• il Punto
  • Posts
  • 🏛️ Gli edifici pubblici italiani sono un disastro energetico

🏛️ Gli edifici pubblici italiani sono un disastro energetico

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Il menù di oggi prevede:

  • 🏛️ Gli edifici pubblici italiani sono un disastro energetico

  • 📺 La famiglia Murdoch mette fine alla guerra per l'impero mediatico

IN COLLABORAZIONE CON: Walliance

🏛️ Gli edifici pubblici italiani sono un disastro energetico

Quando si parla di transizione ecologica, si pensa subito alle auto elettriche, alle energie rinnovabili o alle grandi industrie…

…Ma c'è un settore silenziosamente responsabile di gran parte dell’inquinamento in Italia, e lo viviamo tutti, ogni giorno: gli edifici.

Sì, proprio così. Il settore edilizio italiano consuma il 42% dell’energia nazionale e produce il 18% delle emissioni di gas serra. E non parliamo solo delle nostre case: gli edifici pubblici sono tra i più energivori e inefficienti di tutti.

Ma quanto sono messi male i nostri edifici pubblici?

I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni:

  • 🏢 Il 56% degli edifici pubblici si trova nelle tre classi energetiche peggiori (E, F, G)

  • 🔥 Addirittura 1 edificio pubblico su 4 è in classe G, la peggiore in assoluto

  • 🏫 Il 22% appartiene alle classi intermedie (C-D)

  • Solo il 13% degli edifici pubblici è nelle classi energetiche superiori (A - B)

Per capire l'enormità del problema, basti pensare che l'Italia spende mediamente €50 miliardi l'anno per i consumi termici ed elettrici negli edifici. Una cifra monstre che testimonia quanto il nostro patrimonio immobiliare sia obsoleto e inefficiente.

Ma c'è di più: la situazione è particolarmente critica per scuole e università, che rappresentano il 38% del parco immobiliare della PA e sono considerate la categoria più problematica.

Di fronte a questo scenario, la PA ha deciso di darsi una svegliata

Per affrontare il problema, la Pubblica Amministrazione ha messo nero su bianco alcuni obiettivi ambiziosi:

  • Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima): punta a riqualificare ogni anno il 3% degli edifici pubblici dal 2025 al 2030

  • L'Agenzia del Demanio ha stanziato €2,1 miliardi per ristrutturare 5 milioni di m² entro il 2026

  • Si punta a efficientare il 18% del patrimonio edilizio pubblico in 5 anni

Ambizioso, sì. Ma realizzabile?

C’è solo un piccolo problema…

La realtà è ben diversa dalle ambizioni. Dopo il picco del 2018, quando il tasso annuale di riqualificazione degli edifici pubblici aveva raggiunto quota 4,1%, nel 2022 siamo crollati a un misero 0,7%.

Un divario enorme rispetto al 3% annuo previsto dal piano…

Ma perché non riusciamo a riqualificare gli edifici pubblici?

Il problema è strutturale e riguarda l’intero processo, dalla progettazione all'esecuzione:

  • 🐌 Ritardi burocratici ed eccessivo numero di enti coinvolti 

  • 💸 Mancanza di fondi

  • 🧠 Carenza di competenze tecniche all'interno della PA

  • 🏆 Criterio del massimo ribasso nelle gare d'appalto

  • 🔍 Criticità nella diagnosi e monitoraggio degli interventi

Il problema del massimo ribasso è particolarmente grave perché compromette la qualità e l'innovazione delle soluzioni adottate. Le aziende, costrette a tagliare i costi per vincere gli appalti, non possono investire in tecnologie avanzate o soluzioni innovative.

Inoltre, tra il 2019 e il 2022, solo tra il 4% e il 50% delle risorse stanziate sono state effettivamente spese, evidenziando le enormi difficoltà nell'utilizzo delle risorse disponibili.

A peggiorare la situazione c’è un enorme gap di competenze…

La PA italiana ha enormi difficoltà nel reperire le figure specializzate necessarie per la transizione smart degli edifici. Nel settore degli Smart Buildings, i profili più richiesti sono:

  • 🔧 Ingegneri 

  • 📐 Progettisti

  • 🏠 Installatori di sistemi HVAC e domotica

  • 🔒 Tecnici di manutenzione e sicurezza 

E il 71,6% delle posizioni per ingegneri e architetti e il 37,5% per tecnici informatici sono rimaste vacanti negli ultimi anni.

