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⛽️ Gas e Petrolio: ma i prezzi?
Buongiorno! Questo è il Punto, la newsletter che ti spiega l’economia e l’attualità in modo semplice e veloce!
Ecco cosa offre il menù di oggi:
⛽️ Gas e Petrolio: ma i prezzi?
💸 Italia: €20 miliardi dalle privatizzazioni per ridurre il debito?
GEOPOLITICA
⛽️ Gas e Petrolio: ma i prezzi?
L’area mediorientale del pianeta è sempre più instabile.
Agli attacchi dei ribelli yemeniti alle navi portacontainer nel Mar Rosso, si sono aggiunti infatti i bombardamenti tra Iran e Pakistan.
Insomma, la tensione è alle stelle e l’area sembra proprio essere una polveriera sul punto di esplodere.
Eppure, i prezzi dei beni energetici come petrolio e gas non sembrano risentirne.
Come mai?
Ma prima, cosa sta succedendo nel mondo?
Ecco quelle che, ad oggi, sono le situazioni che più stanno preoccupando i mercati:
🇺🇦 Continua senza sosta la guerra tra Russia e Ucraina: Mosca sembra ormai intenzionata a portare avanti una guerra di logoramento per sfiancare le difese ucraine, ad oggi totalmente dipendenti dagli aiuti occidentali.
🇵🇦 Il canale di Panama è ancora a secco: Non migliora la situazione a Panama. La carenza di piogge in America Latina sta lasciando a secco lo stretto canale lungo 80 chilometri che collega l'oceano Atlantico al Pacifico e dal quale transita il 3,5% del commercio marittimo mondiale. Un ulteriore fattore di stress per i commerci globali già ostacolati dai conflitti in Medioriente.
🇵🇸 Non si fermano gli attacchi nella striscia di Gaza: nonostante la crescente insofferenza americana ed europea, il sempre più isolato premier israeliano Netanyahu non ne vuole sapere di porre fine agli attacchi nella striscia di Gaza.
🇾🇪 Aumentano le tensioni nel Mar Rosso: In risposta agli attacchi degli Houthi alle navi che transitano nel Mar Rosso sono arrivati i bombardamenti statunitensi e britannici. Attacchi che, come confermato da Biden, continueranno. Non una buona notizia se si considera che dal canale di Suez transita l’11% del trasporto marittimo e molte imbarcazioni hanno iniziato a preferire la circumnavigazione dell’Africa al suo attraversamento.
Uno scenario complesso e altamente volatile, del quale però non sembrano risentire il prezzo dei beni energetici, né (al momento) i prezzi delle merci.
Quindi, come è possibile che i prezzi non stiano aumentando?
La relativa e sorprendente stabilità dei prezzi dell’oro nero si deve principalmente all’enorme produzione di petrolio USA.
Washington è infatti divenuto il più grande esportatore di petrolio: grazie alla potenza fossile statunitense e all’incremento della produzione anche in Brasile e in Guyana, i tagli alla produzione voluti dall’OPEC+ (i paesi esportatori del petrolio) non stanno avendo gli effetti sperati (aumentarne il prezzo al barile).
E poi, le tensioni sul fronte mediorientale non hanno finora stravolto il commercio di energia attraverso il mar Rosso. Questo perché innanzitutto non sono stati coinvolti i paesi produttori di petrolio e, in secondo luogo, le navi petroliere stanno continuando ad attraversare lo stretto di Bab el-Mandeb.
Gli attacchi degli houthi hanno infatti finora riguardato le sole imbarcazioni portacontainer.
Che dire invece del GAS?
Anche qui la dinamica è la stessa.
Nonostante uno scenario geopolitico avverso, i prezzi anziché aumentare stanno diminuendo….
Siamo lontanissimi dai picchi folli dell’estate del 2022, e i prezzi sono scesi fino a toccare i 28 €/MWh.
Ma perché?
Anche quest’anno il clima mite ci ha graziati.
Il freddo invernale è arrivato, ma con grande ritardo.
Grazie ad un clima particolarmente benevolo, gli stoccaggi si sono mantenuti su livelli particolarmente alti, e questo determinerà una minore domanda di GAS quando sarà tempo di rimpolpare le riserve sfruttate durante la stagione fredda.
E se ci si aspetta che la domanda di un bene diminuisca, i suoi prezzi non possono che scendere.
Cosa aspettarsi quindi per i prossimi mesi?
Difficile dirlo, ma al momento i mercati non sembrano temere che i recenti sviluppi geopolitici possano causare una nuova ondata inflattiva.
Ad aumentare infatti sono stati i soli costi di trasporto delle merci, che spesso, soprattutto per quanto riguarda i beni ad alto valore aggiunto, hanno un impatto contenuto sul loro prezzo finale.
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POLITICA ITALIANA
💸 Italia: €20 miliardi dalle privatizzazioni per ridurre il debito?
