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📉 Influencer: è arrivata la loro fine?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 📉 Influencer: è arrivata la loro fine?

  • 🌳 I giovani vogliono che le aziende investano nella sostenibilità

BUSINESS & TECH

📉 Influencer: è arrivata la loro fine?

Negli ultimi anni, l'influencer marketing ha subito una trasformazione significativa: i micro-influencer stanno diventando i preferiti, a discapito dei più tradizionali macro-influencer.

Questo cambiamento non solo ha influenzato le strategie delle aziende, ma ha avuto anche un impatto sui guadagni degli influencer stessi.

Ma cosa è successo agli influencer tradizionali?

In effetti, i macro-influencer, cioè coloro che hanno un seguito compreso tra 100.000 e 999.999 follower, hanno visto un declino nelle collaborazioni e di conseguenza nei loro guadagni.

Secondo il report di DeRev sui compensi degli influencer italiani del 2024, i grandi player hanno visto un calo significativo:

  • 1️⃣ YouTube: -34%

  • 2️⃣ TikTok: -40%

  • 3️⃣ Instagram: -32%

Ma perché c’è stato questo calo?

Il declino del mercato dei grandi influencer è attribuibile a vari fattori:

  • 📉 Saturazione del mercato: l'aumento esponenziale del numero di influencer ha portato a una maggiore competizione

  • 🔎 Maggiore trasparenza: le nuove normative richiedono una maggiore trasparenza nelle collaborazioni, influenzando negativamente la percezione di autenticità dei macro-influencer

  • 💰Crisi economica: la situazione economica globale ha spinto le aziende a cercare soluzioni pubblicitarie più economiche e mirate, andando a risparmiare per ottenere al tempo stesso maggiori rendimenti

Mentre gli influencer più piccoli…

Al tempo stesso, gli influencer minori, con un seguito inferiore ai 100.000 follower, sono diventati i preferiti delle aziende, segnando forti crescite nei loro guadagni.

E non parliamo solo di ricavi, ma anche di numero di collaborazioni!

Effettivamente, nei primi 5 mesi del 2024, la categoria di influencer più piccoli ha prodotto il 63% dei contenuti sponsorizzati su Instagram, rispetto al 37% di Top e Middle influencer messi assieme.

Ma quali sono i vantaggi degli influencer più piccoli?

  •  Autenticità e fiducia: i micro-influencer sono percepiti come più autentici e meno "venduti" rispetto ai macro-influencer, e per questo riescono a stabilire relazioni più genuine con il loro pubblico

  • 💰 Costo più basso: Collaborare con micro-influencer è generalmente meno costoso (e spesso più remunerativo)

  • 🫶🏻 Maggiore coinvolgimento: I micro-influencer tendono ad avere un rapporto più stretto con i loro follower, risultando in tassi di coinvolgimento più alti

Per tutti questi motivi, le aziende stanno rivedendo le loro strategie di influencer marketing, adottando approcci più diversificati e mirati.

E non è che parliamo di briciole…

Solo in Italia il mercato vale quasi €400 milioni!

Il mondo degli influencer è ancora molto rilevante: basti pensare che, secondo le indagini di HubSpot, il 31% degli utenti sui social media preferisce scoprire nuovi prodotti attraverso un influencer che segue rispetto a qualsiasi altro formato, con la percentuale che aumenta al 43% se passiamo alla Gen Z…

… e, come se non bastasse,  circa il 30% degli utenti ha effettuato un acquisto sulla base di una raccomandazione di un influencer negli ultimi 3 mesi.

Insomma, gli influencer di certo non spariranno da qui ai prossimi anni, ma è probabile che sempre più aziende preferiscano persone con meno seguito (ma più genuino!) rispetto ai grandi colossi.

Hai mai acquistato un prodotto consigliato da un influencer?

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SOSTENIBILITÀ E AMBIENTE (CON iliad)

🌳 I giovani vogliono che le aziende investano nella sostenibilità

Se c’è un tema che, forse più di tutti, sta a cuore alle nuove generazioni, beh, quel tema è sicuramente la sostenibilità ambientale.

Questo in realtà stupisce poco, visto quanto negli ultimi anni è stato fatto proprio dai più giovani per movimentare governi e grandi aziende a cambiare le cose.

Di passi avanti, a dirla tutta, ne sono stati fatti negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda la transizione energetica, che è il cuore pulsante della transizione ambientale.