Un gap di competenze che rappresenta un ostacolo enorme nell'implementazione efficace di politiche di sostenibilità e innovazione tecnologica…

In questo scenario, c’è uno strumento che potrebbe fare la differenza: il PPP

Il Partenariato Pubblico-Privato (PPP) funziona bene all’estero, ma in Italia è ancora poco sfruttato.

  • 🇬🇧 Regno Unito: €93 miliardi spesi in PPP tra il 1990 e il 2021

  • 🇫🇷 Francia: €14,1 miliardi

  • 🇪🇸 Spagna: €7,9 miliardi

  • 🇮🇹 Italia: €4,5 miliardi

Siamo praticamente fermi al palo rispetto ai nostri partner europei, nonostante i PPP offrano numerosi vantaggi:

  • ⏱️ Tempi di realizzazione più rapidi

  • 📉 Minor impatto sulla finanza pubblica

  • 💡 Maggiore stimolo all'innovazione

  • 🔄 Condivisione dei rischi

  • 💰 Ottimizzazione dei costi per l'intero ciclo di vita degli edifici

Insomma, in un panorama così complesso serve un cambio di passo

L'Italia si trova di fronte a una sfida enorme: riqualificare un patrimonio immobiliare pubblico vecchio e inefficiente con obiettivi molto ambiziosi ma con strumenti e competenze ancora limitati.

È qui che entra in gioco Walliance, la piattaforma digitale che unisce investitori e sviluppatori nel settore immobiliare e delle energie rinnovabili, grazie a strumenti di Equity e Lending crowdfunding.

Con un forte focus sulla sostenibilità e sull’innovazione, Walliance seleziona progetti attenti all’ambiente e promuove una cultura d’investimento responsabile.

In un paese che ha urgente bisogno di accelerare sulla riqualificazione energetica, strumenti come questo possono davvero fare la differenza.

E con Walliance puoi:

  • 💰 Investire a partire da soli €500

  • 📱 Gestisci tutto dall’app o dal sito

  • ➡️ Ricevere aggiornamenti regolari e completi sullo stato di avanzamento di ogni progetto

E sai qual è il bello?

Che se in fase di registrazione utilizzi il codice “ILPUNTO100” e investi entro il 30/09/2025 hai diritto ad un credito di 100 € sul tuo secondo investimento! Ma affrettati, l’offerta è valida ancora pochi giorni. Che aspetti?

AVVISO | Walliance S.p.A. www.walliance.it | Investire comporta sempre il rischio di perdita totale o parziale del capitale investito. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Prima dell’adesione leggere la scheda contenente le informazioni chiave sull’investimento.

MEDIA

📺 La famiglia Murdoch mette fine alla guerra per l'impero mediatico

Dopo mesi di battaglie legali degne di una puntata di Succession (la serie che si ispira proprio a loro), la famiglia Murdoch ha trovato un accordo sulla successione di Rupert Murdoch, 94 anni, il magnate che ha costruito uno dei più potenti imperi mediatici del mondo.

L’intesa stabilisce che Lachlan Murdoch resti l’unico erede al comando, mentre i tre fratelli con posizioni più moderate – Prudence, Elizabeth e James – usciranno definitivamente dalla proprietà.

Ma facciamo un passo indietro: chi sono i Murdoch?

Il patriarca Rupert Murdoch, oggi 94enne, in oltre mezzo secolo ha costruito uno dei gruppi mediatici più potenti del pianeta.

Attraverso News Corp., la famiglia possiede:

  • 📰 Tabloid e giornali popolari in Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda

  • 🗞️ Il Wall Street Journal negli Stati Uniti

  • 🇬🇧 Il britannico The Times

  • 🇺🇸 Il New York Post

E non è finita qui. Negli Stati Uniti i Murdoch controllano anche Fox Corp., che possiede:

  • 📺️ Il canale televisivo Fox

  • 🇺🇸 Fox News, il canale all-news più seguito negli USA e voce di riferimento del mondo conservatore repubblicano

Insomma, stiamo parlando di uno dei gruppi mediatici più influenti al mondo, soprattutto negli Stati Uniti

I Murdoch sono una famiglia numerosa, ma divisa

Il patriarca Rupert Murdoch ha avuto sei figli da diversi matrimoni:

  • 👨‍👨‍👦‍👦 Prudence, Elizabeth, James e Lachlan: i quattro figli maggiori con potere decisionale nel gruppo

  • 👧 Grace e Chloe: nate dal terzo matrimonio con Wendi Deng, escluse dalle decisioni aziendali

Negli ultimi anni si erano create due fazioni contrapposte all'interno della famiglia:

  • 🔼 da una parte Lachlan, fedele alla linea ultraconservatrice del padre

  • 🔽 dall'altra Prudence, Elizabeth e James, con posizioni più progressiste

E cosa ha portato alla guerra ereditaria?

