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📦 Il Canale di Suez: i 193 km d'acqua che tengono in ostaggio l'economia mondiale

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa prevede il menù di oggi:
📦 Il Canale di Suez: quando 193 km d'acqua tengono in ostaggio l'economia mondiale
🧾 L'evasione fiscale in Italia: chi sono i "campioni" del nero?
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📦 Il Canale di Suez: i 193 km d'acqua che tengono in ostaggio l'economia mondiale
Nel cuore del deserto egiziano scorre una sottile linea d'acqua lunga 193 km. A prima vista, potrebbe sembrare solo un canale artificiale.
Ma in realtà è una delle arterie vitali più strategiche dell’intera economia globale.

Il Canale di Suez non è solo un’opera ingegneristica monumentale: è un punto nevralgico su cui si gioca l’equilibrio geopolitico e commerciale del mondo.
Per secoli, i mercanti di tutto il mondo hanno sognato un passaggio diretto tra Mar Mediterraneo e Mar Rosso…
Un passaggio che avrebbe ridotto tempi, costi e rischi per il commercio tra Europa e Asia. Quel sogno divenne realtà nel 1859, quando l’imprenditore francese Ferdinand de Lesseps ottenne la concessione per costruire il Canale.

L'impresa fu titanica:
🏗️ 10 anni di lavori
👷 Oltre 1,5 milioni di lavoratori coinvolti
💀 Migliaia di operai egiziani ridotti ai lavori forzati
Il 17 novembre 1869 il Canale venne inaugurato con una cerimonia grandiosa. E fin da subito una cosa fu chiara: chi controllava Suez, controllava il commercio mondiale.
Sin dalla sua nascita, il Canale è stato più di un’infrastruttura: un campo di battaglia economico, politico e militare
E il suo controllo è stato oggetto di ambizioni, guerre e crisi internazionali:
🇬🇧 Il controllo anglo-francese (1869-1956) - Dopo la costruzione a guida francese, l’Egitto fu occupato dagli inglesi nel 1882. Londra acquisì il 50% del controllo sul Canale, che divenne un obiettivo strategico durante entrambe le guerre mondiali
⚠️ La Crisi di Suez (1956) - Nel 1956, il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser nazionalizzò il Canale, fino a quel momento gestito da interessi anglo-francesi. La reazione fu immediata: Regno Unito, Francia e Israele lanciarono un’azione militare. Ma furono fermati non con le armi, bensì dalla pressione economica degli Stati Uniti, che minacciarono il crollo delle loro valute
🪖 Le guerre arabo-israeliane (1967-1973) Il Canale divenne poi teatro di altri due conflitti devastanti:
🗓️ Guerra dei Sei Giorni (1967): Israele attaccò preventivamente Egitto, Siria e Giordania dopo la chiusura degli Stretti di Tiran da parte dell’Egitto. In soli sei giorni conquistò la penisola del Sinai, Gerusalemme Est, Cisgiordania e Alture del Golan, cambiando radicalmente la geografia del Medio Oriente
⚔️ Guerra del Yom Kippur (1973): Egitto e Siria lanciarono un attacco a sorpresa contro Israele durante la festività ebraica dello Yom Kippur, cercando di riconquistare i territori persi nel 1967. Dopo iniziali successi arabi, Israele riuscì a contrattaccare. La guerra si concluse senza cambiamenti territoriali significativi ma con forti perdite da entrambe le parti
Solo nel 1978, con gli accordi di Camp David, l'intera area tornò sotto sovranità egiziana, garantendo la libera navigazione internazionale
Ma oggi il Canale di Suez è ancora così fondamentale?
Oggi, il Canale è una delle rotte commerciali più trafficate e cruciali al mondo.
A livello globale, il canale controlla:
🌍 12% del commercio mondiale
🛢️ 10% del petrolio globale
⛽ 8% del gas naturale
🌾 15% dei cereali
🚢 26mila navi l'anno (2023)
📦 1,5 miliardi di tonnellate di merci
E per l'Italia:
🇮🇹 40% del nostro interscambio commerciale marittimo
💰 €154 miliardi di valore annuo
📱 Importazioni: abbigliamento, metalli, mobili, risorse energetiche
🏭 Esportazioni: prodotti meccanici, elettronici, agroalimentari
E chi pensa che le guerre per Suez siano solo un ricordo si sbaglia