Per ridurre il debito pubblico che avanza, nei prossimi tre anni il Governo punta ad incassare €20 miliardi, o almeno una cifra pari all’1% del PIL.
In che modo?
Vendendo sul mercato (e dunque privatizzando) pezzi di imprese partecipate dallo Stato, come ENI o Ferrovie dello Stato.
“La mia idea è ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e riaffermarla dove lo è. L’impostazione del governo [sulle privatizzazioni ndr] è lontana anni luce dal passato, quando erano regali milionari a fortunati imprenditori ben inseriti”
Sull’onda delle privatizzazioni, mercoledì scorso il Governo ha dato il via libera alla cessione di NetCo (società spin-off di Tim che detiene la rete fissa) a KKR per €23 miliardi, dando conferma di voler continuare con questo percorso.
E cosa altro si vuole vendere?
Attualmente, il Governo sta considerando la possibilità di cedere parte delle quote di partecipazioni statali senza però perdere la maggioranza, e dunque il controllo strategico delle società.
L'obiettivo è generare entrate finanziarie attraverso la vendita di quote limitate, mantenendo un ruolo guida nella gestione delle aziende coinvolte.
Le ipotesi di privatizzazione sono le seguenti:
🚆 Il 40% di Ferrovie dello Stato per un valore di €5 miliardi
✉️ Dal 10% al 20% di Poste Italiane per un valore fino a €2,5 miliardi
🛢️ Il 4% ENI per un valore di €2 miliardi
🏦 Il 25% di Monte dei Paschi per un valore di €920 milioni
📺 Il 15% di Rai Way (che gestisce le torri di trasmissione Rai) per un valore di €200 milioni
Da queste privatizzazioni lo Stato incasserebbe appena la metà dei €20 miliardi stimati, per cui la lista delle società è destinata ad allungarsi con altri nomi quali Enel, Snam, Terna e Leonardo.
Cosa significa privatizzare?
In sostanza, lo Stato vende le quote di una società di proprietà statale sul mercato azionario, consentendo ad investitori privati di acquistare una parte della società e diventare quindi azionisti.
Lo stato può decidere di vendere sia una quota di maggioranza, (disinteressandosi così del controllo strategico), sia una quota di minoranza di una società di sua proprietà.
Le privatizzazioni nel mirino del Governo riguardano il secondo caso, per cui i Pro sono:
💰 Iniezione di capitale: la vendita di una quota di minoranza può portare a un'entrata di capitale immediata per lo Stato, che può utilizzarla per ridurre il debito pubblico o finanziare la spesa pubblica
⚖️ Miglioramento della governance: in quanto gli investitori privati potrebbero richiedere una gestione più efficace e trasparente
✅ Mantenimento del controllo sulla società
…e i Contro?
⚔️ Conflitti di interessi: gli interessi degli investitori privati potrebbero non sempre coincidere con quelli dello Stato. Ad esempio, i privati potrebbero esercitare pressioni per massimizzare i profitti a breve termine, a discapito degli investimenti a lungo termine, dell'innovazione e della sostenibilità
🪜 Rischio di acquisizione ostile: una privatizzazione parziale potrebbe aumentare il rischio di acquisizione ostile e portare a una perdita di controllo e influenza da parte dello Stato
💸 Lo Stato rinuncia a una parte di dividenti: in quanto i nuovi soci privati incassano i dividenti pari alla loro quota
Privatizzare è davvero la soluzione ideale?
Ben vengano i tentativi di ridurre il debito pubblico italiano, che ammonta circa a €2.810 miliardi, ma siamo sicuri che vender i gioielli di famiglia sia il metodo più sostenibile nel lungo periodo?
I €20 miliardi che il governo ha l’obiettivo di incassare rappresentano lo 0,007% circa del debito e sono ottenuti con privatizzazioni una tantum e non con azioni strutturali che riducano la mole progressivamente con un orizzonte pluriennale.
Insomma, sembrerebbe essere una piccola pezza ad un enorme buco.
E secondo voi?
Fa bene il Governo Meloni a privatizzare alcune società statali?Facci sapere la tua opinione! |
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GLI ANGOLI
🇩🇪 Germania: in 250mila in piazza contro l'estrema destra di Afd (Ansa)
💰 Il governo vorrebbe vendere una parte di ENI (PE)
🤖 Meta investe miliardi per creare un'intelligenza artificiale generale (Wired)
🛸 Il mercato delle auto volanti è decollato (Wired)
🇮🇹 L'Italia è leader mondiale nell'export di calzature sportive invernali (PE)
👩🏻⚕ In arrivo la prima terapia specifica per la vulvodinia (Wired)
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Il 23 gennaio 1957, l'azienda di giocattoli Wham-O lancia il primo lotto di dischi aerodinamici in plastica, ora conosciuti da milioni di fan in tutto il mondo come Frisbee.
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