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📈 Quella volta che un gruppo di trader fece piangere Wall Street

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Il menù di oggi è offerto da Scalable Capital, la piattaforma per investire in modo facile e sicuro, senza spendere un sacco di soldi in commissioni:

  • 📈 Quella volta che un gruppo di trader fece piangere Wall Street

  • 💸 Fine di un'era: il dollaro perde il trono mondiale

IN COLLABORAZIONE CON: Scalable Capital

📈 Quella volta che un gruppo di trader fece piangere Wall Street

È il gennaio 2021, e Keith Gill sta fissando incredulo lo schermo del suo computer. Il suo investimento in GameStop è appena esploso: da $53mila dollari iniziali a $48 milioni.

Quello che sembrava un colpo di fortuna isolato, in realtà è l'apice di una rivolta finanziaria senza precedenti. Migliaia di piccoli investitori si sono coordinati attraverso Reddit e stanno mettendo in ginocchio alcuni dei più potenti Hedge Fund di Wall Street.

Ma chi era Keith Gill?

Keith Gill, conosciuto online come "Roaring Kitty", iniziò nel 2020 a pubblicare post su WallStreetBets, il forum di Reddit frequentato da milioni di piccoli investitori.

La sua tesi era semplice: GameStop non era destinata al fallimento come molti pensavano, ma il mercato la stava sottovalutando.

Ed infatti Keith scoprì ben presto qualcosa di ancora più interessante: GameStop era letteralmente odiata dai grandi hedge fund, che scommettevano miliardi sul suo fallimento attraverso lo short selling (quando un investitore vende un'azione che non possiede, sperando che il prezzo scenda per ricomprarla a meno e guadagnare dalla differenza).

Keith, a quel punto, si accorse dell’enorme potenzialità di quella situazione

Le posizioni short su GameStop superavano il 140% delle azioni disponibili sul mercato. In pratica, gli hedge fund avevano venduto allo scoperto più del totale delle azioni esistenti.

Questa situazione creava un potenziale short squeeze devastante, perché:

  • 🎯 Se tante persone avessero comprato e mantenuto le azioni di GameStop, il prezzo sarebbe salito

  • 📈 Gli hedge fund sarebbero stati obbligati a ricomprare le azioni per chiudere le posizioni

  • 💰 Con più azioni shortate che disponibili, sarebbero stati costretti a pagarle a qualsiasi prezzo

L'intuizione si trasformò in strategia: comprare, mantenere e aspettare che gli hedge fund saltino in aria.

A inizio gennaio 2021, GameStop valeva $18

Poi iniziò la cavalcata:

  • 13 gennaio: Ryan Cohen entrò nel consiglio di amministrazione

  • 14 gennaio: il prezzo toccò i $40

  • Settimana successiva: arrivò a $65

  • 25 gennaio: Citadel investì $2,5 miliardi in Melvin Capital (uno degli hedge fund più esposti). Le azioni volarono a $76

  • 26 gennaio: Elon Musk tweettò a favore di GameStop. Il prezzo raggiunge $347

  • 28 gennaio: a mercati chiusi, GameStop toccò i $500

In poche settimane, il valore era aumentato di oltre 20 volte. Su WallStreetBets esplosero screenshot di guadagni stratosferici e storie di persone che usavano i profitti per pagare debiti medici e prestiti studenteschi.

Dall'altra parte, gli hedge fund sanguinavano. Melvin Capital perse il 53% del suo valore in un solo mese, con perdite superiori ai $7 miliardi.

E proprio il 28 gennaio, accadde l’impensabile

Robinhood, l'app di trading utilizzata dalla maggior parte degli investitori di WallStreetBets, limitò improvvisamente l'acquisto di GameStop e altre meme stock, lasciando libera solo la possibilità di vendere.

La reazione fu furiosa. I social esplosero con accuse di manipolazione di mercato.

Dietro il blocco di Robinhood si nascondeva un conflitto di interessi che molti non conoscevano

Robinhood guadagnava dal Payment for Order Flow: vendeva la lista degli ordini dei suoi utenti a grandi market maker.

Il problema? Il principale acquirente era Citadel Securities, lo stesso hedge fund che aveva appena salvato Melvin Capital.

In altre parole: mentre gli utenti cercavano di portare avanti lo short squeeze, Robinhood guadagnava vendendo i loro ordini a chi stava cercando di fermarlo.

Le accuse erano chiare: Citadel aveva fatto pressione su Robinhood per bloccare le contrattazioni, cambiando le regole a metà partita.

Il caso arrivò fino Washington

Il 18 febbraio 2021, il Comitato per i Servizi Finanziari convocò un'audizione. Keith Gill pronuncia quella che diventa una frase iconica: "Non sono un hedge fund, non ho clienti e non sono un gatto. Sono semplicemente un investitore individuale."