Da mesi, gli Houthi yemeniti stanno attaccando le navi commerciali nel Mar Rosso, nello stretto di Bab el-Mandeb, che rappresenta l'accesso meridionale al Canale di Suez.
Sanno che il modo migliore per danneggiare Israele e i suoi alleati occidentali è colpire il loro commercio, e nessun punto è più vulnerabile della rotta verso Suez.
E i costi economici di tutto questo sono pesantissimi
💸 €9 miliardi di perdite solo per l'Italia in soli 3 mesi (novembre 2023 - gennaio 2024)
🚢 Molte navi costrette a circumnavigare l'Africa (+ 10-15 giorni di viaggio)
📈 Aumento dei costi di trasporto del 20-30%
⏰ Ritardi su tutta la filiera commerciale
La verità è che il Canale di Suez è la rappresentazione perfetta del mondo moderno
Iperconnesso, interdipendente, ma profondamente fragile.
Basta un blocco, una crisi, una minaccia per mandare in tilt intere economie.
Finché i conflitti in Medio Oriente non troveranno una soluzione, questa sottile linea blu continuerà a tenere in ostaggio la stabilità economica globale.
Se vuoi approfondire la storia del Canale di Suez e il suo impatto sull'economia mondiale conoscere tutti i retroscena e le implicazioni geopolitiche, non puoi perderti il nostro video completo su YouTube 👇️
ITALIA
🧾 L'evasione fiscale in Italia: chi sono i "campioni" del nero?

Il dipartimento Finanze del ministero del Tesoro ha pubblicato i dati sull'evasione in Italia attraverso gli indici "ISA"(Indici Sintetici di Affidabilità), che misurano l'affidabilità fiscale confrontando i redditi dichiarati con gli stili di vita reali.
E i risultati? Preparatevi a qualche sorpresa...
Ma quindi… chi evade di più in Italia?
Gli indici ISA rivelano una fotografia piuttosto precisa di chi, tra i contribuenti italiani, tende a dimenticarsi “qualche” euro quando arriva il momento di fare i conti con l'Agenzia delle Entrate. Nel podio:
🧑🍳 I titolari di ristoranti e bar: presentano redditi medi di poco più di €15mila, con i locali più piccoli addirittura in perdita. In confronto, le attività più redditizie dello stesso settore guadagnano circa € 63mila. Una differenza che fa riflettere...
🪩 Proprietari di discoteche e locali notturni: il 77% non dichiarerebbe il reale reddito, con un divario di €83mila tra "inaffidabili" e "congrui"
Nel commercio al dettaglio la situazione varia molto
🍞 Panettieri: 70% con possibili dichiarazioni non veritiere
🧵 Mercerie: 68%
🧸 Negozi di giocattoli: 67%
👕 Negozi di abbigliamento: 65%
Mentre la situazione migliora sensibilmente per altre categorie:
👓 Ottici e fotografi: circa 50% di inaffidabilità
📰 Giornalai: 45%
💊 Farmacisti:37,4% anche se in aumento rispetto al 2022
Ma non tutto è nero nel panorama dell’evasione italiana
Ci sono settori che si comportano decisamente meglio:
🏥 Studi medici e laboratori: solo il 25% sotto la soglia di affidabilità
⚖️ Notai: affidabili nel 63% dei casi
Per medici e farmacie aiuta il fatto che le spese sanitarie richiedano pagamenti tracciabili. Diverso per i dentisti (48% non congruo) e gli elettricisti e idraulici che risultano inaffidabili in 6 casi su 10.
Insomma, i dati disegnano una mappa dell'evasione con alcune categorie che hanno fatto della creatività fiscale una vera arte.
Va però considerato il sistema di valutazione utilizzato dall’Agenzia delle Entrate
In Italia ci sono quasi 6 milioni di partite IVA e piccole imprese che vengono valutate dal Fisco attraverso un algoritmo che analizza le dichiarazioni degli ultimi 5 anni.
Il sistema è relativamente semplice:
Voto dall'8 in su: sei affidabile, controlli ridotti
Voto dal 6 in giù: sei a rischio, controlli preventivi garantiti
L'algoritmo confronta i dati dichiarati con quelli di attività simili, cercando di individuare chi dichiara troppo poco rispetto alla media.
C’è, però, un problema in questo approccio
Il sistema può sbagliare in entrambe le direzioni:
👉 Da una parte, può considerare "affidabile" chi da sempre dichiara poco e svolge parte dell'attività in nero, semplicemente perché è costante nelle sue dichiarazioni ridotte
👈 Dall'altra, può penalizzare chi per un anno si trova a dichiarare meno per motivi legittimi: malattia, maternità, spese straordinarie o un calo fisiologico degli incassi
Ciò non toglie che ogni euro non dichiarato è un euro in meno nelle casse dello Stato
Evadere il fisco significa meno risorse per sanità, scuola, infrastrutture e servizi pubblici.
Il paradosso è che mentre alcuni settori sembrano "campare d'aria", i lavoratori dipendenti e le aziende virtuose finiscono per sopportare un carico fiscale sempre più pesante per compensare chi evade.
La strada per un sistema fiscale più equo è ancora lunga, ma almeno ora sappiamo meglio dove guardare...
Secondo te, cosa spinge di più all'evasione? |

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🇮🇹 Arriva in Italia la prima insulina settimanale per i diabetici (AGI)

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