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❌ Google: sotto processo dall’Antitrust
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❌ Google rischia grosso: sotto processo dall’Antitrust
👩🏻💼 Spese per il gratuito patrocinio in aumento, ma gli avvocati..
❌ Google rischia grosso: sotto processo dall’Antitrust
Google sta rischiando grosso…
Martedì si è infatti aperto il processo del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti contro Google, che solleva questioni cruciali riguardo alla sostenibilità della concorrenza nel mondo digitale.
Caso che molti stanno già paragonando alla storica causa degli USA vs Microsoft negli anni '90, in cui il colosso di Bill Gates era accusato di Monopolio.
Come ai tempi con Microsoft, anche il risultato di questa causa potrebbe avere implicazioni rilevanti sul mondo tech per come lo conosciamo.
Ok, ma cosa è successo?
Al centro del dibattito c’è il "search business” di Google, che da solo contribuisce per più della metà dei $238 miliardi fatturati dall’azienda.
Il Dipartimento di Giustizia infatti sostiene che la big tech di Mountain View abbia violato le leggi antitrust per mantenere la sua posizione dominante nel settore dei motori di ricerca, arrivando a pagare oltre $10 miliardi l’anno ad Apple ed altre società per garantire che il suo motore di ricerca venisse usato come default (o come unica opzione)…
…e ciò avrebbe contribuito a consolidare la posizione di Google, rendendo accessibile alla società un’enorme quantità di dati degli utenti che non hanno fatto altro che rinforzarne il monopolio.
“Questo feedback loop, questa ruota, gira da più di 12 anni… e gira sempre a vantaggio di Google".
Dal canto suo, Google si difende sostenendo che il suo dominio sia il risultato naturale di un prodotto superiore offerto ai consumatori.
“Apple ha ripetutamente scelto Google come predefinito perché riteneva che fosse la migliore esperienza per i suoi utenti…
…oggi gli utenti hanno a disposizione più opzioni di ricerca e più modi di accedere alle informazioni online rispetto al passato".
Questa non è l’unico problema che Google sta avendo con la giustizia…
Recentemente, trentotto procuratori generali hanno avviato un'azione legale avanzando reclami simili, aggiungendo anche l'accusa di ostacoli agli utenti nel trovare motori di ricerca specializzati come Yelp, dedicato a ristoranti e attività commerciali, ed Expedia, focalizzato su hotel e voli.
Un'ulteriore azione legale, imputa a Google di aver esercitato pratiche anti-concorrenziali per affermarsi nel settore della pubblicità online, utilizzando tattiche simili a quelle citate nella causa relativa ai motori di ricerca.
Infine, in Europa, Google ha già affrontato diverse indagini antitrust e ha dovuto pagare sanzioni da svariati miliardi di euro.
Insomma, gli attacchi arrivano da tutte le parti: che sia forse in vista il declino del più grande motore di ricerca di tutti i tempi?
In collaborazione con: Trade Republic
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Settembre è il mese dei nuovi inizi… e quale momento migliore se non ora per iniziare effettivamente ad investire?
E la cosa più sensata è iniziare poco alla volta, avviando quello che prende il nome di Piano di Accumulo (PAC), che consiste nell’investire una cifra stabilita ogni mese (ad es. €50).
Il vantaggio è che con il PAC puoi iniziare subito e accumulare capitale nel tempo, investendo con costanza e indipendentemente da come stanno andando i mercati.
Certo, per iniziare tocca scegliere una piattaforma, e una delle più diffuse in Europa è Trade Republic, con cui puoi investire su più di 10.000 azioni globali ed ETF, ma anche crypto e derivati, il tutto risparmiando sui costi, visto che i PAC sono gratuiti!
Cosa aspetti?
👩🏻💼 Abbiamo un problema con il gratuito patrocinio…
Nell’ultimo anno l’Italia ha speso ben €360 milioni per difendere nei giudizi civili e penali le persone che non si possono permettere un avvocato, cifra in netto aumento rispetto agli anni passati.
Ok, ma prima di tutto, che cos’è il gratuito patrocinio?
Si tratta di uno strumento messo a disposizione dallo Stato a favore delle persone meno abbienti.
Una persona che versa in condizioni svantaggiate può infatti nominare un avvocato il cui compenso viene pagato poi dalle finanze statali.
Per essere ammessi al patrocinio è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile non superiore a €12.838 per i procedimenti penali, €11.746 per quelli civili.
Ma da quante persone è stato richiesto? E quanto è costato?
Come detto in apertura, si è registrato un lieve aumento dei costi: per la cause civili siamo passati dai €140,4 milioni liquidati nel 2019 ai €147,4 dell’anno scorso. Per giustizia penale, l’anno scorso abbiamo speso €212,5 milioni, circa un milione in più rispetto al 2019.
Il motivo delle maggiori spese? Semplice: ci sono state più richieste. Una delle ragioni principali è il post-covid, considerato che con la Pandemia i numeri avevano segnato una naturale riduzione.
E gli avvocati?
Uno dei problemi del gratuito patrocinio è che gli avvocati che lo svolgono vengono spesso e volentieri pagati poco…
Quanto poco? Giusto per dare un’idea, per una causa civile un avvocato guadagna in media €429, cifra che si alza leggermente in sede penale, dove la parcella oscilla solitamente tra i €700-€800.
Ma come sono stabiliti i compensi? Le retribuzioni sono determinate da modelli standard, che, tenendo conto della durata del processo e della complessità del caso, individuano la cifra spettante a seguito della prestazione.
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