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🕴️ John Pierpont Morgan: l’uomo che comprò l’America

Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!

Il menù di oggi prevede:

  • 🕴️ John Pierpont Morgan: l’uomo che comprò l’America

  • ❄️ La "cooling poverty" sta per diventare il nuovo problema globale

STORIA ECONOMICA

🕴️ John Pierpont Morgan: l’uomo che comprò l’America

John Pierpont Morgan – per tutti, semplicemente “J.P.” – non fu solo un banchiere. Fu un impero con il volto di un uomo. Una figura colossale capace di cambiare per sempre il destino economico degli Stati Uniti.

Nato nel 1837 a Hartford, nel Connecticut, in una famiglia agiata. Fin da giovane fu immerso in un mondo di capitali, contatti e cultura. Suo padre, banchiere internazionale, lo mandò in Europa a studiare: prima in Svizzera, poi in Germania, all’università di Heidelberg. Lì assimilò il rigore del sistema bancario europeo, che mescolò con la pragmatica visione americana. Un binomio che sarebbe diventato la chiave del suo potere.

Ed infatti a soli 23 anni J.P. fondò la sua prima società finanziaria

Si chiamava la Drexel, Morgan & Co., in collaborazione con il banchiere Anthony Drexel. Ma fu durante la Guerra Civile americana che J.P. iniziò realmente a farsi notare (nel bene e nel male).

  • 🧑‍🧒 Evitò il fronte militare pagando un sostituto al proprio posto, una pratica legale ma fortemente controversa

  • 🪖 Acquistò un lotto di fucili difettosi, li fece riparare e li rivendette all’esercito nordista a un prezzo maggiorato

  • 👉 Nonostante lo scandalo, non venne mai condannato

Per molti, era un opportunista senza scrupoli. Per altri, un genio che sapeva trovare opportunità dove gli altri vedevano solo rovina.

Una cosa era certa: quello era solo l’inizio

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, gli Stati Uniti erano in piena crescita, ma ancora fragili dal punto di vista finanziario. Le crisi bancarie erano frequenti e minacciavano di far crollare l’intero sistema. E fu in quei momenti che J.P. Morgan si trasformò in una figura indispensabile.

Nel 1893, in piena recessione, il governo americano si trovò sull’orlo del default. Fu Morgan a intervenire:

  • 🤝 Organizzò un consorzio internazionale di banche

  • 💰 che acquistò $65 milioni in titoli di Stato, pagandoli in oro

  • Il rischio era enorme, ma l’operazione funzionò

L’America evitò il collasso, ma a caro prezzo: per la prima volta, il governo del Paese più potente del mondo aveva avuto bisogno dell’aiuto di un singolo uomo d’affari.

Morgan, però, non si fermò alla finanza

Al contrario, mise mano alle fondamenta industriali del Paese:

  • ⚡️ Fu lui a finanziare la nascita della General Electric, fondendo due realtà concorrenti: la Edison Electric e la Thomson-Houston.

  • 🛤️ Riorganizzò, poi, il disordinato sistema ferroviario americano, rendendolo più stabile, efficiente e centrale per l’economia

  • 🏭️ E nel 1901 compì l’impresa delle imprese: acquistò per $480 milioni la Carnegie Steel Company e fondò la U.S. Steel, la prima corporation americana a superare un miliardo di dollari di valore

Nessuno, fino a quel momento, aveva mai concentrato così tanto potere economico nelle proprie mani.

Ma il colpo di scena più teatrale arrivò nel 1907

Una nuova crisi colpì l’economia americana: il crollo di alcune società minerarie trascinò nel panico le banche, minacciando un’altra catastrofe.

Il presidente Theodore Roosevelt, sebbene critico verso il potere smisurato di Morgan, fu costretto ad accettare il suo aiuto.

E Morgan prese il comando:

  • 🏛️ Morgan convocò i dirigenti delle maggiori banche nella sua biblioteca privata

  • 🗣️ Quando iniziarono a litigare, chiuse la porta a chiave

  • 🔒 Annunciò: "Nessuno uscirà finché non avranno risolto la crisi"

  • 🤝 I banchieri più potenti d'America furono costretti a trovare un accordo

E così fu. I più potenti uomini della finanza americana, tenuti sotto chiave da un loro pari, crearono un fondo d’emergenza per salvare il sistema. La crisi venne arginata in poche settimane.

Ma quel gesto – potente, simbolico, inquietante – fece scattare l’allarme: ancora una volta, era stato un singolo uomo, e non lo Stato, a risolvere la crisi più grave dell’epoca.

