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🧠 Giovani e salute mentale: che succede?
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Ecco cosa offre il menù di oggi:
🧠 Giovani e salute mentale: che succede?
📈 Inflazione: non si ferma più?
🧠 Giovani e salute mentale: che succede?
Tra i tanti regali che ci ha lasciato il Covid, c’è anche quello relativo all’aggravarsi dello stato di salute mentale di molti giovani.
Confinati in casa a seguito del lockdown e costretti a rinunciare per un bel periodo a quella che definivamo "vita normale", ci portiamo dietro ancora molti strascichi del periodo pandemico, non ultimi una visione del mondo e del futuro più pessimista ed incerta.
L'impatto di tutto ciò sulla salute mentale dei giovani (e non solo), è diventata una vera e propria urgenza, che già in passato ha spinto il governo ad intervenire tramite il bonus psicologo.
Adesso le regioni pensano all’introduzione dello psicologo di base: un professionista che in collaborazione con medico di famiglia e pediatra offra un primo livello di assistenza (gratuito) per aiutare le persone a prendersi cura della propria salute psichica.
Questo perché la salute mentale dei giovani desta preoccupazioni
Secondo quanto riferito dalla società italiana di Neuropsicofarmacologi nel 2022:
😞 un minore su quattro ha convissuto con sintomi depressivi
😟 un minore su cinque ha sofferto di disturbi d’ansia
Ed il trend non è incoraggiante.
Negli ultimi dieci anni, ansia e depressione sono aumentate tra bambini e ragazzi del 30-40%, portando ad un maggior utilizzo di farmaci antidepressivi (+10% dal 2020).
L’attuale governo ha scelto di rendere strutturale il bonus psicologo, ma...
...nonostante il tetto massimo sia stato alzato da €600 a €1.500 a persona, i fondi destinati al sostegno sono diminuiti sensibilmente, passando dai €25 milioni del 2022 ai €5 milioni del 2023 (e €8 milioni nel 2024).
Se già le risorse si erano rivelate insufficienti in passato (considerando che su 400.000 richieste ne sono state accolte poco più del 10%), è facile immaginare che in futuro la platea che accederà al bonus sarà ancora più ristretta.
C'è però una buona notizia:
Molte regioni hanno iniziato a muoversi per istituire lo psicologo di base, un servizio gratuito per fornire un primo grado di assistenza ed eventualmente indirizzare verso altri specialisti.
Dal momento che la sanità è competenza delle diverse regioni però, non tutte sono allo stesso punto del processo:
La Campania lo ha istituito nel 2020, destinando €600.000 l'anno
L'Abruzzo lo ha fatto nel 2022 (budget di €1,8 milioni)
La Toscana ha stanziato un budget di €350.000
Il Piemonte ha previsto +€2 milioni per potenziare il supporto psicologico nelle scuole e favorirne l'accesso alle fasce più deboli di popolazione
Diversa invece la situazione in:
Puglia: dove il provvedimento è stato bloccato dalla Corte Costituzionale perché in contrasto con il piano di rientro dal deficit sanitario
Sicilia: dove siamo ancora nella fase di studio
Lombardia: dove il disegno di legge si è fermato per problemi finanziari
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Il contenuto di questo secondo articolo è stato scritto da un caro amico che è tornato a trovarci: Pietro Michelangeli.La sua Newsletter, Analitica, esce il mercoledì e il sabato e spiega la finanza e l'attualità in modo facile e comprensibile a tutti.
📈 Perché ci interessa così tanto l'inflazione?
Non si parla d'altro da praticamente due anni a questa parte, ma c'è un motivo.
L'inflazione è infatti uno di quegli elementi che condiziona in modo rilevante tutti gli attori economici, dalle famiglie alle imprese fino ad arrivare allo stato.
Partendo dalle aziende, queste quando vedono i prezzi dei prodotti acquistati salire, cercano in tutti i modi di riversare questo aumento sui consumatori finali (aka... prezzi più alti ovunque).
Ma non tutte possono affrontare l'inflazione allo stesso modo
✅ È più facile per quelle che vendono prodotti fondamentali di cui non possiamo fare a meno (come medicinali o cibo)
❌ È più difficile per chi vende prodotti non essenziali, il cui acquisto può essere rimandato
👩🏻💼 Tutto ciò tocca da vicino anche i dipendenti
I lavoratori infatti, vedendo che la loro azienda aumenta i prezzi e che il tenore di vita è più "caro", cercheranno di chiedere al proprio datore uno stipendio sempre più alto.
E quindi si crea una spirale salari-prezzi che si autoalimenta.
Ecco perché un’inflazione troppo alta, come quella attuale, è un problema per l’economia. 🏦 Le banche centrali cercano di risolvere con politiche monetarie restrittive
Una di queste è proprio il rialzo dei tassi a cui stiamo assistendo da diversi mesi a questa parte, che ha lo scopo proprio di rallentare l'aumento dei prezzi.
C'è un però: tassi di interesse più alti rendono l’accesso al credito più complicato. Quindi:
🏠 Per le famiglie sarà più complesso e costoso chiedere un mutuo per comprare case
🏭 Le imprese faranno più fatica ad indebitarsi per investire in nuove attività, impianti o dipendenti
Meno domande di mutui e meno investimenti delle aziende causano una riduzione della domanda.
Se da un lato questo è positivo per rallentare l'aumento dei prezzi, d'altra parte, come abbiamo visto prima, meno domanda impatta anche le vendite delle imprese.Infine, l’aumento dei tassi di interesse ha un impatto anche sul mercato obbligazionario Se abbiamo appena detto che un'inflazione alta spinge le banche ad alzare i tassi, chi emette le obbligazioni dovrà rilasciarle a tassi più elevati.
A rimetterci in questo caso è il prezzo delle vecchie obbligazioni, che è inversamente correlato al tasso di interesse (che è proprio quello che è successo alla Silicon Valley Bank...)
Se uno sale ⬆️... l’altro scende ⬇️, perché in un contesto di tassi di interesse in aumento, come quello attuale, le persone possono ottenere una nuova obbligazione con un tasso di interesse più alto.
Quindi perché dovrebbero pagare lo stesso prezzo per una vecchia versione della stessa obbligazione che paga un tasso di interesse inferiore?
Ok, ma tutto questo discorso perché?
Martedì è uscito, guarda a caso, il dato sull’inflazione negli Stati Uniti che, seppur in calo rispetto al mese precedente, continua a rimanere elevata: +6% rispetto a febbraio dell’anno scorso.
Quindi, unendo i puntini di tutto quello che ci siamo detti, dovresti esserti fatto un'idea di come i mercati potrebbero aver reagito al dato…
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Oggi nella storia? Il 16 marzo 2008, la banca d'investimento Bear Stearns viene venduta a J.P Morgan Chase per evitare la bancarotta. Esposta in modo significativo nei confronti dei "mortage-backed securities", la banca sarà una delle prime cadute a seguito della crisi dei mutui subprime.
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