Basti pensare, ad esempio, che:

  • 💵 Quest’anno verranno investiti più di $2.100 miliardi a livello globale per tecnologie rinnovabili e per infrastrutture green

  • 📆 Il 2023 è stato l’anno in cui le emissioni di CO2 nelle economie avanzate hanno raggiunto i minimi da 50 anni

  • 🟢 In Italia le rinnovabili hanno coperto più della metà del fabbisogno elettrico (nel mese di maggio addirittura il 52,5%)

Insomma, passi avanti se ne fanno… ma ci sono ancora tante cose da fare.

Secondo i giovani, a far di più dovrebbero essere le aziende

Per 1 giovane su 2 sono proprio le aziende che dovrebbero fare (molto) di più per l’ambiente, andando a contribuire, per quanto possono, alla transizione energetica, ecologica e ambientale.

Secondo il Global GenZ and Millennial Survey 2023 di Deloitte, sono molti i giovani che tengono in considerazione l’impatto ambientale delle aziende quando devono valutare i loro acquisti o - addirittura - quando devono valutare per chi lavorare.

E in realtà nemmeno questo stupisce troppo, considerando quanto il tema del cambiamento climatico stia nel cuore e nelle menti delle nuove generazioni…

…talmente tanto che in Italia il 63% di GenZ e Millennials dichiara di sentirsi addirittura ansioso rispetto al futuro del nostro Pianeta.

Per questo motivo, molti giovani cercando di limitare il proprio impatto ambientale…

…e lo fanno sia quando scelgono da quali aziende comprare, sia quando scelgono da quali aziende andare a lavorare.

E i giovani fanno molta attenzione sia alle pratiche produttive delle aziende che a quelle pubblicitarie, per tutelarsi dall’ormai (troppo) diffuso rischio di greenwashing, che consiste nella pubblicità (spesso ingannevole) in cui molte le aziende si vantano di essere sostenibili, senza però poi effettivamente esserlo.

Se è vero che il greenwashing esiste ed è una piaga da cui serve liberarsi il prima possibile...

…è anche vero che non tutte le aziende fanno “promesse vuote” quando si parla di ambiente.

iliad, per esempio, vuole ridurre del -90% entro il 2050 le proprie emissioni dirette e indirette di gas serra

E per farlo ha deciso non solo di investire ben €1 miliardo nei prossimi anni…

…ma soprattutto ha deciso di monitorare i progressi in modo trasparente all’interno di un report di sostenibilità, che verrà pubblicato ogni anno.

In realtà sono già molte le iniziative ambientali adottate, con diverse di queste che hanno portato a risultati importanti:

  • 🛜 Nel gennaio 2022 iliad ha scelto di offrire solo la fibra FTTH, che utilizza 4 volte meno energia di una linea in rame

  • 🚌 Per aiutare i propri dipendenti a ridurre il proprio impatto, iliad prevede incentivi finanziari per chi utilizza mezzi pubblici

  • 😴 Per la rete mobile, sfruttando le antenne di ultima generazione, iliad ha introdotto il night switch-off delle frequenze (con un risparmio energetico fino al 10%)

  • ☀️ Nel 2023 iliad ha firmato un accordo per la fornitura di energia rinnovabile da un impianto fotovoltaico nel Lazio, che farà risparmiare 11.800 tonnellate l’anno di CO2eq

Insomma, la transizione ambientale è fondamentale e passa anche dalle aziende. Di aziende che fanno promesse ce ne sono tante, ma ce ne sono poi molte meno che decidono di monitorare tutto e farlo in trasparenza.

iliad ha deciso di farlo e se volete dare un’occhiata al loro report lo puoi trovare qui sotto👇🏻

🇮🇹 Il Presidente della Liguria Toti si dimette dall’incarico (Ansa)

📊 In Italia la vita lavorativa sale a 32,9 anni, ma siamo ancora indietro in UE (IlSole24Ore)

🇪🇺 Meta verrà multata dall’UE per oltre $10 miliardi? (Ansa)

🛰️ Ci sono due astronauti bloccati sulla ISS (Wired)

🪐 L’incredibile scoperta del Rover Nasa (GNN)

🇮🇹 L’Italia è la seconda meta turistica d’Europa (BN)

Queste le risposte al primo sondaggio della scorsa newsletter: in questo sondaggio spunta un grande vincitore: quasi il 94% di voi crede che le multe alle grandi aziende dovrebbero essere aumentate in modo significativo.

Ecco cosa hanno detto alcuni di voi:


🤑 Adesso.it cerca un Business Developer

✍️ Caffeina cerca un Senior Copywriter

💰️ Eurosports cerca un Finance Intern

🆕 Banco BPM cerca un Marketing Intern

Il 28 luglio 2005, l’IRA annuncia ufficialmente la fine della lotta armata

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