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📊 La libertà economica nel mondo: chi vince (e chi perde)

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  • 📊 La libertà economica nel mondo: chi vince (e chi perde)

  • 🚗 Bloccato in autostrada? Ora ti rimborsano il pedaggio

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ECONOMIA

📊  La libertà economica nel mondo: chi vince (e chi perde)

Recentemente il Fraser Institute, think tank canadese, ha pubblicato il rapporto Economic Freedom of the World 2025, che misura il grado di libertà economica in 165 giurisdizioni di tutto il mondo.

Ma cos’è esattamente la libertà economica?

La libertà economica indica il grado di autonomia delle persone nel compiere scelte economiche, come decidere cosa acquistare, come lavorare o come scambiare beni e servizi con gli altri.

Il rapporto del Fraser Institute non rappresenta un ranking politico, ma valuta quanto le istituzioni e le politiche di un Paese favoriscano decisioni economiche indipendenti.

L’indice si fonda su cinque principali aree, a loro volta articolate in 45 indicatori specifici:

  • 📋 Regolamentazione: analizza la libertà nei mercati del credito, del lavoro e dell'impresa. Meno burocrazia = più libertà

  • 💰 Dimensione del governo: più lo Stato spende e tassa, minore è la libertà economica

  • ⚖️ Sistema legale e diritti di proprietà: include indipendenza della magistratura, certezza del diritto e tutela della proprietà privata

  • 💵 Moneta sana: una moneta "sana" mantiene il suo valore nel tempo, con inflazione bassa e stabile e senza politiche monetarie arbitrarie

  • 🌍 Libertà di commercio internazionale: misura barriere, dazi, controlli sui capitali e restrizioni agli scambi

Nel complesso, questi indicatori ci restituiscono una fotografia dai colori sbiaditi: la libertà economica globale è aumentata dal 2000, ma è crollata bruscamente dopo la pandemia, cancellando quasi un decennio di progressi.

I Paesi più liberi economicamente? Sempre i soliti noti

Per il 2023 (l'anno con i dati più recenti), la classifica dei paesi più liberi economicamente vede ai primi posti:

  1. 🇭🇰 Hong Kong

  2. 🇸🇬 Singapore

  3. 🇳🇿 Nuova Zelanda

  4. 🇨🇭 Svizzera

  5. 🇺🇸 Stati Uniti

  6. 🇮🇪 Irlanda

  7. 🇦🇺 Australia e 🇹🇼 Taiwan (a pari merito)

  8. 🇩🇰 Danimarca

  9. 🇳🇱 Paesi Bassi

In fondo alla classifica, invece, compaiono Venezuela, Zimbabwe, Sudan, Iran, Algeria, Libia e Myanmar: paesi segnati da guerre, autoritarismo o crisi monetarie.

E l’Italia? Miglioriamo, ma siamo ancora indietro

L'Italia si posiziona al 46° posto, in leggero miglioramento rispetto al 51° posto dell'anno scorso.

Il nostro paese mostra discreta stabilità monetaria e apertura commerciale, ma resta frenato da tre grandi problemi:

  • 📊 Tassazione elevata

  • ⚖️ Lentezza giudiziaria

  • 📝 Apparato burocratico pesante

Questi tre fattori penalizzano impresa e investimenti, e tengono l'Italia ancorata a metà classifica.

Anche Francia (44° posto) e Spagna (23° posto) risentono di problemi simili: governi ampi, alta spesa pubblica e regole rigide.

Ma perché la libertà economica è così importante?

Qui arriva la parte interessante: confrontando il 25% dei paesi più liberi economicamente con il 25% meno libero, emergono differenze enormi.

Nei paesi più liberi economicamente:

  • 💰 I redditi medi sono 6,2 volte superiori

  • 👥 I redditi del 10% più povero sono 7,8 volte superiori

  • Le persone lavorano circa 7 ore in meno a settimana

  • 🏥 Vivono circa 17 anni in più

  • 👶 Molti meno bambini muoiono in tenera età

  • 😊 Le persone sono più soddisfatte della propria vita

Per dare qualche numero concreto: il PIL pro capite nei paesi del 25% con il più alto livello di libertà economica è stato di $66.434 nel 2023, contro i $10.751 del quartile con minore libertà economica.

E i tassi di povertà? Nel quartile più libero economicamente, solo il 2% della popolazione vive in povertà estrema (con meno di $3,65 al giorno), contro il 52% nel quartile meno libero.

Insomma, la libertà economica non è solo una questione ideologica o teorica, ma ha impatti concreti e misurabili sulla vita delle persone..

