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L'Italia rischia di perdere €40 miliardi del PNRR

Buona Domenica!Questa settimana vi parliamo del rischio che €40 miliardi del PNRR possano sfumare a causa di ritardi nella realizzazione dei progetti, ma anche dei mondiali di calcio in Qatar, che si sono aperti tra le polemiche sui diritti civili, sui miliardi spenti e sulle tragedie legate alla morte dei lavoratori.

Le storie di oggi1 - L'Italia rischia di perdere €40 miliardi del PNRR2 - Qatar2022: inizia il mondiale da $200 miliardi

PNRR: a rischio €40 miliardi di opere per l'Italia

Il Governo sta continuando lo studio sullo stato di avanzamento dei lavori finanziati tramite i fondi erogati dall'Unione Europea, e le stime sono per ora tutt'altro che incoraggianti: €40 miliardi di opere rischierebbero di non essere realizzate entro il termine stabilito per giugno 2026. Per rendersi conto dell'entità della somMa, basti considerare che i fondi totali stanziati per il PNRR e il fondo complementare ammontano a €220 miliardi, per cui a rischio è quasi il 20% del totale.

Un breve recap sul PNRRIl Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il documento che definisce come l'Italia ha intenzione di investire i fondi erogati dall'Unione Europea nell'ambito del programma Next Generation EU.Il Next Generation EU è l'iniziativa da €2.018 miliardi totali per "ricostruire l'Europa dopo la pandemia di COVID-19" e ha l'obiettivo di rendere l'Europa più ecologica, digitale e resiliente.Una parte di questi fondi (circa €190 miliardi, a cui si aggiungono €31 miliardi di piano complementare) sono erogati dall'UE all'Italia, e il PNRR contiene i diversi progetti che il paese intende realizzare con questi soldi.Il piano si articola in sei missioni:

  • Rivoluzione verde e transizione ecologica, a cui sono dedicati quasi €60 miliardi;

  • Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (€40 miliardi);

  • Istruzione e ricerca, a cui sono dedicati €31 miliardi;

  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile (€25 miliardi);

  • Inclusione e coesione (€20 miliardi);

  • Salute (€16 miliardi).

Secondo le direttive europee poi, ogni misura deve essere completata rispettando un calendario preciso.

Ma perché le scadenze sono così importanti?Perché dall'esito positivo delle verifiche sullo stato di avanzamento da parte della commissione UE dipende l'erogazione delle rate successive dei fondi da parte dell'Unione (= se non rispettiamo i tempi, non arrivano i soldi). La commissione può infatti decidere di bloccare le risorse nel caso di ritardi o inadempienze.Il rischio è quindi chiaro: qualora uno Stato fosse effettivamente in ritardo sulle scadenze, rischierebbe di non avere più accesso alle risorse, anche se già state assegnate.

Ok, ma quali sono le opere in ritardo? E, soprattutto, a cosa sono dovuti i ritardi?I problemi riguardano principalmente le infrastrutture ferroviarie e di telecomunicazioni, nonché alcuni progetti affidati agli enti locali.

Le ragioni dei ritardi sono davvero numerose: da "imprevisti di natura geologica" a rallentamenti dovuti al ritrovamento di reperti archeologici, passando per le difficoltà rinvenute nella fornitura dei materiali.A ciò si aggiungono gli slittamenti delle gare di appalto dovuti all'incremento dei costi dei materiali, che hanno reso necessario aggiornare i prezzi delle singole componenti di ogni singola opere prima di poter far ripartire gli appalti.Cosa sta facendo il Governo a riguardo?Il Ministro per gli Affari Europei con Delega al PNRR, Raffaele Fitto, si è detto pronto a mettere per iscritto tutti i dettagli relativi ai ritardi per discutere con la commissione UE di eventuali modifiche al piano e dell'annullamento dei progetti relativi ad opere oramai irrealizzabili (entro giugno 2026).La strategia del Governo è chiara: cercare di non affossare il PNRR, ma allo stesso tempo far sì che le risorse destinate a opere non più realizzabili vengano indirizzati ad altre, possibilmente relative a quei settori per ora tenuti ai margini del PNRR, come per esempio il turismo.

Si discute anche di un possibile slittamento del termine per realizzare le opere, dal 2026 al 2028, iniziativa che avrebbe il sostegno del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Musumeci.Dubbioso rimane il sindaco di Roma Gualtieri, secondo il quale chiedere all'UE un rinvio sarebbe complicato e non la migliore delle soluzioni.

