• il Punto
  • Posts
  • 🇨🇳 La crescita della Cina durerà ancora per molto?

🇨🇳 La crescita della Cina durerà ancora per molto?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 🇨🇳 La crescita della Cina durerà ancora?

  • 🚭️ Le sigarette spariranno?

Queste le risposte al sondaggio della scorsa newsletter. Pareri contrastanti nell’ultimo sondaggio sul futuro del conflitto. Il 48% circa di voi confida nella fine delle ostilità tra Israele e Iran, mentre il 30% di voi pensa che ci sarà un’escalation militare. Il 22%, invece, si astiene dal dare un giudizio.

ESTERI

🇨🇳 La crescita della Cina durerà ancora?

Il PIL della Cina ha segnato +5,3% nel primo trimestre del 2023.

Nonostante questo valore sia stato superiore alle aspettative (tra il 4,8% e il 5%), la crescita potrebbe non essere sostenibile nel lungo termine.

E questo perché dopo lo slancio di gennaio e febbraio, a marzo l’economia è scesa di nuovo sotto le previsioni. Insomma, non sembrerebbe essere tutto oro quel che luccica.

Ma quali sono state le cause del rimbalzo?

Economia cinese: poche luci e molte ombre?

Vediamo cosa ha funzionato in questo inizio di 2024 e quali sono stati i fattori della crescita:

  • Esportazioni: l’aumento della domanda esterna ha fatto lievitare le esportazioni del 14% su base annua

  • Settore manifatturiero: i cui investimenti sono cresciuti del 10%

Ma qualcosa non ha funzionato:

  • Settore industriale: che ha visto un calo del 4,5% della produzione ben al di sotto delle aspettative del 6%

  • Consumi: la domanda interna è cresciuta solo del 3,1% contro il 4,6% previsto. Questo rallentamento ha contribuito alla deflazione, cioè alla diminuzione generalizzata dei prezzi che si sta verificando in Cina

  • Settore immobiliare: dove gli investimenti sono calati del 9,5%

Perché questa crescita non sarebbe sostenibile?

La Cina sta affrontando alcuni problemi strutturali che, secondo alcuni esperti, rappresenterebbero una base troppo fragile per tentare il rilancio l'economia del paese. Le principali sfide sono:

  • 👤 Calo demografico: nel 2022 la Cina ha subito il primo calo della popolazione dopo 60 anni di crescita. Questa tendenza, però, è continuata anche nel 2023, anno in cui la popolazione è calata di altri 2 milioni

  • 👦 Disoccupazione giovanile: ha raggiunto quota record 21,3% a giugno 2023, poi il Governo cinese ha smesso di pubblicare i dati per 6 mesi perché poco soddisfacente e a gennaio 2024 è uscito con un 15%, una riduzione molto importante che secondo alcuni potrebbe non essere veritiera

  • 🏚️ Crisi immobiliare: a seguito delle regolamentazioni imposte dal Governo sul settore immobiliare, numerose imprese stanno affrontando difficoltà nel ripagare i debiti contratti per la costruzione di edifici. Questa situazione ha avuto ripercussioni anche sul settore bancario

La verità, è che l’economia cinese non si è ancora completamente rialzata nel periodo post-pandemia.

Ma è vero che i cinesi non credono più nel loro paese?

Il Governo cinese contava di rilanciare l’economia liberando il paese dalle severe restrizioni contro il covid-19, ma non ha ottenuto gli effetti sperati e infatti…

…nel 2023 il PIL è cresciuto del 5,2%, il dato più basso dal 1990.

Invece, dopo il lockdown, molte persone, preoccupate dalle prospettive economiche del paese e dalla situazione di incertezza, sono state meno inclini a spendere e a riprendere i ritmi di normalità.

Per questo motivo famiglie e imprese hanno ridotto i consumi e gli investimenti, e ciò ha generato una spirale deflattiva che ha portato ad un crollo generalizzato dei prezzi, spesso il sintomo di un’economia che tende pericolosamente alla recessione.

Insomma, i tempi in cui la Cina cresceva del 10% l’anno sembrano essere davvero finiti.

Pensi che la Cina continuerà a crescere in questo 2024 o andrà verso un rallentamento?

Dicci la tua opinione rispondendo al sondaggio qui sotto!

Login or Subscribe to participate in polls.

ITALIA

🚭️ Le sigarette spariranno?

A Torino è stato introdotto il divieto di fumare all'aperto ad una distanza inferiore ai 5 metri dalle altre persone.

Si potrà continuare a fumare anche a meno di 5 metri con il consenso dell'altra persona, ma senza di esso si rischia di essere sanzionati.

Ma in che direzione sta andando il mondo?

