Istat, a ottobre l'indice dei prezzi al consumo si è tenuto sotto controllo (+0,9% su base annua), ma gli aumenti più pesanti hanno riguardato proprio:
🥖 I beni alimentari (+2,6%)
🚌 I servizi di trasporto (+2,8%)
Insomma, vivere da soli è una condizione che pesa (e non poco) sul portafoglio.
Proprio il costo è una delle cause che spinge gli italiani a rimandare l’uscita dal nucleo familiare…
L’ultimo rapporto Eurostat del 2023 ci conferma che i giovani italiani lasciano casa in media a 30 anni, ben 4 anni dopo la media UE (26 anni).
Un dato che ci posiziona al quinto posto in Europa (a pari merito con la Bulgaria) per età tardiva di uscita da casa, mentre nel resto d'Europa la situazione è molto diversa:
🇫🇷 Francia: 23,7 anni
🇩🇪 Germania: 23,9 anni
🇫🇮 Finlandia: 21 anni
🇸🇪 Svezia: 21 anni
E, come detto, non è solo una questione di essere “mammoni“
Le ragioni sono molto più concrete e riguardano anche e soprattutto:
💰 Gli affitti proibitivi nelle grandi città
👔 La difficoltà nel trovare un lavoro stabile dopo l'università
💸 Gli stipendi troppo bassi per permettersi un'abitazione indipendente
Secondo te, qual è il fattore che più scoraggia i giovani dall'andare a vivere da soli? |
🇮🇹 La Corte costituzionale ha dichiarato che la legge sull’autonomia differenziata è in parte illegittima (Corriere)
🇪🇺 Scontro nella maggioranza di Von der Leyen, slittano le nomine Ue (Skytg24)
🏙️ Con Minecraft le migliori città ideali progettate da ragazzi (Ansa)
⛪️ La Basilica di San Pietro diventa digitale grazie all’AI (Techy)
🏚️ Migliaia di case cilindriche, progettate da un’azienda della North Carolina, sono sopravvissute all’uragano Milton (GNN)
💉 Un vaccino aumenta il tasso di sopravvivenza dell’88% per i pazienti con uno stadio avanzato di tumore al seno(GNN)
Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: il 42% di coloro che hanno risposto ritiene che l’elezione di Trump avrà un effetto positivo sull’Europa
Ecco cosa hanno detto alcuni di voi:
✍️ Unobravo cerca un Head of Communications
💰️ WeHunt cerca un Head of Communications
🆕 Canonical cerca un Head of Growth
🤑 Spring Studios cerca un New Business Developer
Il 17 novembre 1869, in Egitto, viene inaugurato il Canale di Suez, che collega il Mar Mediterraneo al Mar Rosso
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