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🤝 L'Europa e il Sudamerica firmano la pace (commerciale)

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Il menù di oggi prevede:

  • 🤝 L'Europa e il Sudamerica firmano la pace (commerciale)

  • ⚖️ Google vince la battaglia: Chrome e Android restano in casa

COMMERCIO INTERNAZIONALE

🤝 L'Europa e il Sudamerica firmano la pace (commerciale)

Dopo oltre 20 anni di negoziati, l'Unione Europea ha finalmente presentato i testi per l'accordo commerciale con il Mercosur, il blocco economico sudamericano che include:

  • 🇧🇷 Brasile (che da solo contribuisce per il 77% all’economia del Mercosur)

  • 🇦🇷 Argentina 

  • 🇺🇾 Uruguay 

  • 🇵🇾 Paraguay 

Si tratta di un’intesa storica: coinvolge più di 730 milioni di persone e rappresenta quasi un quarto del PIL mondiale.

Ma che cosa prevede l’accordo?

L'intesa mira principalmente a:

  • 💶 Ridurre i dazi doganali su oltre il 91% delle merci, per circa €4 miliardi all'anno

  • 🏭 Aprire nuove opportunità per 60.000 imprese europee che esportano verso il Mercosur

  • 🌿 Mantenere invariati gli standard climatici, ambientali e sanitari dell'UE

  • 🥖 Proteggere 350 denominazioni geografiche europee

  • 🔋 Garantire l’accesso alle materie prime latino-americane ai Paesi UE

E a proposito di materie prime…

  • 🇦🇷 L'Argentina possiede tra le riserve più grandi al mondo di litio, il metallo necessario per produrre le batterie dei veicoli elettrici e per immagazzinare l'energia rinnovabile

  • 🇧🇷 Il Brasile ha litio, niobio, nichel, grafite, manganese e terre rare

Per l’Europa, questa intesa rappresenta un’opportunità unica di ridurre la dipendenza dalla Cina e garantire un accesso più sicuro ai minerali critici.

In pratica, vedremo se sarà davvero così.

Ma chi ci guadagna e chi ci perde con questo accordo?

I vincitori:

  • 🏭️ Industria europea: stop ai dazi (fino al 35%) su auto, componenti, macchinari, tessili e chimica

  • 🔼 Esportazioni UE: con i dazi americani che stanno cambiando gli equilibri commerciali globali, l'Europa cerca nuovi mercati. Si stima che le esportazioni verso il Sud America potrebbero aumentare fino al +39% potenziale (€49 miliardi)

  • 🥩 Produttori agricoli sudamericani: il Brasile punta a +$7 miliardi di export agricolo entro il 2040

  • 🇪🇺 Consumatori europei: carne bovina, zucchero e pollame a prezzi più bassi

  • 📈 Occupazione: fino a 440.000 posti sostenuti

I perdenti:

  • 🚜 Gli agricoltori e allevatori europei: che dovranno fare i conti con la competizione dei prodotti agricoli sudamericani a prezzi più bassi

Ed infatti diversi Paesi membri hanno espresso forti preoccupazioni

In particolare per quanto riguarda il settore agricolo:

  • 🇫🇷 La Francia è tra i più critici,

  • 🇵🇱 La Polonia ha manifestato perplessità

  • 🇦🇹 L'Austria si è detta preoccupata

  • 🇮🇹 Anche l'Italia ha espresso alcune riserve

E proprio venire incontro ai Paesi più critici, Bruxelles ha proposto:

  • 🛡️ Meccanismi di salvaguardia: se le importazioni crescono del 10% o i prezzi crollano del 10%

  • 🛂 Controlli severi: su pesticidi, norme fitosanitarie e benessere animale

  • 🟢 Fondo agricolo: €6,3 miliardi tra il 2028 e il 2034

E ora cosa succede?

Ora che i testi sono pronti, inizia il percorso a ostacoli per l'approvazione definitiva.

Il Consiglio UE dovrà esprimersi con la maggioranza qualificata e, successivamente, anche il Parlamento europeo sarà chiamato a dare il suo via libera. Ed è proprio in quest’ultima fase che potrebbero emergere le maggiori difficoltà.

L’intesa, infatti, non riguarda soltanto l’aspetto economico: porta con sé un forte significato politico per l’Unione europea.

  • 🔼 Da un lato, l’apertura a nuovi mercati vuole essere la risposta ai dazi introdotti da Trump

  • 🔽 Dall'altro, rappresenta un tentativo di ridurre la dipendenza dalle materie prime cinesi per i metalli necessari ai settori dell’elettronica e dell’energia pulita

Le misure di salvaguardia potrebbero attenuare alcune perplessità, ma il percorso resta tutt’altro che semplice. Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’Europa riuscirà a superare le proprie divisioni interne e spalancare davvero le porte al mercato sudamericano.

L'accordo UE-Mercosur secondo te...