E poi maggiore libertà economica = più pace (e migliore istruzione)

Il rapporto del Fraser Institute tocca anche due temi molto interessanti che vanno oltre la pura economia.

Il primo riguarda il legame tra libertà economica e pace.

L'evidenza empirica mostra che le società più aperte e libere tendono a essere anche più pacifiche, perché il commercio e l'interdipendenza economica riducono gli incentivi al conflitto e rafforzano la cooperazione.

Il secondo riguarda l'istruzione: il rapporto dimostra che dove esistono mercati più liberi, gli studenti ottengono risultati migliori.

La spiegazione è duplice:

  • La libertà economica promuove una gestione più efficiente delle risorse pubbliche e private

  • Crea un contesto di maggiore prosperità e competizione che aumenta il rendimento dell'educazione

Insomma…

I dati del Fraser Institute ci dicono una cosa chiara: dove c'è più libertà economica, le persone vivono meglio, più a lungo e hanno accesso a un'istruzione di qualità.

E non solo: società economicamente più libere tendono anche a essere più pacifiche e democratiche.

Il problema è che questa libertà, dopo decenni di crescita, sta arretrando in molte parti del mondo, e la ripresa post-pandemia è ancora fragile.

La vera domanda è: riusciremo a invertire questa tendenza, o continueremo a vedere crescere muri, barriere e restrizioni?

Secondo te, qual è il fattore più importante per migliorare la libertà economica in Italia?

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MOBILITÀ

🚗 Bloccato in autostrada? Ora ti rimborsano il pedaggio

Restare imbottigliati in autostrada per ore potrebbe presto diventare un po' meno frustrante, almeno dal punto di vista economico.

L'Autorità di regolazione dei trasporti ha infatti approvato una delibera che introduce rimborsi automatici per gli automobilisti che subiscono rallentamenti prolungati causati da cantieri o blocchi del traffico.

Ma come funziona esattamente questo nuovo sistema?

Il nuovo sistema è semplice: se resti bloccato in autostrada, ottieni un rimborso automatico di una parte del pedaggio proporzionato al tempo perso.

La novità è che il disservizio diventa finalmente misurabile e gestito in modo automatico grazie a un’unica app valida per tutti i gestori, che permette di controllare la viabilità e ricevere subito il rimborso.

Chi non vuole usare l’app potrà comunque richiederlo tramite i consueti canali dei concessionari, come numeri verdi o portali dedicati.

Quanto ti rimborsano in base al tempo perso?

I rimborsi sono calibrati in base alla durata del disagio:

  • ⏱️ 60-119 minuti di blocco: rimborso del 50%

  • ⏱️ 120-179 minuti: rimborso del 75%

  • ⏱️ Oltre 180 minuti: rimborso del 100%

E se il blocco è causato da cantieri?

Anche per i cantieri non emergenziali sono previsti rimborsi, ma con criteri leggermente diversi a seconda della lunghezza della tratta:

🚧 Tratte sotto i 30 km: rimborso a prescindere dal ritardo (per i pendolari)
🚧 Tratte tra 30 e 50 km: rimborso se il ritardo supera i 10 minuti
🚧 Tratte oltre i 50 km: rimborso se il ritardo supera i 15 minuti

Chi ha diritto ai rimborsi (e chi no)?

Non tutti i disagi daranno diritto a un rimborso. Ci sono alcune eccezioni importanti:

  • Non sono dovuti rimborsi inferiori a 10 centesimi (quelli sopra i 10 centesimi vengono accreditati ed erogati a partire da €1)

  • Se per il percorso è già prevista una riduzione generalizzata del pedaggio

  • Nel caso di cantieri emergenziali, cioè quelli installati a seguito di incidenti, eventi meteo straordinari o attività di soccorso

  • In una prima fase, saranno esclusi anche i cantieri mobili (anche se i concessionari dovranno comunque fornire informazioni adeguate su questi lavori)

La domanda che sorge spontanea è: chi si farà carico di questi rimborsi?

I rimborsi saranno a carico dei concessionari autostradali, ma con una transizione graduale:

  • 💰 Fino al 2030: parte del sistema viene finanziato attraverso una componente del pedaggio (parliamo di millesimi di euro, quindi importi impercettibili per gli automobilisti)

  • 💰 Dal 2030 in poi: i concessionari se ne faranno carico integralmente, senza alcun impatto sulle tariffe

La delibera entrerà in vigore subito, ma la piena operatività arriverà tra il 2026 e il 2027:

📅 1° giugno 2026: rimborsi per le tratte con un solo concessionario
📅 1° dicembre 2026: rimborsi per le tratte con più gestori

Cosa ne pensi di questa novità sui rimborsi autostradali?

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