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🛫 Italia: il governo contro le compagnie aeree?

🛫 Italia: il governo contro le compagnie aeree?

Duccio Pasquinelli & Davide Bettoni
August 13, 2023

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter giovane e fresca per godersi le news della settimana!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

🇺🇸 Biden: stop agli investimenti in Cina?
🛫 Italia: limiti alle politiche tariffarie delle compagnie aeree?

Mercati: La settimana si è chiusa con il Nasdaq che soffre il caldo estivo, chiudendo in ribasso per la seconda settimana consecutiva e quindi segnando due settimane di rosso per la prima volta in tutto l'anno. A fare male sono stati soprattutto i titoli del settore dei semiconduttori, ma a mettere benzina sul fuoco ci si è messo anche il rapporto sull'inflazione che ha mostrato che i prezzi alla produzione sono cresciuti più velocemente del previsto il mese scorso.

🇺🇸 Biden: stop agli investimenti in Cina?

Mercoledì 9 agosto, Joe Biden ha emesso un esecutivo con cui si introducono nuovi limiti agli investimenti americani in Cina per quanto riguarda alcuni settori.

Una scelta mirata a tutelare la sicurezza nazionale e incentivare lo sviluppo interno, che ha però aumentato la tensione tra i due paesi.

Ok, ma di che settori parliamo?

Il divieto, che entrerà in vigore il prossimo anno, riguarda principalmente:

📱Semiconduttori e microchip
🖥️ Computer quantistici
🤖 Intelligenza artificiale

Stiamo parlando di alcuni dei settori strategici più rilevanti, in grado di mettere a rischio la sicurezza nazionale e globale (secondo gli USA), dato l’utilizzo di queste tecnologie anche in ambito militare.

Certo è che il divieto per le società americane di investire in Cina non sembra toccare le “limited partner” (come ad esempio i fondi pensione pubblici) che investono con obiettivi meramente finanziari.

In ogni caso, gli investimenti dovranno comunque rimanere al di sotto di una certa soglia, definita una volta che sarà presentato il quadro normativo finale.

E adesso?

Gli investitori statunitensi stanno esaminando l'impatto potenziale dell'ordine di Biden sui loro investimenti in Cina e valutando le strategie per adeguarsi o ritirarsi.

Gruppi di private equity come General Atlantic, Warburg Pincus e Carlyle Group hanno investito miliardi di dollari in Cina negli ultimi anni, ma molti hanno già iniziato a ritirarsi.

Gli accordi di buyout in Cina sono scesi rapidamente da $47 miliardi nel 2021 a $2,4 miliardi nel 2022 e $2,8 miliardi nel 2023.

Insomma, un impatto rilevante, soprattutto per quanto riguarda le cosiddette “joint venture”, collaborazioni temporanee tra due o più aziende (in questo caso cinesi e americane) per la conclusione di un progetto.

Da tener conto poi del fatto che, oltre al capitale, le aziende Cinesi hanno potuto beneficiare anche dell’apporto degli esperti e del know-how statunitense (per questo al Governo Biden l’idea non va così tanto a genio).

C’è poi da dire che la Cina ultimamente non se la sta passando benissimo…

Il Paese infatti è entrato in deflazione per la prima volta dal 2020 e il governo non ha di certo gradito la mossa degli USA, la quale va a complicare ulteriormente il tentativo di riportare l’economia ai livelli pre-pandemia (rendendo più plausibile uno scenario di recessione).

La situazione nel paese del dragone è molto tesa, tanto che sembra che il Governo di Pechino stia facendo pressione sugli economisti affinché evitino di descrivere le tendenze negative dell’economia in cui versa attualmente il paese.

🛫 Italia: limiti alle politiche tariffarie delle compagnie aeree?

L'impennata dei costi dei voli durante l'estate ha sollevato quest’anno notevoli proteste da parte dei passeggeri. In tutta risposta, il Governo italiano ha introdotto un Decreto legge mirato a regolare le politiche tariffarie delle compagnie aeree.

Decreto che, però, non è piaciuto tantissimo né alle compagnie aeree, né all’Unione Europea…

Ok, di cosa stiamo parlando?

La misura principale prende di mira la pratica di fissare in modo dinamico le tariffe, soprattutto durante i picchi di domanda stagionali o durante uno stato di emergenza nazionale.

Il decreto non copre tutte le tratte, ma interviene specificamente nel caso in si verifichino congiuntamente queste condizioni:

🏝️ Le tariffe sono applicate su rotte nazionali verso le isole
📈 Si verificano in un picco di domanda stagionale o durante uno stato di emergenza nazionale
💰Il costo del biglietto o dei servizi accessori è del +200% sopra la tariffa media

Oltre a questo, viene considerata pratica commerciale scorretta applicare prezzi diversi in base alla profilazione utenti o al dispositivo con cui questi si collegano sito della compagnia.

Una misura che non è piaciuta alle compagnie aeree…

Il CEO di Ryanair, Eddie Wilson, ha infatti così commentato:

“Il decreto del Governo è ridicolo e illegale, perché interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue: è una roba populista e di stampo sovietico, una roba da cancellare”

Eddie Wilson, CEO di Ryanair

Dal canto loro, le rappresentanze delle compagnie aeree Ibar e Assaereo hanno espresso preoccupazioni riguardo all'assenza di un "confronto preventivo" e alla potenziale contraddizione con le norme europee.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è difeso enfatizzando l’importanza del provvedimento per la tutela dei consumatori, oltre ad affermare che vi siano ampie evidenze sull’utilizzo della profilazione degli utenti (cosa che il CEO di Ryanair aveva dichiarato assolutamente falsa).

E non è piaciuta nemmeno all’UE

La Commissione Europea ha richiesto chiarezza sul provvedimento, attendendo informazioni più dettagliate sul suo contenuto. La posizione dell'UE, come spiegato da un portavoce, è chiara:

“La libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo europeo”.

Portavoce UE

Insomma, le posizioni sono chiare: da una parte il governo, dall’altra le compagnie aree e (forse) la UE. Chi vincerà?

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