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🚘 Il futuro dell’automotive italiano è cinese?
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
🚘 Il futuro dell’automotive italiano è cinese?
🧑🏻🎓 Giovani lavoratori: luci e ombre
AUTOMOTIVE
🚘 Il futuro dell’automotive italiano è cinese?
Da qualche tempo, le notizie riguardanti il settore dell’automobile riempiono le pagine dei giornali.
Il 2024 è un anno cruciale per questo settore strategico nel nostro paese: se da un lato l’obiettivo di produrre 1 milione di veicoli, frutto dell’accordo tra Governo e Stellantis, sembra allontanarsi…
…dall’altro il MIMIT (Ministero del Made in Italy) è alla ricerca di nuovi partner disponibili ad investire in Italia e con i quali rilanciare il comparto italiano di un settore che sta subendo diverse trasformazioni.
Ma prima di tutto…
Il settore automobilistico italiano è in declino?
Nei lontani primi anni 2000, l’Italia occupava la 5° posizione in Europa e la 9° al mondo per volume di auto prodotte.
Nel giro di 20 anni, il numero di auto prodotte in Italia è calato del -70%, e l’Italia è ora l’8° produttore in EU e il 20° al mondo, con solamente 473.000 veicoli prodotti l’anno in nove stabilimenti.
Nel mentre, il volume di auto Cinesi è aumentato del +3.400%, passando da 600.000 a 21 milioni unità.
E per contrastare il trend decrescente, il Ministro Urso ha dichiarato di voler interrompere il monopolio di Stellantis e di voler portare un secondo produttore in Italia con l’obiettivo di fabbricare fino a 1,3 milioni di auto l’anno.
E chi sarà il prossimo a costruire auto in Italia?
I costruttori cinesi sono gli indiziati numero uno.
Da un lato, i cinesi avrebbero l’opportunità di bypassare i dazi e offrire i loro prodotti a prezzi più competitivi, dall’altro per il Governo significherebbe creare posti di lavoro e rilanciare un settore importante.
Inoltre, sappiamo che la Cina sta entrando pian piano nel mercato automotive europeo tramite:
💰️ Acquisizioni: come nel caso di Volvo, che dal 2010 fa parte del gruppo cinese Geely
📦️ Export: secondo T&E, nel 2024 un veicolo elettrico su quattro venduto in Europa sarà prodotto in Cina
Per quanto riguarda le possibili aziende, Chery era una di quelle in trattativa con il Governo, ma ha scelto la Spagna, dove produrrà 150.000 veicoli all’anno entro il 2029.
Perciò il cerchio si restringe…
Dongfeng recentemente si è detta disponibile a realizzare 100.000 auto in Italia e dunque è l’indiziata numero uno, anche perché BYD ha già uno stabilimento in Ungheria e Tesla verrà sì in Italia, ma a produrre camion elettrici.
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GIOVANI & LAVORO
🧑🏻🎓 Giovani lavoratori: luci e ombre
Finalmente sembra arrivare qualche buona notizia dal fronte del mercato del lavoro.
A febbraio, gli occupati tra i 25 e i 34 anni crescono del +1,5% su base annua e sempre più giovani stanno riuscendo a trovare lavoro più facilmente rispetto al passato.
A dire il vero, non c’è comunque troppo da festeggiare, visto nel 2023 il tasso di disoccupazione degli under 30 è arrivato al 16,6%…
Il miglioramento c’è, ma…
L’ultimo report dell’Istat ci dice che nel 2023 il tasso di occupazione dei giovani tra i 25 e 34 anni è aumentato sia rispetto al 2022, che rispetto ai livelli pre-pandemia (rispettivamente di 2 e 5 punti percentuali).
E anche i dati di febbraio 2024 sono incoraggianti perché oltre a confermare il trend occupazionale positivo, vedono i contratti a tempo indeterminato aumentare del 4%.
Eppure, non sappiamo se sia tutto oro quello che luccica, anche perché:
🧒 La percentuale di Neet (i giovani che non lavorano e non studiano) tra i 15 e i 29 anni, infatti, è rimasta ancora alta al 16,1%
💶 Gli stipendi dei neo-laureati sono aumentati del 3%, ma l’aumento dell’inflazione ha eroso il loro valore reale del 4,5%
❌ Il tasso di disoccupazione giovanile rimane molto più alto rispetto ad altre categorie di lavoratori. In Italia, dei 1,9 milioni di disoccupati totali, 813.000 (42,4%) sono giovani sotto i 34 anni!
Insomma, luci e ombre per i giovani lavoratori…
I giovani studiano sempre di più prima di entrare nel mondo del lavoro
Sempre più giovani studiano e questo è dimostrato dall’aumento delle immatricolazioni all’anno accademico 2023/24.
Immatricolazioni che si distribuiscono tra le discipline come segue:
🟰 Economico-giuridico-sociale: 34%
📉 STEM (scienza, tecnologia, ingegneria): 29,5%, in diminuzione
📈 Medico-sanitarie: 18%, in aumento
🟰 Discipline umanistiche 18%
Per quanto riguarda i tassi di occupazione, invece, balza al primo posto il settore medico-sanitario con l’87%, mentre all’ultimo posto le discipline umanistiche con il 75%.
Il tema della disoccupazione giovanile è complesso, ma vorremmo capire come la pensate.
Secondo qualcuno una parte del problema della disoccupazione giovanile è il fatto che molti giovani seguono un percorso di studi che ha pochi sbocchi lavorativi.
Secondo altri il problema risiede nel mercato del lavoro, che offre poche possibilità (e secondo questa visione, non si dovrebbe comunque scegliere l’indirizzo di studi solo per gli sbocchi lavorativi successivi).
Rispetto a queste due visioni, tu da che parte stai?
Un giovane dovrebbe scegliere l'indirizzo di studi in base... |
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Il 23 aprile 1564, il grande drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare nasce a Stratford-upon-Avon.
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