Ma era normale che le sorti della più grande democrazia del mondo dipendessero da un privato cittadino?

Per molti la risposta era no. Morgan salvava l'America, ma lo faceva sempre alle sue condizioni e per il proprio tornaconto, guadagnando nel mentre un sacco di soldi e di potere.

Il Presidente Roosevelt si mosse per primo, dichiarando "Non è giusto che il destino di una nazione dipenda dai capricci di un individuo, per quanto ricco."

Nel 1912, il Congresso aprì un'inchiesta sui grandi trust bancari, visti ormai come troppo potenti e Morgan era il primo essere sotto i riflettori, accusato di dominare il settore finanziario americano attraverso la sua rete di banche e società controllate.

Vuoi scoprire come si concluse la straordinaria storia di J.P. Morgan, l’uomo che salvò l’America non una, ma ben due volte… e che, in un certo senso, ne diventò il vero padrone?

Allora devi assolutamente guardare l’ultimo video sul nostro canale YouTube 👇️ 

AMBIENTE

❄️ Cooling Poverty: il nuovo volto delle disuguaglianze climatiche

Le temperature in Europa stanno raggiungendo livelli mai visti prima. Il caldo non è più solo un fastidio stagionale: è un pericolo concreto. E l’aria condizionata, ormai, non è più un lusso, ma una necessità per milioni di persone.

Ma cosa succede se non puoi permettertela?

Questa è la domanda al centro di un recente studio pubblicato sul Journal of Environmental Economics and Management. I ricercatori lanciano un allarme chiaro: stiamo entrando nell’era della "cooling poverty", ovvero povertà da raffreddamento.

Cos’è la cooling poverty e perché dovrebbe preoccuparci?

La cooling poverty è una forma emergente di disuguaglianza climatica: significa non poter permettersi il costo del raffreddamento, anche quando diventa vitale. E i numeri raccontano una storia preoccupante:

  • 🔼 Le famiglie più ricche spendono tra lo 0,2% e il 2,5% del loro budget per l'aria condizionata.

  • 🔽 Quelle più povere arrivano a spenderne fino all'8%.

Insomma, chi ha meno, paga di più — in proporzione — per poter vivere in condizioni accettabili. E questo divario è destinato ad allargarsi.

E i numeri fanno paura

Secondo lo studio, che ha analizzato 25 Paesi rappresentanti oltre il 60% della popolazione mondiale, la domanda di aria condizionata crescerà in modo esponenziale.

Entro il 2050, potremmo raggiungere:

  • 🔌 1.400 TWh/anno di consumo elettrico per il solo raffreddamento residenziale (l’equivalente dell’intero fabbisogno elettrico dell’India nel 2020)

  • 💰 Costi economici tra $124 e $177 miliardi

  • 🏭 Emissioni aggiuntive di CO₂ tra 670 e 956 Mt

  • Consumi elettrici domestici: +36% per ogni famiglia con aria condizionata

Insomma, un’esplosione di costi, emissioni e pressione sulle reti elettriche.

Dove si sentirà di più questo fenomeno?

Il problema non colpirà tutti allo stesso modo.
In alcuni Paesi la penetrazione dell’aria condizionata sta già crescendo a ritmi vertiginosi: dal 28% attuale si prevede un balzo al 41-55% entro il 2050.

Ma altrove, l'accesso resterà limitato.
In molte regioni dell’Africa, ad esempio, la diffusione dell’aria condizionata non supererà il 15%.

Un caso emblematico? L’India: solo per far fronte alla futura domanda di raffreddamento, il Paese dovrà aumentare la propria capacità elettrica tra il 18% e il 29%. Questo significa nuove centrali, nuove infrastrutture… e bollette sempre più salate.

C’è una via d’uscita?

Sì, ma serve un cambio di rotta.
Lo studio mostra che nelle aree con alta produzione solare, i consumi legati all’aria condizionata possono essere ridotti fino al 25%.

Questo ci dà una direzione chiara:

  • ♻️ Investire in energie rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico

  • ❄ Promuovere sistemi di raffreddamento efficienti e accessibili

  • 🌇 Integrare tecnologie sostenibili nei contesti urbani, dove la domanda è più alta

In un mondo sempre più caldo, il diritto a vivere in un ambiente fresco e sicuro non può essere riservato a pochi

La cooling poverty non è solo una questione di bollette: è un simbolo di come il cambiamento climatico possa amplificare le disuguaglianze sociali, se non interveniamo in tempo.

La sfida climatica si gioca anche su questo: rendere il raffreddamento un diritto, non un privilegio.

Quale credi sia la soluzione più efficace per affrontare la "cooling poverty"?

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