Il settore ferroviario italiano è uno dei più importanti per la buona riuscita del PNRR

€20 miliardi è il valore delle opere ferroviarie da realizzare entro il 2026 (tra PNRR e altri investimenti). Di questi €20 miliardi:

  • €4,6 miliardi sono rappresentati da gare d'appalto già aggiudicate;

  • €5,1 miliardi sono rappresentati da gare d'appalto in corso di svolgimento;

  • €6,8 miliardi sono rappresentati da gare ancora da lanciare.

Di questi €6,8 miliardi, €3,48 miliardi dovranno essere assegnati già nel 2023, che sarà il vero anno decisivo per il PNRR, visto che ben 67 gare dovranno essere assegnate (nell'ambito degli investimenti ferroviari).Un compito non facile, considerando che gli enti locali raccontano di gare deserte a causa del disallineamento tra i prezzi stabiliti pre-conflitto Russia-Ucraina e quelli odierni.

"Pensare di utilizzare queste risorse programmate prima della guerra in Ucraina è difficile.

L'adeguamento è stato previsto dall'articolo 21 del PNRR in caso di cambiamento delle condizioni oggettive e il conflitto è uno di questi cambiamenti"

Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei

Insomma, il governo ha di che lavorare e i primi mesi del 2023 saranno decisivi per capire se l'Italia sarà in grado di sfruttare al massimo questa grande occasione messa a disposizione dell'UE.

È iniziata la World Cup 2022 in Qatar (e le polemiche)🏟

Lo sappiamo bene, la delusione per la mancata qualificazione dell'Italia brucia ancora, ma "the show must go on" e domenica scorsa il Qatar ha inaugurato il campionato del Mondo di Calcio, uno degli eventi sportivi più seguiti a livello globale.Le polemiche però non sono mancate: vediamole insieme.

Anzitutto: come mai giocano a Novembre?👀Anche i non appassionati sanno che i mondiali di calcio, svolti ogni 4 anni, vengono giocati ad inizio estate, al termine dei rispettivi campionati nazionali.Il mondo si ferma per un mese circa e ognuno abbraccia i propri connazionali per supportare la propria squadra, anche solo per spirito di orgoglio e tradizione.Sì perché il mondiale è tradizione pura, a maggior ragione per tutti gli italiani, che possono vantare ben quattro vittorie, secondi solo al Brasile con cinque vittorie.Ecco in questo mondiale appena iniziato, le polemiche sono partite dalla scelta di farlo iniziare a novembre, nel bel mezzo dei campionati nazionali, che hanno dovuto interrompere il proprio calendario.

Il motivo è semplice: lo Stato del Qatar ha temperature proibitive tutto l'anno, per di più d'estate (il deserto è dietro l'angolo), perciò è stato scelto il periodo più "fresco" per poter giocare.

E perché proprio in Qatar?🇶🇦La domanda allora sorge spontanea, perché scegliere di farlo in Qatar se le temperature sono proibitive e non esiste una vera tradizione calcistica nel Paese? (addirittura non erano presenti sufficienti stadi prima del Mondiale).Il Qatar non arriva ai tre milioni di abitanti, come può ospitare un evento globale così importante?

La risposta è semplice quanto poco ortodossa: business is business.Grazie alla loro economia basata sul petrolio, il Qatar ha potuto investire cifre molto importanti negli ultimi dodici anni, realizzando di fatto da zero le strutture necessarie a ospitare un evento di questa portata, con l’ambizione dichiarata di rivoluzionare l’esperienza dei tifosi e di aprire il paese al mondo occidentale.

Si stima che saranno un milione e mezzo i tifosi che arriveranno nell’emirato da ogni angolo del globo per assistere alle partite. A loro vanno aggiunte le varie delegazioni, i calciatori, gli staff e gli addetti ai lavori.Se dal punto di vista ricettivo, però, il Qatar è un paese ormai abituato a soddisfare le esigenze di turisti sempre più numerosi, la vera sfida del comitato organizzatore e del governo è stata quella di realizzare stadi abbastanza capienti e adeguati alla massima competizione mondiale di uno sport tanto seguito.

