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💰 Arriva davvero la "tassa sull'oro"?

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Ecco cosa offre il menù di oggi:

  • 💰 Arriva davvero la "tassa sull'oro"?

  • 💶 Chi guadagna di più (e chi di meno) in Italia?

ITALIA

💰 Arriva davvero la "tassa sull'oro"?

Tra le pagine della nuova legge di Bilancio spunta una proposta che sta facendo discutere: una presunta "tassa sull'oro" che, secondo alcuni titoli di giornale, colpirebbe chiunque possieda metalli preziosi.

La notizia ha scatenato il panico: davvero il governo vuole mettere le mani sui nostri gioielli per fare cassa?

La risposta breve è no, ma la storia è più complessa di così.

Ma quindi… di che tassa stiamo parlando?

In realtà, non si tratta di una vera e propria tassa sull'oro nel senso tradizionale del termine.

Nessuno verrà a bussare alla vostra porta per tassare la collana della nonna o gli orecchini del matrimonio.

Quello che Forza Italia e Lega hanno proposto con due emendamenti alla legge di Bilancio (che devono ancora essere approvati, tra l'altro) è un meccanismo di rivalutazione fiscale volontaria.

In sintesi:

  • 📊 Non è una tassa automatica su chi possiede oro

  • 🤝 È una scelta facoltativa 

  • 👛 Riguarda solo l’oro da investimento

  • 💎 Non riguarda i gioielli che indossate tutti i giorni

Ma come funzionerebbe?

Il meccanismo è molto semplice:

Immaginate di aver comprato oro anni fa ma di aver perso le ricevute (o peggio, di averlo ricevuto in eredità senza documentazione).

Se un domani voleste venderlo, il fisco vi tasserebbe sull'intero importo della vendita, non potendo dimostrare quanto l'avete pagato inizialmente.

Con questa rivalutazione:

  1. 📆 Dichiarate il valore dell'oro al prezzo di mercato del 1° gennaio 2026

  2. 🫰 Pagate una tassa del 12,5-13% su quel valore

  3. 🫱 Ottenete un nuovo valore fiscale di partenza più alto

  4. 💶 Risparmiate tasse future quando lo venderete (perché la plusvalenza sarà calcolata da un valore più alto)

Il pagamento può essere anche rateizzato in tre anni con un interesse del 3%.

Chi ne trarrebbe davvero vantaggio?

Ed è qui che nasce la polemica. La misura potrebbe essere particolarmente conveniente per:

  • 🎯 Chi ha oro non dichiarato o di provenienza incerta

  • 📦 Chi ha ereditato oro senza documentazione

In pratica, con un’imposta relativamente bassa si potrebbe “regolarizzare” oro di origine non documentata. Ed è proprio questo a far discutere.

Ma gli italiani quanto oro hanno nei cassetti?

Le stime parlano di numeri impressionanti: l'oro privato in Italia potrebbe ammontare a 4.500-5.000 tonnellate, per un valore complessivo tra €499 e €550 miliardi.

Per dare un'idea della portata:

  • 🏦 Le riserve ufficiali della Banca d’Italia sono 2.452 tonnellate

  • 💍 Il patrimonio privato in oro è quasi il doppio di quello statale

  • 🌍 Gli italiani sono tra i maggiori detentori privati di oro al mondo

Ma quanto porterebbe questa tassa sull’oro?

La "tassa sull'oro" potrebbe diventare la carta vincente per finanziare parte della manovra, portando nelle casse dello Stato quasi €2 miliardi.

Ma tutto dipenderà dal via libera della Ragioneria generale dello Stato, che sta valutando la fattibilità della misura, e dalla risposta degli italiani: quanti decideranno di far emergere il proprio oro per beneficiare dell'aliquota agevolata?

Una cosa è certa: con un patrimonio privato stimato in oltre 500 miliardi, gli italiani confermano il loro storico amore per il bene rifugio per eccellenza.

Secondo te, questa misura sull'oro è:

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ITALIA

💶 Chi guadagna di più (e chi di meno) in Italia?

L'Inps ha pubblicato i dati sugli stipendi del settore privato nel 2024 e la fotografia che ne emerge è quella di un'Italia a due velocità: c'è chi porta a casa oltre €56mila l'anno e chi si ferma a poco più di €11mila.

Ma quindi… quanto si guadagna in Italia?

Secondo l'Osservatorio statistico Inps, che ha analizzato una platea di 17,7 milioni di lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e gli agricoltori), la retribuzione media in Italia nel 2024 era di €24.486 lordi l'anno, con un numero medio di 247 giornate retribuite.

Ma attenzione, perché questa media nasconde differenze abissali.

E il settore in cui lavori fa tutta la differenza del mondo

Ecco la classifica dei settori più remunerativi:

  • 🏦 Banche e assicurazioni: €56.429 l'anno (con 297 giornate retribuite, praticamente un anno pieno)

  • ⛏️ Estrazione di minerali: €51.530 (289 giornate)

  • Energia e gas: €50.015 (296 giornate)

Questi sono i settori dove non solo gli stipendi sono alti, ma c'è anche continuità lavorativa: chi lavora in banca o nel settore energetico ha contratti stabili e lavora praticamente tutto l'anno.

E chi sta in fondo alla classifica?

All'estremo opposto troviamo i lavoratori che faticano davvero ad arrivare a fine mese:

  • 🍽️ Alberghi e ristoranti: solo €11.233 l'anno con appena 183 giornate lavorate. Praticamente cinque volte meno di chi lavora in banca!

  • 🎭 Attività artistiche e sportive: €15.628

  • 📚 Istruzione privata e supplenze: €16.451

Il problema di questi settori non è solo lo stipendio basso, ma anche la precarietà: contratti brevi, stagionalità, part-time involontario.

E, sì, l’occupazione cresce ma dove si paga meno

Nel 2024 gli occupati in Italia hanno superato quota 24 milioni e il tasso di occupazione è aumentato, una crescita che sta proseguendo anche nel 2025.

Ma c’è un problema: i settori che nel 2024 hanno creato più posti di lavoro sono proprio quelli che pagano peggio!

Tre settori da soli spiegano il 60% dell'aumento dell'occupazione:

  • 🏨 Alberghi e ristorazione: +100.022 lavoratori

  • 🛒 Commercio: +66.993 lavoratori (€23.577 di media)

  • 🏗️ Costruzioni: +38.196 lavoratori (€22.106 di media)

Tutti settori con retribuzioni sotto la media nazionale!

Insomma…

L'Italia del lavoro continua a viaggiare su due binari paralleli. Da un lato, chi lavora in settori specializzati come banche, energia o minerali può contare su stipendi dignitosi e contratti stabili. Dall'altro, la maggior parte dei nuovi posti di lavoro si crea in settori caratterizzati da salari bassi, contratti brevi e forte stagionalità.

Il risultato? L'occupazione cresce, sì, ma cresce soprattutto dove si paga meno. E con quasi la metà dei lavoratori ancora sotto i €20mila lordi l'anno, la strada per allinearsi agli standard europei resta ancora luuuunga.

I settori che hanno creato più posti di lavoro nel 2024 sono anche quelli meno pagati. Come valuti questo fenomeno? Risposte:

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