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ITALIA

🇮🇹 L'Italia è diventata il paradiso fiscale dei super-ricchi?

Non è solo questione di buon cibo, sole e paesaggi mozzafiato: l’Italia sta diventando una delle mete più ambite dai super-ricchi di tutto il mondo. Il motivo non ha nulla a che vedere con il turismo, ma con il fisco.

Mentre Paesi come Regno Unito e Francia inaspriscono la pressione sui patrimoni più elevati, Roma ha deciso di muoversi in direzione opposta, introducendo un regime che rende il Belpaese particolarmente appetibile per miliardari e grandi investitori.

E i numeri (e i nomi) parlano chiaro

Secondo Henley & Partners, società specializzata in schemi di cittadinanza e residenza per investimento, nel 2025 potrebbero arrivare in Italia fino a 3.600 nuovi super-ricchi, tra cui nomi come:

  • 🇪🇬 Nassef Sawiris, l'uomo più ricco d'Egitto e co-proprietario dell’Aston Villa

  • 🏦 Richard Gnodde, vice-presidente di Goldman Sachs

E il contesto internazionale è particolarmente favorevole
  • 🔼 Ad aprile 2024, il Regno Unito ha abolito il suo regime "non-dom" che per oltre 200 anni aveva esentato i ricchi stranieri residenti in UK dal pagare tasse sui redditi esteri

  • 🔼 La Francia e la Svizzera stanno discutendo misure fiscali più severe

  • 🔽 L’Italia, invece, ha da tempo intrapreso la strada opposta: dal 2017 è in vigore un regime di flat tax per i residenti facoltosi, noto anche come “tassa Cristiano Ronaldo”.

Cos’è questa flat tax italiana e perché piace tanto ai paperoni?

La flat tax è un regime fiscale introdotto nel 2017 con l’obiettivo di attrarre investimenti e far tornare i talenti italiani emigrati durante la crisi. Ecco come funziona:

  • 💰 Si paga una tassa fissa da €200.000 sui redditi esteri, indipendentemente da quanto si guadagna

  • 👪️ Per i familiari, la cifra scende a €25.000

  • ⏱️ Il regime dura fino a 15 anni

  • 👍️ Requisiti: trasferirsi in Italia o essere un italiano che ha vissuto all'estero per almeno 9 anni

Fino al 2024 l’importo era fissato a 100.000 €, ma anche con il raddoppio a 200.000 € il regime resta estremamente conveniente. Per chi possiede patrimoni milionari, infatti, questa cifra è poco più che simbolica rispetto a quanto pagherebbe con la tassazione ordinaria.

L’impatto più visibile di questa migrazione si nota nel capoluogo lombardo

Da città industriale e capitale della moda, Milano si sta trasformando in un hub finanziario internazionale che attrae investitori, creativi e una folla sempre più internazionale.

La prova? L'apertura di club esclusivi per membri come The Wilde e Casa Cipriani, che cercano di soddisfare questa nuova ondata di ricchezza.

E non dimentichiamo l'effetto Brexit: molte banche e finanzieri che erano basati a Londra si sono spostati verso altre capitali europee, e Milano è una delle mete preferite.

Tutto questo, però, sta avendo un impatto sul mercato immobiliare

L'arrivo dei super-ricchi ha avuto un forte impatto sul mercato immobiliare lombardo. I numeri sono impressionanti:

  • 📈 A Milano i prezzi delle case sono aumentati del 49% dal 2017 (quando è stata introdotta la flat tax)

  • 🏞️ Sul Lago di Como si registrano aumenti a doppia cifra negli ultimi 5 anni

  • 📊 Per il 2025, Knight Frank prevede un ulteriore aumento del 3,5% per gli immobili di lusso a Milano

Un trend che non spaventa chi ha grandi patrimoni, ma che rende sempre più difficile l’accesso alla casa per i cittadini comuni.

Ci sono tante ombre dietro questa facciata dorata

Non tutti, però, guardano con favore a questo afflusso di paperoni. Le principali critiche riguardano:

  • ↔️ Disuguaglianza crescente: la ricchezza si concentra in alcune aree specifiche, come Milano, esacerbando il divario tra ricchi e poveri

  • 📉 Bassi benefici fiscali: la flat tax porta pochi guadagni alle casse dello Stato rispetto al deficit pubblico

  • ↩️ Rischio di un "race to the bottom": altri Paesi potrebbero copiare il modello, riducendo ulteriormente la base fiscale globale

In teoria, l’arrivo dei super-ricchi dovrebbe generare posti di lavoro e nuove opportunità. Ma resta da capire quanto di questa ricchezza riesca davvero a “sgocciolare” verso il resto della società.

Il Belpaese si sta proponendo come rifugio dorato per miliardari in cerca di stabilità fiscale e qualità della vita. Che questo sia un investimento sul futuro o un boomerang destinato a pesare sull’equilibrio sociale ed economico, lo dirà il tempo.

E tu cosa ne pensi di questa sentenza?

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