Le conseguenze furono concrete:

  • 📉 Melvin Capital: chiuse definitivamente nel 2022, da $12,5 miliardi alla liquidazione totale

  • 📱 Robinhood: le azioni persero oltre l'80% dal picco

  • ⚖️ Normative: discussioni su riforme del Payment for Order Flow

Il caso GameStop ha creato il fenomeno del “meme investing“

Nel “meme investing“ le decisioni d'investimento sono influenzate anche da fattori sociali e narrativa online.

L'impatto fu reale: molti hedge fund iniziarono a monitorare WallStreetBets e alcuni assunsero analisti specializzati nei social media.

Il vero lascito non furono i profitti, ma una nuova consapevolezza: la democratizzazione della finanza era possibile, ma solo con regole trasparenti per tutti.

Per approfondire tutti i dettagli di questa incredibile storia, guarda il video completo sul canale YouTube di Scalable Capital Italia! 👇️ 

MERCATO VALUTARIO

💸 Fine di un'era: il dollaro perde il trono mondiale

Dalle banche USA arrivano i primi segnali di un cambiamento che potrebbe segnare la fine di un'era: le controparti estere stanno chiedendo di essere pagate in euro, yuan, peso e dollari canadesi invece che nella tradizionale valuta americana.

Un segnale che, per quanto possa sembrare tecnico, nasconde in realtà implicazioni enormi per l'equilibrio economico mondiale.

Per oltre 80 anni, dagli accordi di Bretton Woods, il dollaro è stato la valuta di riferimento per il commercio globale

Ed in effetti, il dollaro rappresenta oggi il 58% delle riserve valutarie mondiali, contro il 20% detenuto in euro. Una posizione dominante che però sta mostrando crepe.

Le banche USA si stanno infatti accorgendo che i loro clienti internazionali non vogliono più essere pagati nella valuta americana.

Ma perché le aziende cercano alternative al dollaro per le transazioni internazionali?

I dati mostrano una situazione in rapida evoluzione:

  • 📈 La volatilità del dollaro è esplosa: salito del 7% a fine 2024 e poi sceso del’8% nei primi mesi del 2025, questa instabilità sta mettendo in difficoltà le aziende che dipendono dai beni importati dagli Stati Uniti.

  • 📉 La discesa continua: tra il 2022 e il 2025 il dollaro ha registrato una volatilità che mette sempre più in difficoltà le aziende.

Al contrario, l'euro ha mostrato una maggiore stabilità nello stesso periodo, diventando un'alternativa sempre più attraente.

E perché sta succedendo proprio ora?

Non è solo una questione tecnica, ma un vero cambio di paradigma geopolitico. Diverse forze stanno convergendo:

  • 🏦 Perdita di centralità americana: gli USA stanno perdendo il ruolo di riferimento assoluto nel commercio internazionale a causa delle politiche protezionistiche di Trump

  • 🛡️ Effetti collaterali delle sanzioni, come quelle contro la Russia, che spingono molti Paesi ad abbandonare il dollaro per tutelarsi da eventuali ritorsioni

  • 🪙 L’avanzamento tecnologico e l’uso crescente di valute digitali, che offre nuove alternative alle valute tradizionalii

  • 🌍 Diversificazione globale: molti paesi stanno diversificando le proprie riserve per ridurre la dipendenza dalle dinamiche monetarie americane

E l’UE si trova di fronte a un’occasione storica per giocare un ruolo strategico sul piano valutario

L’opportunità per il Vecchio Continente è enorme. Ma servono azioni concrete:

  • 🪙 Completare l'Unione dei mercati di capitali

  • 🇪🇺 Rafforzare il mercato unico

  • 🤝 Concludere nuovi accordi commerciali per essere pagati in euro

L'obiettivo è sfruttare il fatto che l'euro rappresenta oggi una valuta più stabile in un mondo che cerca alternative al dollaro.

In un'epoca in cui la stabilità è diventata un bene raro, la maggiore solidità dell'euro può trasformarsi in un vantaggio competitivo decisivo.

Cosa significa questo per il futuro?

Il declino (relativo) del dollaro non significa una sua uscita di scena, ma segna l’avvio di un mondo più multipolare anche sul piano monetario.

Il mondo cerca alternative e si sta aprendo un periodo di transizione verso un nuovo equilibrio monetario globale. Un cambiamento che potrebbe vedere l'euro non più solo come seconda moneta mondiale, ma come protagonista di primo piano nell'era post-dollaro.

Resta da vedere se l'Europa saprà cogliere questa opportunità…

Secondo te, l'euro riuscirà a conquistare quote significative al dollaro nei prossimi anni?

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