La disputa era iniziata alla fine del 2023, quando Rupert Murdoch aveva cercato di modificare le regole del fondo di famiglia per garantire a Lachlan una posizione privilegiata dopo la sua morte.

Il motivo? Il timore che i tre fratelli più progressisti (Prudence, Elizabeth e James) potessero allearsi per:

  • 🔄 Cambiare la linea editoriale dei media del gruppo

  • 💼 Esautorare Lachlan dalla leadership

  • 💰 Vendere parte delle aziende

E difatti, i tre fratelli si erano opposti alla decisione in tribunale e avevano vinto la causa contro il padre, ma trattative private successive hanno poi portato ad un compromesso.

Come si è risolta la questione dell’eredità?

L’intesa raggiunta chiude lo scontro con una maxi-liquidazione:

  • 🫡 Lachlan rimarrà alla guida dell’impero del padre almeno fino al 2050

  • 💵 James, Elisabeth e Prudence riceveranno circa $1,1 miliardi ciascuno e usciranno completamente dalla proprietà

  • 🛍️ Le loro quote in Fox Corp. e News Corp. (31 milioni di azioni totali) sono state vendute con uno sconto del 4,5% sul prezzo di mercato, generando $1,37 miliardi

Parallelamente verrà creato un nuovo trust familiare da $3,3 miliardi a beneficio di Lachlan e delle sorelle più giovani Grace e Chloe, che deterrà circa il 36% delle azioni con diritto di voto di Fox e il 33% di News Corp.

E ora cosa succede nel mondo dei media americani?

Con Lachlan al comando, Fox News rimarrà saldamente ancorata alla destra americana. E il tempismo non poteva essere migliore per il gruppo:

  • 🇺🇸 l’opinione pubblica statunitense mostra una crescente inclinazione conservatrice

  • 🥊 i rivali CNN e MSNBC faticano con ascolti in calo e presto verranno scorporati dalle rispettive aziende madri (Warner Discovery e NBC Universal) insieme ad altri canali via cavo

Insomma, la saga familiare in stile Succession si è chiusa. Ma la vera partita, quella sul futuro del panorama mediatico americano, è appena cominciata.

Cosa ne pensi dell'accordo dei Murdoch?

Login o Iscriviti per partecipare ai sondaggi.

🇪🇺 Von der Leyen: "L'Europa è in lotta. È arrivato il momento dell'indipendenza" (Agi)

🇺🇸 Attentato nello Utah, muore l'attivista di destra Charlie Kirk | Ucciso mentre rispondeva alle domande sulle sparatorie (Tgcom24)

🤖 È tutta una questione di incentivi (Techy)

💣️ L’AI non comprende la de-escalation (Techy)

🌏️ Scoperta una reazione chimica che potrebbe spiegare l’origine della vita sulla Terra (Agi)

🇮🇶 L'intelligenza artificiale scopre 4 nuovi siti archeologici in Iraq (Agi)

L’11 settembre 2001, un gruppo terroristico di al-Qaeda dirottò quattro aerei di linea, schiantandone due contro le Torri Gemelle del World Trade Center a New York e un terzo contro l'ala destra del Pentagono a Washington, D.C. Il quarto aereo si schiantò in un campo in Pennsylvania

Ti è piaciuta la Newsletter di oggi?

Login o Iscriviti per partecipare ai sondaggi.

Raggiungi 75mila professionisti con un click 💻️

Fai pubblicità in questa newsletter per far conoscere il tuo servizio o prodotto ad oltre 75mila professionisti, che sono per la stragrande maggioranza decision maker in azienda (C-Level, Mid-Upper management e imprenditori). Contattaci ora!

Newsletter curata da… 💌 

  • Sara Cacioli - il Punto Media (LN)

  • Duccio Pasquinelli - il Punto Media (LN)