Nel 2010, nessuna delle strutture Qatariote esistenti sarebbe stata in regola con le norme previste dalla FIFA per ospitare le gare di un mondiale.Il Consiglio Supremo Nazionale diede dunque avvio a un grande progetto infrastrutturale di sviluppo del territorio: non solo stadi, ma anche l’ampliamento delle reti autostradali e ferroviarie e la realizzazione, tra gli altri, di un aeroporto e di una metropolitana, per una cifra totale stimata di oltre $200 miliardi di dollari.Nessun altro mondiale è costato così tanto per un Paese ospitante: si pensi che il secondo Mondiale più costoso è stato quello del 2014 svolto in Brasile, che in paragone è costato spicci, con i suoi "soli" $15 miliardi di dollari.

Ma come li hanno spesi tutti sti sooooldi...💸Dal 2010, il Qatar ha costruito, con una spesa di oltre $200 miliardi di dollari:

  • Sette stadi nuovi: l’ultima cifra dichiarata è stata di €6,5 miliardi di euro. Su tutte le strutture, spiccano il Lusail, che può ospitare 80mila persone, è stato aperto quest’anno ed è costato circa €778 milioni, e l’Al Bayt, inaugurato nel 2020 e capace di accogliere 60mila tifosi, che è invece costato circa €859 milioni.

  •  20.000 nuove camere d'albergo (senza le quali il Qatar non sarebbe riuscito ad ospitare la mole di tifosi in arrivo);

  • Una nuova linea metropolitana;

  • Quasi 2.000 chilometri di nuove strade. 

Alcuni degli stadi sono stati costruiti mediante un processo sostenibile.L’Education City Stadium è, per esempio, il primo al mondo a ricevere cinque stelle per quanto riguarda il Global Sustainability Assessment System (Gsas): il 55% dei materiali con cui è stato realizzato proviene da fonti sostenibili, il 28% da materiali riciclati.Lo stadio 974, infine, è stato costruito con container usati e rimodellati e sarà completamente smantellato dopo il mondiale.

Altre polemiche ben più gravi...Il tema forse più delicato è lo sfruttamento dei lavoratori impegnati nella costruzione delle infrastrutture elencate sopra.Amnesty International ha denunciato il Qatar per abusi sui lavoratori. I dati in questo senso sono scioccanti: dal 2010 al 2019 sono morti oltre 15.000 migranti, la maggior parte dei quali mentre realizzavano le strutture dei Mondiali.Lo Stato ha importato lavoratori da India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal (ricordiamo che non ha nemmeno 3 milioni di abitanti il Qatar) e molti giornali hanno denunciato condizioni di lavoro non sicure, niente giorni di riposo e salari in ritardo.

Boycottare la competizione?#BoycottQatar2022 è l'hashtag utilizzato sui social per far sentire la propria voce e mostrare il proprio dissenso verso una competizione che non rispetta molti dei diritti considerati basilari nei Paesi Occidentali.Anche i diritti civili dello Stato Qatariota sono distanti dalla concezione europea, con testimonianze di discriminazione di genere e verso le comunità LGBTQ+ (si pensi che alle squadre non è nemmeno stato concesso di indossare la fascia di capitano arcobaleno - solitamente utilizzata in supporto alle comunità LGBTQ+).

Qatar2022 = Sport Washing?Il Qatar è anche stato accusato di sport washing, ovvero di aver utilizzato gli eventi sportivi per migliorare la sua (fragile) reputazione globale.Il prossimo decennio, infatti, sarà cruciale per tutti i "Paesi petroliferi", a causa della forzata transazione energetica che metterà, molto probabilmente, i combustibili fossili fuori dai giochi.Il discorso ambientale infatti è critico, dato che gli organizzatori prevedono 3,63 mega tonnellate di anidride carbonica e gas rilasciato per l'evento.

Non solo World Cup 2022😱Nonostante tutte le polemiche e l'ormai nota mancanza di tutela verso i diritti civili nello Stato Qatariota, quando si parla di Sport l'emirato è molto ben "posizionato".É infatti centrale nel calcio, dove oltre alla Coppa del Mondo è anche presente avendo acquisito una quota di maggioranza nel Paris-Saint-Germain e nella squadra portoghese SC Braga.Non solo calcio però: il Qatar si è anche assicurato (non senza polemiche) la partecipazione al mondiale di F1, per oltre un decennio.

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