Negli ultimi vent'anni, i Governi in giro per il mondo hanno portato avanti politiche per disincentivare il fumo tra la popolazione, tra cui:

  • 🔇 Limiti alle campagne pubblicitarie delle sigarette

  • ❤️‍🩹 Obblighi di apporre avvertenze sanitarie sui pacchetti di sigarette

  • 💸 Maggiore tassazione sulle sigarette, nel tentativo di scoraggiarne l'acquisto

Riferimento: Marlboro da 20 - Fonte: NUMBEO

E i risultati sono arrivati, perché se nel 2007 erano solo 10 i paesi ad avere in vigore divieti completi di fumo nei luoghi pubblici chiusi, nei luoghi di lavoro e nei trasporti pubblici, nel 2022 questi paesi sono balzati a 74.

E tutto questo ha contribuito al calo del numero dei fumatori del 32% dal 1990 ad oggi.

In Italia la situazione è un po' diversa?

Dopo decenni di calo e nonostante gli sforzi del Governo, nel 2022 il numero di fumatori in Italia è tornato a salire.

Rispetto al 2019, essi sono aumentati del +2% (+800.000) portando la fetta di popolazione fumatrice al 24,2%, una percentuale mai così alta dal 2009. Insomma, sono 12,4 milioni i fumatori in Italia, cioè quasi un italiano su quattro fuma.

Ma perché ci troviamo in questa situazione?

  • 🦠 Da un lato, la pandemia ha incrementato il numero di fumatori in Italia, con lo stress e l'isolamento sociale che hanno spinto molte persone ad utilizzare il tabacco come sfogo o come passatempo.

  • 💨 Dall’altro, le grandi multinazionali del tabacco sono diventate più “furbe” e sono riuscite a sviluppare alcuni prodotti innovativi, come le sigarette a tabacco riscaldato (l'Iqos per capirci), percepiti come meno dannosi per la salute ma comunque contenenti sostanze cancerogene

In particolare, oggi queste sigarette sono utilizzate dal 3,3% della popolazione italiana, un numero triplicato rispetto al quello del 2019.

Ma le aziende stanno lavorando ad un "mondo senza fumo" come dicono?

La Philip Morris (PM) e la British American Tobacco (BAT), due tra le maggiori società produttrici di tabacco al mondo, hanno dichiarato di avere l’intenzione di ridurre gradualmente le vendite di sigarette.

"Le sigarette appartengono ai musei"

Jacek Olczak - Amministratore delegato Philip Morris

E infatti, PM ha annunciato l’obiettivo di generare meno di un terzo dei propri ricavi dalle vendite di sigarette entro il 2030 e BAT di voler ottenere più della metà dei suoi ricavi dai prodotti non combustibili entro il 2035.

Tuttavia, non tutti sono convinti delle intenzioni di queste società.

Secondo alcune associazioni, queste società di tabacco stanno promuovendo una visione futura senza fumo, ma continuano a vendere miliardi di sigarette all’anno e, allo stesso tempo, stanno spingendo su alternative alle sigarette.

È uscita la nuova puntata di Direct: il podcast che in 15 minuti ti aggiorna sulle notizie economiche e di attualità che non puoi perderti. In questa puntata parliamo di:

  • 💰 Conflitto Israele-Iran - porterà ad una nuova crisi energetica?

  • 👕 È finita l’epoca della crescita cinese? Cosa nascondono gli ultimi dati sul PIL della Cina?

  • 🇮🇹 L’italiana Bending Spoons conquista il mondo a suon di acquisizioni - e ora?

Ascolta ora cliccando qui in basso 👇🏻

🇪🇺 Draghi, discorso sull'Ue: "Proporrò cambiamento radicale, dobbiamo agire insieme" (SkyTg24)

🚼️ Aborto: consultori sono sotto assedio, ma il governo aiuta i gruppi pro vita (LaStampa)

🤖 Boston Dynamics ritira il suo robot umanoide idraulico (TC)

📱 Non è un anno facile per Apple: Android crescerà il doppio più velocemente di IOS nel 2024 (EE)

💫 Scoperto il buco nero stellare più grande della Via Lattea (Wired)

👀 Le cornee bioingegnerizzate sono in grado di curare la cecità di milioni di persone in tutto il mondo (GNN)


🤑 Ricercamy Srl cerca un Junior Consultant

✍️ Idealista cerca un Digital Marketing Strategist Junior

🆕 Avis Budget Group cerca un Digital Sales Agent

💰️ Giorgio Armani cerca un Store Designer

Il 18 aprile 1951, i sei Stati fondatori dell'Unione europea, tra cui l’Italia, firmano il Trattato di Parigi che istituisce la Comunità europea del carbone e dell'acciaio.

Ti è piaciuta la news di oggi?

Diccelo con un commento!

Login or Subscribe to participate in polls.

🫣 (Meme da X)

Raggiungi 50mila professionisti con un click 💻️ 

Fai pubblicità in questa newsletter per far conoscere il tuo servizio o prodotto ad oltre 50mila professionisti, che sono per la stragrande maggioranza decision maker in azienda (C-Level, Mid-Upper management e imprenditori). Contattaci ora!